Programmazione Film (dal 13 gennaio)

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Cinema Cappuccini

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Feb 12, 2020, 5:14:20 AM2/12/20
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Di nuovo ottime prime visioni ai Cappuccini! Facciamo spazio a uno dei migliori registi del cinema cinese contemporaneo, un nuovo noir metropolitano surreale e visivamente splendido: IL LAGO DELLE OCHE SELVATICHE. Da non perdere anche ALLA MIA PICCOLA SAMA, uno dei documentari più premiati di sempre, una lunga lettera d'amore, piena di speranza, filmata dalla madre per la figlia, un simbolo di resistenza e libertà che racconta un Aleppo mai vista. Continuano le serate dedicate al folk italiano e alle sue incantevoli radici con un evento speciale: CATERINA, una delle maggiori interpreti di sempre, raccontata attraverso materiali d'archivio inediti e curiose interviste.
Anche questa settimana vi proponiamo un film sia per grandi che per piccini: l'attesissimo PINOCCHIO di Matteo Garrone.
Buon cinema a tutti!
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Programmazione Film (dal 13 gennaio)

FILM DELLA SETTIMANA_IMAGE.pngPRIMAVISIONE_IMAGE.pngFILM DELLA SETTIMANA - PRIMA VISIONE

  giovedì 13 ore 16.00 e 21.15, venerdì 14 ore 19.00 e 21.15, sabato 15 ore 17.45 e 21.15, domenica 16 ore 17.45 e ore 21.15, martedì 18 ore 19.00, mercoledì 19 ore 16.00
IL LAGO DELLE OCHE SELVATICHE
Regia: Yi'nan Diao. Cast: Hugh Hu, Lun-Mei Kwei, Liao Fan, Regina Wan, Liang Qi, Jue Huang. Cast completo Titolo originale: Nan Fang Che Zhan De Ju Hui.
Noir |  Cina 2019 | 113'

Un capobanda in cerca di redenzione e una prostituta pronta a rischiare tutto per riavere la sua libertà si ritrovano inseguiti dalla polizia. Sulle rive del Lago delle Oche Selvatiche si giocherà l’ultima partita che deciderà il loro destino. Proprio come successo nello straordinario Fuochi d’artificio in pieno giorno del 2014, Diao Yinan usa gli stereotipi del genere neo-noir per esplorare le condizioni socio-economiche della moderna Cina nella sua più recente fatica. Film d’azione intriso di virtuosismo classico, lo stile del regista cinese attira l’attenzione del pubblico e della critica. La sua assoluta padronanza della composizione, del ritmo, del montaggio e della luce viene messa al servizio di una modulazione accurata della suspense e del ritmo per il massimo impatto cinematografico possibile. Lo stile di Diao Yinan combina elementi documentaristici con un vero e proprio impressionismo illuminato dal neon, impiegando in modo tattico piani sequenza, il cambiamento dei punti di vistai e il montaggio per immergere lo spettatore nell’esperienza sensoriale a 360 gradi del mondo di Zhou. L’atmosfera magistralmente sostenuta di romanticismo ruvido e diafano si divide con l’azione che – quando arriva – è gravosa e viscerale, offrendo esplosioni esilaranti di cinismo elaboratamente coreografato, profondamente radicato nei dettagli finemente scrutati della cartologia e della biologia umana. Diao Yinan utilizza il suo rigore artistico per comunicare a chi guarda un intricato ritratto del fallimento dei moderni sistemi usati dalle forze dell’ordine, della vita di crimine a cui la povertà costringe taluni cittadini, la relatività della moralità e le strategie onnicomprensive della sorveglianza applicate dallo Stato (cinese?).

"Dopo Night Train sognavo di realizzare un thriller. Sono un grande appassionato dei “noir” occidentali degli anni ‘40 e ‘50 e per me, come per molti, è un genere che si presta bene per esprimere osservazioni personali sugli uomini e sulla società. Avevo immaginato la storia de Il lago delle oche selvatiche prima di girare Fuochi d’artificio in pieno giorno, ma non mi sembrava abbastanza rifinita, così la misi in un cassetto. Quando i media riportarono una storia simile, la mia idea non era più solo un’ipotesi letteraria, era diventata realtà. Conosco bene le grandi città cinesi, nelle mie storie risuona la vita reale di quelle città. Rappresentare il jianghu2, il mondo sotterraneo della criminalità e della marginalità che vive nelle periferie in continua espansione delle grandi città cinesi, si può considerare una scelta romantica, perché il romanticismo più profondo esiste solo lì." (Il regista)
QUI la recensione


DOCUMENTARIO_LETTER.pngPRIMAVISIONE_IMAGE.pngI DOCUMENTARI - PRIMA VISIONE
● giovedì 13 ore 19.00, venerdì 14 ore 17.00, martedì 18 ore 21.15, mercoledì 19 ore 19.00
ALLA MIA PICCOLA SAMA
Regia: Waad Al-Khateab e Edward Watts 
Documentario | UK, Siria 2019 | 96'

