Fwd: incoraggiamento alla campagna per l'obiezione "preventiva" al servizio militare e alla guerra - oggi incontro online

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alfonso...@virgilio.it

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Apr 2, 2024, 10:04:19 PMApr 2
to fermiamo-il-...@googlegroups.com, lista-di-li...@googlegroups.com, no-nuclear...@googlegroups.com, cercala...@googlegroups.com, semprecont...@googlegroups.com
 
da parte di un "vecchio" obiettore alle spese militari che oggi insegna all'Università di Firenze

grazie mille ad Alfonso Navarra per la risposta. Sono felice che ci sia questa iniziativa e domani alle 18 mi collegherò per seguirne la presentazione. Nel lontano 1988 (a 16 anni) partecipai a un campo di lavoro del SCI. Pedalando da Milano ad Assisi portammo in giro la campagna per l'obiezione alle spese militari.
Lo spirito che mi anima è lo stesso, ora come allora, perchè è adesso ai miei figli di 15 e 20 anni che è bene offrire delle vie alternative a questi scenari di guerra e violenza.
Grazie,
Francesco

Il giorno mar 2 apr 2024 alle ore 20:32 Alfonso Navarra <alfio...@gmail.com> ha scritto:
Da parte di Alfonso Navarra - Disarmisti esigenti (includenti la Lega obiettori di coscienza e promotori, anche con la Lega per il disarmo unilaterale, dell'obiezione di coscienza alle spese militari)
 
La campagna auspicata dal professore universitario di Firenze (e da diversi altri "vecchi" attivisti pacifisti) è in via di lancio e un momento di discussione online è il 3 aprile alle ore 18:00.
 
(Non diamo, al momento, il nome  perché - ci sia consentito - stiamo estrapolando da un'altra mailing list, quella dell'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole; e perché vogliamo sottolineare il carattere "oggettivo" delle questioni da lui poste nel modo in cui le pone)
 
 
Un primo impianto è stato messo giù dal sottoscritto con Antonio Drago, il primo presidente del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, quando fu istituito l'Ufficio nazionale per il servizio civile.
 
Ritengo utile fare presente che non siamo i primi che passano per strada ma i responsabili ("avanzi di galera" per disobbedienza nonviolenta!) di quelle forze che, espressioni "storiche" dell'antimilitarismo nonviolento, hanno conquistato in Italia il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza, con un impegno pluridecennale costato circa 150 attivisti detenuti dal 1949, calcolati cioè dal primo gesto di disobbedienza "laica" compiuto da Pietro Pinna, che allora si fece 3 anni di prigione (mentre per gli ultimi in ordine di tempo l'incarceramento durava max 3 mesi).
 
Visto che il problema vero è se rimpolpare le Forze armate italiane nel tempo in cui, secondo la NATO, devono essere riorganizzate per essere  "pronte ad una guerra ad alta intensità" (vertice di Vilnius dell'11-12 luglio 2023) e che a questo scopo deve essere garantito, oltre alle misure organizzative, un sistema che produca consenso ideologico, al di là della effettiva e più che discutibile funzionalità tecnica sul piano strettamente militare, è opportuno che la reazione politica e culturale, non rinunciando alla complessità dei diversi aspetti, si confronti però con il cuore della questione. 
Bisogna rispondere allora con una campagna che ponga le giovani e i giovani, secondo i sondaggi riportati dal Fatto Quotidiano per i 2/5 oggi ben disposti verso la vita militare, di fronte a una scelta di impegno che attivizzi i più sensibili dal punto di vista pacifista e li proponga come punto di riferimento rispetto all'insieme del loro mondo sociale.
L'idea è di una dichiarazione pubblica per definirsi obiettori al servizio militare e alla guerra riconosciuti come tali ed essere così inseriti nell'albo apposito già previsto dalla legge (n. 64/2001) ma rimasto lettera morta.
 
