Sent: Saturday, August 25, 2012 3:42 PM
Subject: [Complottisti] [La ''Teoria del Complotto''] la teoria del
complotto aids hiv
Il seguente scritto ("copiaincollato", con qualche modifica a
livello grafico/grammaticale, da un documento in formato
.pdf, visionabile e scaricabile dalla pagina
"Articoli e Documenti"), è un approfondimento scientifico
al post
"Aids feat. Hiv".
Ringrazio l'Autore che, su espressa
richiesta, non sarà menzionato e ricordo che, come sosteneva
Wolfgang
Goethe,
"Molti rispettano la scienza se vivono di questa, ma venerano
l'errore se è da esso che traggono i mezzi di
sussistenza."
Il 23 aprile 1984, il Dr. Robert Gallo affermò, in una
conferenza stampa con l'allora segretaria del "Ministero della Salute"
statunitense Margaret Heckler, che "[...] la probabile causa
dell'Aids è stata individuata, è un virus chiamato Htlv 1-2-3 (oggi chiamato
Hiv); contiamo di avere un vaccino pronto entro 2 anni.".
Tale conferenza venne effettuata prima che Gallo sottoponesse
la sua ricerca e i suoi esperimenti alla comunità scientifica per poterne
verificare la validità. 24 ore dopo, il primo "test" ipoteticamente destinato
all'individuazione del virus nel sangue umano era già stato brevettato ed era
pronto per essere venduto in tutto il mondo.
I documenti ufficiali che "provano" questa "scoperta" sono
riportati di seguito.
Il giorno 26 marzo 1984 il Dr. Gonda, che venne
incaricato da Gallo e assistenti di fotografare il "virus" al microscopio
elettronico al fine di inviare le immagini alla rivista "Science" per la
sua pubblicazione, scrive a Gallo e alla sua équipe che "[...] le
particelle osservate sono frammenti di una cellula degenerata" e che
"[...] non credo affatto che le particelle fotografate siano il virus
Htlv (Hiv).".
Il collaboratore di Gallo, il Dr. Popovic, scrisse
nella sua ricerca (si veda il documento originale seguente) che "[...]
nonostante intensi sforzi nella ricerca, l'agente patogeno causa dell'Aids
non è stato ancora identificato.".
Gallo, come si può notare dal documento, depennò tale frase e
la sostituì con una che affermava il contrario. E spedì il suo articolo alla
rivista "Science", che lo pubblicò il 4 maggio del 1984.
Nel 2008, 37 scienziati inviarono una lettera a
"Science" chiedendo che l'articolo del 1984 di Gallo venisse
immediatamente ritirato poiché le prove di come fosse stato volutamente
contraffatto erano tali da renderlo inaccettabile dal punto di vista scientifico
e morale. Tale lettera è ancora in attesa di risposta.
I TEST PER EFFETTUARE LA DIAGNOSI DI Hiv SONO 3:
1) il primo è chiamato test "Elisa", definito test
anticorpale di diagnosi di routine; se questo test risulta positivo, è
obbligatorio effettuare un secondo prelievo al paziente, in modo da poter
verificare l'infezione con un altro test, chiamato "Western
Blot".
2) Il "Western Blot" è costituito da 9 bande
antigieniche che si ritengono specifiche del virus Hiv. Ma in ogni paese
del mondo, il numero di bande necessarie alla conferma della positività del test
è diverso. Si può essere positivi in Svizzera, dove le bande richieste sono 2, e
negativi in Australia, dove le bande richieste sono 4. In Africa, la diagnosi
di Aids viene effettuata senza l'uso dei test, ma in base ai
cosiddetti principi di "Bangui", indicatori clinici aspecifici di
infezione come febbre, dissenteria, perdita di peso. Questo in un paese in cui
la malnutrizione e la mancanza di acqua potabile creano un numero di malattie
note alla scienza da secoli e che nulla hanno a che fare con un virus.
