(Eds Saint-Paul 1993, p. 38, trad. italiana)
Rispondere alla chiamata di Dio, per accogliere il Salvatore
Diciamo con Sant'Agostino «Fuoco sempre ardente, infiamma le nostre
anime!» Verbo incarnato, ti sei fatto uomo per accendere nei nostri
cuori
il fuoco dell'amore divino: come mai tanta ingratitudine da parte
nostra?
Nulla hai risparmiato per farti amare; sei arrivato a sacrificare il
sangue
e la vita. Come mai gli uomini restano insensibili a tanti benefici?
Forse
non li conoscono? No, loro sanno, credono che, per amore loro, tu sei
venuto dal cielo a rivestire la carne umana e a caricarti delle loro
miserie; sanno che per amore loro hai voluto vivere una vita di
sofferenze
continue e subire una morte terribile. E allora, come spiegare il
fatto che
vivono nell'oblio totale della tua immensa bontà? Amano i genitori,
gli
amici, gli animali persino...; è solo verso te che non hanno amore e
gratitudine! Ma che dico? Nell'accusare gli altri d'ingratitudine,
condanno
me stesso, poiché la mia condotta è stata peggio della loro. Ma la tua
misericordia mi ridà coraggio; so che mi ha sostenuto così a lungo per
perdonarmi e infiammarmi del tuo amore, alla sola condizione che
decida di
pentirmi e di amarti. Sì, mio Dio, voglio pentirmi ...; voglio
amarti con tutto il cuore. So bene che il mio cuore...ti ha
abbandonato per
amare le cose di questo mondo; ma so anche che, nonostante il
tradimento,
tu lo vuoi ancora. Perciò, con tutta la forza della volontà, lo
consacro e
lo dono a te. Degnati d'infiammarlo completamente col tuo amore santo;
fa'
che ormai non ami null'altro che te... Ti amo, mio Gesù; ti amo, sommo
Bene! Ti amo, unico amore della mia anima. Maria, madre mia, tu sei
«la madre del bell'amore» (Si 24,24 Vulg), ottienimi la grazia di
amare il
mio Dio; da te la spero.