L’assemblea
dell’ Associazione Nazionale Magistrati, di cui Cesare
Parodi è presidente, lancia la campagna
referendaria per votare no alla separazione delle carriere e dei due Csm. Il
documento unitario spiega: “L’ANM: non può restare inerte di fronte a una
riforma che altera l’assetto dei poteri disegnato dai Costituenti… L’Alta Corte
disciplinare è uno strumento di condizionamento dei magistrati; la separazione
delle carriere indebolisce il giudice e avvicina il pm al potere esecutivo; il
sorteggio dei componenti togati del Csm svuota la rappresentanza democratica e
altera gli equilibri in favore della componente politica.
La
sostanza della riforma, che va spiegata ai cittadini, è che non c’è una
bega tra magistrati e politici ma una battaglia che riguarda la qualità della
vita democratica di tutti.
L’Associazione
Nazionale Magistrati e le opposizioni punteranno sulla politicizzazione del
referendum e sul pericolo della svolta autoritaria: “il pm sotto l’esecutivo”,
che favorisce politici e colletti bianchi, e magari rimarcando che la giustizia
diventerebbe ancora meno uguale per tutti: già ora favorisce potenti e ricchi,
già ora è giustizia di classe. Invece, la maggioranza di governo, con il
grosso dell’apparato mediatico, costruirà la campagna sugli errori giudiziari,
sulle lentezze della giustizia e sulla “casta” delle correnti: l’obiettivo di
Palazzo Chigi è quello di puntare su una strategia popolare, incentrarla
sugli errori giudiziari (dai casi di Berlusconi a Garlasco passando per
Tortora), ma anche sui presunti privilegi della “casta” dei giudici fino alle
“incrostazioni delle correnti”; tutto inquadrabile in un concetto semplice e
comprensibile ai cittadini: “Chi sbaglia paga”.
Clicca
qui l’appello.
Francesca
Albanese, “Relatrice speciale delle Nazioni Unite
sui territori palestinesi occupati dal 1967”, ha presentato alla terza
commissione dell’Assemblea Generale dell’Onu un rapporto di 24 pagine, in cui
esamina il ruolo di diversi Paesi (63, tra cui l’Italia, in primis gli Usa) nel
“crimine collettivo” del “genocidio” nella Striscia, che Israele ha
“strangolato, affamato e distrutto”.
“Attraverso
azioni illecite e omissioni deliberate, troppi Stati hanno armato, fondato e
protetto l’apartheid militarizzato di Israele, permettendo alla sua impresa
coloniale di insediamento di metastatizzare in genocidio, il crimine ultimo
contro il popolo indigeno della Palestina“, ha affermato. Il genocidio, ha
spiegato, è stato reso possibile tramite protezione diplomatica nei “fori
internazionali destinati a preservare la pace”, legami militari che vanno dalla
vendita di armi agli addestramenti congiunti che “hanno alimentato la macchina
genocida”, la militarizzazione non contestata degli aiuti e il commercio con
entità come l’Unione Europea, che aveva sanzionato la Russia per l’Ucraina ma
continuava a fare affari con Israele.
Il
rapporto, basato sui documenti Onu e 40 contributi da enti governativi e non
governativi, analizza come l'”atrocità trasmessa in diretta” sia stata
facilitata da Stati terzi, concentrandosi sul ruolo degli Stati Uniti, che hanno
fornito “copertura diplomatica” a Israele. La complicità degli altri stati si è
realizzata anche continuando le forniture belliche e facilitando il transito di
armi e materiali essenziali attraverso i loro porti e aeroporti verso
Israele.
Il
rappresentante permanente di Israele, Danny Danon, ha accusato
l’Albanese di diffondere “retorica antisemita”, arrivando a definirla una
“strega fallita” e il suo documento come “un’altra pagina del suo libro degli
incantesimi”. Gli ha replicato ironicamente smentendo di essere una strega: “Se
avessi poteri magici, li userei per “fermare i vostri crimini una volta per
tutte e per assicurarmi che i responsabili finiscano dietro le sbarre”.
Il governo
italiano l’ha accusata… di screditare l’ONU.
