Per esempio:
- il trasporto di merci su camion robotici elettrici autonomi che
viaggiano a 30 km/h di notte, invece che quelli attuali con motori a
scoppio a 90 km/h, che a loro volta hanno soppiantato le carrozze a
cavalli.
- l'illuminazione con lampade al LED, attuale punta della catena di
efficenza con gli altri elementi di lampade fluorescenti compatte,
lampade incandescenti, lampade a olio.
- ...
Oppure, a parità di efficenza del consumo, devono aumentare le fonti e
la natura delle risorse che utilizziamo.
Per esempio:
- estrazione da fondali oceanici
- estrazione da fonti lunari o dalla cintura delle asteroidi
- ...
E naturalmente i tre approcci non sono mutuamente esclusivi, ma con
tutta probabilità dovranno tutti essere messi simultaneamente in atto.
2012/4/5 Riccardo Sabatini <ricc...@fcs.it>
>> capire che la domanda per risorse DEVE diminuire.
>
> Really ?
2012/4/5 Federico Pistono <federic...@gmail.com>:
> Molto bello, chiaro e completo (per i 19 minuti che avevi). Purtroppo
> sono ancora pochi a capire l'avanzamento tecnologico, e ancora meno a
> capire che la domanda per risorse DEVE diminuire.
2012/4/2 Eric Eze <eric.ez...@gmail.com>:
> Prendendo spunto dal pirotecnico talk di Federico, vi mando link a mio
> TEDx a Trieste alla SISSA di qualche settimana fa, appena messo
> online.
>
> http://www.tedxtrieste.com/wp/?p=459
> http://tedxtalks.ted.com/video/TEDxTrieste-12712-Eric-Ezechiel
>
> Eric
La scienza è chiara a riguardo: stiamo usando troppe risorse.
http://en.wikipedia.org/wiki/Ecological_Debt_Day
Se abbiamo circa 13 miliardi di ettari globali di risorse, possiamo
giocare con quelli, non con altri che non abbiamo. L'efficienza può
aiutare a raggiungere l'equilibrio, ma sempre se alla base c'è una
riduzione della richiesta globale.
E' fisica. Puoi aumentare l'efficienza quanto vuoi, ma se puoi al
massimo guadagnare un fattore di due o tre, ti basta aumentare la
richiesta tre volte e hai nullificato gli sforzi di efficienza che hai
raggiunto.
Semplici calcoli di termodinamica suggeriscono che non è più possibile
crescere ancora per lungo ed essere sostenibili.
http://physics.ucsd.edu/do-the-math/2011/07/can-economic-growth-last/
Serve un nuovo mindset ;)
--
Federico Pistono
Singularity University GSP12, NASA Ames Research Center, Silicon Valley
http://robotswillstealyourjob.com
http://federicopistono.org
http://twitter.com/federicopistono
http://facebook.com/federicopistono.page
Basta eliminare l'umanità tutta e la richiesta globale di risorse si
riduce drasticamente.
Penso che ci si possa mettere tutti d'accordo che questo non è un
obiettivo ragionevole, quindi anche il metodo di riduzione delle
richieste di risorse non è un principio assoluto ma condizionato da
certi elementi, come la continuazione della specie umana, la
continuazione della civiltà tecnologica, la continuazione della
ricerca di organizzazioni sociali democratiche perfettibili, ecc.
> non è più possibile
> crescere ancora per lungo ed essere sostenibili.
I calcoli di crescita economica, non si basano sulla fisica, ma sulle
definizioni di che cosa entra nel GDP.
L'economia digitale è una perfetta via di fuga che offre a chi vuole
mantenere gli indicatori tradizionali la possibilità di conteggiare la
produzione immateriale all'interno del prodotto interno lordo.
A me interessa e incuriosisce poco la discussione sulla sostenibilità
della produzione industriale materiale. Se le fabbriche di automobili
non sono oggi economicamente sostenibili a meno di fare 6 milioni di
macchine all'anno, non voglio trovare le condizioni per renderle tali.
La trasformazione della società dall'età industriale è appena
cominciata e la possibilità di cambiamenti radicali ulteriori è a
malapena visibile ad una piccola minoranza di persone.
2012/4/5 Federico Pistono <federic...@gmail.com>:
Ho postato l'articolo di Wikipedia per brevità, non mi rifaccio certo
a quello per basarmi sull'evidenza scientifica.
Piuttosto, sono proprio curioso di vedere appunto l'evidenza di cui
parli, perché la letteratura scientifica degli ultimi 20 anni a cui
faccio riferimento dice proprio il contrario.
Il paper che hai postato va in supporto di quello che dico, infatti
spiega come, attraverso tecniche di efficienza, cambio di dieta etc,
si possa tentare di risolvere il problema che siamo arrivati al limite
strutturale.di ciò che il pianeta può sopportare.
Tra l'altro sfondi un portone spalancato con me, al momento vivo al
PeR (Parco per l'energia Rinnovabile), un'azienda agricola rimodernata
a centro didattico e ricerca per l'efficenza energetica, atta anche a
riscoprire la produzione di cibo in energicamente modo molto più
efficace di quanto le colture moderne sanno fare. Proprio oggi siamo
andati alla sapienza a Roma e tenere una lezione agli studenti e ci
siamo resi conto della totale mancanza di cultura e conoscenza del
risparmio energetico e dell'utilizzo consapevole delle risorse, anche
da parte di coloro che queste cose le dovrebbero sapere per lavoro.
Siamo andata alla facoltà di architettura. Non sapevano neanche le
basi dei consumi e utilizzi delle strutture abitative, né come
progettarle. Questo include buona parte dei professori.
Quando dico che "la scienza è chiara" non significa che si tratta
della verità eterna ed irremovibile, semplicemente se si guarda la
quantità di evidenza, proveniente da fonti diverse (NASA, National
Academy of Science, Global Footprint Network, etc..), e tutti giungono
alla stessa conclusione, evidentemente c'è un consenso.
Evidence:
"Tracking the ecological overshoot of the human economy". Proceedings
of the National Academy of Sciences
doi:10.1073/pnas.142033699
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC123129/?tool=pmcentrez
ECOLOGICAL FOOTPRINT ATLAS 2010
http://www.footprintnetwork.org/images/uploads/Ecological_Footprint_Atlas_2010.pdf
Per non parlare poi di The Limits to Growth, scritto nel 1972,
criticato da tutti, peccato che e poi l'evidenza ha dimostrato essere
accurato, anche nelle sue edizioni aggiornate.
Cit:
In 2008 Graham Turner at the Commonwealth Scientific and Industrial
Research Organisation (CSIRO) in Australia published a paper called "A
Comparison of `The Limits to Growth` with Thirty Years of Reality". It
examined the past thirty years of reality with the predictions made in
1972 and found that changes in industrial production, food production
and pollution are all in line with the book's predictions of economic
and societal collapse in the 21st century.
http://dx.doi.org/10.1016/j.gloenvcha.2008.05.001
Sarei ben felice di credere 'otherwise', ma ovunque guardo e leggo
vedo che stiamo proprio vivendo altre ai nostri means. La soluzione la
vedo nello stop al paradigma della crescita e alla corsa folle verso
la ricerca di più energia, iniziando piuttosto a mettere in efficienza
i sistemi e le strutture attuale, che sono per la gran parte un
colabrodo energetico (sia elettrico, che termico, che calorico).
Se hai dei paper che giungono a conclusioni diverse per favore
spediscimeli, li leggerò molto volentieri :)