3)
Un terzo tipo di test, chiamato "PCR" (Reazione a catena della
Polimerasi), viene utilizzato per confermare e monitorare l'intensità
dell'infezione Hiv in base al presunto numero di copie di virus per
millilitro di sangue. Tale tecnica, inventata da Kary Mullis negli anni
Novanta, e per la quale Mullis ottenne il premio Nobel nel 1993, è
parte dello screening diagnostico e prognostico delle infezioni da
Hiv; in base a questo test si decide quando, quanti e quali farmaci
somministrare a vita al paziente. Ma lo stesso Mullis ha affermato che la sua
tecnica "non è in grado di identificare virus" perché è nata
per altri obiettivi e amplifica di milioni di volte dei piccoli frammenti di DNA
e RNA endogeno, quindi non specifico.
I seguenti sono i foglietti
illustrativi che accompagnano i tre test:
Elisa Kit
Hiv-1 Western Blot Kit
Epitope, Inc. Product Number 72827
PN201-3039
Revision #8
"SUMMARY AND EXPLANATION OF THE TEST"
A sample that is
reactive in both the EIA screening test and the Western blot is
presumed to be positive for antibody to Hiv-1, indicating
infection with this virus except in situations of passively acquired antibody or
experimental vaccination."
"LIMITATIONS OF THE PROCEDURE"
1. The
assay must be performed in strict accordance with these instructions to obtain
accurate, reproducible results.
2.
Although a Positive result may
indicate infection with the Hiv-1 virus, a diagnosis of Acquired
Immunodeficiency Syndrome (Aids) can be made only if an individual meets the
case definition of Aids established by the Centers for Disease Control.
A repeat test on an independent sample should be considered to control for
sample mix-up or operator error, and to verify a positive test result.
3.
Individuals with Hiv-1 infection may present incomplete patterns due to the
natural history of Aids or other immunodeficiency states, e.g.:
a. Aids
patients may lose antibody reactions to p24 & p31;
b. Infants born to
Hiv-1 infected mothers, but who are uninfected, may display incomplete patterns
as passively acquired maternal antibodies begin to disappear;
c. Individuals
who have recently seroconverted may display incomplete band patterns;
d.
Infected patients with malignancies and individuals receiving immunosuppressive
drugs may fail to develop a Positive result;
e. Individuals infected with
Htlv-I/II or Hiv-2, may exhibit incomplete cross-reactivity;
f. Individuals
may develop incomplete patterns that reflect the composition of experimental Hiv
sub-unit vacines that they may have received.
[...]
5.
Since reactivity of any degree with any of the virus-specific proteins
identified on the strip is possible evidence of antibodies to Hiv-1, all samples
interpreted as Indeterminate should be repeated using the original specimen. In
addition, it is recommended that samples interpreted as Indeterminate be
retested after six months, using a fresh specimen.
6.
Do not use
this kit as the sole basis of diagnosis of Hiv-1 infection.7. A
Negative result does not exclude the possibility of Hiv-1 infection. Antibody
testing should not be used in lieu of donor self-exclusion by blood collection
establishments."
Sensitivity and Specificity
Sensitivity and
specificity of the Hiv-1 Western Blot Kit was determined in comparative studies
with a previously licenced Hiv-1 Western blot using EIA repeatedly reactive
samples from high Aids risk and low risk populations
respectively.*
"INTERFERING FACTORS AND SUBSTANCES"
Testing was
performed on specimens from individuals with clinical conditions unrelated to
Hiv-1 which might result in a reactivity with proteins present. Samples studied
included 25 from persons with auto immune diseases, 12 with elevated
gammaglobulins, 110 with viral infections unrelated to Hiv-1 and 38 other
conditions. The viral infections included samples positive in clinical tests for
Cytomegalovirus (12), Infectious mononucleosis (10), Epstein-Barr virus (3),
Rubells (12), Varcella-Zoster (3), Herpes Simplex (12), HBsAg (7), and Htlv-1
(39). Although bands were occasionally present at viral locations, none of the
strips could be interpreted as positive.**
COMMENTARY:
* Although the
Western Blot is supposed to be a "more specific" test to confirm the results of
the EIA (ELISA), the specificity and sensitivity are assumed by the same
indirect means.
No gold standard was applied, such as isolating Hiv-1 from
fresh patient plasma, in any of these studies. These studies confuse
specificity with a high reproducibility of EIA by Western Blot.
