Disarmo nucleare: si torna alla casella di partenza con gli euromissili. Presidio a Strasburgo quando si vota la nuova Commissione UE di guerra

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Jul 14, 2024, 10:24:32 AM (3 days ago) Jul 14
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da parte di Alfonso Navarra - coordinatore Disarmisti esigenti (cell. 340-0736871)

 

La Nato, durante il vertice di Washington conclusosi giovedì 11 luglio, ha rilasciato una dichiarazione secondo la quale nel 2026 gli Stati Uniti inizieranno a dispiegare  loro missili, in risposta a quelle che chiamano violazioni russe del Trattato INF,  sul territorio tedesco per una presenza duratura

L'arsenale statunitense comprenderà 

- missili SM-6

Tomahawk 

armi ipersoniche

che hanno una gittata significativamente più lunga (dai 550 ai 5.500 km) rispetto ai missili attualmente dislocati in Europa.

Il viceministro degli Esteri russo Sergey Riabkov ha definito la decisione “un anello della politica di escalation, un elemento di intimidazione, che oggi diventa quasi una componente fondamentale della politica della Nato e degli Stati Uniti nei confronti della Russia”. 

Oggi (14 luglio) i titoli dei giornali sono su "Mosca che minaccia le capitali europee".

E' il modo in cui, ad esempio, il Corsera, con Lorenzo Cremonesi, riferisce una dichiarazione del portavoce del Cremlino, Dmitry Pskov.

" (A seguito dello schieramento di missili statunitensi-ndr) la Russia, di conseguenza, ha identificato alcuni centri europei come obiettivo dei nostri missili. Le capitali europee sono adesso nostri bersagli".

I pacifisti hanno compreso il pericolo che si profila? Che stanno tornando quegli euromissili (ovviamente aggiornati) che in Italia siamo riusciti a fare togliere da Comiso con le lotte degli anni Ottanta?

La mossa della Nato di schierare in Germania missili proibiti dal trattato INF (firmato da Reagan e Gorbaciov nel 1987) costituisce un passo indietro di enorme rilevanza geopolitica. 
L'accordo era stato disdetto da Trump nel 2019 ma questa mossa è una chiara scelta verso qualcosa di peggio della vecchia  guerra fredda, travolgendo l'intera impalcatura di sicurezza costruita faticosamente da Gorbaciov con il sostegno del movimento pacifista degli anni Ottanta. 
Da ora in poi non ci sono più argini e la corsa alle armi "atomiche", per la guerra nucleare limitata in Europa, prenderà il largo .
La mossa della Nato avrà, come prevedibile, una contromossa nucleare della Russia, oggi guidata non certamente da un pacifista.
Di fronte ad una simile strategia dell'escalation che travolge tutto ciò che è era stato costruito per scongiurare una guerra nucleare (anche accidentale) occorre una presa di posizione pacifista.
Possibilmente in tempi utili: cioè innanzitutto quando le istituzioni prendono le decisioni in nome dei popoli, legittimando e avviando i comportamenti delle loro macchine amministrative.
 
Attualmente a questa escalation annunciata non viene opposta una dichiarazione forte e globale del movimento pacifista che si propone come rappresentante del "tema"
La sensazione (ad esempio di Alessandro Marescotti) è che manchi persino la consapevolezza della gravità della scelta di questo vertice NATO da poco concluso.
 
Un movimento pacifista che non abbia le antenne capaci di captare i nuovi segnali di guerra è un movimento che arretra nella sua qualità primaria (secondo Peacelink): quella di individuare con prontezza il pericolo e di elevare nell'opinione pubblica la percezione del rischio.
È necessario recuperare prontezza e capacità di comunicazione. 
 
Noi Disarmisti esigenti per l'intanto non aspettiamo le scadenze rituali che ci chiudono nel ghetto dei comportamenti ovvi e prevedibili, per quanto a volte massivi.
Ecco perché abbiamo chiamato a presidiare, a Strasburgo, l'insediamento del nuovo Parlamento europeo (Decima legislatura) , quello che il 18 luglio voterà Ursula Von der Leyen presidente della Commissione UE sulla base di un discorso programmatico in cui la guerra è costituente.
Puntiamo gli occhi su Strasburgo anche per rilevare un minimo di coerenza tra il voto chiesto contro la guerra e il comportamento degli eletti...
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