Tutti i partiti si contendono la stessa metà dell’elettorato. E, contando i cadreghini, dicono di vincere sempre tutti!!

0 views
Skip to first unread message

RETE Ambientalista

unread,
Nov 29, 2025, 5:24:55 PM (7 days ago) Nov 29
to acqua-bene-...@googlegroups.com

Non ci farà dimenticare i morti sul lavoro.

Carlo Soricelli è fondatore e responsabile dal 2008 dell’Osservatorio Nazionale Indipendente Morti sul Lavoro di Bologna, un progetto civile nato dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino.
 In questi anni ha documentato con precisione e continuità migliaia di tragedie, spesso ignorate o dimenticate (dall’INAIIL). Il suo grande merito è di aver contribuito a far emergere criticità sistemiche del mondo del lavoro italiano: precarietà, appalti, scarsa vigilanza, formazione inadeguata, turni massacranti.Per portare tutto questo all’attenzione del Paese sta cercando di realizzare un docufilm dal titolo “Non vi farò dimenticare” https://gofund.me/8ab42dd17 e la costruzione di un’Installazione “La Piramide del Dolore – Storie di lavoro e di vita spezzata”.
 Un’opera che unisce testimonianze dirette, storie delle famiglie, ricostruzioni dei casi più emblematici, analisi tecniche e proposte concrete di riforma.

Per completare la produzione, senza alcun fine di lucro, è necessario un sostegno economico minimo, pari a 12.000 euro, destinato esclusivamente a: riprese, montaggio, musiche, diritti audiovisivi, traduzioni, distribuzione su piattaforme nazionali e internazionali, costruzione della Piramide.
 
Soricelli (Sito web: http://cadutisullavoro.blogspot.it) chiede a tutti un contributo economico, un patrocinio o una collaborazione, affinché questo lavoro possa diventare uno strumento pubblico di coscienza e prevenzione.

La “Rete Ambientalista – Movimenti di lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza” accoglie volentieri l’invito a collaborare tramite questa mailinglist.
Pubblicato il25 Novembre 2025

Tutti i partiti si contendono la stessa metà dell’elettorato. E, contando i cadreghini, dicono di vincere sempre tutti!!

L’astensionismo del “paese reale” va verso il 60%, di cui il 20% è “fisiologico” e il 40% sarà patologico. 
Nelle due “meno che metà della metà degli elettori”: nella (neppur sedicente) “sinistra” i Cinquestelle anemici fanno da donatori di sangue al PD, nella (non sedicente nostalgica) “destra” Fratelli d’Italia vampirizza i nanerottoli. 
La metà maggioritaria dell’elettorato (i più garantiti, i meno deboli) è storicamente di destra: il prossimo primo ministro sarà Meloni, al referendum vinceranno i sì. 
La torta, il potere economico e politico, resta in salde mani. 
Pubblicato il25 Novembre 2025

Per Gaza un piano di guerra e non di pace!

Alla vigilia del 29 novembre, Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese, la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace e il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” denunciano la grave decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu .

 Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approva un piano di guerra e non di pace: La Risoluzione 2803/2025 è un nuovo attentato alla pace e ai diritti umani, all’Onu e al Diritto Internazionale dei Diritti Umani, alla legalità e all’autodeterminazione dei popoli . La Risoluzione viola la Carta dell’Onu e riconosce la legge del più forte: Ignorate le Risoluzioni Onu che sanciscono il principio “Due Stati per due Popoli”,  Tolto all’Onu il compito di ristabilire e assicurare la pace e fornire protezione e assistenza ai palestinesi, Compromesso anche il ruolo del Consiglio di Sicurezza.

Pubblicato il25 Novembre 2025

Cosa si può fare ancora contro il Tav.

