l' ultimo romanzo dello scrittore portoghese
altro che bestemmia, e' solo tradizione
Jose' Saramago: " il vangelo secondo Gesu' " , Bompiani
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LIBRI Il Vangelo secondo Saramago TITOLO: Altro che bestemmia, e' solo
tradizione - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - - "Bestemmia" o "autentica religiosita' "? Sembra questa la
domanda che sottosta' alle polemiche suscitate da Il vangelo secondo
Gesu' , il romanzo dello scrittore portoghese Jose' Saramago. Non
credo che la domanda ammetta risposta, perche' il lungo e un po'
ossessivo discorso di Saramago sta al di qua, o se volete magari al di
la' , sia della bestemmia che dell' autentica religiosita' . Cercando
di riassumere la tesi del romanziere (la vicenda, malgrado pungenti
rimaneggiamenti e aggiunte, resta quella narrata dai Vangeli), si puo'
dire che sta nella contrapposizione della sublime, proprio perche'
umanissima, figura di Gesu' a quella del dispotico Dio Padre che ne
esige il sacrificio per affermare ovunque nel mondo il suo crudele
potere. E una tesi che viene ripetuta, con variazioni, dal tempo di
Marcione, dunque da circa 2000 anni, cioe' da sempre. Dio Padre, nel
romanzo di Saramago, riesce bensi' a estendere il suo dominio sul
creato, ben oltre i confini di Israele, ma nello stesso tempo, dall'
interno, viene svuotato dal nuovo Dio Figlio, un nostro fratello che
condivide con noi le stesse umane passioni e angosce. O, che e' la
stessa cosa, l' uomo viene divinizzato, viene innalzato al posto di
Dio. Anche questa, non e' che la storia degli ultimi venti secoli, che
nell' idea dell' uomo Dio manifestano la loro dipendenza dall' idea
cristiana. Saramago si dice "un ateo che ricade sempre sul religioso".
Questo ne fa uno dei possibili emblemi della nostra attuale
condizione, cosi' come la vediamo espressa ormai in innumerevoli
fatti, saggi, romanzi, film, persino canzoni festivaliere, che
mostrano una diffusa, per quanto superficiale, curiosita' per tutto
cio' che comunque riguardi temi ed esperienze religiose. L' uomo
contemporaneo non sembra piu' accontentarsi di affermare che non c' e'
nessun Dio, e chequindi, poiche' nessun Dio lo sovrasta, e' in qualche
modo egli stesso dio. Sarebbe semplice: dimenticare le favole del
vecchio Dio. Invece se ne raccontano, e se ne scimmiottano, sempre di
nuove. Perche' ? La nostra religiosita' . a conferma del caos in cui
viviamo . sfiora la bestemmia, o coincide con essa: per sentirci come
Lui dobbiamo tirarlo giu' , ridurlo alla nostra misura. Rileggiamo
cosi' in Saramago quello che da tanti secoli e' stato scritto e
riscritto: che Gesu' non nacque da una vergine, che sua madre Maria
ebbe altri figli, che Gesu' amo' carnalmente Maria Maddalena (la
dinastia medievale dei merovingi si vantava gia' discendente dalla
coppia). In queste e simili affermazioni quel che si nota di piu' e'
il meccanico ribaltamento dei dati della tradizionale narrazione
evangelica. Il racconto di Saramago continua a muoversi nel contesto,
minuzioso, della devozione tradizionale nella quale l' autore e' stato
educato, con i patetismi del caso: ne dipende, non esce dal limite
della variazione sul tema, sebbene pretenda d' incarnare la piu'
audace ribellione. Per quanto si accentui l' umanita' di Gesu' , e per
quanto s' insista nel suo morire sentendosi tradito da Dio, non si va
molto oltre il dato scritturale, secondo il quale mangia e beve con i
pescatori, e muore sulla croce gridando di sentirsi abbandonato dal
Padre ("Dio mio, Dio mio, perche' mi hai abbandonato?"). Cosi' , sia
pure a prezzo di confusioni che rivelano nello scrittore la mancanza
di un orizzonte storico teologico nel quale comprendere le origini
cristiane (si fa dire a Dio, riferito al tempo di Gesu' : "E da
quattromila anni che sono il Dio degli ebrei"!), finisce per emergere
una consapevolezza drammatica della vicenda vissuta dal Cristo, una
consapevolezza che i secoli dell' insegnamento ecclesiastico hanno in
parte eluso, sostituendola con una visione edulcorata. Puo' darsi che
la bestemmia sia rimasta l' unica forma possibile di sopravvivenza
storica di una religiosita' che vorrebbe essere autentica, e che
qualche volta perfino ci riesce, affiorando da velleita'
contraddittorie. Quanto a risposte adeguate alla situazione, mancano
dovunque. JOSE SARAMAGO Il vangelo secondo Gesu' Editore Bompiani
Pagine 350, lire 29.000
Quinzio Sergio
Pagina 24
(7 marzo 1993) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/07/altro_che_bestemmia_solo_tradizione_co_0_93030711035.shtml