Fwd: Resoconto Incontro Marconia del 28/10/2011, partecipazione al consiglio comunale Aperto del 8/11 ore 17.00 Pisticci su inquinamento Val Basento.

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Nov 6, 2011, 8:08:31 PM11/6/11
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---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: ReteMovimentiLucani <retemovim...@gmail.com>
Date: 06 novembre 2011 23:28
Oggetto: Resoconto Incontro Marconia del 28/10/2011, partecipazione al consiglio comunale Aperto del 8/11 ore 17.00 Pisticci su inquinamento Val Basento.
A: [...]


Venerdi 28 ottobre 2011, si è svolto a Marconia un’incontro tra liberi cittadini, comitati e associazioni lucane, presso la sede dell’associazione Cecam, per discutere gli argomenti che riguardano la questione ambientale del nostro territorio.

Nell’ottica di creare una rete lucana di associazioni, avendo preso visione delle proposte contenute nel verbale della riunione di domenica 23/10/2011 tenutasi a Matera presso la sede dei Sui-generis, i movimenti presenti ne condividono i contenuti e propongono l’integrazione con delle proposte di azioni da attuare nel breve e medio/lungo termine.

Al fine di creare un documento organico le integrazioni proposte nella riunioned el 28/10/2011 a Marconia sono integrate nel presente documento in colore rosso per darne visibilità.

Il seguente verbale viene redatto al fine di essere un sunto degli argomenti e delle proposte prese in considerazione durante l’incontro e ogni partecipante può revisionare e integrare proposte che siano sfuggite a chi ha redatto il rapporto.

Nella prospettiva del prossimo incontro Pisticci offre al propria disponibilità ad ospitarlo nelle date già proposte ovvero 12 o 13 novembre prossimo. Per motivi organizzativi si chiede di conoscere in anticipo data e luogo.

Un buon punto di partenza, in attesa del prossimo incontro del 12 novembre, sarebbe partecipare al prossimo consiglio comunale aperto del comune di Pisticci fissato per Martedì 8 novembre 2011 nel quale si discuterà della questione ambientale nella Val Basento e sulla discarica la Recisa.

Poiché i cittadini potranno porre domande agli amministratori del comune pisticcese, sarebbe un’occasione di democrazia partecipate da non trascurare e magari riuscire a trovare almeno una risposta alle tante domande che ci siamo posti e che ci poniamo.

Inoltre, partecipare a questo consiglio comunale può far capire alle nostre amministrazioni che i cittadini, movimenti e associazioni lucane si stanno unendo in una sola grande rete che si muove verso un unico bene comune: la tutela del territorio tramite il rispetto delle leggi in modo da riuscire a fermare o almeno a frenare lo scempio che sta avvenendo nelle nostre Terre.

Se siamo arrivati a questo punto di degrado ambientale gran parte della colpa è dovuta alla nostra indifferenza e scarso interesse per la Lucania, ora abbiamo una prima occasione di muoverci insieme, non perdiamola e non sprechiamola.

Nella speranza che anche i comuni limitrofi seguano l’esempio di democrazia partecipativa del comune pisticcese muoviamoci tutti insieme in modo da dare una prima scossa a questa terra impazzita e ai cittadini lucani che ormai hanno perso la forza di lottare per qualcosa più grande di loro perché ricordiamoci che solo se siamo uniti e cresciamo possiamo far valere i nostri diritti.

Vi aspettiamo Martedì 8 novembre 2011 presso la sala consiliare di Marconia(Pisticci) alle ore 17.00

Fondamentale per creare un unico coordinamento di movimenti lucani è la costituzione di una piattaforma informatica sui cui basare scambio di informazioni ed azioni. A tal fine, per essere iscritto nella mailing list, abbiamo creato un modulo da compilare on-line. In seguito  alla compilazione del modulo riceveremo tramite mail un invito. Accettandolo popoleremo la mailing list della ReteMovimentiLucani.

