Ora si passa alla deportazione di Gaza City. Finora i bombardamenti israeliani hanno causato oltre 62.000 morti (oltre 18.400 sono bambini) e oltre 156.000 feriti. Secondo Lancet le cifre sarebbero tre volte tanto. Secondo Israele l’83% erano civili. Quasi 1,9 milioni dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza sono già sfollati, di cui quasi un milione sono bambini. ll 98% dell’acqua non è potabile. Dei 36 ospedali, bombardati, solo 17 di sono parzialmente funzionanti.
l segretario generale, dell’ONU Antonio Guterres commenta i crimini di guerra: “Proprio quando sembra che non ci siano più parole per descrivere l’inferno di Gaza, ne è stata aggiunta una nuova: carestia“.
Infatti l’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), un organismo sostenuto dalle Nazioni Unite responsabile del monitoraggio della sicurezza alimentare, dichiara ufficialmente che a Gaza è in corso la carestia. L’Onu – tramite le dichiarazioni del suo responsabile umanitario, Tom Fletcher – ha commentato sostenendo che la fame a Gaza è “apertamente promossa da alcuni leader israeliani come arma di guerra“.
Il rapporto spiega come la malnutrizione minacci la vita di “132mila bambini sotto i cinque anni“, stimando che fino a giugno del prossimo anno soffriranno di “malnutrizione acuta“. L’ente aggiunge che 41mila di questi casi soffriranno di malnutrizione “grave“, il doppio del numero stimato nella precedente valutazione dell’Ipc di maggio, esponendoli a un “rischio di morte più elevato”. Il report afferma che in un’area si verifica una carestia quando sono presenti tutte e tre le seguenti condizioni: almeno il 20% delle famiglie soffre di estrema carenza di cibo o è praticamente affamato; almeno il 30% dei bambini di età compresa tra i sei mesi e i cinque anni soffre di malnutrizione acuta o deperimento, il che significa che sono troppo magri per la loro altezza; almeno due persone, o quattro bambini sotto i cinque anni, ogni 10mila muoiono ogni giorno a causa della fame o dell’interazione tra malnutrizione e malattie.
L’ONU denuncia ma non può intervenire militarmente con i caschi blu a causa dell’ennesimo veto degli USA in Consiglio di sicurezza.
No Tav Valsusa è un faro per tutti i Movimenti italiani. Non è che c’è stato un periodo d’oro del Movimento No Tav e che adesso quel periodo sia in qualche modo concluso? Non è che il Movimento vada ridimensionandosi?
Nicoletta risponde anche a questa domanda che magari si pone chi non vive in Valle.
Lo storico centro sociale “Leoncavallo” fu fondato a Milano nel 1975 in via Leoncavallo. Da lì venne sgomberato nel 1994, anche in quel caso nel mese di agosto. Poco dopo si trasferì nell’attuale sede di via Watteau. Ora è stato appena sgomberato dai poliziotti di Piantedosi questo ” covo di nullafacenti e scansafatiche”. Millantando appunto di esserne un meritato frequentatore, il giovane Salvini appunto 31 anni fa lo difese tra gli applausi della sinistra.
Con la coerenza che lo contraddistingue (esempio il ponte sullo stretto: ieri una cagata oggi l’ottava meraviglia) (esempio nel 1997 capolista dei “Comunisti padani”), ha esultato per lo sgombero «Afuera!» del Leoncavallo e con la stessa doppia faccia non chiede a Piantedosi analoga chiusura di “Casa Pound” a Roma: la sede storica del movimento neofascista dopo oltre vent’anni di occupazione degli ex uffici del Ministero dell’Istruzione, danno erariale superiore ai 4,5 milioni di euro. L’unica coerenza di Salvini è non aver mai lavorato in via sua.
Se clicchi sul titolo ,trovi il video in cui Salvini si autodefinisce "nullafacente".