Online si può sottoscrivere la seguente dichiarazione al link: obiezione alla guerra e al servizio militare impegno per la difesa nonviolenta - Petizioni.com
 

TESTO DELLA DICHIARAZIONE

"Signor Presidente, le scrivo la presente per dichiararmi obiettore di tutte le guerre e della preparazione delle guerre mediante il servizio militare nello strumento delle Forze Armate italiane. L'ingabbiamento delle nostre forze armate nelle attuali strategie NATO non consente di attuare il "ripudio della guerra" stabilito nell'articolo 11 della nostra Costituzione. Tanto più che condivido pienamente l'opinione dell'antimilitarismo nonviolento, ribadita autorevolmente anche da Papa Francesco: "Oggi non esistono guerre giuste". L'aria che tira è quella di un ripristino di forme di mini-naja. In relazione a questa eventualità comunico da subito che, qualora dovessi ricevere la chiamata a presentarmi presso un ufficio militare preposto all'arruolamento, la mia risposta sarà un bel "Signornò!" antimilitarista. Non mi presenterò alla visita militare che dovrà verificare la mia idoneità. Mi avvarrò del diritto universale umano di chiedere, per obbedienza alla coscienza, di adempiere agli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile orientato alla difesa nonviolenta e quindi rispondente come il servizio armato al dovere costituzionale di difesa della Patria. Ritengo doveroso da parte dello Stato organizzare la mia formazione ed il mio inquadramento dentro un Corpo civile di pace, possibilmente europeo, per attuare l'impegno istituzionale dell'ONU alla sicurezza comune dell'Umanità. Tenendo presente che presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile esiste per legge un elenco degli obiettori italiani alla Guerra per motivi di coscienza, chiedo che Ella rammenti al Ministro Crosetto che deve aggiornare tale elenco con il mio nome e che deve rendere pubblico tale elenco generale, essendo l'obiezione alla guerra un atto pubblico".

 

È difficile avere incertezze sulla tempestività dell'iniziativa. Il vento della militarizzazione, della corsa al riarmo, della intensificazione delle guerre e dello scoppio di nuove guerre si sta levando fortissimo e non c'è dubbio che nel prossimo periodo avremo da fronteggiare una vera e propria bufera. Fa parte di questo vento la decisione del governo tedesco, con il ministro Pistorius, di voler prendere a modello la mini-naja svedese, ed è quindi quasi certo che il governo italiano seguirà a ruota.

Quando Crosetto smentisce con le sue parole si riferisce alla leva militare obbligatoria generale ("proprio non se ne parla!") non alla mini-naja che è cosa diversa. E' da tenere sempre presente che è tipico della retorica imbrogliona del potere negare un contesto più generale mentre si sta predisponendo un aspetto specifico che va a concretizzarlo... 

Per ergere un primo riparo alla retorica del "nemico alle porte cui bisogna sbarrare la strada" è utile tutto il lavoro di esame critico che porta a ridimensionare la presunta minaccia, ma anche la diffusione di conoscenze sulle possibilità di eventuale difesa che la disobbedienza popolare organizzata può offrire.

Per realizzare l'unità pacifista delle forze, cioè la cooperazione e la collaborazione sul concreto, il cuore della campagna che proponiamo è, appunto, la dichiarazione di impegno a Mattarella delle giovani e dei giovani: "Sono un obiettore alle guerre! Non mi arruolo nell'esercito! Sono pronto a servire la Patria con la difesa alternativa, sperimentando i corpi civili di pace!"
Tutte le nostre argomentazioni che portano alla dichiarazione non escludono affatto cento altri possibili approcci alla scelta di voler essere inseriti nell'albo degli obiettori, da manifestare con impegno pubblico.
Per l'adesione alla nostra iniziativa ogni soggetto collettivo interpellato si concentri perciò sulla dichiarazione che sopra riportiamo.

