TESTO DELLA DICHIARAZIONE
"Signor Presidente, le scrivo la presente per dichiararmi obiettore di tutte le guerre e della preparazione delle guerre mediante il servizio militare nello strumento delle Forze Armate italiane. L'ingabbiamento delle nostre forze armate nelle attuali strategie NATO non consente di attuare il "ripudio della guerra" stabilito nell'articolo 11 della nostra Costituzione. Tanto più che condivido pienamente l'opinione dell'antimilitarismo nonviolento, ribadita autorevolmente anche da Papa Francesco: "Oggi non esistono guerre giuste". L'aria che tira è quella di un ripristino di forme di mini-naja. In relazione a questa eventualità comunico da subito che, qualora dovessi ricevere la chiamata a presentarmi presso un ufficio militare preposto all'arruolamento, la mia risposta sarà un bel "Signornò!" antimilitarista. Non mi presenterò alla visita militare che dovrà verificare la mia idoneità. Mi avvarrò del diritto universale umano di chiedere, per obbedienza alla coscienza, di adempiere agli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile orientato alla difesa nonviolenta e quindi rispondente come il servizio armato al dovere costituzionale di difesa della Patria. Ritengo doveroso da parte dello Stato organizzare la mia formazione ed il mio inquadramento dentro un Corpo civile di pace, possibilmente europeo, per attuare l'impegno istituzionale dell'ONU alla sicurezza comune dell'Umanità. Tenendo presente che presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile esiste per legge un elenco degli obiettori italiani alla Guerra per motivi di coscienza, chiedo che Ella rammenti al Ministro Crosetto che deve aggiornare tale elenco con il mio nome e che deve rendere pubblico tale elenco generale, essendo l'obiezione alla guerra un atto pubblico".
È difficile avere incertezze sulla tempestività dell'iniziativa. Il vento della militarizzazione, della corsa al riarmo, della intensificazione delle guerre e dello scoppio di nuove guerre si sta levando fortissimo e non c'è dubbio che nel prossimo periodo avremo da fronteggiare una vera e propria bufera. Fa parte di questo vento la decisione del governo tedesco, con il ministro Pistorius, di voler prendere a modello la mini-naja svedese, ed è quindi quasi certo che il governo italiano seguirà a ruota.
Quando Crosetto smentisce con le sue parole si riferisce alla leva militare obbligatoria generale ("proprio non se ne parla!") non alla mini-naja che è cosa diversa. E' da tenere sempre presente che è tipico della retorica imbrogliona del potere negare un contesto più generale mentre si sta predisponendo un aspetto specifico che va a concretizzarlo...
Per ergere un primo riparo alla retorica del "nemico alle porte cui bisogna sbarrare la strada" è utile tutto il lavoro di esame critico che porta a ridimensionare la presunta minaccia, ma anche la diffusione di conoscenze sulle possibilità di eventuale difesa che la disobbedienza popolare organizzata può offrire.
Per realizzare l'unità pacifista delle forze, cioè la cooperazione e la collaborazione sul concreto, il cuore della campagna che proponiamo è, appunto, la dichiarazione di impegno a Mattarella delle giovani e dei giovani: "Sono un obiettore alle guerre! Non mi arruolo nell'esercito! Sono pronto a servire la Patria con la difesa alternativa, sperimentando i corpi civili di pace!"
Tutte le nostre argomentazioni che portano alla dichiarazione non escludono affatto cento altri possibili approcci alla scelta di voler essere inseriti nell'albo degli obiettori, da manifestare con impegno pubblico.
Per l'adesione alla nostra iniziativa ogni soggetto collettivo interpellato si concentri perciò sulla dichiarazione che sopra riportiamo.
Per i contributi alle motivazioni e per la modalità migliore per fare conoscere la Difesa Popolare Nonviolenta (anche nelle scuole: senza che, però, questo appaia un reclutamento all'"esercito alternativo") invece rifacciamoci al vecchio motto: "Che cento scuole rivaleggino"…
Troviamo infine due articoli sulla pagina: https://disarmistiobiettori.webnode.it/obiezione-alle-guerre-e-alla-mininaja/
Articolo numero 1
"Per una campagna di impegno pubblico: obiezione al servizio militare e alle guerre per costruire una difesa alternativa"
Alfonso Navarra – coordinatore dei Disarmisti esigenti - del Coorfinamento politico Campagna OSM-DPN (Lega obiettori di coscienza, sede in via Pichi,1 - Milano)
(dopo aver consultato Tonino Drago, già presidente del Comitato DCNANV)
Milano – 25 marzo 2024 (ultima proposta, versione 3)
Articolo numero 2
Come secondo testo, un articolo di Alfonso Navarra che può completare molte nozioni utilizzate è l'anticipazione allegata che uscirà su QUADERNI DELLA DECRESCITA il primo maggio 2024.
Titolo: "La nonviolenza è la forza delle relazioni autentiche".
Il link alla rivista online diretta da Paolo Cacciari e Marco Deriu : https://quadernidelladecrescita.it/
Gentile Professore/ Gentile Professoressa,
Le scriviamo come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università per segnalarLe che fra le nostre attività abbiamo lanciato una petizione contro la Fondazione Med-Or del Gruppo Leonardo per chiedere che i componenti del Comitato Scientifico (tra cui diversi Rettori di Università italiane) diano le dimissioni dal comitato stesso lanciando così un segnale di dissociazione rispetto alla strumentalizzazione del mondo accademico a fini bellici, cui Med-Or contribuisce su mandato di Leonardo SpA. Per i dettagli della petizione, che ha raggiunto quasi 5 mila firme, La invitiamo a vedere il link di seguito.
Abbiamo appreso con grande soddisfazione che il Rettore dell’Università di Bari ha comunicato le proprie dimissioni dalla Fondazione Med-Or, un segnale molto positivo contro il processo in costante accelerazione di militarizzazione dei luoghi del sapere.
A questo vanno aggiunti gli importanti segnali di autonomia arrivati dall’Università di Torino e dalla Scuola Normale di Pisa rispetto a quanto sta avvenendo in Palestina.
Siamo convinte/i che tutto ciò vada rafforzato e sostenuto; per questo Le chiediamo di aiutarci a far conoscere la vertenza dell’Osservatorio contro Med-Or firmando la petizione e facendola conoscere nella sua Università.
La smilitarizzazione dei luoghi del sapere e dell’educazione è a nostro avviso un obiettivo importante da perseguire per resistere al vento di guerra che sempre più soffia in Europa e nel mondo.
Restiamo a disposizione per ogni chiarimento.