LA LEGGE DEL PIU FORTE | aperitivo - film - commento e dibattito

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Cinema Cappuccini

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Jan 20, 2020, 7:31:06 AM1/20/20
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Torna al Cinema Cappuccini per la sue terza edizione la rassegna in collaborazione con L'Associazione di Psciologia Clinica: aperitivo - film - commento e dibattito

30 gennaio | 20 febbraio| 12 marzo | 2 aprile ore 20.30 
dalle 19.00 aperitivo

LA LEGGE DEL PIU' FORTE 
QUI il programma completo

Aggressività, competitività, prepotenza, ostilità e violenza appartengono all’esperienza di ciascuno di noi. Si riflettono nelle nostre relazioni creando talvolta situazioni conflittuali complesse in cui, in misura diversa, coesistono elementi vitali e distruttivi.
Attraverso questa rassegna, l’Associazione Psicologia Clinica desidera promuovere riflessioni su questo tema, proponendo quattro film che potranno stimolare il confronto tra i relatori e il pubblico. Al termine di ogni proiezione, seguiranno un intervento di commento e il dibattito con il pubblico.

● giovedì 30 gennaio ore 20.30 | aperitivo dalle 19 con Cascina Castello
MATEO di M. Gamboa, 
Colombia, Francia, 2014| 86' | prima visione | commenta A.M. Rosso

Tratto da una storia vera, la malavita colombiana dal punto di vista di un adolescente, narrato dalla regista con passione e sincerità.
Una storia di scelte difficili affrontate da un sedicenne colombiano, diviso tra la necessità di sopravvivere, il lavoro per conto della criminalità organizzata, il fascino della creatività e della libertà trovata nel gruppo teatrale diretto da un coraggioso sacerdote, con il quale Cineclub Internazionale intende rendere omaggio alla memoria di don Pino Puglisi e di don Peppe Diana.
Mateo, 16 anni, raccoglie denaro frutto di estorsioni per conto dello zio, ed usa il suo compenso per aiutare sua madre, la quale accetta a malincuore e per necessità quei soldi guadagnati in maniera illecita. Madre e figlio vivono da soli in un quartiere povero e violento, lungo la valle del fiume Magdalena, in Colombia. Per non essere espulso dalla scuola, Mateo accetta di frequentare un gruppo teatrale del posto. Il gruppo è diretto da un sacerdote coraggioso, Padre David, molto attivo nel recupero sociale degli adolescenti. Mentre il ragazzo si scopre affascinato dalla libertà e dalla creatività che si sprigionano dallo stile di vita praticato dal gruppo, suo zio insiste nel chiedergli di trovare informazioni incriminanti sugli attori. Messo sotto pressione, Mateo dovrà compiere scelte difficili. Il drammatico film della colombiana María Gamboa, vincitore del Grifone di Cristallo al Giffoni Film Festival 2014, il Premio della Giuria al Festival Internazionale di Cartagena 2014, il Premio Opera Prima Ispano-Americana ed il Premio Jordan Alexander Kressler alla migliore sceneggiatura al Miami Film Festival 2014.

● giovedì 20 febbraio ore 20.30 | aperitivo dalle 19 con Taverna del Vara
LASCIAMI ENTRARE di Tomas Alfredson. 
Svezia, 2008 | 114' | commenta Paolo Avvenente