Chiediamo quindi di compilare il seguente modulo e di farne girare il link  https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?hl=it&pli=1&formkey=dC00QkVRZWtMZjFtZVpCRElzY2htMEE6MQ#gid=1

Una rete necessita di una piattaforma informatica per attivare quei processi democrazia partecipata che partano dal basso.

Cordiali Saluti

Giuseppe Cisterna

Giuseppe Caricati

Luciana Vitelli

Luigi Viggiani 


Di seguito il documento con le integrazione in rosso.

Domenica 23/10/2011 si è svolto a Matera, presso la sede dell’associazione Sui-generiS, un incontro tra rappresentanti di associazioni, comitati, movimenti lucani e cittadini. Oggetto dell’incontro è stata la proposta di redazione di un disegno di legge di iniziativa popolare che chieda la modifica della legge Regionale del 2001 riguardante la gestione dei rifiuti.

La proposta, sostenuta dal coordinamento materano di associazioni, comitati e movimenti, è stata esposta ai partecipanti, che hanno dato vita a un dibattito nutrito e stimolante definendo da subito la volontà di attivare e continuare azioni unitarie al fine di favorire sensibilmente la risoluzione dell’annoso problema della gestione dei rifiuti in Basilicata.

Durante l’incontro più interventi hanno voluto estendere l’oggetto della discussione, cercando di ipotizzare quante e quali altre forme di azione possono essere intraprese in tempi brevi, per raggiungere nella pratica i seguenti obiettivi:

·       Informazione dei cittadini lucani in riferimento all’inquinamento ambientale;

·       Ridiscussione dei sistemi di trattamento dei rifiuti, al fine di intervenire nella proposizione a livello amministrativo, comunale, provinciale e regionale, per imporre un sistema alternativo di gestione dei rifiuti che non veda la creazione di nuove discariche e l’incenerimento dei rifiuti.

L’incontro si è svolto dando la possibilità a tutti i presenti di intervenire al dibattito, con tempi definiti per ogni intervento, nella piena libertà di proporre all’assemblea diverse prospettive e proposte per la risoluzione delle questioni considerate.

E’ stato stabilito in via preliminare di adottare la lettera di convocazione dell’incontro come sorta di Manifesto, condiviso già dai presenti e da far condividere ai soggetti impossibilitati ad intervenire a questo incontro. Ciò nella speranza di  stimolare una divulgazione più ampia, per generare un immediato fermento all’interno delle realtà lucane, oltre che per definire un documento comune al quale aderire in funzione unicamente del raggiungimento dell’obiettivo stesso, al di fuori dai problemi dei singoli e al di fuori da contrasti e frizioni tra movimenti, associazioni e comitati. Questo documento, denominato Manifesto per una proposta di legge di iniziativa popolare: principi di massima sulla gestione dei rifiuti, è riportato alla fine di questa sintesi dei lavori.

La discussione tra i partecipanti ha portato alla decisione di non considerare la stesura di una proposta di legge di iniziativa popolare come unico obiettivo raggiungibile, ma ha suggerito altre azioni che potrebbero (tutte o in parte) essere attivate in collaborazione.

Da ora, compito di ciascun organismo che condivide i punti elencati nel Manifesto è quello di indicare a tutti gli altri quali ritiene siano le azioni da privilegiare, quali siano quelle secondarie su cui concentrare meno le forze e quali, eventualmente, le azioni che non sono ritenute idonee o necessarie.

Questo metodo di lavoro, che nei fatti mette sullo stesso piano l’idea di una proposta di legge di iniziativa popolare con altre possibili azioni scaturite dalla discussione, presume un coinvolgimento orizzontale di tutti i partecipanti, così da evitare che promotori dell’incontro abbiano maggior potere decisionale.

