di Gennaro Carotenuto
Ho letto con crescente disagio un lungo intervento molto condiviso in Rete di Ugo Mattei, Ordinario di diritto privato a Torino, esperto in particolare di beni comuni, e molto stimato anche nei movimenti sociali, che lo iscrive al partito degli apocalittici su Internet. Un paio di giorni fa Repubblica apriva, con Ilvo Diamanti, Ordinario di Scienza Politica a Urbino, su quanti italiani avrebbero veicolato (presunte) fake news diffuse dai social, un botto. Il sottotesto era che i social siano sinonimo di balle e che invece le bufale diffuse dal mainstream, da Repubblica come da Libero, da CNN o dal TG4, siano informazione professionale e seria.