Un piccolo gioiello di poesia, dall'autore di Border - creature di confine, una delicata storia d'amore che ridefinisce la figura del vampiro contemporaneo. Un racconto fantastico sul dolore dell'infanzia e la forza dell'amicizia in cui sangue, violenza e orrore si piegano alla voglia di vivere.
Svezia, 1982. A Blackeberg, un piccolo centro della periferia di Stoccolma, Oskar sogna di vendicarsi del mobbing che subisce ogni giorno da tre compagni di classe. Una notte, mentre fantastica su come vendicarsi, gli appare Eli, anche lei dodicenne, appena trasferita col padre nella casa accanto. La ragazza è pallida, ha uno strano odore ed esce solo quando è buio. In coincidenza con il suo arrivo, si verificano sparizioni inspiegabili e omicidi. Per un ragazzo come Oskar, affascinato dalle storie macabre, non ci vuole molto a capire che tra Eli e questi sanguinosi eventi esiste un legame.
Il pluripremiato film è un  racconto della scoperta, adolescenziale, del « lato oscuro », ove amore e odio, passione e violenza si autoalimentano ed autoalimentandosi garantiscono la sopravvivenza, Lasciami entrare riqualifica le regole del sottogenere vampiresco/sonnambolico intercettando le paure che nascono sulla soglia : fisica (da qui, la proliferazione di porte e finestre, di limiti) ed esistenziale (la « transizione » dall’infanzia all’età adulta). Se nell’infanzia si ama che la luce filtri da una porta lasciata semiaperta, nell’adolescenza si ha paura della luce e possiamo scegliere di aprire o meno la porta a colui che lo richiede. Il titolo rende esplicita questa linea di confine, che segnala, contestualmente, una richiesta di accesso (all’età adulta, retta dalla legge del più forte e dell’amore per il più debole, da parte del protagonista Oskar) e un atteggiamento di apertura nei confronti dell’altro (la giovane « straniera » che chiede di entrare), o, meglio ancora, un ingresso nell’età adulta sancito dalla scoperta dell’amore e della morte. Nella Svezia invernale, prevalentemente notturna (solo quattro ore di luce al giorno) del film, Oskar troverà così il modo di rispondere, di reagire alla violenza degli altri.


● giovedì 12 marzo ore 20.30 | aperitivo dalle 19 con Agriturismo Verde Gioia
THIS IS ENGLAND di Shane Meadows
Gran Bretagna, 2006 | 101' | commenta M. Onali Santoni

Un film diventato ormai cult con grandi attori che mostra l’effettiva condizione sociale e politica vissuta dalle periferie inglesi all’inizio degli anni ottanta, con le vicende delle isole Falkland a fare da contorno. Inghilterra 1983. Shaun è un dodicenne spesso irriso dai compagni di classe. Al momento delle vacanze estive il ragazzino entra a far parte di un gruppo di skinhead, che lo prendono sotto la loro ala protettiva. In questo paesino della provincia inglese Shaun crescerà con i nuovi amici, tra Dr. Martens e contraddizioni, in un periodo difficile per la nazione coinvolta nella guerra delle Falkland.
Lo sguardo autobiografico del regista Shane Meadows sull'Inghilterra di inizio anni '80 è dolce e amaro. Traspare l'amore per la propria terra, manifestato con le musiche coinvolgenti dell'epoca e i tipici luoghi comuni della gioventù britannica, e si percepisce una forte critica a un paese che lo delude, perchè si cresce e si diventa adulti senza grosse prospettive. Shaun, interpretato dal bravissimo Turgoose, conosce già il dolore, toccato con la morte del padre nel conflitto con l'Argentina, i suoi occhi, tuttavia, comunicano speranza, vitalità, tipici di un'esistenza appena iniziata. Nel suo gruppo, vestito con la "divisa" (Dr. Martens, camicia a quadri, bretelle e testa rasata) convivono inizialmente giovani con la necessità di ideali, che compiono ragazzate e che si divertono come molti coetanei. È l'arrivo dell'elemento disturbante Combo (Stephen Graham) a innescare la bomba a orologeria, e una spirale razzista e violenta.
Il tic-tac del timer che conduce all'esplosione finale, è il rapido percorso di crescita del piccolo Shaun che, in seguito all'atto scellerato di Combo (che impersona il fascino del Male), compie il suo primo atto di volontà, di fronte all'immensa distesa di acqua salata.