Le azioni che potrebbero essere attivate nell’immediato futuro e sulle quali ci aspettiamo vengano espressi pareri motivati, favorevoli o contrari, sono elencate nel seguito. Si indica di esprimersi in merito entro due settimane. Si propongono come date per un successivo incontro quelle di sabato 12 novembre oppure domenica 13 novembre. La sede dell’associazione Sui-generiS di Matera è disponibile ad ospitare il prossimo appuntamento, ma è possibile proporre in tempi rapidi sia date che luoghi alternativi.



Azioni di breve periodo

    1 Costituzione parte civile delle associazioni, movimenti e liberi cittadini nelle località interessate da inquinamento ambientale  (Val  Basento, Fenice, Val d’Agri, Metapontino, ecc..);

    2 Chiedere con documento scritto e protocollato alle amministrazioni comunali, dei comuni interessati, di costituirsi parte civile;

    3 Chiedere la non secretazione dei dati Arbab avvalendosi della convenzione di Aarhus;

    4 Chiedere il commissariamento dell’Arpab;

    5 Effettuare Analisi ambientali indipendenti;

    6 Fare pressione sull’Ordine dei medici regionale affinchè prenda una chiara posizione sui dati inerenti al numero crescente di patologie tumorali e affinchè attivi i propri canali per tutelare la salute dei cittadini. In caso di esito non positivo della risposta dell’Ordine dei medici valutare la possibilità di procedere con un esposto-denuncia.

    7 Azioni dimostrative (scioperi, sit-in, manifestazioni, presidi, banchetti informativi ecc.).Sollecitare una risposta più decisa della cittadinanza lucana alle varie questioni ambientali (visti anche i retroscena del caso Fenice) che non possono rimanere in sordina e che condizionano fortemente il futuro della gestione dei rifiuti e della dimensione politica della nostra amministrazione regionale, che in questo caso sembra esserne stata interessata a tutti i livelli. Si potrebbe pensare ad un presidio permanente dell’Arpab e/o della sede della Regione Basilicata.

    8.     Realizzare azioni coordinate anche con altre attività dei movimenti, per favorire un’azione più integrata a livello regionale, nello spirito dei beni comuni.


Azioni di medio lungo periodo


1.     Redazione di una proposta di legge di iniziativa popolare, così come avvenuto nel Lazio, che cancelli la legge Regionale del 2001 e tutte le ordinanze che sono in contrasto con i principi di massima indicati nel Manifesto (per scaricare la proposta di legge presentata nel Lazio http://www.retuvasa.org/inceneritore/proposta-di-legge-regionale-sui-rifiuti-inizia-liter-amministrativo).

2.     Analisi e valutazione di proposte alternative di gestione dei rifiuti già rese pubbliche, come quella di Comunità Lucana - Movimento no oil (http://www.comitatonooilpotenza.com/?page_id=2822).

3.     Prendere visione dei piani di gestione dei rifiuti come quello prodotto dal CONAI, che la Provincia di Matera ha commissionato e mai messo in pratica (progetto Matera - CONAI http://www.mt.camcom.it/sez1109607254/progettomateraconai).

4.     Costringere le amministrazioni comunali alla ratifica di decisioni che dichiarino il NO all’incenerimento e il SI all’uso dei rifiuti come risorse da differenziare, riciclare e riusare. In questo caso è stato proposto di avviare esperienze pilota che coinvolgano consorzi di comuni del Metapontino e del Melfese. Si dovrebbe anche valutare se la legislazione vigente è sufficiente ad imporre un modello di gestione dei rifiuti diverso da quello oggi dominante in regione e quali enti locali potrebbero farsi portavoce di questa novità, sul modello del Centro Riciclo Vedelago (http://www.centroriciclo.com/).

       5.    Inserire nel piano rifiuti il monitoraggio dell’inquinamento dovuto all’utilizzo dei prodotti chimici nelle attività agricole.


