ricevi questa mail perché crediamo che tu possa aiutare una importante iniziativa sorta il 30 novembre 2018 per il “Disegno legge delega Commissione Rodotà beni comuni, sociali e sovrani” avviato da Ugo Mattei e altri.
Il Comitato Rodotà il 18 dicembre scorso, in Cassazione, ha depositato la proposta di legge popolare sui beni comuni (Gazzetta Ufficiale n.294 del 19 dicembre 2018) ed ha costituito in seguito la Società Cooperativa di Mutuo Soccorso per una rete permanente ad azionariato popolare: in allegato alcuni documenti base e di seguito il link dove si possono vedere ed ascoltare tutti i video interventi dell'Assemblea nazionale dello scorso 19 gennaio
Si è aperto ufficialmente l'iter che ci porterà a raccogliere le firme in tutto il Paese: sei mesi a partire dalla prima vidimazione dei fogli firma, questo è il tempo che il Comitato e la cittadinanza avrà a disposizione per raccogliere il milione di firme dichiarato come obiettivo.
Parte dunque anche nelle Marche il percorso di iniziative territoriali per la raccolta delle firme necessarie.
Per documentarti e consentirti di valutare un tuo possibile coinvolgimento attivo ti invitiamo a leggere sotto la mission del Comitato nazionale.
Ti chiediamo di farci sapere se sei interessata/o a partecipare al PRIMO Incontro organizzativo COORDINAMENTO regionale MARCHE per i Beni Comuni: VENERDI' 29 marzo ore 18,00 (seguirà apposita convocazione)
Ti chiediamo anche di farci sapere, tramite questo indirizzo Email, se sei interessata/o a organizzare, con il nostro supporto, il primo incontro organizzativo nel tuo territorio e se puoi diffondere l'iniziativa e segnalarci i recapiti di altri potenziali interessati.
Grazie e a presto
Katya Mastantuono - Ancona (cell. 331.1923361)
Federica Bilancioni - Fano (cell. 338.4451344)
MISSION
Dopo oltre 10 anni dal disegno di legge delega, frutto del lavoro della Commissione Rodotà, e dopo oltre 7 anni dal referendum del 2011, meglio conosciuto come “referendum per l’acqua pubblica”, la situazione che viviamo è quella di un Paese che continua ad essere sempre di più esposto al rischio che il neoliberismo, con i suoi strumenti di privatizzazione selvaggia di ogni bene e servizio pubblico, affondi il colpo finale.
Possiamo quindi dirci consapevoli che l’azione popolare, quella che in attuazione della Costituzione ci chiama ad esercitare la nostra sovranità, sia quanto mai urgente; e che si è accumulato certamente un ritardo che va recuperato.
In questo contesto si inquadra l’iniziativa promossa dai componenti della Commissione Rodotà, e portata avanti da un Comitato popolare per la difesa dei beni pubblici e comuni.
Un’iniziativa che si prefigge tre importanti obiettivi, il cui destino è unicamente nelle mani di ogni persona ed organizzazione che riterrà, condividendoli, di farli propri:
1) Riportare al centro del dibattito nazionale l’intera questione dei “Beni Comuni”, riprendendo il testo originale del disegno di legge Rodotà e trasformandolo in un’iniziativa di legge popolare: è un testo storico, pur con i limiti che ogni testo può avere, a cui noi tutti, e la stessa giurisprudenza, dobbiamo molto. Questo obiettivo è già in corso di attuazione.
2) Raccogliere perlomeno un milione di firme, e non solo le 50.000 necessarie per legge, perché il messaggio popolare sia coraggioso e forte, e si apra una nuova stagione in cui al centro non vi siano solo numeri e contabilità, ma la persona, l’ambiente, il lavoro, in una sola parola l’attuazione del disegno costituzionale, e di tutto ciò che sta nei suoi valori fondamentali, e nella indispensabile esigenza ecologista. Questo obiettivo si raggiungerà dopo che, con la partenza nei prossimi giorni, saranno trascorsi sei mesi dalla vidimazione dei moduli per la raccolta firme.
3) Costruire una rete permanente ad azionariato diffuso, una Società Cooperativa di Mutuo Soccorso fra generazioni presenti e future: per l’esercizio della sovranità popolare, per unire lotte e comunità, con strumenti per la democrazia diretta (Referendum, Iniziativa Popolare, Petizione), l’azione giudiziaria, l’informazione e la formazione ecologica e in difesa dei beni comuni. Azioni da 1 Euro, una sola per ogni persona fisica o giuridica, opzionabili durante e dopo la raccolta firme. Questo obiettivo è di grande respiro, si inizierà a perseguirlo dalla metà di febbraio in avanti, e rappresenta una sfida per il presente e una promessa responsabile per il futuro.