Il Report statistico Povertà 2024 della Caritas, incontrate e supportate 269.689 persone, registra che in Italia nel 2023 la povertà è ai massimi storici: dal 2019 il numero delle persone che bussano a parrocchie e diocesi in cerca di aiuto è esploso: l’aumento in quattro anni è stato del 40,7%sul 2019, gli Isee familiari medi degli assistiti sono di 4.316 euro, poco più di 350 euro al mese, due persone su tre sono genitori e le famiglie con figli minori sono quasi 151 mila, il 55,9% del totale. “Sono proprio i bambini sino a 3 anni a registrare l’incidenza più alta di povertà assoluta, pari al 14,7% a fronte del 9,8% della popolazione complessiva. Praticamente oggi, più di un bambino su 7 sino a 3 anni è povero in termini assoluti e lo sono ovviamente anche i suoi genitori. Nascere e crescere in una famiglia povera può essere il preludio di un futuro e di una vita connotata nella sua interezza da stati di deprivazione e povertà, anche in virtù del nesso che esiste tra povertà economica e povertà educativa”, osserva la Caritas.
Situazione in Italia secondo Unicef: 1,4 milioni di bambini e adolescenti in povertà assoluta. Clicca qui. Poco meno di 50.000 persone in Italia (lo 0,1% degli italiani più ricchi) possiedono una ricchezza tre volte superiore a quella dei 25 milioni di italiani più poveri.
Diverse fonti autorevoli confermano questa disparità preoccupante. Clicca qui. Le analisi e i dati di organizzazioni come Oxfam Italia e il Manifesto degli Economisti offrono un quadro preoccupante e sottolineano l’urgenza di politiche volte a ridurre le diseguaglianze e garantire una maggiore equità sociale. La disuguaglianza in Italia rimane una realtà drammatica, con un divario sempre più ampio tra i più ricchi e i più poveri.
Il numero delle persone in fuga nel mondo sono quest’anno 120 milioni, nuova cifra record. È la conseguenza del mancato mantenimento della pace e dell’assenza di sicurezza in tantissimi Paesi. È quanto emerge dal nuovo rapporto Global Trends dell’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, diffuso alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato. In un comunicato, l’Unhcr sottolinea che “nonostante una narrativa dai toni spesso emergenziali e che tende a sovrastimare la portata reale dei flussi verso l’Italia e l’Europa, il 75% dei rifugiati viene accolto nei Paesi a basso e medio reddito. Lo scorso anno, sono state poco meno di 160mila le persone sbarcate sulle coste italiane”.
Cliccando qui, abbiamo a confronto il Piano di Pace di Putin e il Piano di Pace di Zelenski nel 2024, nonchè quello discusso nel 2022.
Nel 2024, quello russo è più attinente alla realtà delle attuali forze in campo, mentre quello ucraino appare assai datato. Indubbiamente le due proposte, prese alla lettera, si dimostrano non conciliabili, ben più distanti da quelle (bozza di Istanbul) delle due delegazioni –russa e ucraina- della primavera del 2022: prima dei veti americano e inglese che spinsero Zelenski ad una resistenza ad oltranza.
A parte quelli occidentali, soprattutto i più grandi paesi, Brasile, India, Cina, i “Brics”, ma anche Arabia Saudita, Sudafrica, Emirati Arabi, Colombia, Messico, Libia, Armenia, Indonesia, Thailandia e Vaticano, non hanno preso posizione contro la Russia. La Cina ha lanciato un messaggio. “Kiev e Mosca si incontrino a metà strada”: mira ad un piano di pace alternativo in sei punti approvato col Brasile dei Brics, una via di mezzo, un compromesso che per gli ucraini sarà senza scampo territorialmente più negativo di quello possibile nel 2022 (senza centinaia di migliaia di morti!!).
Nel nostro piccolo, con buon senso (vedi cartina demografica) proponemmo l’autodeterminazione: l’ONU organizzi referendum in Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, nei quali i cittadini scelgano se far parte della Russia o dell’Ucraina.