(Test
Western Blot: Come si può notare dall'immagine qui sotto, in ogni Paese i
criteri richiesti per una diagnosi di positività confermata dal test Western
Blot sono differenti. Se si è positivi in un Paese in cui le bande richieste
sono 2, basta recarsi in un altro Paese in cui le bande richieste sono maggiori
e si diventa automaticamente sieronegativi).
PCR "viral load" tests KIT INSERT
The AMPLICOR Hiv-1 MONITOR test is an
in vivo nucleic acid amplification test for the quantification of Human
Immunodeficiency Virus Type 1 (Hiv-1) in human plasma. The test is intended for
use in conjunction with clinical presentation and other laboratory markers as an
indicator of disease prognosis.
The test has been used as an aid in
assessing viral response to antiretroviral treatment as measured by changes in
plasma Hiv-1 RNA levels.
The clinical significance of changes in Hiv RNA
measurements has not been fully established although several large
studies that will more fully determine the role of comparative Hiv RNA
measurements in patient management are now in progress. Hiv-1 RNA levels as
measured by PCR were used as one of the surrogate markers in the accelerated
approval process for the protease inhibitor drugs INVIRASE, CRIXIVAN and NORVIR,
and for the reverse transcriptase inhibitor drug EPIVIR. The utility of plasma
Hiv-1 RNA in surrogate endpoint determinations has not been fully
established.
The AMPLICOR Hiv-1 MONITOR Test is not intended to be
used as a screening test for Hiv or as a diagnostic test to confirm the presence
of Hiv infection.
Come si può notare, gli stessi produttori del test Elisa,
alla voce "sensibilità e specificità del test" affermano:
"AD OGGI NON ESISTE UNO STANDARD RICONOSCIUTO PER
STABILIRE LA PRESENZA O L'ASSENZA DI ANTICORPI Hiv-1 E Hiv-2 NEL SANGUE
UMANO".
Ma tale test viene usato per affermare che nel sangue
analizzato del paziente gli anticorpi sono presenti.
Nel foglio illustrativo
del test Western Blot, chiamato "test di conferma" perché appunto dovrebbe
confermare un'infezione rivelatasi al primo test Elisa, si legge che:
"UN CAMPIONE DI SANGUE RISULTATO POSITIVO SIA AL TEST ELISA
CHE AL TEST WESTERN BLOT SI PRESUME INFETTO DA Hiv-1
e ancora:
"SEBBENE UN RISULTATO POSITIVO (ricordiamo che la
sua positività cambia da paese a paese) POTREBBE INDICARE INFEZIONE DA
Hiv-1, LA DIAGNOSI DI Aids PUO' ESSERE EFFETTUATA SOLO SE L'INDIVIDUO RISPECCHIA
I CRITERI DIAGNOSTICI STABILITI DAL CDC (CENTER FOR DISEASES
CONTROL)"
e inoltre al punto 6 viene affermato:
"NON USARE IL WESTERN BLOT COME UNICO TEST DI CONFERMA
DI DIAGNOSI DI POSITIVITA' AL VIRUS Hiv-1".
Peccato che questo viene chiamato e usato come test di
conferma...
Passando alla terza metodica diagnostica, la PCR (Reazione
a catena della Polimerasi), ecco cosa riporta il foglio illustrativo del
test:
"QUESTA TECNICA NON DEVE ESSERE USATA COME TEST DI
SCREENING PER IL VIRUS Hiv O COME STRUMENTO DIAGNOSTICO PER CONFERMARE LA
PRESENZA DEL VIRUS"
Con questo test, invece, i medici decidono quando iniziare le
terapie farmacologiche a base di chemioterapici che andranno assunti
quotidianamente per tutta la vita, sui pazienti definiti sieropositivi. Terapie
farmacologiche basate su farmaci tossici e mortali (chiamati farmaci
antiretrovirali-ARV) nei cui bugiardini, consultabili liberamente sul sito della
FDA (Food and Drugs Administration) viene affermato che (vedi immagine,
esemplificativa di uno dei tanti farmaci ARV fotografata direttamente dal sito
americano
www.fda.gov):
L'etichetta del farmaco AZT, che anni fa veniva usato in
monoterapia e attualmente si somministra alle donne gravide per evitare di
"trasmettere il virus" al nascituro; inoltre si usa ancora in combinazione con
altri farmaci: -PERICOLO DI MORTE- "Tossico per inalazione, in
contatto con la pelle e se deglutito".
