Fwd: Su Gaza con una cattiva sovraesposizione mediatica veniamo abituati all'idea della guerra? In vista dell'incontro online di mercoledì 27

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Aug 25, 2025, 11:17:20 PM (13 days ago) Aug 25
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Il paradosso della cattiva sovraesposizione mediatica: su Gaza veniamo abituati all’idea della guerra?

(Per fare evaporare la compassione e preparare i giovani a combattere).

Riflessioni di Alfonso Navarra - maggiori info su https://zibaldoneecopacifista.webnode.it/l/sovraesposizionemediaticagaza/
 
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Testo completo nel file allegato

 

In vista dell’incontro online di mercoledì 27 agosto 2025

Argomento: Comitato per Barghouti libero: rilanciamo l'idea. Formiamo un gruppo di lavoro.

Incontro online spostato, per ragioni tecniche, da domenica 24 a mercoledì 27 agosto 2025

dalle ore 17:45 alle ore 19:45 (ora di Berlino, Roma, Stoccolma, Vienna)

Entra nella riunione in Zoom

https://us06web.zoom.us/j/86999206762?pwd=S5vhU6e7ca1nwwiyXGH1zUVII3h2KK.1

ID riunione: 869 9920 6762

Codice d’accesso: 220761

 

______________________-

 

ABSTRACT

Viviamo in un'epoca caratterizzata da un flusso continuo di informazioni, con notizie disponibili 24 ore su 24 che rendono gli eventi globali immediatamente accessibili a un vasto pubblico. Nel contesto dei conflitti moderni, e in particolare della guerra a Gaza, questo fenomeno ha raggiunto un'intensità senza precedenti. Immagini di distruzione, storie di sofferenza e aggiornamenti sul bilancio delle vittime sono diventati onnipresenti, diffusi attraverso canali tradizionali e, in modo ancora più virale, sui social media. Tuttavia, questa iper-visibilità presenta un paradosso cruciale: pur essendo potenzialmente uno strumento di sensibilizzazione e mobilitazione (nella fascia "calda" della popolazione), rischia di generare l'effetto opposto, ovvero una progressiva desensibilizzazione del più ampio pubblico. Questo rapporto si propone di indagare l'ipotesi che la sovraesposizione mediatica possa normalizzare la guerra e i suoi orrori, abituando l'opinione pubblica all'idea che la violenza e la sofferenza siano una realtà ineluttabile e tollerabile.

Per comprendere appieno questo fenomeno, è necessario esaminare tre concetti chiave che agiscono in sinergia:

Fatica della compassione: un fenomeno psicologico descritto come la stanchezza emotiva e fisica derivante dalla prolungata esposizione al trauma altrui.

Desensibilizzazione: la progressiva diminuzione della reazione emotiva e fisiologica a stimoli violenti in seguito a ripetute esposizioni.

Normalizzazione della guerra: il processo attraverso cui il conflitto armato, storicamente considerato estremo e anormale, viene percepito come parte accettabile, se non inevitabile, della realtà globale, spesso plasmato da una rappresentazione mediatica che ne maschera la vera brutalità.

Questo rapporto esplora la complessa interazione tra queste dinamiche, analizzando non solo la risposta psicologica del pubblico, ma anche il ruolo attivo delle strategie di comunicazione e disinformazione in gioco.

Premessa: il caso Vietnam come termine di paragone

Le tattiche antiguerriglia sono sempre quelle da secoli. Il guerrigliero non deve poter nuotare nella popolazione come il pesce nel mare. L'acqua in cui nuota va svuotata. Ho appena riletto "I NUOVI MANDARINI" di Noam Chomsky, un vecchio libro degli anni sessanta (Einaudi. 1967). Denunciava che questo faceva l'esercito americano in Vietnam contro la guerriglia vietcong. Deportava la gente dei villaggi per poter bombardare e aggredire I guerriglieri che, nella sua intenzione, aveva separato dalla popolazione.  Ed anche I vietcong avevano costruito un esteso e ramificato sistema di tunnel...

Le stime sui morti civili durante la guerra del Vietnam variano, ma secondo il governo vietnamita, circa 4 milioni di civili sono stati uccisi tra il 1955 e il 1975. Altre fonti, come il saggio "Così era il Vietnam. Spara a tutto ciò che si muove" di Nick Turse, stimano che le vittime civili siano state di 2 milioni di morti.

Le cause di questi decessi sono attribuite principalmente ai bombardamenti e alle operazioni militari condotte dalle forze armate statunitensi, tra cui:

- Bombardamenti: l'uso di bombe al napalm e fosforo bianco ha causato numerose vittime civili.

- Operazioni di "cerca e distruggi": le tattiche militari adottate dagli Stati Uniti hanno portato a violenti scontri e massacri di civili.

- Zone di "fuoco libero": le aree designate come "fuoco libero" hanno permesso ai soldati di sparare a chiunque si trovasse nella zona, senza distinzione tra militari e civili.

Altre stime includono :

- Soldati statunitensi uccisi: 58.220

- Militari sudvietnamiti uccisi: 250.000

- Soldati e civili nordvietnamiti uccisi: oltre 3 milioni

È importante notare che le stime possono variare a seconda delle fonti e della metodologia utilizzata per raccogliere i dati. Tuttavia, è chiaro che la guerra del Vietnam ha avuto un impatto devastante sulla popolazione civile...

Le cifre attuali sul genocidio di Gaza, basate sui dati di Hamas ripresi da Al Jazeera e fonti simili, sono già piuttosto pesanti rispetto a quelle presentate dai media occidentali. Tuttavia, c'è ancora tempo per vedere numeri ancora più consistenti, a meno che non ci impegniamo a rovesciare il governo Netanyahu, un obiettivo che sembra raggiungibile per chi è disposto a vedere la realtà e ad agire con intelligenza strategica. Vediamo come andrà lo sciopero generale proclamato per oggi, 26 agosto, dal movimento di opposizione guidato dalle famiglie degli ostaggi…

 

 

 

 

I media su Gaza abituano all'idea della guerra - revisionato.docx
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