Il Cinema Don Bosco Digital propone e conferma: "Hotel Transylvania" e "Cesare deve morire"

0 views
Skip to first unread message

Francesco Baietto

unread,
Nov 9, 2012, 3:02:21 AM11/9/12
to cinema-don-b...@googlegroups.com

Per rispondere ad una domanda che ci fanno in molti circa la conferma della proiezione del film Hotel Transylvania.
Ebbene, vi confermiamo che il film è già arrivato al nostro cinema e che verrà proiettato come previsto.

La data indicata nell'immagine della locandina risulta errata in quanto le case produttrici e distributrici hanno recentemente stipulato un nuovo accordo andando a modificare le date di uscita che erano state programmate (ma non hanno fatto in tempo a modificare le immagini delle locandine che ormai erano già state realizzate).

Sperando che la comunicazione vi sia gradita,
 vi auguriamo un buon fine settimana.
  


Per questo fine settimana abbiamo 2 novità:
La prima è che siamo lieti di potervi offrire in prima visione assoluta il film di animazione (Hotel Transylvania) che esce nei cinema questo giovedì.
La seconda è che inseriamo un nuovo orario nei nostri spettacoli: il sabato pomeriggio alle 17.45.

Hotel Transylvania


Trama:
Il Conte Dracula gestisce un raffinato albergo per mostri nella sua Transylvania. Quando, un giorno, Van Helsing, un cacciatore di mostri bussa all'ingresso dell'albergo alla ricerca di una camera, coglie tutti di sorpresa. La sorpresa sarà ancora più grande, però, quando Van Helsing si innamora della figlia di Dracula, Mavis, che lo ricambia infrangendo il codice etico dei mostri. Quando i due ragazzi scoprono di essere "nemici" faranno di tutto per portare la pace fra i loro due mondi e poter, cos', vivere il loro amore serenamente...

Scheda:
Titolo originale: Hotel Transylvania
Nazione: U.S.A.
Anno: 2012
Genere: Animazione
Durata: 91'
Regia: Genndy Tartakovsky
Sito ufficiale: www.welcometohotelt.com
Cast (voci): Adam Sandler, Selena Gomez, Andy Samberg, Steve Buscemi, Kevin James, David Spade, Fran Drescher, Jon Lovitz, Molly Shannon, Cee-Lo Green, David Koechner
Produzione: Sony Pictures Animation
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: 08 Novembre 2012 (cinema)

Orari:
SABATO 10 NOVEMBRE: ore 17,45 - 21,15
DOMENICA 11 NOVEMBRE: ore 17,30 – 21,15
LUNEDI’ 12 NOVEMBRE:      ore 21,15

















CINEFORUM

Vi ricordiamo inoltre che è ancora possibile abbonarsi al cineforum del martedì: consulta qui i film in programmazione.

26 film al costo di € 40,00 con in omaggio 5 ingressi per il weekend (omaggio dal valore di € 32,50 !)

Le schede dei film del cineforum

 

MARTEDI’ 13 NOVEMBRE - 18,30 e 21,15


Cesare deve morire


Trama:
Roma, oggi. Nel teatro del carcere di Rebibbia si chiude la rappresentazione del Giulio Cesare di Shakespeare. Mentre gli 'attori' rientrano nelle rispettive celle, l'azione torna in flash back a sei mesi prima. Il regista teatrale Fabio Cavalli illustra ai detenuti il progetto della messa in scena del Giulio Cesare. Prima tappa, i provini. Seconda tappa: l'assegnazione dei ruoli. E di questi che nella finzione saranno Cesare, Bruto, Cassio si dice chi sono e a quali pene sono stati condannati. Poi cominciano le prove tra ansia e speranze, e arriva il momento in cui l'interpretazione di un personaggio fittizio si scontra con quello che si è e si è stati nella vita. Rabbia, ripicche, scontri verbali. Poi si va in scena, il pubblico segue con attenzione e alla fine applaude. Ed ecco di nuovo l'inizio con il rientro in cella.

Scheda:
Titolo originale:  Cesare deve morire
Nazione:  Italia
Anno:  2012
Genere:  Documentario
Durata:  76'
Regia:  Paolo Taviani, Vittorio Taviani
Cast:  Cosimo Rega, Salvatore Striano, Giovanni Arcuri, Antonio Frasca
Produzione:  Kaos Cinematografica, Rai Cinema
Distribuzione:  Sacher Distribuzione
Data di uscita:  Berlino 2012
02 Marzo 2012 (cinema)

Recensione:

Fresco vincitore dell'Orso d'Oro dal Festival di Berlino, il docufilm dei fratelli Taviani è una pellicola che sorprende e affascina con una vitalità e una rilevanza che sono ormai rare nel cinema italiano.
La messa in scena del Giulio Cesare di Shakespeare all’interno del carcere di Rebibbia ha per interpreti uomini che hanno sulle spalle pene che vanno fino all’ergastolo per delitti di mafia, camorra e similari, ed è raccontata attraverso un intenso bianco e nero che rappresenta una voluta mediazione rispetto al puro naturalismo documentaristico del colore.
Non un semplice documentario, dunque, ma nemmeno un film di finzione, l'esperimento dei Taviani è di quelli che sfidano lo spettatore a fare un incontro simile a quello che ha fatto nascere il progetto. Che è prima di tutto l’incontro dei registi, nel braccio di massima sicurezza del carcere di Rebibbia, con un’esperienza messa in piedi dall’attore Fabio Cavalli, l’incontro con una materia umana dolorosa che è stata punto di partenza per trovare delle verità universali, ma anche per costruire una relazione affettiva con gli interpreti.
Di qui anche la scelta dell’opera da mettere in scena: secondo i Taviani “il Giulio Cesare ha il merito di contenere delle naturali consonanze con le esperienze del carcere: i concetti di potere, tradimento, congiura, omicidio sono parte dell’esperienza dei carcerati (ma anche della nostra), parte del loro dramma così come del dramma dei personaggi di Shakespeare”. 
Un’intuizione da cui sono nati, nel corso delle riprese, intensi rapporti umani, che per altro non fanno venire meno il giudizio su ciò che gli attori improvvisati hanno fatto. Il passato dei carcerati, il loro presente nella situazione drammatica delle carceri italiane di oggi, la prospettiva per il futuro (che per almeno alcuni di loro significa solo e sempre il carcere...) tutto diventa parte di questo lavoro. Il modo di espressione è diretto ed emotivo, soprattutto quando a recitare è un ex carcerato e oggi attore come Salvatore Striano (nel curriculum anche Gomorra e FortApasc), che nel film ha la parte di Bruto.
Non si tratta certamente di un film "facile", e tuttavia la sintesi operata rispetto al testo da rappresentare (di cui però vengono messi in scena alcuni passaggi chiave, quelli più familiari a un pubblico vasto), l'uso dei dialetti da parte degli interpreti, nonché le trovate nella scelta degli ambienti che fanno da sfondo alle varie scene (il cortile dell'ora d'aria, i corridoi e le scale, ma anche le celle con le loro finestre bloccate) rendono dinamica e interessante la costruzione. 
Senza mai cadere nel patetico i Taviani "tirano fuori" la verità dei personaggi Shakespeariani, così come quella dei carcerati e degli ex-carcerati diventati attori, sfidando il pubblico a intrecciare queste verità psicologiche (ma non solo) per trovare la propria personale interpretazione del testo e delle storie individuali.

Luisa Cotta Ramosino



Reply all
Reply to author
Forward
0 new messages