Da qualche giorno in calendario le iniziative per ricordare i giorni vissuti per la “Liberazione di Venaus”: era il 2005, vent’anni fa. E rispondere alla domanda.
Abbiamo fatto abbastanza? Per opporci a questa devastazione? Mettendo a disposizione i nostri corpi, le azioni i pensieri gli scritti? Mettendo a disposizione una buona parte della nostra vita in questi trent’anni di lotta? Chilometri di passi fatti in centinaia di manifestazioni. Incontri, convegni, presidi sotto grandi nevicate o con la pelle bruciata dal sole. Viaggi per tutta Italia per incontrare e farci conoscere. Denunce, processi.
Pubblicato il25 Novembre 2025

A Bologna, si è tenuta la conferenza internazionale “PFAS, ambiente e salute: l’eredità chimica del nostro tempo” organizzata dal Tecnopolo Bologna-Ozzano, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e in partnership con l’associazione di divulgazione scientifica Minerva.

L’allarme: “I Pfas appresentano una parte del nostro lascito chimico su questa terra. Sono un segnale dell’Antropocene. Sappiamo, con certezza, che entriamo a contatto ogni giorno con queste sostanze tossiche e cancerogene, derivanti dalla produzione industriale, disseminate un po’ ovunque, dalle pentole antiaderenti, ai tessuti, fino agli imballaggi alimentari. Se ne trova traccia negli alimenti, nel suolo, nelle falde acquifere e, di conseguenza, nel corpo umano. Si tratta di una vera e propria ‘catena’ di contaminazione. Troviamo i PFAS nelle falde acquifere utilizzate per l’irrigazione e, quindi, nel raccolto. Se poi parliamo di foraggio o di raccolti destinati all’alimentazione, la contaminazione prosegue fino al bestiame e agli umani che fruiscono del prodotto finale”.
 
“I PFAS sono in grado di penetrare nella placenta, passando dal corpo materno a quello del nascituro e possono attivare meccanismi neurotossici diretti o indiretti. I disturbi vanno dalla disfunzione mitocondriale, alle alterazioni dei neurotrasmettitori, fino alle encefalopatie epatiche. La contaminazione, inoltre, può avvenire anche attraverso il latte materno”.
Pubblicato il29 Novembre 2025

Il veleno nei biberon.

A proposito di bambini. Vi ricordate quando sollevammo lo scandalo del bisfenolo della Solvay di Spinetta Marengo? Nell’attualità del 1° e 2° processo Solvay in Alessandria, rimarcammo le responsabilità dei mancati fattuali riscontri agli esposti dal 2010 (PEC, a firma Lino Balza) a Procura-Prefetto-Arpa, a conferma di quanto avevamo denunciato: alla Solvay di Spinetta Marengo nel cocktail con i PFAS (PFOA, C6O4, ADV) tra gli interferenti endocrini c’è anche il Bisfenolo tossico e cancerogeno nelle sostanze in uso. Di cui le autorità sanitarie, Arpa, Asl, e politiche, Comune, Provincia, nulla sapevano o fingevano di non sapere. Sta di fatto che nessuno è intervenuto ad Alessandria, neppure la magistratura.
“Il veleno nel biberon”. Questi titoli sono apparsi su quotidiani nazionali alla fine del 2000. Nel 2011 la Commissione europea vieta l’uso del bisfenolo A (BPA) per i biberon. Il mercato risponde con prodotti “BPA-Free”. Però. Però i sostituti del BPA, come il Bisfenolo S e F, sollevano preoccupazioni simili poiché potrebbero agire allo stesso modo sul sistema endocrino.
Dunque. Non basta vietare una molecola alla volta. Occorre vietare l’intera classe dei Pfas. Cominciando col chiuderli a Spinetta. 
Pubblicato il29 Novembre 2025

L’Unione Europea vieterà i giocattoli con Pfas.