Dalla rivista
"Lancet", Agosto 2006, uno studio sull'inefficacia e tossicità dei
farmaci anti-Hiv:
Milioni di vittime nel mondo sono quindi morte a causa dei
farmaci che dovevano curarli.
Françoise Barrè-Sinoussi ha preso il
Premio Nobel per la Medicina insieme a Luc Montagnier per la
presunta scoperta del virus Hiv; ma la prima ha affermato nel documentario
"The Emperor New Virus" che "Purificare il virus era
fondamentale per poter preparare i test per trovare gli anticorpi dell'Hiv,
ok? Perché volevamo che i test diagnostici fossero quanto più precisi possibile.
Infatti se si usa una preparazione di virus che non è purificata ovviamente
identificherai anticorpi di ogni tipo [...]".
Però Luc
Montagnier, che ha condiviso con lei il Nobel, ha onestamente sostenuto
che:
Luc
Montagnier:
"LO RIPETO, NOI NON ABBIAMO PURIFICATO IL
VIRUS".
Esistono circa 70 condizioni mediche riconosciute che possono
portare alla positività dei test Hiv, che non vengono MAI comunicate al paziente
al momento del test. Tra queste troviamo la semplice influenza e il vaccino
antinfluenzale stesso (nel foglio illustrativo di questo viene dichiarato che
può determinare positività ai test Hiv), vaccinazioni di vario tipo (ad esempio
i lisati batterici), il raffreddore, la gravidanza, infezioni di varia natura
(citomegalovirus, mononucleosi, herpes simplex I e II), etc. etc..
A tal
proposito, si veda l'elenco seguente, compilato da Christine
Johnson.
Fattori che possono dare esito positivo al test Hiv
Anticorpi anti-carboidrati;
Anticorpi che si trovano in
modo naturale (Naturally-occurring antibodies);
Immunità passiva: recezione
di gamma globulina o immunoglobulina (come profilassi contro infezione che
contiene anticorpi);
Lebbra;
Tubercolosi;
Micobacterium avium;
Lupus
eritematoso sistemico;
Insufficienza renale;
Emodialisi/Insufficienza
renale;
Terapia di alfa interferone in pazienti di
emodialisi;
Influenza;
Vaccino contro l'influenza;
Virus Herpes
semplice I (labiale);
Virus Herpes semplice II (genitale);
Infezione del
tratto respiratorio superiore (raffreddore o influenza);
Infezione virale
recente o esposizione a vaccini virali Gravidanza in donne multipare ( che hanno
partorito molto);
Malaria Alti livelli di complessi immuni
circolanti;
Ipergammaglobulinemia (alti livelli di anticorpi);
Falsi
sieropositivi in altri test, incluso il test RPR (rapid plasma reagent) per la
sifilide;
Artrite reumatoide;
Vaccino contro l'epatite B;
Vaccino
contro il tetano;
Trapianto di organi;
Trapianto renale;
Anticorpi
anti-linfociti;
Anticorpi anti-collageni (riscontrati in omosessuali,
emofiliaci, africani in tutte e due i sessi, in persone con
lebbra);
Sieropositivi al fattore reumatoide, anticorpi anti-nucleari
(entrambi riscontrati nella artrite reumatoide e in altri
auto-anticorpi);
Malattie autoimmuni - Lupus eritematoso, scleroderma,
malattia del tessuto connettivo, dermatomiositi;
Infezioni virali acute,
infezioni virali del DNA Neoplasmi maligni (cancri);
Epatite
alcolica/malattia epatica alcolica;
Colangite sclerosante
primaria;
Epatite;
Sangue "appiccicoso" (negli africani);
Anticorpi con
un'alta affinità per il polistirene (adoperati nei kit dei test);
Trasfusioni
sanguinee, trasfusioni sanguinee molteplici;
Mieloma molteplice;
Anticorpi
HLA (contro antigeni dei leucociti di tipo I e di tipo II);
Anticorpi
anti-muscoli lisci;
Anticorpi anti-celle parietali;
IgM (anticorpi)
anti-epatite A;
IgM anti-Hbc;
Somministrazione di preparati di
immunoglobulina umana raccolti prima del 1985;
Emofilia;
Disordini
ematologici maligni/limfoma;
Cirrosi biliare primaria;
Sindrome di
Stevens-Johnson;
Febbre Q con epatite associata;
Campioni trattati con
calore (specimens);
Siero lipemico (sangue con alti livelli di grassi o
lipidi);
Siero emolizzato (sangue in cui l'emoglobulina si separa dai globuli
rossi);
Iperbilirubinemia;
Globuline prodotte durante gammopatie
policlonali (le quali si riscontrano in gruppi a rischio Aids);
Individui
sani come risultato di reazioni crociate non capite;
Ribonucleoproteine umane
normali;
Altri retrovirus Anticorpi anti-mitocondriali;
Anticorpi
anti-nucleari;
Anticorpi anti-microsomiali;
Anticorpi dell'antigene di
leucociti delle cellule T;
Proteine nel filtro di carta;
Virus
Epstein-Barr;
Leishmaniasi viscerale;
Sesso anale ricettivo.
