Speriamo che almeno la nostra mascotte si salvi dall'estinzioneE’ stato un insuccesso l’
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Mi sa che questa volta siamo costretti a chiudere baracca e burattini. Non siamo assolutamente in grado di coprire i costi dell’abbonamento 2025. Evidentemente questa Redazione ha sopravvalutato -per le lotte dei Movimenti Ecopacifisti- l’utilità di questa Lista di oltre 42mila utenti, che a noi costa tanto lavoro (gratuito). Non ci resta che il tempo di rinnovare l’appello:
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Il 23 aprile tutti i capi della Resistenza del C.N.L. hanno in mano una busta chiusa. Dentro alla busta, c’è un santino , che indica la chiesa dove si terrà l’incontro per prendere decisioni drastiche sulla liberazione di Genova dai nazisti. Al pomeriggio viene dato il via: le buste vengono aperte. Il Santo è San Nicola . Alle 20.30 nella chiesa omonima Taviani presiede la riunione. Passata l’una del giorno successivo si scende dalle alture ed alle quattro si iniziano ad udire in città i primi spari. E’ un attimo ed esplode la rivolta. Frotte di popolo scendono nelle strade, accerchiando il Comune, la Questura, le Carceri. Dai giorni dell’insurrezione del Balilla non si assisteva ad uno spettacolo simile. Il conto dei morti sarà pesantissimo: centinaia, più quelli italiani che quelli tedeschi. La battaglia più dura ed impegnativa si combatte proprio in Piazza De Ferrari. Il comandante tedesco Meinhold, che ha il quartier generale a Savignone, prima minaccia di far bombardare la città da Monte Moro, poi tratta la resa recandosi a bordo di un’ambulanza a Genova dove cede le armi. Intanto Hitler da Berlino freme di sdegno e condanna verbalmente a morte il suo ufficiale. Taviani annuncia “Uccideremo come criminali di guerra tutti i prigionieri tedeschi, non appena la prima cannonata venisse sparata sulla città”. La mattina del 26 aprile 1945 il proclama :”Genova è libera. Genova è libera. Popolo genovese esulta! Per la prima volta nel corso di questa guerra un corpo d’esercito agguerrito e ben armato si è arreso al popolo, al popolo genovese”.
Le armi (statali) prodotte in Italia quante morti hanno provocato?
Clicca sul titolo: l'elenco dei Paesi che stanno partecipando alla "terza guerra mondiale a pezzi" (per ora, non nucleare).
Qual è la giustificazione per il massacro dei bambini palestinesi a Gaza? “Beh poi crescono e divengono terroristi”. In fondo, molto molto in fondo del crimine genocida, Netanyahu ha ragione. Infatti, “A Gaza i bambini sopravvissuti agli stermini israeliani hanno buone chances di combattere Israele con la lotta armata”. E con cos’altro, altrimenti? Chi di noi ammette che se fossimo nati in una prigione a cielo aperto saremmo diventati anche noi terroristi? Trump, che ha molto a cuore i bambini, (nella foto: quello di destra) propone di deportare i superstiti fuori dalla Palestina.
Cliccala sul titolo. “Mamma, come faccio ad abbracciarti?”
Il premio 2025 per il World Press Photo è andato alla fotografa palestinese Abu Elou per lo scatto, immortalato per tutto il mondo dal New York Time, che ritrae Mahmoud Ajjour, bambino di nove anni rimasto mutilato di entrambe le braccia mentre cercava di fuggire da un attacco israeliano a Gaza: si era fermato per incitare la famiglia a continuare la fuga. Adesso ha una grande voglia di vivere, sta imparando a usare i piedi. Però: “Mamma, come faccio ad abbracciarti?”.
L’Oscar del fotogiornalismo è stato contestato per aver “sfruttato la rappresentazione dell’orrore”. E la risposta, come sempre, è questa: “Cosa c’è di sbagliato nel mostrare l’ingiustizia, cosa c’è di giusto nel nasconderla?”. La polemica è ipocrita perché in realtà rivolta alla fotografia simbolica dello sterminio israeliano della gente di Gaza. Ed è giusto che fosse la fotografia di un bambino.
Perché dall’ospedale del Qatar fanno sapere che almeno undicimila bambini gravemente feriti sono ancora là, fra le macerie di Gaza, sotto le bombe esplosive e sotto la morte per fame e sete dovuta al blocco degli aiuti umanitari. Secondo l’Onu nel dicembre 2024 solo Gaza registrava il numero pro capite più alto di bambini amputati al mondo, mentre per l’Unicef al 31 marzo i bambini palestinesi uccisi hanno superato quota 15mila, quelli feriti sono stati oltre 34mila, e quelli sfollati più di un milione.