A chiusura dell’incontro è stato anche proposto di far convergere le azioni possibili sfruttando le capacità e le competenze dei singoli e mettendo in comune il lavoro svolto dai singoli movimenti, comitati e associazioni, in modo da poter abbreviare i tempi di esecuzione ed essere più risolutivi. Per questo è stato proposto di avviare la costituzione di tre gruppi di lavoro di diversa natura ai quali poter aderire liberamente, in base alle proprie competenze e ai propri interessi, per contribuire sensibilmente alla missione degli aderenti al Manifesto. I gruppi proposti sono:

1.     Gruppo Tecnico - Singoli e movimenti con competenze tecniche in grado di sviluppare proposte di gestione dei rifiuti in funzione del minor impatto ambientale, delle caratteristiche ambientali economiche e culturali del territorio lucano e delle ricadute dei sistemi vigenti e futuri che le amministrazioni vogliono mettere in campo per la gestione dei rifiuti.

2.     Gruppo Legislazione e Giurisprudenza - Singoli e movimenti con competenze in grado di delineare tutta la legislazione europea, italiana, regionale, provinciale e comunale sulla gestione dei rifiuti, con il compito di strutturare o modificare le leggi di gestione dei rifiuti stessi.

3.     Gruppo Comunicazione - Singoli e movimenti con competenze capaci di strutturare tutte le forme possibili di comunicazione, al fine di sensibilizzare la cittadinanza lucana, intervenendo possibilmente anche con la creazione di una redazione stampa.

L’assemblea nel considerare scadenze brevi per la sua riconvocazione si è sciolta.

Questa sintesi vuole essere un documento riassuntivo delle cose dette nella prima assemblea, pertanto può e deve essere integrato da chiunque dei partecipanti voglia in qualche modo affermare o ribadire concetti che sono sfuggiti all’attenzione di chi ha steso il rapporto. La collaborazione di tutti alla revisione di questo rapporto può costituire di per sé un primo modo di partecipazione e di puntualizzazione delle cose dette e delle azioni che si vogliono portare avanti.

Cordiali saluti.

Domenico Ferrara

Vito Petrocelli

Emmanuele Curti

 

 

 

 


Manifesto per una proposta di legge di iniziativa popolare: principi di

massima sulla gestione dei rifiuti

 

Anche in Basilicata possiamo parlare di emergenza rifiuti. I dirigenti regionali ci dicono che è tutt’apposto..… almeno nei prossimi 24 mesi. Sappiamo però che parlano solo della capienza delle discariche regionali in cui, aumentandone le volumetrie, potranno essere sversati nei prossimi 24 mesi i rifiuti urbani tal quali.

Sappiamo che tutto questo è contrario alle direttive europee che prevedono l’uso della discarica come ultima opzione di smaltimento, e contrario anche alle leggi che quelle direttive hanno recepito, la 36/03 e la 152/06. L’uso irresponsabile della discarica, anche se gestita con criterio e secondo la legge, comporterà nei prossimi anni l’inquinamento del suolo e dei corpi idrici che interessano il nostro territorio nel sottosuolo e in superficie.

Forse non potremo paragonare la nostra emergenza a quella del territorio campano, ma questo lo dobbiamo soprattutto alla scarsità demografica della nostra Regione e ai bassi consumi.

Dal 2001 la Regione ha impiegato denaro pubblico per consulenze e piani di gestione rimasti sulla carta, sperando forse che i cittadini lucani insofferenti delle difficoltà di attuazione di un corretto piano di gestione dei rifiuti accettassero ad occhi chiusi i piani di incenerimento proposti sin dagli anni ’80 dal prof. Masi e dalla sua cricca. Viene da credere che, come è accaduto in Campania, l’emergenza sia stata costruita a tavolino. Ma la nascita in Basilicata di decine di comitati per la salute, l’uso responsabile della rete per scambiare informazioni e comunque la gestione di basse volumetrie hanno scompaginato per ora i loro piani e limitato i danni. Spesso l’azione di questi comitati e movimenti è stata sminuita o addirittura irrisa dalle istituzioni e dai media, che ne hanno parlato associandoli alla sindrome di NIMBY (NO NEL MIO GIARDINO). A nostro avviso quei cittadini riuniti in comitati e movimenti hanno raggiunto un’altra consapevolezza: WE HAVEN’T GOT GARDENS! (NON ABBIAMO GIARDINI!).

