perche' diciamo POST FUTURISMO

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franco berardi

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Jan 31, 2009, 5:49:05 PM1/31/09
to centenarioFuturismoCarrara
Riprendo un-espressione di Andrea Nepori che definisce il
RETROFUTURISMO

"Con l'aggettivo retrofuturistico (o almeno con l'equivalente
anglosassone "retrofuturistic") si intende tutto quell'insieme di
ephemera che riempivano le riviste degli anni 60 e 70. Futurologi che
prevedevano che nel 1997 saremmo andati tutti a giro con auto a
levitazione magnetica, pseudo esperti che prevedevano colonie lunari
autosufficienti entro il 2001 e così via...
In sostanza il futuro che si immaginava nel passato ;)

A questo indirizzo
http://liberidallaforma.blogspot.com/2007/02/manifesto-del-neofuturismo.html
potete trovare il manifesto del
NEOFUTURISMO

Con l'espressione NEOFUTURISMO ci si propone di rilanciare l'energia
che ha animato il secolo della guerra e dello sfruttamento globale. E'
un po' come iniettare anfetamina nell'organismo di un depresso. La
depressione non si cura con l'anfetamina, ma con la tenerezza, e la
risocializzazione. Agli amici neofuturisti, ai quali mandiamo il
nostro saluto affettuoso e comprensivo, consigliamo di rilassarsi un
po'.

L'espressione
POSTFUTURISMO rischia di rimanere nell'equivoco, perche' potrebbe
interpretarsi come l'invito a continuare la via che il futurismo
propose alla cultura del primo '900, mentre quella via appare oggi
completamente esaurita, dopo aver prodotto mille cose buone e
centomila cose disastrose. Percio' proponiamo l'espressione

DOPOFUTURISMO
per intendere che il futuro del capitalismo e' finito.
Sid Vicious se ne rese conto gia' nel 1977, e lancio' il grido No
Future che molti considerarono folle.
Non era folle quel grido, anzi conteneva una premonizione che oggi
comprendiamo a pieno. Il punk annuncio' al mondo che il dominio della
finanza e della competizione capitalista (che dopo il 77 entrava nella
sua fase iperliberista) avrebbe portato alla distruzione delle risorse
fisiche e soprattutto delle risorse psichiche di cui dispone
l'umanita'.
Il crollo dell'economia finanziarizzata giunge oggi a confermare
definitivamente la fuoriuscita dall'epoca moderna e dalle sue
mitologie futuriste.

Il dopofuturismo non ha ordini da impartire, ma suggerimenti da dare
alla societa' stressata da cinque secoli di corsa futurista.
Non investiamo le nostre energie nell'accumulazione, ma solo nel
godimento.
Abbandoniamo l'idea acquisitiva e proprietaria della ricchezza.
Ricchezza e' felicita' frugale e consumo collettivo.
Non accettiamo la competizione ma viviamo nello spirito
dell'accarezzamento e della solidarieta'.
Questo spirito non e' pauperistico, ma costruisce la ricchezza sulla
collaborazione come mostra l'opensource, la forma di produzione piu'
potente che l'umanita' abbia mai sperimentato.


















post-futurista vorrebbe dire semplicemente che viene dopo il futurismo
e lo continua
retrofuturista significherebbe che il futurismo riciccia fuori dopo
essersi eclissato.
Dopo futurista (nella mia mente, ma certo si potrebbe dire meglio)
vuol dire che viene dopo il futuro.
Non dopo il futurismo, ma dopo il futuro.
Vorrei scrivere qualcosa su questo tema, poi lo mettiamo nel sito del
gruppo centenario futurista, e lo rilanciamo da qualche parte ad
esempio in facebook.
purtroppo in questi giorni non riesco a visitare il profilo facebook
(caludia puoi perdonarmi?) perche sono in viaggio e ho poco tempo per
entrare in questi fetidi internet center della costa messicana...
appena posso lo faro
ciao
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