Secondo lo studio pubblicato dalla rivista scientifica Lancet, il numero effettivo dei morti si attesta “certamente al di sopra di 70’000 e probabilmente verso gli 80’000”, di cui il 59% dei decessi si registra fra gruppi che ben difficilmente possono essere qualificati come combattenti: ovvero bambini, donne e anziani. Contando anche le “morti indirette”, il genocidio potrebbe raggiungere almeno le «186mila» persone. Significherebbe che almeno il 7,9% della popolazione di Gaza è morta dal 7 ottobre 2023 in poi.
La foto del piccolo Mahmoud, checchè ne dica Liliana Segre, è dunque una testimonianza “silenziosa” che urla forte la parola “genocidio”, in una guerra (massacro, carneficina, sterminio, deportazione ) le cui conseguenze si estenderanno per generazioni.
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Per questa vignetta, c’è chi ha dato del “sessista” a Vauro. Eppure, il giudizio politico era stato espresso dallo stesso Trump poco prima di ricevere “Georgia” Meloni, arringando il pubblico di signori altrettanto eleganti e signore in abito lungo che affollavano la cena del National Republican Congressional Committee:
“Mi baciano il culo, pronti a fare qualsiasi cosa”. Eppure, fra il pubblico non s’è risentito nessuno.
Invece, l’Islanda non ha neppure un esercito, l’Irlanda destina alle armi lo 0,22% del suo PIL, Svizzera (0,7%), Austria (0,8%), Malesia (1%), Nuova Zelanda (1%). Soltanto Danimarca (1,3%), Slovenia (1,3%) e Portogallo (1,5%) superano la soglia dell’1%. Irlanda, Austria e Svizzera mantengono una politica di neutralità. Islanda, Portogallo, Danimarca e Slovenia fanno addirittura parte della Nato.
Ma l’aumento della spesa militare -quale deterrenza- garantisce una maggiore sicurezza?
No, secondo la ricerca condotta dal Delàs Center for Peace Studies. La spesa militare complessiva di tutti i paesi dell’UE supera già i 300 miliardi di euro. La Russia, invece, spende circa 100 miliardi di euro all’anno per la difesa . E questa strategia di deterrenza militare non ha impedito a Putin di intervenire, malgrado l’Ucraina fosse armata fino ai denti. Altro esempio, la “pace armata” prevalente in Europa alla vigilia della prima guerra mondiale come strategia per rafforzare la sicurezza. Insomma, fallisce la mentalità di sicurezza militare che ignora la sicurezza umana, la diplomazia e il rispetto del diritto internazionale.
I temi della salute pubblica e della tutela ambientale e del lavoro sono affrontati ad Alessandria, da professionisti e protagonisti, in quattro incontri pubblici, nell’ambito del progetto “Fare scienza di comunità in materia di ambiente, lavoro, salute”. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività di Public Engagement del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino.
Nell’alessandrino, in forma comparativamente più critica rispetto al resto della regione, e di tutta Italia, la diffusione di informazioni allarmanti sulla contaminazione da PFAS sta alimentando crescente preoccupazione pubblica, fratture sociali e mobilitazioni, fino a controversie in sede giudiziaria e penale. Continua cliccando sul titolo.
Casacomune, in collaborazione con la
Cooperativa Arcobaleno, ha organizzato per il 10 maggio un corso di formazione laboratoriale che può essere seguito on line in diretta live o vissuto in presenza
Clicca qui Interverranno relatori di indiscussa professionalità.
Giornali (in testa Repubblica e Stampa) e tv (innanzi tutti La 7) hanno fatto scomparire l’emergenza climatica dalle prime pagine e dai titoli. Il rapporto annuale su media e clima realizzato per Greenpeace dall’Osservatorio di Pavia evidenzia nel 2024, rispetto al 2023, un calo delle notizie del 47% sui quotidiani (un articolo ogni due giorni) e del 45% sui telegiornali (un servizio ogni 10 giorni). In compenso è aumentato lo spazio pubblicitario proprio delle aziende dei settori più inquinanti, e dei politici “preoccupati per l’impatto economico delle politiche climatiche”(vedi nel riquadro Salvini). Una coincidenza? Ovviamente non vengono tirate in ballo le responsabilità del riscaldamento globale e vengono oscurate le alternative della transizione energetica, consolidando il patto di potere negazionista tra media, governo Meloni e industrie fossili e nucleari. (clicca sul titolo)
Comitati e associazioni della Versilia manifestano contro il via libera allo scavo selvaggio di oltre un milione di tonnellate di marmo dal monte Altissimo sulle Alpi Apuane, su terreni illegittimamente appropriati che, si chiede, debbano rientrare nel demanio pubblico. L’impatto su flora e fauna è notevole, vengono devastate praterie montane, il residuo di lavorazione del marmo (marmettola) danneggia le falde, i sentieri sono chiusi alla popolazione. Il contenzioso scaturisce dal patto di conciliazione siglato tra Comune e il colosso del lapideo Henraux, in base al quale l’impresa corrisponde al municipio un indennizzo annuo in cambio della rinuncia da parte dei residenti della montagna a ogni pretesa proprietaria sulle aree di cava.