Una storia strabiliante: una videolettera che la regista siriana di 26 anni Waad al-Kateab, scrive alla loro bambina, per spiegarle perchè i suoi genitori sono rimasti ad Aleppo e perchè l'hanno tenuta con loro, a rischio della loro vita e della sua.
Un film semplice nel concetto e frantumante nell'esecuzione, fondendo reportage duri con testimonianze personali incustodite. La voce di una giovane donna madre al di sopra del frastuono sibilante della guerra: una voce che non si era ancora sentita. E' il cinema del reale nel significato più letterale. Straordinario, difficile da eguagliare. Il film più potente mai uscito sulla guerra in Siria. La regista, Waad al Kateab, l’ha girato ad Aleppo nel 2016, durante l’assedio della città, e ha lavorato come una giornalista embedded, però non a fianco dei combattenti ma delle vittime della guerra, soprattutto bambini. è un film concepito come una lettera, narrata con la voce dolce di una giovane madre. Ricorda i toni dei film della nouvelle vague, in cui la voce narrante interroga il reale, le azioni dei personaggi. La protagonista assoluta del film ha un anno, si chiama Sama (cielo in arabo) ed è nata durante la guerra. Il film le è dedicato, anche per chiederle perdono: perché averla fatta nascere in quest’inferno?, si chiede Waad. Perché non averla lasciata con i nonni, fuggiti in Turchia? Semplicemente perché Sama è diventata l’unica speranza. Non soltanto per i suoi genitori ma anche per tutti quelli che lavorano all’ospedale.
QUI la recensione


DOCUMENTARIO_LETTER.pngEVENTO SPECIALE_IMAGE.pngI DOCUMENTARI - EVENTO SPECIALE
mercoledì 19 ore 21.15 con la presenza in sala del registain collaborazione con Martedì Folk e Le Vie del Canto 
CATERINA 
Regia: Francesco Corsi
Documentario | Italia 2019 | 90'

Un viaggio alle radici del folk italiano attraverso le immagini e le parole della sua più grande interprete.
Caterina è il ritratto di una delle maggiori interpreti e ricercatrici del canto popolare tradizionale e contadino in Italia, Caterina Bueno. Il suo lavoro ha reso possibile il recupero e la diffusione di un vasto repertorio di canti, tramandato oralmente fino al ventesimo secolo e altrimenti destinato all’oblio a partire dagli anni ‘60. Una vita divisa tra ricerca e spettacolo ha portato Caterina a calcare i palchi nazionali e internazionali, rendendola una figura imprescindibile del mondo culturale dell’epoca e facendole incrociare il cammino con alcuni tra i più importanti intellettuali come Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Umberto Eco e artisti come Giovanna Marini, Fausto Amodei e Francesco De Gregori. Caterina rappresenta anche una parabola significativa della trasformazione sociale e culturale che ha subito l’Italia a partire dagli anni del boom e, più in generale, sul rapporto di un Paese e di una comunità con la propria memoria storica e con la propria cultura. Una musicista indimenticabile, di cui lo stesso De Gregori ne ha composto una omonima canzone. Con gli occhi truccati da una una matita visto sa ma senza ricercatezza nel vestiario, Caterina catturava il pubblico con la sua voce stridula e potente. I suoi erano canti che nascevano dall'ascolto dei luoghi e delle persone. Il film svela foto inedite, musicassette conservate, immagini di repertorio e ci si accorge di assistere a qualcosa di unico, a qualcosa che c'era e che è un patrimonio unico dell' Italia di oggi.

" Dai primi passi della ricerca, mi sono reso conto che la vicenda di Caterina non poteva essere raccontata in maniera lineare, né il suo percorso artistico e culturale racchiuso in una sintesi cronologica. Per questo ho deciso di raccontarla attraverso diversi piani narrativi, tenendo conto di alcuni passaggi biografici, ma facendomi guidare soprattutto dal flusso delle suggestioni scaturite dal suo lavoro e dalle persone e dai luoghi che ha incrociato nel corso della sua vita. Ho deciso, insomma, di raccontare Caterina Bueno per frammenti di diversa forma e natura." (Il regista)
QUI la recensione


PER GRANDI E PICCINI
 sabato 15 ore 15.30, domenica 16 ore 15.30, martedì 17 ore 16.45
PINOCCHIO
Regia: Matteo Garrone. Cast: Federico Ielapi, Roberto Benigni, Gigi Proietti, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini.
Fantastico | Italia, Gran Bretagna, Francia, 2019 |125'