L’Italia è come al solito palla al piede, sorda ad ogni nostra sollecitazione di divieto Pfas almeno per i giocattoli (clicca qui), e ha spettato il via definitivo del Parlamento europeo alle nuove norme sui giocattoli, a partire dai requisiti di sicurezza che questi devono soddisfare per poter essere messi in commercio. Gli Stati membri e gli operatori del settore avranno poi un periodo di transizione di quattro anni e mezzo per adeguarsi alle nuove misure. Solvay tira un altro sospiro di sollievo.
 
Priorità della nuova normativa è di imporre divieti più severi per gli ingredienti chimici: sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione, ma anche nocive al sistema respiratorio, all’equilibrio ormonale, alla pelle o ad altri organi. In particolare, è vietato l’uso dei Pfas.
Prima che i giocattoli vengano immessi sul mercato il produttore dovrà fornire una valutazione della sicurezza. Il passaporto digitale del prodotto (DPP) chiaramente visibile, oltre a semplificare i controlli alle frontiere e nel mercato, faciliterà la tracciabilità dei prodotti, marchio CE.
Pubblicato il29 Novembre 2025

Milioni di kg di pesticidi con Pfas spruzzati sui campi coltivati.

Accumulandosi in frutta, verdura e acqua, mettendo a rischio la salute dell’ambiente e di milioni di persone. In tutto il mondo, fungicidi, erbicidi e insetticidi, 66 ingredienti attivi di pesticidi contenenti indistruttibili PFAS, stanno lentamente e irrimediabilmente contaminando aria, suolo, acqua, mangimi, insomma tutta la catena alimentare e le riserve idriche con effetti tossici e cancerogeni (cancro, danni al sistema immunitario, esiti nocivi sulla riproduzione e lo sviluppo, aumento del colesterolo, riduzione dell’efficacia dei vaccini ecc.).
 
A riprova, un nuovo rapporto dell’Environmental Working Group (EWG) sottoposto al Center for Biological Diversity, fa emergere dati allarmanti sulla California: ogni anno spruzzati sui campi una media di 1.13 milioni di chilogrammi di questi pesticidi, 6.8 milioni tra il 2018 e il 2023.
Nel tempo, inoltre, alcuni pesticidi PFAS possono degradarsi in altri composti “eterni”, come l’acido trifluoroacetico (TFA), ormai sempre più presente nell’ambiente, nella fauna selvatica e negli esseri umani. Aggiungiamo anche il capitolo dei pesticidi nei giardini e orti privati.
 
Questa catastrofe, come sottolinea il rapporto EWG, “non ha senso quando sono facilmente disponibili molti pesticidi non PFAS”. L’unico ‘senso’ sono i profitti delle multinazionali.

Nonostante il rischio evidente, l’EPA (l’agenzia statunitense per l’ambiente) non ha ancora vietato i pesticidi contenenti PFAS. Eccezione lo Stato del Maine. La normativa sui pesticidi contenenti PFAS ancor più lentamente si sta evolvendo in Europa, legandosi dall’ormai lontana del 2023 Proposta di restrizione per tutti i PFAS di cinque stati membri (Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia).
Pubblicato il29 Novembre 2025

PFAS, un inquinamento permanente che entra in ogni aspetto della vita.

Nella seconda giornata del Congresso ISDE Italia 2025, il dottor Vincenzo Cordiano, presidente di ISDE Veneto, ha presentato un intervento di grande impatto su uno dei temi più complessi e urgenti per la salute pubblica: l’esposizione ai PFAS, le sostanze per- e polifluoroalchiliche oggi riconosciute come inquinanti “eterni” per la loro persistenza nell’ambiente e negli organismi viventi.
In particolare, Cordiano ne ha messo in rilievo i meccanismi biologici e le patologie correlate.
Pubblicato il29 Novembre 2025

Si allarga l’inchiesta Pfas in Veneto.