Stephan Schmidheiny, magnate svizzero e unico imputato nel
processo Eternit bis, è stato
condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo. Apparentemente sembra la bella notizia, di una giustizia che fa giustizia. E invece no. E’ il contrario. La Corte d’Assise d’Appello di Torino lo ha assolto per 28 casi a cui se ne sono aggiunti 27 andati in prescrizione.
Dei 147 casi del primo grado sono rimasti 92 morti per cui è stato condannato in Appello. Condannato? Si fa per dire. È stata, invece, ridimensionata la sentenza pronunciata in primo grado a Novara a giugno 2023 quando l’imputato era stato condannato a 12 anni di reclusione per omicidio colposo aggravato per 147 morti su 392 inizialmente considerati.
Guido Carlo Alleva, nella foto con il difensore dell’angioletto Schmidheiny, nello stappare il rinomato prosecco di sua produzione, ne ha approfittato per anticipare la linea difensiva al processo Solvay di Alessandria contro l’angioletta Ilham Kadri: non c’è nesso causa-effetto tra le emissioni aria acqua suolo (praticamente innocue) e le malattie e le morti sofferte dalla popolazione (praticamente sotto la norma). E con il sindaco di Alessandria ha già messo in fresco il DOC dopo lo sciacquone del patteggiamento.
Perché gli uomini infieriscono con tutte queste coltellate anche quando non è necessario? (Bruno Vespa in “Cinque Minuti” – Rai Uno, 11 aprile 2025). I femminicidi dovrebbero essere affidati solo a killer professionisti o da esperti di anatomia, che uccidono con un solo colpo a sicuro.Da par suo, il ministro della giustizia, Nordio, ha commentato facendo riferimento alle «etnie» degli uomini violenti. L’Istat, che raccoglie ogni anno in un report i dati sui femminicidi in Italia, dice che nel 2023 le donne italiane vittime di femminicidio sono state uccise per il 94,3 per cento da italiani, e che quelle straniere sono state uccise da propri connazionali nel 43,8 per cento dei casi. Manca invece una statistica sul numero delle coltellate.
Revisionista o ignorante totale? Secondo il presidente del Piemonte, Alberto Cirio i militari caduti in Russia nella Seconda guerra mondiale si sono sacrificati per la nostra libertà contro Stalin. La realtà storica invece vuole che la campagna di Russia fu una nostra invasione della Russia, assieme all’alleato esercito nazista della Germania. Per altro, furono i tedeschi di Hitler ad essere liberati da Stalin (28 milioni di morti).
Mentre entra in vigore il decreto legge detto «sicurezza», è doveroso chiedersi cosa si intende per sicurezza, a tutela ovvero contro chi. Intanto, i dati dicono che l’Italia è il paese con il tasso di operatori delle polizie per abitanti più alto rispetto a tutti i paesi del mondo comparabili. Ma, utilizzati come? L’enorme quantità di personale delle forze di polizie diventa risibile di fronte a quella destinata alle agenzie di prevenzione e controllo sia per la sicurezza del lavoro, sia per la tutela dell’ambiente, della salute come per i servizi sociali e sanitari per le tossicodipendenze e il disagio psichico, sia come contrasto a lavoro nero e neoschiavitù in attività che evadono il fisco e contributi sociali, violano le misure di sicurezza sul lavoro e sono gestiti con il supporto decisivo di caporali e mafie.
Di fronte a queste vere insicurezze, le polizie vengono invece indirizzate da molta opinione pubblica e utilizzate contro insicurezze fasulle, contro nemici di comodo cioè immigrati, rom, presunti devianti, presunti sovversivi e persino studenti e senza tetto; e peraltro tramite imputazioni talmente arbitrarie che per il 25% saranno poi archiviate dalla magistratura per irrilevanza penale. Soprattutto, per reprimere il dissenso sociale.
Insomma,
“La polizia protegge la società oppure una certa società? “ Ne parlano Italo Di Sabato e Salvatore Palidda con un saggio raccolto in
Police abolition (Momo ed.).
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Tutta la storia di Spinetta Marengo raccontata da Lino Balza a cura di Mattia Servettini.
Messaggio di pace e salute a 42.195 destinatari da Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro tramite RETE AMBIENTALISTA - Movimenti di Lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Nel rispetto del Regolamento (UE) 2016 / 679 del 27.04.2016 e della normativa di legge. Eventualmente rispondi: cancellami.
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