“Il
genocidio in corso a Gaza – scrive Francesca
Albanese, è un crimine
collettivo, sostenuto dalla complicità di Stati terzi influenti che hanno
permesso violazioni sistematiche e prolungate del diritto internazionale da
parte di Israele. L’accusa principale di complicità è mossa agli Stati
Uniti: “Il sostegno politico, diplomatico, militare e strategico degli Stati
Uniti a Israele si è intensificato dopo il 7 ottobre 2023. La Germania,
denuncia il rapporto, “è stata il secondo maggiore esportatore di armi verso
Israele durante il genocidio”, con fregate e siluri. E “il Regno Unito ha svolto
un ruolo chiave nella collaborazione militare con Israele, nonostante
l’opposizione interna”. E poi c’è l’Italia,
, che “ha fornito parti, componenti e armi a Israele attraverso un sistema opaco
che oscura i trasferimenti, compresi quelli ‘a duplice uso’ e quelli indiretti”.
E non solo, perché sempre l’Italia è indicata nel gruppo di 19 paesi che
forniscono parti e componenti a Israele per il “programma di
caccia stealth F-35, fondamentale per l’assalto
militare israeliano a Gaza”.
Il premier israeliano Netanyahu ha ordinato
all’esercito di effettuare «raid
massicci» sulla Striscia,
accusando Hamas di violazione delle intese dopo che i miliziani palestinesi
hanno consegnato i resti di un ostaggio il cui corpo era stato già recuperato in
precedenza. Per questa “truffa di cadavere”, in un solo giorno i bombardamenti
hanno causato 104 morti, di cui 46 bambini e 20 donne. Trump ha
applaudito.
Cisgiordania,
primo sì della Knesset all’annessione da parte di Israele. Con 25 voti
favorevoli e 24 contrari il parlamento israeliano ha approvato in via
preliminare un disegno di legge per applicare la sovranità alla
Cisgiordania.
Secondo
una ricerca condotta dallo storico della Columbia University John Coatsworth,
gli Stati Uniti hanno
rovesciato almeno 41 governi in America Latina dal 1898 al
1994. Negli ultimi trent’anni, Washington ha
sostenuto decine di altri colpi di stato, tentativi di colpo di stato,
operazioni di cambio di regime e “rivoluzioni colorate” nella regione Secondo i
dati del Congressional Research Service, l’ esercito
statunitense è intervenuto in ogni singolo paese dell’America Latina (l’unica
eccezione è la Guyana francese, che è una colonia francese).
A
sua volta, nel primo anno del secondo mandato presidenziale
di Donald Trump, gli
Stati Uniti stanno minacciando guerre o investono miliardi per rovesciare i
governi.
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sul titolo.
Più
di dieci anni fa, qui in Vaticano, Papa Francesco vi ha detto che eravate venuti
per piantare una bandiera. Cosa c’era scritto? “Terra, casa e lavoro”. Era una
“cosa nuova” per la Chiesa, ed era una cosa buona! Facendo eco alle richieste di
Francesco, oggi dico: la terra, la casa e il lavoro per gli esclusi sono diritti
sacri, vale la pena lottare per essi, e voglio che mi sentiate dire “Ci sto!”,
“sono con voi”! Clicca
qui.
Avere
vent'anni è avere grandi sogni.
In queste settimane la Val Susa celebra
con tante
iniziative i vent’anni dalla
liberazione di Venaus, quando il mondo scoprì questa valle, che culmineranno
nella manifestazione del prossimo 8
dicembre 2025. Molti si chiedono
a che punto sono i lavori dell’alta velocità e cosa accade nel movimento: alcuni
cantieri sono aperti e sono una ferita per il territorio, tuttavia di fatto del
grande tunnel di base non c’è ancora traccia. La Torino-Lione sembra la nuova
Salerno-Reggio Calabria. Intanto impressiona come il movimento sia in grado di
accogliere sempre più giovani, che vent’anni fa avevano pochissimi anni o non
erano nati, e come il popolo No Tav si riconosca nella lotta
palestinese.