I magistrati della Procura di Vicenza – la stessa che ha avviato il più grande processo sui Pfas in Italia – hanno chiuso le indagini preliminari iscrivendo nel registro degli indagati 12 manager della società “Sis scpa” e della controllata “Spv spa”. I reati contestati sono inquinamento ambientale e omessa bonifica.
I diretti interessati, tramite i loro legali, respingono ogni addebito e dicono che l’additivo utilizzato nei lavori della grande opera è in regola e non contiene Pfas.
I terreni potenzialmente contaminati sono stati portati in una trentina di siti e cave oggetto di controlli da parte degli ispettori dell’Arpav, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente del Veneto. 
Sono state rilevate consistenti tracce di Pfba, una delle tante molecole della “famiglia dei Pfas”. Tutto sarebbe riconducibile ai cantieri delle gallerie di Malo(lunga 6,3 chilometri) e di Sant’Urbano (1,6 chilometri) a Montecchio Maggiore.
Pubblicato il29 Novembre 2025

Le Regioni Veneto e Piemonte dovrebbero dichiarare lo stato di calamità Pfas.

Sabato 29 novembre al Palazzo delle Opere Sociali in piazza Duomo a Vicenza si è tenuto il convegno “Vicenza e inquinamento. Prendiamoci cura della nostra città”. L’incontro è promosso dall’Ordine dei Medici, dal Comune di Vicenza e dalla Diocesi di Vicenza con l’adesione di altri ordini professionali e prevede l’intervento conclusivo del cardinale Fabio Baggio.
 
Per l’inquinamento da PFAS la Regione Veneto ha identificato con colori diversi le zone in base alla concentrazione riscontrata. La zona in cui l’inquinamento è più importante è stata indicata con il colore rosso ed è una zona di oltre 180 km quadrati che interessa ampie zone delle province di Vicenza, Verona e Padova. Sempre secondo la Regione si stima che, negli anni che vanno dal 1985 al 2018, oltre 350.000 persone sono state esposte a un avvelenamento da queste sostanze tossiche e cancerogene.
Il Convegno prenderà in esame anche la questione della dichiarazione dello stato di calamità.
 
Infatti, la Miteni di Trissino è stata riconosciuta la principale colpevole di questo disastro ambientale, e ha chiuso. Ma i residui della sua produzione restano nel terreno e finché questi non saranno bonificati agiranno come una “bustina da tè”. Ad ogni riempimento della falda, l’acqua tornerà a inquinarsi e un po’ alla volta raggiungerà anche territori più lontani e non ancora contaminati.
 
A maggior ragione il discorso vale per il disastro sanitario e ambientale della Solvay di Spinetta Marengo, monopolista della produzione Pfas in Italia.

Ci vorranno milioni di euro per le bonifiche, una cifra evidentemente indisponibile ai Comuni o alle Regioni. Quindi, la Regione Veneto e la Regione Piemonte dovrebbero considerare la possibilità di dichiarare uno stato di calamità, aver accesso così a una serie di fondi specifici per affrontare la situazione e poi lo Stato si rifarà su chi ha inquinato quando i rispettivi processi giungeranno a termine.
Pubblicato il27 Novembre 2025

Class actions dopo il fallimento dei processi penali.

Su "Pressenza. International  Press Agency": 
<< Vi racconto come i pfas ci uccidono lentamente
17.11.25 – Redazione Italia
Class actions dopo il fallimento dei processi penali.
…Esistono vie alternative alle fallimentari sedi penali, che -per dovere morale e civile- vanno tentate. Lo ripeto da dieci anni. Class actions in sede giudiziaria civile: 1) con azione risarcitoria collettiva, patrimoniale e non, per le Vittime fisiche (cittadini e lavoratori) del disastro sanitario, e 2) con azione inibitoria collettiva in materia ambientale per bloccarlo il disastro ecosanitario della Solvay, per fermarle le produzioni inquinanti.
Per queste azioni, realizzate con successo nel mondo, ma finora mai tentate contro il colosso Solvay in Italia, per la loro riuscita è necessaria la garanzia che siano affidate -come stiamo facendo per l’azione inibitoria- ad uno Studio Legale con un pedigree di radicalità e onestà invalicabile sia sotto il profilo umano/lotta ecologista che sotto quello strettamente professionale. Ad un gruppo di professionisti, cioè, con un passato di lotta ambientalista e che investono decine di migliaia di euro su un valido staff di tecnici ed esperti assortiti per le varie esigenze scientifiche necessarie in tribunale. Senza alcun rischio per i beneficiari… >>
Pubblicato il29 Novembre 2025

Il risarcimento ai Pfas è un nostro diritto.