Vi portiamo al porto di Genova, tra recenti scandali corruzione, ripercorrendo la storia dell’infiltrazione mafiosa e raccontando gli ultimi sequestri e arresti tra Colombia e Liguria, tra Toti e Spinelli (colti nella foto)
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Il “Premio Attila” “ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori”, è nel suo genere la più alta onorificenza italiana… dopo il Festival di Sanremo. Vincitori i nostri figli peggiori: industriali, politici, amministratori che nel corso dell’anno si sono particolarmente distinti a danno dell’ambiente, della salute e della pace (la raccolta dei Premi Attila, dal 2004, è disponibile a chi ne fa richiesta).
Fabrizio Palenzona è stato (2005) uno dei prestigiosi vincitori. Nel corso degli anni ha fatto sempre meno notizia la sua accumulazione “seriale” di cariche: è arrivato a posare l’abbondante deretano contemporaneamente su 18 poltrone (a riguardo si consulti il curriculum da sé medesimo entusiasmato)..... Ebbene, a parte gli intervalli delle vicende giudiziarie, che abbiamo cercato di aggiornare, oggi fa notizia, fragorosa e improvvisa, il suo addio (vedi una drammatica immagine) che sta mettendo in movimento l’intero assetto bancario e finanziario italiano..... Noi avremmo accolto con irrefrenabile gioia un tonfo di questo storico nemico egli ambientalisti (definiti “asini raglianti”), invece ci angosciano dubbi che si arrampichi su altre poltrone sentendosi protetto dalla Meloni..... Ma i rapporti di forza dell’uomo per tutte le stagioni.....
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Premierato, l’appello di 180 costituzionalisti al fianco di Liliana Segre: “La riforma distrugge il principio della separazione dei poteri, non possiamo tacere”. Clicca qui. Clicca sul titolo.
Così come nessuno deve poter legiferare nel presunto nome di Dio, nessuno Stato dovrebbe imporre agli individui la propria legge sulle questioni ultime e sulle questioni prime. Inizio e fine della vita, alfa e omega, dovrebbero essere lasciate alla sovranità dell’individuo su se stesso.
“Per la prima volta in Italia si terrà un processo penale per inquinamento ambientale colposo nei confronti degli amministratori pubblici regionali e comunali che hanno avuto una responsabilità sulla qualità dell’aria a Torino” mette in rilevo Simone Bauducco su Il Fatto..... “Un processo pioniere a livello italiano.” enfatizza il giornale “Non era mai accaduto prima che i rappresentanti di un ente pubblico venissero rinviati a giudizio per questo reato. In passato altre inchieste in altre città non avevano superato il vaglio del giudice”.
Infatti, sfogliamo a pagina 420 di “Ambiente Delitto Perfetto” (Barbara Tartaglione e Lino Balza) il capitolo “L’incompetenza scientifica dei giudici in materia di reati ambientali”.
Siamo appunto nel periodo preso in esame dal tribunale di Torino: “Nel 2015, l’archiviazione-prescrizione-assoluzione del Gip Paolo Bargero impedisce addirittura l’avvio, a carico del sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, del procedimento penale promosso ben 9 anni prima dalla nostra Associazione con denuncia per omissioni di atti di ufficio nella tutela della salute pubblica....
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La valle dove può essere collocato il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Clicca qui Buzzz Blog. Il Sito web www.buzzz.blog è un laboratorio di racconti e testimonianze di strada fondato nel 2021. Buzzz è una parola onomatopeica che richiama il ronzio delle api. Nel gergo della “community online” rappresenta il passaparola generato dai naviganti di Internet, quindi la possibilità di raggiungere, nel minor tempo, il maggior numero di persone. Buzzz è un testimone impegnato a garantire un’onesta narrazione che è alla base di una società in continuo confronto. Organizza anche proiezioni di documentari e presentazioni di libri, per un continuo confronto teso a costruire una critica collettiva. Segue costantemente anche le vicende legate al polo chimico Solvay di Spinetta Marengo Alessandria (clicca qui un recente commento), anzi ha in programma di istituire una rubrica fissa. Clicca sul titolo per leggere il programma.