Arcevia, l’onorevole Abbondanzieri
“Sì al referendum per l’acqua pubblica”
Arcevia La tematica dell’acqua pubblica o privata
anima il dibattito anche nel centro montano sulla opportunità o meno di
firmare i referendum .Ne abbiamo parlato con il presidente dell’Autorità
d’ambito Ato 2 Marche Centro l’onorevole Marisa Abbondanzieri. “Nella
nostra provincia– ci ha riferito - l’acqua è pubblica, la gestione è
pubblica, la proprietà delle reti è pubblica, la regolazione è pubblica e
le tariffe sono eque e sostenibili. Tutto ciò va valorizzato e difeso.
Anche per questo i referendum sulla tutela dell’acqua pubblica vanno
sostenuti nonostante presentino dei limiti. Per esempio quando si parla
di acqua, i promotori non parlano anche di fogne e depurazione”.
Quali
sono le ragioni “L’acqua non può che essere un bene pubblico e deve
essere garantita a tutti nel rispetto dei vincoli ambientali e al
massimo livello di qualità. Le infrastrutture del servizio idrico, e
quindi acquedotti, depuratori e fognature, sono beni pubblici e tali
debbono rimanere”. Come valuta i referendum promossi sull’acqua pubblica
? “Bisogna opporsi alle norme che il governo ha fatto approvare che
spingono di fatto verso una privatizzazione forzata, portando al rischio
di monopoli nelle mani di poche grandi aziende. Io penso che il
servizio idrico vada escluso dal pacchetto dei servizi da liberalizzare e
che questa gestione debba rimanere salda nelle mani degli enti locali”.
Parlava di limiti, quali? ”L’impostazione di questi mesi, sia da parte
dei promotori del referendum che della legge sulle liberalizzazioni ha
nascosto e cancellato il ruolo delle Ato , autorità di ambito, consorzi
di comuni che hanno approvano i piani di investimenti, fissano le
tariffe, controllano la gestione in base a contratti di servizio”