Geppetto è un falegname poverissimo, che non ha neanche i soldi per pagarsi un pasto in osteria. Con l’arrivo in paese di un teatro dei burattini si convince di potersi garantire il sostentamento necessario costruendo un burattino di legno. Il ceppo glielo fornisce Mastro Ciliegia, ma non si tratta di un albero qualunque: appena è stato scolpito, infatti, il burattino (che Geppetto tratta come un figlio e chiama Pinocchio) prende vita…Matteo Garrone si confronta con la fiaba italiana per antonomasia. Il suo è un Pinocchio filologico che ben si insinua però nella poetica dell’autore. Tra paesaggi del sud Italia e volti per lo più toscani (un ottimo Roberto Benigni a interpretare Geppetto, il co-sceneggiatore Massimo Ceccherini nel ruolo della Volpe) Garrone riprende il testo smontandone però l’ideologia borghese a favore di uno sguardo intenerito sugli ultimi della classe. Smentendo Collodi attraverso un’adesione ferrea alla concatenazione d’eventi. Coraggioso e rischioso, un film di cui la produzione italiana aveva (ha) un gran bisogno.
QUI la recensione.



FESTIVAL_IMAGE.pngLA LEGGE DEL PIU' FORTE - rassegna in collaborazione con Associazione Psicologia Clinica
30 gennaio | 20 febbraio| 12 marzo | 2 aprile ore 20.30 - dalle 19 aperitivo
QUI il programma completo
Aggressività, competitività, prepotenza, ostilità e violenza appartengono all’esperienza di ciascuno di noi. Si riflettono nelle nostre relazioni creando talvolta situazioni conflittuali complesse in cui, in misura diversa, coesistono elementi vitali e distruttivi.
Attraverso questa rassegna, l’Associazione Psicologia Clinica desidera promuovere riflessioni su questo tema, proponendo quattro film che potranno stimolare il confronto tra i relatori e il pubblico. Al termine di ogni proiezione, seguiranno un intervento di commento e il dibattito con il pubblico.
● secondo appuntamento: giovedì 20febbraio ore 20.30 | ore 19 aperitivo con La taverna del Vara commenta A.M. RossoP. Avvenente
LASCIAMI ENTRARE di Tomas Alfredson
Un piccolo gioiello di poesia, dall'autore di Border - creature di confine, una delicata storia d'amore che ridefinisce la figura del vampiro contemporaneo. Un racconto fantastico sul dolore dell'infanzia e la forza dell'amicizia in cui sangue, violenza e orrore si piegano alla voglia di vivere. 


25 FEBBRAIO - ROYAL OPERA HOUSE
THE CELLIST | DANCES AT A GATHERING (ROYAL BALLET)

PROSSIMAMENTE
LE MANS 66
IL TERZO OMICIDIO
IL PARADISO PROBABILMENTE
IL MISTERO DI HENRI PICK
1917
SOLA L MIO MATRIMONIO
THE MILKY WAY
NESSUN NOME NEI TITOLI DI CODA


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FILMPERRAGAZZI_IMAGE.pngProgrammazione film per ragazzi


 sabato 15 ore 15.30, domenica 16 ore 15.30, martedì 17 ore 16.45
PINOCCHIO
Regia: Matteo Garrone. Cast: Federico Ielapi, Roberto Benigni, Gigi Proietti, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini.
Fantastico | Italia, Gran Bretagna, Francia, 2019 |125'

Geppetto è un falegname poverissimo, che non ha neanche i soldi per pagarsi un pasto in osteria. Con l’arrivo in paese di un teatro dei burattini si convince di potersi garantire il sostentamento necessario costruendo un burattino di legno. Il ceppo glielo fornisce Mastro Ciliegia, ma non si tratta di un albero qualunque: appena è stato scolpito, infatti, il burattino (che Geppetto tratta come un figlio e chiama Pinocchio) prende vita…Matteo Garrone si confronta con la fiaba italiana per antonomasia. Il suo è un Pinocchio filologico che ben si insinua però nella poetica dell’autore. Tra paesaggi del sud Italia e volti per lo più toscani (un ottimo Roberto Benigni a interpretare Geppetto, il co-sceneggiatore Massimo Ceccherini nel ruolo della Volpe) Garrone riprende il testo smontandone però l’ideologia borghese a favore di uno sguardo intenerito sugli ultimi della classe. Smentendo Collodi attraverso un’adesione ferrea alla concatenazione d’eventi. Coraggioso e rischioso, un film di cui la produzione italiana aveva (ha) un gran bisogno.
QUI la recensione.


SOLO IL 29 FEBBRAIO
PLANES



NB: si ricorda che per problemi alla pavimentazione non è consentito parcheggiare sul piazzale del cinema

CALENDARIO FB 13_19febbr MAIL.jpg

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Ingresso: € 4,00 (con Tessera annuale ACEC)
Biglietto Intero: € 6,00 (Prime visioni: 7€)
Biglietto Ridotto: € 5,00 (under 18; over 65; universitari) (Prime visioni: 6€)
Tessera Annuale ACEC: € 7,00

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