Cosa rilevano dunque questi test che si definiscono specifici
per Hiv, se invece danno una reazione crociata con innumerevoli tipi di
anticorpi non specifici?
In un'intervista del 2009, il co-scopritore del
virus Hiv, Luc Montagnier, ha dichiarato che "POSSIAMO ESSERE TUTTI
ESPOSTI AL VIRUS HIV, SENZA ESSERNE CRONICAMENTE INFETTATI; UN SISTEMA
IMMUNITARIO FUNZIONANTE, DEBELLERA' IL VIRUS IN POCHE
SETTIMANE".
Il prof. Montagnier dovrebbe spiegarci come sia possibile
liberarsi "in modo" naturale da un retrovirus che per quasi 30 anni è stato
definito incurabile, letale, altamente trasmissibile.
Inoltre, ricordiamo
che la funzione di un vaccino è creare gli anticorpi verso la
malattia stessa. Se una persona risulta positiva al test per il citomegalovirus
o la toxoplasmosi, ad esempio, viene dichiarata immunizzata verso tali agenti
patogeni, poiché nel sangue vengono rilevati appunto gli anticorpi specifici.
Nei test Hiv che, come abbiamo visto i produttori stessi dichiarano non in grado
di identificare gli anticorpi Hiv, la positività (ovvero la presenza dei
anticorpi) viene invece valutata come indicatore di infezione cronica,
progressiva e mortale.
Ma, se anche l'Hiv fosse un retrovirus, come
sostenuto da decenni, è importante sapere che nella storia della microbiologia e
della virologia, nessun retrovirus è mai stato né pericoloso nè
letale. Il nostro patrimonio genetico contiene infatti circa
novantasettemila (97000) retrovirus endogeni (ovvero innati, non acquisiti
dall'esterno) naturalmente presenti nel nostro organismo e assolutamente
innocui.
Le culture cellulari usate da Gallo nel 1983, a cui seguì la
pubblicazione su "Science" dell'articolo-annuncio della scoperta del
virus Hiv, erano mescolate a linfociti provenienti dal sangue di cordone
ombelicale, tessuto riconosciuto da tempo per la sua ricchezza in retrovirus
umani. Tale articolo comprende dunque gravi errori metodologici.
15 anni
più tardi vennero effettuati controlli sperimentali in laboratori francesi e
statunitensi che pubblicarono un articolo nella rivista "Virology"
(1997), in cui si dimostravano i risultati dei loro studi al microscopio
elettronico sui gradienti ottenuti a partire da culture cellulari che si
ritenevano infette da Hiv. In entrambi gli studi, gli autori hanno riscontrato
un'abbondanza di residui cellulari senza alcuna evidenza accettabile di
particelle retro virali. Quasi nello stesso momento Luc Montagnier venne
intervistato da Djamel Tahi e finì per ammettere che in effetti il virus Hiv non
era mai stato isolato nel suo laboratorio.
Da cosa è causata allora l'Aids?