Per i contributi alle motivazioni e per la modalità migliore per fare conoscere la Difesa Popolare Nonviolenta (anche nelle scuole: senza che, però, questo appaia un reclutamento all'"esercito alternativo") invece rifacciamoci al vecchio motto: "Che cento scuole rivaleggino"…

Troviamo infine due articoli sulla pagina: https://disarmistiobiettori.webnode.it/obiezione-alle-guerre-e-alla-mininaja/

Articolo numero 1 
"Per una campagna di impegno pubblico: obiezione al servizio militare e alle guerre per costruire una difesa alternativa"
Alfonso Navarra – coordinatore dei Disarmisti esigenti - del Coorfinamento politico Campagna OSM-DPN (Lega obiettori di coscienza, sede in via Pichi,1 - Milano)
(dopo aver consultato Tonino Drago, già presidente del Comitato DCNANV)
Milano – 25 marzo 2024 (ultima proposta, versione 3)

Articolo numero 2

Come secondo testo, un articolo di Alfonso Navarra che può completare molte nozioni utilizzate è l'anticipazione allegata che uscirà su QUADERNI DELLA DECRESCITA il primo maggio 2024.
Titolo: "La nonviolenza è la forza delle relazioni autentiche".
Il link alla rivista online diretta da Paolo Cacciari e Marco Deriu : https://quadernidelladecrescita.it/


Il giorno mar 2 apr 2024 alle ore 13:09 osservatorio contro militarizzazione scuole <osservato...@gmail.com> ha scritto:

Un  professore dell'Università di Firenze
ha risposto alla lettera inviata e chiede quanto scritto sotto CHI RISPONDE
---------- Forwarded message ---------
Da: Francesco 
Subject: Re: Fuori l'Università dalla guerra
To: osservatorio contro militarizzazione scuole <osservato...@gmail.com>


Salve,
grazie per il vostro impegno!
Ho firmato la petizione. Appena ce ne sarà l'occasione cercherò di comprendere qual è la posizione della Rettrice della mia Università in merito alla sua partecipazione al Comitato Scientifico di MEDI-OR in questo momento. 
Mi chiedevo anche se esista, o voi ne siate a conoscenza, di una qualche iniziativa rivolta al Ministero della DIFESA volta a dichiarare preventivamente l'INDISPONIBILITA' a partecipare di cittadini e cittadine italiane dai 18 anni in su a qualsivoglia azione di guerra. Una sorta di dichiarazione di diserzione preventiva, visto che ultimamente le dichiarazioni in senso opposto proliferano in Europa
 
Penso che sarebbe una campagna da lanciare in maniera massiva e credo che avrebbe anche molto consenso.
Grazie per l'attenzione,

Il giorno mar 2 apr 2024 alle ore 12:23 osservatorio contro militarizzazione scuole <osservato...@gmail.com> ha scritto:

Gentile Professore/ Gentile Professoressa,

Le scriviamo come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università per segnalarLe che fra le nostre attività abbiamo lanciato una petizione contro la Fondazione Med-Or del Gruppo Leonardo per chiedere che i componenti del Comitato Scientifico (tra cui diversi Rettori di Università italiane) diano le dimissioni dal comitato stesso lanciando così un segnale di dissociazione rispetto alla strumentalizzazione del mondo accademico a fini bellici, cui Med-Or contribuisce su mandato di Leonardo SpA. Per i dettagli della petizione, che ha raggiunto quasi 5 mila firme, La invitiamo a vedere il link di seguito.

https://chng.it/JSHmrjNd

 Abbiamo appreso con grande soddisfazione che il Rettore dell’Università di Bari ha comunicato le proprie dimissioni dalla Fondazione Med-Or, un segnale molto positivo contro il processo in costante accelerazione di militarizzazione dei luoghi del sapere.

A questo vanno aggiunti gli importanti segnali di autonomia arrivati dall’Università di Torino e dalla Scuola Normale di Pisa rispetto a quanto sta avvenendo in Palestina.

Siamo convinte/i che tutto ciò vada rafforzato e sostenuto; per questo Le chiediamo di aiutarci a far conoscere la vertenza dell’Osservatorio contro Med-Or firmando la petizione e facendola conoscere nella sua Università. 

La smilitarizzazione dei luoghi del sapere e dell’educazione è a nostro avviso un obiettivo importante da perseguire per resistere al vento di guerra che sempre più soffia in Europa e nel mondo.

Restiamo a disposizione per ogni chiarimento.


 
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