Gli esiti dei Processi in sede penale, incompleti a Vicenza e fallimentari ad Alessandria, hanno vieppiù validato il ricorso ai tribunali civili: class actions per azione risarcitoria e per azione inibitoria; quest’ultima efficace per fermare le produzioni inquinanti della Solvay di Spinetta Marengo che determinano l’aggravarsi del disastro sanitario e ambientale (la Miteni di Trissino è chiusa dal 2018).
 
Dunque, a Montagnana (PD), il 27 novembre 2025, “Mamme No Pfas” hanno appunto organizzato con il Comitato il convegno “Pfas, il risarcimento è un tuo diritto”. La class action risarcitoria è presentata da FiDeAL in collaborazione con fondi di investimento specializzati nel finanziamento del contenzioso, al fine di garantire alle Vittime i risarcimenti   per danni fisici (biologici) e ulteriori danni, anche patrimoniali.
FiDeAL, che ha avviato un progetto — “Risarcimento PFAS” — per tutelare i cittadini coinvolti nella contaminazione da PFAS, può essere valido interlocutore per quanto stiamo già organizzando ad Alessandria in materia di class action risarcitoria (oltre a quella inibitoria).
Pubblicato il27 Novembre 2025

Solvay double face. Doppio ordito e una sola trama, oppure due trame e un solo ordito?

Solvay è una azienda solare: definizione inverosimile nella opaca versione Syensqo-Solvay che ad Alessandria nasconde in Provincia enormi falle ambientali sotto una fitta coltre di omissis (clicca qui).

Mentre a Rosignano Solvay, nella foto il sindaco, Solvay può vantare che realizzerà entro la metà del 2026 il primo impianto in Italia che partendo dall’energia solare produce idrogeno utilizzato direttamente dall’industria: “Il primo hub europeo per la produzione di idrogeno rinnovabile, o verde, perché prodotto attraverso l’elettrolisi”. “Importante passo nello sviluppo della filiera nazionale dell’idrogeno”. “Prova concreta che le aziende possono davvero contribuire alla decarbonizzazione del pianeta”. “Conferma dell’impegno del Gruppo Solvay e del sito di Rosignano nella sostenibilità e nello sviluppo”. Altro che Spinetta Marengo, destinata ai profitti sporchi dei Pfas.
 
“L’opera” spiega la propaganda della multinazionale belga (9mila dipendenti, fatturato netto di 4,9 miliardi) “rappresenta un tassello cruciale del progetto “Hydrogen Valley Rosignano”, destinato a supportare la transizione energetica del sito e a ridurre le emissioni di CO2. Il progetto, con una capacità produttiva stimata fino a 756 tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno, si prefigge l’obiettivo di abbattere fino al 15% le emissioni di anidride carbonica legate alla produzione di perossidati di Solvay (Solvay Peroxides fa un fatturato di un miliardo e ha 1000 dipendenti n.d.r), prevede la realizzazione di un ecosistema energetico sostenibile. Sapio (fatturato di 850 milioni e 2400 dipendenti n.d.r) è incaricata della costruzione e gestione di un sistema di elettrolisi da 5 MW, che sarà alimentato da un impianto fotovoltaico da 10 MW realizzato da Solvay.”
Si tratta di un investimento di 19 milioni di euro con un finanziamento di 16 milioni dalla Regione Toscana, erogato nell’ambito del Pnrr.
 