L'immunodeficienza è conosciuta in medicina da secoli ed è
prevalentemente causata da:
1 - Uso e abuso di droghe, soprattutto
nitrito di amile ("Popper");
Indicativa, a questo proposito, la
seguente ordinanza del Ministro Fazio, di cui nessuno ha
parlato:
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche
sociali
ORDINANZA 19 novembre 2009
Divieto di fabbricazione,
importazione, immissione sul mercato e uso di achil-nitriti alifatici, ciclici o
eterociclici e loro isomeri, in quanto tali o in quanto componenti di miscele o
di articoli (Poppers). (10A00117) (G.U. Serie Generale n. 8 del 12 gennaio
2010.
Tenuto conto che gli alchil-nitriti sono stati riconosciuti
come immunosoppressori e promotori della replicazione virale e delle cellule
tumorali, nonché l'assunzione abituale di dette sostanze è stata associata ad
aumento di rischio di infezioni virali trasmissibili per via sessuale e di
sarcoma di Kaposi;
Ritenuto pertanto di dover adottare specifiche
disposizioni per limitare l'uso non regolare di sostanze denominate "poppers" in
quanto tali o in quanto componenti di miscele o articoli;
Rilevato che è
necessario e urgente mantenere, fino a quando non si disporrà di una soluzione
permanente, disposizioni cautelari a tutela dell'incolumità
pubblica;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 21 maggio 2009
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 maggio 2008, n. 122, recante
"Attribuzione del titolo di Vice Ministro al Sottosegretario di Stato presso il
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, prof. Ferruccio
Fazio, a norma dell'art. 10, comma 3 della legge 23 agosto 1988, n.
400";
Ordina:
Art. 1
Campo di applicazione
1.
E' vietata la fabbricazione, immissione sul mercato e l'uso di
alchil-nitriti alifatici, ciclici o eterociclici e loro isomeri in
quanto tali o in quanto componenti di miscele o di articoli, destinati a
consumatori.
Art. 2
Ritiro dal commercio
1. Le
sostanze, le miscele e gli articoli di cui all'art. 1, già immessi sul mercato,
devono essere ritirati dal commercio entro trenta giorni dalla data di
pubblicazione della presente ordinanza.
Art.
3
Vigilanza
1. Le Autorità sanitarie di controllo e gli organi di
polizia giudiziaria e postale sono preposti alla vigilanza sulla esatta
osservanza della presente ordinanza.
Art. 4
Disposizioni
transitorie e finali
1. La presente ordinanza ha validità di 12 mesi a
decorrere dalla data di pubblicazione.
2. La presente ordinanza entra in
vigore il medesimo giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 19 novembre 2009
Il Vice Ministro:
Fazio
Registrato alla Corte dei conti il 21 dicembre 2009
Ufficio
di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni
culturali, registro n. 7, foglio n. 177.
2 - Patologie varie
(emofilia, malaria, lebbra, tubercolosi, infezioni ricorrenti di varia natura,
abuso di antibiotici e cortisonici, che sono immunosoppressori;
3 -
Gli stessi farmaci anti-Hiv (come dichiarato nel loro stesso foglio
illustrativo); carenze alimentari, malnutrizione, assenza di acqua
potabile-Africa.
L'Aids e la legge
La corte di Dortmund, il 15 Gennaio 2001, ha emesso una
sentenza di condanna ad 8 mesi, con sospensione della pena, in un
procedimento
per genocidio (Legge § 220a StGB)
contro le
Autorità Sanitarie Federali Tedesche e contro il Parlamento della Repubblica
Federale Tedesca. Le
autorità sanitarie erano accusate di aver
diffuso informazioni e foto false relative all'isolamento del virus Hiv;
il
Parlamento Tedesco era
accusato di aver assecondato tali
menzogne nonostante fosse a conoscenza dal 1994 del fatto che il virus Hiv non è
mai stato isolato, e che conseguentemente nessun test poteva essere
approvato ed utilizzato per definire infette persone che, sane prima del test,
sono poi morte dopo un trattamento con farmaci antiretrovirali. La tesi
dell'accusa, e cioè che ne Montagnier (1983) ne Gallo (1984) avevano isolato
alcun virus in connessione con l'Aids e che il Bundestag era dal 1994 a
conoscenza di tale fatto, è stata provata sulla base di un
documento
registrato negli archivi del "German Bundestag" stesso col numero DS
12/8591. Dopo la sentenza i ricorrenti hanno indirizzato una lettera
nella quale descrivono le motivazioni e le conclusioni del procedimento legale
a:
* ONU, Office of the High Commissioner for Human Rights, Mary
Robinson;
* Tutti i capi di Stato e tutti i capi di Governo;
* Tutte le
Organizzazioni Governative.
