LA LEGGE DEL PIU' FORTE - rassegna in collaborazione con Associazione Psicologia Clinica30 gennaio | 20 febbraio| 12 marzo | 2 aprile ore 20.30 - dalle 19 aperitivo
QUI il programma completo Aggressività, competitività, prepotenza, ostilità e violenza appartengono all’esperienza di ciascuno di noi. Si riflettono nelle nostre relazioni creando talvolta situazioni conflittuali complesse in cui, in misura diversa, coesistono elementi vitali e distruttivi.
Attraverso questa rassegna, l’Associazione Psicologia Clinica desidera promuovere riflessioni su questo tema, proponendo quattro film che potranno stimolare il confronto tra i relatori e il pubblico. Al termine di ogni proiezione, seguiranno un intervento di commento e il dibattito con il pubblico.
● primo appuntamento: giovedì 30 gennaio ore 20.30 | ore 19 aperitivo con Cascina Castello (menù: Misò di Mostardella di Cabannina, torte salate, focaccia con farina di grani antichi e vino) | commenta A.M. Rosso
MATEO
Regia: Maria Gamboa. Un film con Carlos Hernández, Felipe Botero, Miriam Gutiérrez, Samuel Lazcano, Leidy Nino. Colombia, Francia, 2014| 86' | prima visione | VO sott. ITA
Tratto da una storia vera, la malavita colombiana dal punto di vista di un adolescente, narrato dalla regista con passione e sincerità.
Una storia di scelte difficili affrontate da un sedicenne colombiano, diviso tra la necessità di sopravvivere, il lavoro per conto della criminalità organizzata, il fascino della creatività e della libertà trovata nel gruppo teatrale diretto da un coraggioso sacerdote, con il quale Cineclub Internazionale intende rendere omaggio alla memoria di don Pino Puglisi e di don Peppe Diana.
Mateo, 16 anni, raccoglie denaro frutto di estorsioni per conto dello zio, ed usa il suo compenso per aiutare sua madre, la quale accetta a malincuore e per necessità quei soldi guadagnati in maniera illecita. Madre e figlio vivono da soli in un quartiere povero e violento, lungo la valle del fiume Magdalena, in Colombia. Per non essere espulso dalla scuola, Mateo accetta di frequentare un gruppo teatrale del posto. Il gruppo è diretto da un sacerdote coraggioso, Padre David, molto attivo nel recupero sociale degli adolescenti. Mentre il ragazzo si scopre affascinato dalla libertà e dalla creatività che si sprigionano dallo stile di vita praticato dal gruppo, suo zio insiste nel chiedergli di trovare informazioni incriminanti sugli attori. Messo sotto pressione, Mateo dovrà compiere scelte difficili. Il drammatico film della colombiana María Gamboa, vincitore del Grifone di Cristallo al Giffoni Film Festival 2014, il Premio della Giuria al Festival Internazionale di Cartagena 2014, il Premio Opera Prima Ispano-Americana ed il Premio Jordan Alexander Kressler alla migliore sceneggiatura al Miami Film Festival 2014.
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LA PRIMA VISIONE | ANCORA IN SALA
● venerdì 31 ore 18.45, mercoledì 5 febbraio ore 16.00
LA RAGAZZA D'AUTUNNO
Regia: Kantemir Balagov. Cast: Viktoria Miroshnichenko, Vasilisa Perelygina, Andrey Bykov, Igor Shirokov, Konstantin Balakirev.Drammatico | Russia, 2019 | 137'
La folgorante opera seconda del giovanissimo Kantemir Balagov (Tesnota) premiata con la Miglior Regia a Cannes 2019 nel concorso Un Certain Regard.Leningrado, 1945. La guerra è finita ma l’assedio nazista è stato feroce e la città è in ginocchio. Iya è una ragazza bionda, timida e altissima, che ogni tanto si blocca, per un trauma da stress. Lavora come infermiera in un ospedale e si occupa del piccolo Pashka. Ma quando la vera madre del bambino, Masha, torna dal fronte, lui non c’è più. Spinta psicologicamente al limite dal dolore e dagli orrori vissuti, Masha vuole un altro figlio e Iya dovrà aiutarla, a tutti i costi.
"È importante che la storia sia ambientata nel 1945: i miei personaggi, come la città in cui vivono, sono straziati da una guerra spaventosa, vivono in una città che ha resistito, sfidando il più orrendo assedio della storia moderna. Il mio film parla di loro e delle persone che incontrano a Leningrado, degli ostacoli che devono superare e del trattamento che la società riserva loro. Menomati dalle ferite psicologiche inferte dalla guerra, ritornare alle consuetudini di una vita normale richiederà loro tempo. Mi interessa il destino delle donne e, in particolare, di quelle che hanno combattuto nella seconda guerra mondiale: stando ai dati a nostra disposizione, è stata la guerra che ha visto in assoluto la più massiccia partecipazione da parte delle donne. Come autore, mi interessa trovare una risposta alla domanda: cosa succede a una persona che la natura ha previsto per creare la vita, dopo essere sopravvissuta alle prove della guerra?" (la regista Kantemir Balagov)
Il cineasta prende il tempo necessario per farci entrare negli eventi e nei personaggi, conserva un ritmo narrativo senza sussulti fatto di piani sequenza fissi o in movimento, quanto basta per farti percepire lo spazio. In primo luogo ha capito benissimo, come i suoi maestri (Sukurov, Tarkovskji, Bresson) che il cinema è una questione di sguardi. Ancora più sorprendente è la fotografia. Il cromatismo delle sue immagini vivide, in contrasto con la durezza dei fatti narrati, dà al film un colorito inatteso che lo rende indimenticabile.
Un dramma dalla regia perfetta...