In
Val Susa, tra Torino e il confine con la Francia, per opporsi al passaggio del
treno ad alta velocità – grande opera ritenuta costosa, inutile e devastante dal
punto di vista ambientale – gruppi di persone con età e sensibilità culturali
diverse hanno cominciato a prendere parola, studiare, confrontarsi, promuovere
azioni di protesta, momenti di convivialità e grandi manifestazioni, hanno
soprattutto imparato a ricomporre le relazioni sociali. Non sappiamo se un
giorno il tragitto dell’alta velocità, così come pensato, riuscirà a bucare
completamente le montagne della Val Susa, al momento resta un obiettivo non
scontato per coloro che sono in alto, in ogni caso il movimento No Tav ha per
molti aspetti già cambiato in profondità il territorio.
Grandi
imprese e istituzioni non immaginavano che una resistenza promossa da persone
comuni senza alcun sostegno da partiti e grandi media, malgrado una crescente
repressione giudiziale e la militarizzazione del territorio, potesse durare così
a lungo
Un progetto per un ospedale in Iraq. E le altre
iniziative da Alessandria promosse da Antonio e
Lucia. Clicca
qui.
Sostenendo in alternativa l’implementazione della
raccolta differenziata, AVS, M5S e parte del PD sono contro la sindaco
centrosinistra Silvia Salis, e soprattutto sono contrari i cittadini, che
peraltro pagano una delle Tari più alte d’Italia, dei quartieri popolari più
esposti ai fumi del nuovo impianto in mezzo alla città: Sestri Ponente, Voltri,
Valpolcevera ,Valbisagno. Nei progetti della società municipalizzata Amiu e
della multiutility Iren, l’inceneritore dovrebbe sorgere sulla collina di
Scarpino, che ospita una discarica che nel 2030 arriverà a fine vita.
Il
rapporto di Legambiente realizzato con il contributo di Ambiente
Italia e Il Sole 24 ore. Genova e Savona “fuori legge” per la raccolta
differenziata. L’inquinamento prodotto dalle navi e dal traffico urbano.
Negativi i dati su alberi, verde pubblico, Ztl. Grave la situazione per quanto
riguarda le aree pedonali a Genova. Per l’incidentalità il dato resta
tra i peggiori. La Spezia rimane la prima delle Liguri.
A Bologna I° CONVEGNO PUBBLICO INTERATTIVO SABATO
22 NOVEMBRE 2025 “DETERMINANTI SOCIO-ECONOMICO-AMBIENTALI e STILI DI VITA
CONDIZIONANO BENESSERE e SALUTE: PREVENZIONE, CURA,
ASSISTENZA” ? Diretta web
“SUICIDIO
MEDICALMENTE ASSISTITO: DILEMMI ETICI E QUESTIONI GIURIDICHE” venerdi’ 28
novembre 2025 h 20.45 in presenza: Agorà, Via Jussi 102, San Lazzaro; diretta
web: https://www.facebook.com/groups/960878214738454
«Non
è più possibile fingere sorpresa: gli episodi di maltrattamenti nelle strutture
che ospitano persone con disabilità si susseguono con una puntualità
insopportabile. Ma la violenza non si manifesta solo nelle mani di chi picchia o
umilia. Esiste anche nella freddezza di chi firma delibere senza conoscere i
volti, di chi taglia fondi all’assistenza territoriale, di chi misura la
fragilità in termini di bilancio» Non è più possibile fingere sorpresa.
«Siamo
abituati a pensare alla disabilità come a un problema “personale”, un difetto,
uno svantaggio di chi la vive – , ma questa è una visione sbagliata, superata e,
soprattutto, ingiusta. La disabilità, infatti, non è un problema della persona:
è un problema della società ed essere inclusivi non significa “aiutare i più
fragili”, ma riconoscere i diritti di tutti, progettando spazi, servizi e
opportunità pensati sin dall’inizio per tutte le persone» . Clicca
qui
Disabilità:
non un problema personale, ma un problema della società
Clicca sul titolo
Un omaggio ai nostri 42mila lettori.
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a lino.ba...@gmail.com
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42.102 destinatari da Lino Balza Movimento di lotta per la
salute Maccacaro tramite RETE AMBIENTALISTA - Movimenti di Lotta per la Salute,
l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Nel
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