E trovi il video in cui viene ripetutamente apostrofato "fannullone" in parlamento.
Non ne hai bisogno.
Il presidente di ISDE Genova, Bruno Piotti, insieme all’Eco Istituto, ha scritto all’assessora all’Ambiente Silvia Pericu (e p.c. agli assessori Robotti e Lodi) denunciando livelli preoccupanti di biossido di azoto (NO2) registrati dalle centraline ARPAL, aggravati dall’ondata di calore e dall’ingorgo di 4-5 ore del 10 agosto nell’area di Sampierdarena, San Teodoro e zona imbarchi traghetti.
Il rapporto nazionale ISDE (26 città, 17 regioni) colloca Genova, con 65 superamenti da gennaio del limite giornaliero di 50 µg/m³, tra le peggiori in Italia insieme a Napoli, Palermo e Messina, a fronte di un massimo consentito dalla Direttiva UE 2881/2024 di 18 giorni e ben oltre la soglia OMS di 25 µg/m³.
Le associazioni chiedono al Comune di: …
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La storia delle autostrade è l’emblema di come lo Stato si piega ai poteri economici, anche dopo una tragedia.
Il 14 agosto 2018 crollò il ponte Morandi: 43 morti, centinaia di sfollati, un’intera città paralizzata. Si scopre che Autostrade per l’Italia, controllata allora dai Benetton, non faceva le dovute manutenzioni, ma distribuiva miliardi di dividendi. Il governo giurò: “Revocheremo la concessione”. Invece, le cose sono andate molto diversamente. Tutti i governi che si sono succeduti fino a quello attuale hanno gestito in modo vergognoso la situazione. La storia della privatizzazione e poi del riacquisto da parte dello Stato delle autostrade è incredibile. Lo scandalo dei risarcimenti… la storia del processo penale… il rito delle celebrazioni con Mattarella…
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Clicca anche “Genova, una storia di glorie e di crimini politici contro gli abitanti e il territorio” – di Salvatore Palidda
Il dibattito sui vaccini non è mai sopito, al punto che è appena scoppiato un vespaio tra scienziati e politici per la nomina nel «Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni» (Nitag) di due medici (Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle) considerati “no vax” in quanto nel giugno 2017 avevano duramente criticato l’introduzione dell’obbligo per i vaccini dei bambini deciso dall’allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e durante la pandemia da Covid-19 avevano contestato le politiche del governo.
L’attuale titolare della Salute, Orazio Schillaci, li aveva inseriti tra i 22 esperti chiamati a supportare le strategie politiche in materia, con raccomandazioni basate su evidenze scientifiche: “Sono favorevole al confronto, nell’interesse della salute pubblica”, ma infine ha sciolto il Nitag.
Puntata 19, realizzata da Mattia Servettini. Clicca sul titolo.
Fine anni ’70. Il PCI riafferma la sua natura di rappresentante della classe lavoratrice. L’epopea di Unità Operaia in Montedison. L’onda rivoluzionaria del Sessantotto si infrange alla Fiat.
Puntata 20, realizzata da Mattia Servettini. Clicca sul titolo.
Primi anni ’80. Profonde divergenze tra PCI e sindacati a livello nazionale. A livello locale, affiorano momenti di acuto disaccordo, anche pubblico, fra la Sezione comunista operaia più importante della provincia e il Consiglio di Fabbrica più importante della provincia. Protagonista “Unità Operaia”, “il giornale più piccolo del mondo”.
Puntata 21 realizzata da Mattia Servettini. Clicca sul titolo.
1980. Fine della democrazia diretta. Il “funzionariato” si riprende la fabbrica.
Messaggio di pace e salute a 42.133 destinatari da Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro tramite RETE AMBIENTALISTA - Movimenti di Lotta per la Salute, l'Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Nel rispetto del Regolamento (UE) 2016/679 del 27.04.2016 e della normativa di legge. Eventualmente rispondi: cancellami.
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