Un'altra notizia non riportata dal
mainstream, liberamente consultabile sul sito americano
del CDC. Ne riportiamo un estratto significativo:
On Jan 4, 2010, the US
government made a very significant about face:
"HHS/CDC is removing Hiv
infection from the definition of communicable disease of public health
significance contained in 42 CFR 34.2(b) and scope of examination, 42 CFR 34.3
because Hiv infection does not represent a communicable disease that is a
significant threat to the general U.S. population".
"L'Hiv NON
E' UNA MALATTIA SESSUALMENTE TRASMISSIBILE DI RILEVANZA PER LA SALUTE
PUBBLICA"(
"Center for Diseases Control" and
Hilary
Clinton, 4 gennaio 2010)
Nessuno stato europeo considera l'Aids
un'emergenza epidemica, tanto è vero che anche in Italia è considerata solo
epidemia di Classe III (perfino la sorveglianza epidemiologica della
rosolia si trova in Classe II, quindi è considerata più
rilevante).
"Padian Study": il più importante studio
epidemiologico condotto sulla trasmissibilità dell'Hiv, condotto in California,
ha esaminato 175 coppie eterosessuali sessualmente attive, in cui un partner era
sieropositivo e l'altro sieronegativo; le coppie sono state monitorate per un
periodo di oltre 6 anni per valutare eventuali casi di siero conversione. Un
quarto delle coppie ammise di non usare precauzioni durante i rapporti sessuali:
non ci fu nemmeno un caso di siero conversione.
Hiv testing literature
1)"In 1985, at the beginning of Hiv testing, it was
known that "68% to 89% of all repeatedly reactive ELISA (Hiv antibody) tests
[were] likely to represent false positive results." (New England Journal of
Medicine. 1985)".
NEW ENGLAND JOURNAL O MEDICINE: "dal 68%
all'89% dei test Elisa per anticorpi Hiv rappresentano falsi
positivi"
2) In 1992, the Lancet reported ("Hiv Screening in
Russia") that for 66 true positives, there were 30,000 false positives. And
in pregnant women, "there were 8,000 false positives for 6
confirmations."
LANCET: "per 66 individui positivi al test Hiv
ci sono 30.000 falsi positivi"
In September 2000, the ArcHives of
Family Medicine stated that the more women we test, the greater "the
proportion of false-positive and ambiguous (indeterminate) test
results."
The tests described above are standard Hiv tests, the
kind promoted in the ads. Their technical name is ELISA or EIA (Enzyme-linked
Immuno-sorbant Assay). They are antibody tests. The tests contain proteins that
react with antibodies in your blood.
False Positives
In the U.S., you're tested with an ELISA first. If your blood
reacts, you'll be tested again, with another ELISA. Why is the second more
accurate than the first? That's just the protocol. If you have a reaction on the
second ELISA, you'll be confirmed with a third antibody test, called the Western
Blot. But that's here in America. In some countries, one ELISA is all you
get.
It is precisely because Hiv tests are antibody tests, that they
produce so many false-positive results. All antibodies tend to cross-react. We
produce anti-bodies all the time, in response to stress, malnutrition, illness,
drug use, vaccination, foods we eat, a cut, a cold, even pregnancy. These
antibodies are known to make Hiv tests come up as positive.
The medical
literature lists
dozens of reasons for positive Hiv test results:
"transfusions, transplantation, or pregnancy, autoimmune disorders,
malignancies, alcoholic liver disease, or for reasons that are un-clear
[...]" (
"ArcHives of Family Medicine". Sept/Oct.
2000).
"Liver diseases, parenteral substance abuse, hemodialysis, or
vaccinations for hepatitis B, rabies, or influenza [...]"
(
"ArcHives of Internal Medicine", August, 2000).
The same is true
for the confirmatory test the
"Western Blot". Causes of indeterminate
Western Blots include:
"lymphoma, multiple sclerosis, injection drug use,
liver disease, or autoimmune disorders. Also, there appear to be healthy
individuals with antibodies that cross-react [...]." (
"ArcHives
of Internal Medicine", August, 2000).