Da tempo i cittadini chiedono alla classe dirigente lucana di cambiare indirizzo alla politica dei rifiuti, ma i risultati avvilenti sono sotto gli occhi di tutti. Crediamo sia opportuno avviare, anche per i rifiuti, un percorso di legge di iniziativa popolare, così come sta avvenendo nel Lazio, abrogando la legge Regionale del 2001 e tutte le ordinanze che sono in contrasto con i principi di massima che seguono:

§  Contrarietà all’incenerimento e chiusura di Fenice

§  Conversione degli impianti di CDR in impianti di Trattamento rifiuti (modello Vedelago)

§  Dimensionamento degli impianti di compostaggio per l’umido da raccolta differenziata

§  Previsione di digestori anaerobici per la parte umida dei rifiuti indifferenziati e per i fanghi reflui dei depuratori

§  Introduzione della tariffa al posto della TARSU e incentivi al compostaggio domestico

§  Obbligo della raccolta porta a porta in tutti i Comuni della regione

§  Costituzione di distretti eterogenei in sostituzione delle ATO; distretti urbani-agricoli, tali da garantire un compost di qualità

§  Costituzione di un tavolo di partecipazione dei cittadini affinché le scelte siano condivise

§  Copertura finanziaria dell’impiantistica tramite fondi strutturali europei, voci ordinarie di bilancio, coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti

Crediamo sia opportuno che alla stesura della legge partecipino fin da subito tutti i comitati e i movimenti che in Regione in questi anni hanno contrastato i piani di incenerimento e hanno lavorato affinché la gestione dei rifiuti non divenisse solo profitto per alcuni e costi, disagi e malattie per la popolazione.

Crediamo sia opportuno che si lavori in sinergia con tutto il mondo associativo per evitare che i nostri sforzi vengano liquidati dagli attuali amministratori regionali, provinciali o comunali con argomenti che chiamano in causa la crisi, il pareggio di bilancio, il patto di stabilità, i tagli del governo, ecc.

A nostro avviso sarebbe bene che il confronto per la stesura della proposta di legge sia fatta in previsione e all'interno di un discorso sul Sistema di Gestione Ambientale dell’intero territorio regionale.

Il nostro obiettivo è solo e soltanto quello di evitare che la politica dell’emergenza e della deroga ci scavalchi.




daniela arch galasso

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Nov 7, 2011, 2:02:34 AM11/7/11
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Inserisco solo una nota, da quanto mi risulta per esperienza diretta. Purtroppo il problema del monitoraggio delle patologie tumorali è a monte, perché è la Regione Basilicata che avrebbe dovuto attivarsi con determinati atti necessari per garantire al Registro Tumori, che rimane l’unico documento certificato probante a livello epidemiologico, di procedere in maniera efficace. L’Ospedale San Carlo di Potenza ha espresso parere negativo, qualche tempo fa, mancando il regolamento regionale di gestione della privacy e così, sebbene le persone addette al Registro abbiano lavorato incessantemente all’IRCSS CROB di Rionero in Vulture, si rischia per i soliti motivi burocratici di vedere spegnersi anche questa attività necessaria. Non credo che l’Ordine dei Medici abbia una qualche competenza diretta; credo invece che sarebbe più opportuno fare le giuste pressioni sulla Regione Basilicata. Sono disponibile a inoltrarvi informazioni dettagliate in merito, se ritenete che possa essere il caso. daniela galasso

 

p.s. Sono consigliere regionale del WWF Basilicata e sono responsabile e ideatrice del progetto “Io vivo qui. ASCOLTAMI”, campagna informativa elettromagnetismo e qualità dell’aria. Volete ricevere i materiali di presentazione del progetto?

 

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