Pierangelo Bertoli

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Elpidio

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Jul 5, 2012, 1:09:12 PM7/5/12
to Approfondimenti
Conobbi F. da piccolo, quando forse faceva ancora l'alimentarista.
Mio zio, suo coetaneo, mi portò a casa sua per non so quale motivo.
Fra l'altro probabilmente aveva un pony che teneva sull'argine di un
torrente, un torrente che se vivessimo in Germania sarebbe ora per vie
traverse collegato ad altri percorsi fluviali del
territorio. Il che sarebbe splendida idea non fosse altro che abbiamo
una siccità bestiale a causa del global warming.
Quel giorno mio zio mi dette una zolletta di zucchero ed io la diedi
al pony. Mio zio era appassionato di radio in modulazione di
frequenza, ricordo in particolare Radio Base 101, ed era collezionista
di dischi allora in vinile ed affezionato cultore di impianti HI FI.
Mi mandava spesso ad acquistare musicassette vergini al negozio di
elettrodomestici vicino a casa, ma dovevano assolutamente essere delle
BASF C 90 altrimenti niente. Mi faceva quindi ascoltare le sue
registrazioni in macchina, la classifica dei dischi stranieri per
radio il sabato pomeriggio, la delizia di un brano con le cuffie,
leggeva CIAO 2001.
Un giorno mi disse che i suoi preziosi dischi non me li poteva far
ascoltare perché li aveva prestati a F. per la sua radio privata. "Ah,
però!" dissi io "F. ha una radio?". La sua risposta fu affermativa.
Arrivò poi il momento che io scrivessi cartelloni con il pennello
assieme a mio zio - frequentavo la scuola media - per la tradizionale
festa popolare del paese.
Venivano fuori dei bei lavoretti. La sera li andavamo ad appendere,
anche con mio padre, in giro per il paese, in punti strategici, con il
fil di ferro e la pinza, e spesso poco dopo avevamo l'amara sorpresa
che alcuni ce li avevano rubati. Ma noi, con caparbietà, ne facevamo
degli altri e li rimettevamo dov'erano i precedenti.
Per pubblicizzare bene la festa si andava anche in tipografia a far
stampare manifesti.
Nel frattempo F. con la sua radio era ascoltatissimo perché conduceva
programmi di dibattiti radiofonici ricevendo le telefonate dagli
ascoltatori in diretta. Parlava di tutto. Aveva aperto anche una
televisione e fu uno dei primi a trasmettere film a luce rossa,
giustificandosi poi di mattina con gli ascoltatori che lo criticavano
dicendo che quei film li doveva trasmettere per forza perché facevano
parte di un contratto che aveva firmato con le case di distribuzione,
le quali se non li trasmetteva non gli avrebbero neppure ceduto film
d'azione o commedie.
Poi però ad un certo punto smise di trasmetterli, mentre altre tv
private continuarono.
F. oramai era diventato una realtà locale importante, e fu con un
certo timore reverenziale che io dovetti presentarmi da lui per fargli
trasmettere l'immagine del manifesto della nostra festa popolare
locale. "Guarda chi facciamo venire noi alla nostra!" mi disse
entusiasta. E mi mostrò un poster di Pierangelo Bertoli. Quel
musicista non mi diceva assolutamente nulla, mai sentito nominare, e
non capivo che cosa mai facesse di così tanto interessante da meritare
l'entusiasmo di F. Ma poi il mio amico V. si procurò i biglietti per
il concerto e andammo a vederlo. Fu un concerto strepitoso. Fu così
che conobbi Pierangelo Bertoli.
Su richiesta di una mia compagna di scuola, organizzai negli anni
seguenti una raccolta di capi d'abbigliamento per i terremotati
dell'Irpinia grazie a F.
F. amava la motocicletta. Non ricordo che moto avesse, ma a me piace
pensare che corre a cavallo di una BMW attraverso le praterie
dell'America del Nord.
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