"ARCHIVES OF INTERNAL
MEDICINE":
"ESISTONO DOZZINE DI CAUSE CHE POSSONO RENDERE POSITIVO
UN TEST Hiv: VACCINAZIONI, INFLUENZA, GRAVIDANZA, TRASFUSIONI, E INOLTRE CI SONO
INDIVIDUI SANI I CUI ANTICORPI REAGISCONO AL TEST
HIV".Pregnancy is consistently listed as a cause of positive
test results, even by the test manufacturers.
"[False positives can be
caused by] prior pregnancy, blood transfusions [...] and other potential
nonspecific reactions." (
"Vironostika Hiv Test",
2003).
1. Montagnier stesso mostrò sulla prestigiosa rivista
"Annals
of Internal Medicine" che un test di anticorpi positivi ritorna negativo e
che un conteggio di cellule T4 basso torna normale attraverso la cessazione dei
rapporti anali, ciò significa che il risultato positivo del test Hiv non è
dovuto a un retrovirus:
"Transient Antibody to
Lymphadenopathy-Associated Virus/Human T-Lymphotropic Virus Type III and
T-Lymphocyte Abnormalities in the Wife of a Man Who Developed the Acquired
Immunodeficiency Syndrome" "Annals of Internal Medicine", 1
october 1985.
(HAROLD BURGER, Ph.D.; BARBARA WEISER, M.D.; WILLIAM S.
ROBINSON, M.D.; JEFFREY LIFSON, M.D.; EDGAR ENGLEMAN, M.D.; CHRISTINE ROUZIOUX,
Ph.D.; FRANÇOISE BRUN-VÉZINET, M.D.; FRANÇOISE BARRÉ-SINOUSSI, Ph.D.; LUC
MONTAGNIER, M.D.; and JEAN-CLAUDE CHERMANN, Ph.D)
www.annals.org2. Articolo storico scritto del
co-
Premio Nobel Howard Temin (per la scoperta della
transcriptasi inversa) che dimostra come questo enzima NON sia specifico
di una ipotetica attività retrovirale
mbe.oxfordjournals.org3. La prestigiosa rivista
"Science", pubblicò un articolo storico che dimostra come il famoso
"virus" Hiv non uccida i linfociti T nelle colture di laboratorio
www.sciencemag.org4. La prestigiosa rivista
"Annals
of Internal Medicine" afferma che svariate patologie Aids-correlate appaiono
poco dopo aver iniziato la terapia antiretrovirale. Ma per molti sono farmaci
"salvavita"
www.annals.org5. Il
"CDC" (Centro di Controllo
per le Malattie) affermò, prima di sfruttare l'idea infondata di un virus, che
"l'esposizione ad alcune sostanze tossiche e droghe (piuttosto che un
agente infettivo) può condurre all' immunodeficienza un gruppo di
omosessuali maschi che condivide un particolare stile di vita"www.cdc.gov
Esempio di una reale foto al microscopio elettronico che
mostra l'isolamento e la purificazione virale; le piccole frecce indicano
impurità, le restanti particelle sono tutte virali (virus Friend, fotografato
dal prof. Etienne De Harven). Tale procedura ufficiale di isolamento e
purificazione virale non è mai stata adottata per l'Hiv.
Dalla rivista "Virology", 1997 – Studio condotto in
maniera congiunta da gruppi di ricerca in USA, Francia e Germania,
rappresenta il primo e unico tentativo di isolamento e purificazione del
presunto retrovirus Hiv, dalla sua presunta scoperta nel 1984: gli autori
stessi ammettono di aver purificato solo delle vescicole cellulari. I due gruppi
di ricerca, inoltre, hanno isolato particelle di dimensioni diverse non solo
l'uno dall'altro, ma anche e soprattutto molto più grandi rispetto alle presunte
particelle virali isolate da Gallo e Montagnier negli anni 80. Non fu possibile
isolare e purificare alcun virus.
In ultima istanza, viene da
chiedersi perché il programma mondiale di lotta contro l'Aids degli Stati Uniti
sia gestito dal "National Security Council" e dalla CIA, e non sia stato
invece affidato agli organismi sanitari competenti.
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