 Si pensi, invece (nella foto il sindaco di Alessandria) allo scandalo della Regione Piemonte (& c.) che con il governo finanzia in Pfas con il “nuovo” impianto “Aquivion” a Spinetta Marengo: 9,5 milioni di euro (clicca qui).

Le istituzioni toscane sono entusiaste del progetto di Rosignano (anche perché si avvierà la partita delle compensazioni in loco: verso l’Aurelia e la ferrovia sarà realizzata una siepe-barriera mentre saranno piantati 250 alberi) e dunque l’iter procedurale è quasi chiuso e, incassata la Via, i proponenti attendono l’Aia per questo inverno.
Solvay garantisce che “il progetto riduce al minimo l’impatto ambientale”. Al minimo, non a zero. Dal movimento ambientalista non si segnalano posizioni avverse.

Come un orologio svizzero.

In Alsazia, a Bartenheim vi è un serbatoio d’acqua che alimenta vari comuni e qui l’acqua sotterranea è stata inquinata per anni con le schiume antincendio dell’aeroporto Basilea-Mulhouse (non più usate dal 2017!) e ha portato i PFAS fino ai pozzi di captazione utilizzati per la popolazione (60mila persone). Già nel 2017 analisi avevano misurato 400-450 nanogrammi di PFAS per litro d’acqua. La reazione delle istituzioni è stata… lenta: l’Agenzia dell’acqua di Saint-Louis dice di essere stata informata solo nell’ottobre del 2023. Nel 2025 le concentrazioni sono quattro volte superiori al limite di legge. Si attendono tre centrali di depurazione: costo 20 milioni di euro, finanziati, per metà, dall’aeroporto. Il cui presidente, però, specifica: “Non è un’ammissione di colpa”, anche se da anni conosceva la forte contaminazione del sangue dei propri dipendenti.  Come succedeva per le cartelle cliniche dei dipendenti di Spinetta Marengo secretate dai dirigenti Solvay (e che i magistrati hanno ritardato a sequestrare malgrado le denunce di Lino Balza).

 Svizzeri o italiani: tutto il mondo del profitto è paese.
Pubblicato il29 Novembre 2025

Il grande fratello Solvay.

Su GOGNA BLOG: 
<< Il grande fratello Solvay (snodo cruciale per i Pfas della Solvay) di Lino Balza (Movimento di lotta per la salute Maccacaro).
Proprio temendo il contagio di una sentenza al processo Miteni, che “storica” a Vicenza c’è davvero stata pur con luci e ombre *1 (clicca qui), da Bruxelles, casa madre Solvay, l’amministratrice delegata di Syensqo, Ilham Kadri, aveva fissato con tutto il management l’imperativo de “il grande fratello”: fermare il mondo, “arrêter le monde”, attorno allo stabilimento di Spinetta Marengo, fino alla fatidica data del 2026.>>
 
Continua su Gogna Blog cliccando qui.
Pubblicato il29 Novembre 2025

La Provincia: “Al bando i Pfas”.

Non fraintendiamo il titolo del giornale (in foto): la Provincia è quella di Vicenza. Quella di Alessandria si guarda bene dal sostenere la chiusura delle produzioni inquinanti della Solvay di Spinetta Marengo. 

Pubblicato il25 Novembre 2025

Messaggio di pace e salute a 42.102 destinatari da Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro tramite RETE AMBIENTALISTA - Movimenti di Lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza

Nel rispetto del Regolamento (UE) 2016 / 679 del 27.04.2016 e della normativa di legge. Eventualmente rispondi: cancellami.



Twitter: @paceambiente


Via Mario Preve 19/7 – 16136 Genova  cell.3470182679 lino.balza.201...@gmail.com - lino.balza@pec.it
Sottoscrizioni a favore della Ricerca Cura Mesotelioma: IBAN IT68 T030 6910 4001 0000 0076 215
image - 2025-11-29t150700.359.png
unnamed (63).png
unnamed (94).jpg
Reply all
Reply to author
Forward
0 new messages