Oggetto: | [hyperlink] CS Mobilitazione nazionale decennale referendum 12 e 13 Giugno 2011-2021: "Beni comuni, acqua e nucleare: indietro non si torna!" |
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Data: | Tue, 8 Jun 2021 12:50:15 +0200 |
Mittente: | Ufficio Stampa Forum Acqua <uffici...@acquabenecomune.org> |
Rispondi-a: | hype...@lists.riseup.net |
A: | hyperlink <hype...@lists.riseup.net> |
10 anni fa una coalizione ampia e determinata ha sancito una vittoria storica nel nostro Paese: con 27 milioni di Sì ai referendum su acqua, servizi pubblici e nucleare abbiamo costretto ad un passo indietro chi per decenni ha imposto privatizzazioni e estrattivismo.
10 anni dopo, in piena pandemia, quella vittoria basata sulla difesa dei beni comuni e sull’affermazione dei diritti di tuttə sui profitti di pochi, ha un significato ancora più attuale.
Da
dicembre 2020 l’acqua,
al pari di una qualsiasi altra merce, è stata quotata
in Borsa. Un passaggio
epocale che apre alla speculazione dei
grandi capitali e alla emarginazione di territori,
popolazioni e costituisce una grave minaccia
ai diritti umani fondamentali.
Inoltre, la cosiddetta “riforma”
del settore idrico contenuta nel Recovery
Plan, così come aggiornato dal governo Draghi, punta
ad un sostanziale obbligo
alla privatizzazione, in particolare nel
Mezzogiorno.
L’attuale
versione del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza risulta in
“perfetta” continuità con l’azione dei governi
precedenti tesa a disconoscere e tentare di
cancellare l’esito referendario: un ulteriore
incentivo verso la gestione mercantile dei beni
comuni, un evidente vulnus democratico per
il mancato rispetto della volontà popolare.
E'
una risposta
del tutto errata alla crisi sindemica,
riproponendo le stesse ricette che hanno contribuito
a crearla.
La crisi ecosistemica, climatica, economica, sociale e l’emergenza sanitaria impongono una radicale inversione di rotta che metta al centro la tutela dei beni comuni in quanto elementi fondanti le comunità e la società, che garantisca una reale transizione ecologica, un'efficace azione di contrasto ai cambiamenti climatici e una fuoriuscita dai combustibili fossili e che garantisca a tuttə i diritti fondamentali, a partire dal diritto all'accesso all'acqua, dal diritto alla salute, dal diritto ad un ambiente salubre, dal diritto ad un lavoro sicuro e non precario, dal diritto alla casa per uscire finalmente dall’emergenza abitativa.
Oggi più di ieri è importante riaffermare il valore universale dell'acqua come bene comune e la necessità di una sua gestione pubblica e partecipativa come argine alla messa sul mercato dei nostri territori e delle nostre vite, contrastare il rilancio dei processi di privatizzazione attuato mediante il PNRR e le riforme che lo accompagneranno.
Chiediamo
di completare con il “deposito nazionale” il recesso
da ciclo nucleare risolvendo in modo razionale
e partecipato con le comunità locali l'eredità
radioattiva di una stagione infausta.
Denunciamo
l'ipotesi di rilancio del nucleare sotto ogni forma
sia per la produzione di energia elettrica che della
filiera dell’ idrogeno.
Continuiamo
a batterci contro
il nucleare civile e militare in ogni sede
europea e internazionale.
Per rilanciare con forza e rimettere al centro del dibattito pubblico i temi paradigmatici e fortemente attuali emersi dalla campagna referendaria di 10 anni fa è stata organizzata un grande mobilitazione che si sviluppa tanto a livello locale quanto a livello nazionale secondo il seguente schema::