● giovedì 2 aprile ore 20.30 | aperitivo dalle 19 con Azienda Agricola La Tabacca e Tutti giù per terra
TOM À LA FERME
di Xavier Dolan
Francia, Canada , 2013 | 103' | prima visione | commenta A.M. Rosso


Il quarto film dell'enfant prodige del cinema canadese è una storia di (p)ossessione e sottomissione, il racconto intimo di un’eterna insopprimibile bugia. Un giovane pubblicitario arriva in piena campagna per un funerale e scopre che laggiù nessuno conosce il suo nome né la natura della sua relazione con il defunto. Quando il fratello maggiore di quest’ultimo impone un macabro gioco di ruolo per proteggere la madre e l’onore della famiglia, si instaura tra di loro una relazione perversa che potrà risolversi solo con l’affiorare della verità, qualunque sia il prezzo da pagare. Ha un bel mentire chi viene da lontano…
Ci sono gli scontri e ci sono le scintille, in Tom à la ferme. Ci sono i poli opposti, che inevitabilmente si attraggono. Ci sono le traiettorie insolite di un desiderio che turba e sconvolge, e che, in un modo o nell’altro, si è sempre costretti ad affrontare: magari anche solo in forma fantasmatica. Il Tom di Dolan è un organismo alieno che deflagra all’interno di un organismo altro: un virus metropolitano che invade timidamente un mondo rurale e familiare piatto, conservatore, sanguigno e terrestre, e che rischia di soccombere ai suoi anticorpi. Riuscirà a salvarsi, a sfuggire al fagocitamento tentatore, ma non prima di esserne stato corrotto e contaminato, né di aver corrotto e contaminato a sua volta? Dotato di un talento evidente, Xavier Dolan gira un thriller che è hitchockiano ben oltre la colonna sonora di Gabriel Yared. Lo è nel raccontare sguardi, osservazioni, ruoli e identità con uno stile malato ed elegante. Uno stile che s’insinua sottopelle, che corrompe e contamina, che anche quando la visione è terminata lavora dentro e cambia, che costringe a trovarsi faccia a faccia con rimossi e pulsioni che nascono e terminano nella brutalità aspra della vita. Tom à la ferme è cinema vivo, pulsante, imperfetto. Sporco e affascinante. Un cinema  nervoso, non conciliato, che provoca a livelli assai meno banali di quelli superficiali e sessuali.


☛ Per saperne di più:
L’Associazione Psicologia Clinica  è un’associazione di promozione sociale fondata allo scopo di diffondere la cultura psicologica.
Una più estesa cultura psicologica può aiutare a sviluppare una maggiore sensibilità verso il proprio mondo interiore e le relazioni con gli altri, può aiutare a riconoscere precocemente il malessere psicologico proprio e delle persone vicine e può promuovere una maggiore fiducia nella possibilità di essere aiutati da un percorso di consultazione psicologica e, eventualmente, di psicoterapia. L’Associazione Psicologia Clinica aderisce all’AGIPPsA (Associazione Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza) e collabora con altre Associazioni, Cooperative sociali, Enti pubblici e privati che perseguono finalità analoghe. Per informazioni: tel. 331-1322525 | segre...@associazionepsicologiaclinica.it

Interverranno:
Paolo Avvenente (Dirigente Psicologo Dipartimento di Salute Mentale ASL 3 "Genovese", Psicoanalista SPI)
Michela Onali Santoni (Psicologo, Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’adolescenza)
Anna Maria Rosso (Psicoanalista SPI, Docente di Psicologia Clinica Università di Genova, Presidente Associazione Psicologia Clinica)


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Ingresso: € 4,00 (con Tessera annuale ACEC; under 18, over 65)
Biglietto Intero: € 7,00
Biglietto Ridotto: € 5,00  (over 65; universitari)
Tessera Annuale ACEC: € 7,00




Piazza dei Cappuccini, 1 - Genova | Tel: 010880069
sito: www.cinemacappuccini.com | email: cinemaca...@gmail.com
pagina Facebook: CinemaCappuccini

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