Maria di Magdala, troppi equivoci

2 views
Skip to first unread message

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

unread,
Aug 18, 2011, 10:09:21 PM8/18/11
to CENTRO CONTRO LE ERESIE SUL SANTO GRAAL

POLEMICHE

La stessa tradizione cristiana confuse la Maddalena
prima con una prostituta, poi con la sorella di Marta e Lazzaro:
ma la deformazione vera nacque con lo gnosticismo.

Maria di Magdala, troppi equivoci

Gianfranco Ravasi
("Avvenire", 3/1/’07)

Una storia di equivoci è quella che ha segnato fin dalle origini la
figura di Maria proveniente da Magdala, un villaggio posto sulla costa
occidentale del lago di Tiberiade, allora centro commerciale ittico,
tant'è vero che in greco si chiamava Tarichea, cioè «pesce salato». Da
questa località, Maria emerge all'improvviso nel Vangelo di Luca (8,
1-3), in un elenco di discepole di Cristo. Il ritratto è abbozzato con
una sola pennellata: «Maria di Magdala, dalla quale erano usciti sette
demoni». Il «demonio» nel linguaggio evangelico non è solo radice di
un male morale ma anche fisico che può pervadere una persona. Il
«sette», poi, è il numero simbolico della pienezza. Non possiamo,
dunque, sapere molto sul male grave, morale o psichico o fisico che
colpiva Maria e che Gesù le aveva eliminato. La tradizione popolare,
però, nei secoli successivi non ha avuto esitazioni e ha fatto
diventare Maria Maddalena una prostituta. Ma perché? La risposta è
semplice: nella pagina evangelica precedente, il capitolo 7 di Luca,
si narra la storia di un'anonima «peccatrice nota in quella
(innominata) città». L'applicazione era facile ma infondata: questa
«peccatrice» pubblica dovrebbe essere Maria di Magdala, presentata
poche righe dopo! A lei venne, allora, attribuita tutta la vicenda
raccontata dall'evangelista. Saputo della presenza di Gesù a un
banchetto in casa di un notabile fariseo, essa aveva compiuto un gesto
di venerazione e di amore particolarmente apprezzato dal Cristo: aveva
cosparso di olio profumato i piedi del rabbì di Nazaret, li aveva
bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli.
A questo primo equivoco ne subentrava un altro, in una specie di
giuoco delle sovrimpressioni. È noto, infatti, che nel capitolo 12 di
Giovanni, Maria, sorella di Marta e di Lazzaro, amici di Gesù, compie
lo stesso gesto - che, tra l'altro, era segno di ospitalità e di
esaltazione dell'ospite - dell'anonima peccatrice di Luca. Infatti,
durante il pranzo, «cosparge i piedi di Gesù con una libbra di olio
profumato di vero nardo assai prezioso e li asciuga coi suoi capelli».
È così che nella tradizione cristiana Maria di Magdala viene
trasformata in Maria di Betania, sobborgo di Gerusalemme! Frattanto,
però, Maria Maddalena era effettivamente giunta a Gerusalemme alla
sequela di Gesù per vivere con lui e coi discepoli le sue ultime ore
tragiche. Tutti gli evangelisti sono, infatti, concordi nel segnalare
la sua presenza al momento della crocifissione e della sepoltura di
Cristo. Ed è proprio accanto a quella tomba nella luce ancora pallida
dell'alba di Pasqua che il Vangelo di Giovanni (20, 11-18) ambienta il
celebre incontro tra Cristo e Maria di Magdala.
Come è noto, Maria scambia il Cristo col custode dell'area
cemeteriale. Ora, la «cecità» è tipica di alcune apparizioni del
Risorto: si pensi solo ai discepoli di Emmaus che gli camminano
insieme per ore senza riconoscerlo ("Luca" 24, 13-35). Il significato
è naturalmente teologico: pur essendo ancora Gesù di Nazareth, il
Cristo glorioso travalica le coordinate umane, storiche e fisiche. Per
poterlo «riconoscere» è necessario mettersi su un canale di conoscenza
trascendente, quello della fede. È per questo che, solo quando si
sente chiamata per nome in un dialogo personale, Maria lo «riconosce»
chiamandolo in aramaico "Rabbuní", «mio maestro». Ma in agguato per la
Maddalena ci sono altri equivoci.
Usciamo dai Vangeli canonici ed entriamo nel mondo, magmatico e
insicuro, degli apocrifi gnostici, sorti nella cristianità d'Egitto
attorno al III secolo. Ora, in alcuni di questi scritti Maria di
Magdala viene identificata con Maria , la madre di Gesù!
Identificazione, certo, nobilissima, ma che ancora una volta impediva
a questa donna di conservare la sua identità personale. Anzi, la
trasfigurazione raggiungerà in quegli scritti una tale altezza da
sciogliere la figura di Maria Maddalena fino a renderla quasi un'idea,
un simbolo, a Sapienza per eccellenza. E questo risultato viene
paradossalmente ottenuto attraverso un'immagine sulla quale la lettura
posteriore con malizia ricamerà allusioni voluttuose ed erotiche. Si
legge, infatti, nel vangelo apocrifo di Filippo, scoperto nel 1945 a
Nag Hammadi in Egitto: «Il Signore amava Maria Maddalena più di tutti
i discepoli e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli,
vedendolo con Maria, gli domandarono: Perché l'ami più di tutti noi?»
Ce n'è abbastanza per chi, ignaro di simbolica biblica (la Sapienza
esce dalla bocca dell'Altissimo secondo l'Antico Testamento), voglia
seminare sospetto su Maria e su Gesù, fantasticando una relazione
sessuale tra i due. In realtà, in tutti gli scritti gnostici cristiani
la Maddalena è solo l'esempio della conoscenza piena dei misteri
divini. In un altro testo gnostico, il trattato "Pistis Sophia", ove
appare per ben 77 volte, la Maddalena diventa l'emblema dell'umanità
redenta di tipo androgino (un'altra deformazione!) perché, secondo
Paolo, «non ci sarà più né uomo né donna ma tutti saranno uno in
Cristo Gesù» ("Galati" 3, 28). Ma la sua funzione di segno della
Sapienza divina sarà esplicita in questa beatitudine messa in bocca a
Gesù dall'autore gnostico: «Te beata, Maria, ti renderò perfetta in
tutti i misteri dell'alto. Parla apertamente tu, il cui cuore è
rivolto al Regno dei cieli più di tutti i tuoi fratelli!» (17, 2). Una
santa vittima di equivoci, quindi, sospesa tra due estremi:
carnalmente abbassata a prostituta o ad amante, spiritualmente elevata
a Sapienza trasfigurata. Per fortuna l'unico che la chiamò per nome,
Maria, e la riconobbe confermandola come sua discepola fu proprio Gesù
di Nazareth, in quell'alba di Pasqua.

http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/rit_ravasi8.htm
Reply all
Reply to author
Forward
0 new messages