1. Chi e perche' teme la protesta.
E' iniziato, come da manuale, lo 'studio'
della protesta. Non passa giorno
senza almeno un intervento 'sociologico' sulla 'vera' motivazione della
protesta negli Atenei, che coinvolge soprattutto e sempre di piu' gli
studenti. E i tanti 'analisti' del movimento o sorvolano su quello che
ritengono solo un occasionale 'pretesto' (il DDL sull'Universita') o vi
accennano appena, elogiandone comunque i pregi.
A questo proposito Giulio Peruzzi, sull'Unita', scrive-denuncia che sta
passando "il messaggio sbagliato che la protesta dei giovani sia stata
innescata dal ddl sull'Universita', ma abbia cause riconducibili
essenzialmente al disagio sociale sempre piu' diffuso e finisca per
risolversi in un mantenimento dello status quo." Le "analisi sociologiche e
psicologiche" "aiutano sicuramente a capire le dimensioni e la durata di un
fenomeno di protesta come quello cui assistiamo. Ma risulta francamente
discutibile fare queste analisi 'senza entrare nel merito della riforma'".
Naturalmente le 'analisi' sul movimento sono ospitate soprattutto da
quegli stessi quotidiani-portaerei dai quali partono i 'fondi' contro la
protesta e a favore di un provvedimento che, con tutta evidenza, i
professori-economisti-opinionisti non hanno letto, accontentandosi di
riferirsi a quanto pre-scritto dalle veline ministeriali.
Insomma, i giovani, secondo gli 'analisti', credono di battersi contro un
DDL che demolirebbe del tutto l'Universita' statale, ma in realta'
sarebbero mossi da ALTRI 'strutturali' e ben piu' profondi motivi.
Peraltro sono studenti che non studiano (Berlusconi) e sono pure fessi
visto che si fanno strumentalizzare dai baroni (Gelmini) e visto che
battendosi "contro la riforma universitaria Gelmini si battono a proprio
danno e per il proprio male" (Sartori).
a) il 'Programma dei padroni':
Tanto fumo per nascondere l'arrosto: da
molto tempo e' stato deciso dalla
Confindustria, affiancata da un gruppo di potenti baroni, di cancellare del
tutto l'idea stessa di un'Universita' aperta, democratica e diffusa nel
Paese, per sostituirla con pochi Atenei veri (diciassette e quasi tutti al
Nord) e tanti Atenei-licei, tutti comunque cogestiti dalla crema delle
oligarchie accademiche e dai rappresentanti dei poteri economico-politici
locali (Atenei-ASL). Il tutto sotto la regia di un grande 'commissario
nazionale' (l'ANVUR) che avra' potere di vita e di morte sull'alta
formazione e sulla ricerca in Italia.
E la demolizione dell'Universita' statale non e' un obiettivo di una
loggia segreta, ma di una esibita "lobby trasparente", l'Associazione
TreeLLLe, che ha definito gia' nel settembre 2003, per iscritto e
pubblicamente, il suo programma e la sua strategia.
Nel 2003 questa Associazione si e' proposta di svolgere "attivita' di
lobby trasparente al fine di diffondere dati e informazioni, promuovere le
tesi presso i decisori pubblici a livello nazionale e regionale, i
parlamentari, le forze politiche e sociali, le istituzioni educative
affinche' le proposte di TreeLLLe influenzino le azioni di governo e si
trasformino in sperimentazioni concrete." (pag. 4 "Quaderno n. 3 del
settembre 2003" della TreeLLLe)
E "influenzare le azioni di governo" non
poteva essere difficile visto che
tra i componenti dell'Associazione vi erano ex ministri, sottosegretari
passati e futuri, il futuro relatore del DDL e tanti altri accademici e
giornalisti di sinistra, di centro e di destra (a pag. 5 del Quaderno, "Chi
fa parte dell'Associazione").
Il programma riguardava la 'governance'
del Sistema nazionale (a pag. 89
del Quaderno "la governance del sistema universitario") e dei singoli
Atenei (a pag. 105 del Quaderno "la governance di ateneo").
b) i DDL di Modica-Tocci, del PD e del Governo:
I contenuti della "lobby trasparente" sono stati sostanzialmente
'riversati' da Luciano Modica e da Walter Tocci in due paralleli e uguali
disegni di legge da loro presentati nel febbraio 2006, per quanto riguarda
la 'govenance' nazionale, e nei DDL del PD e del Governo per quanto
riguarda la 'governance' degli Atenei.
La bonta' di queste 'traduzioni' normative di quanto pre-scritto dalla
confindustriale e trasversale TreeLLLe e' confermata dalla vasta e
martellante campagna di promozione-sostegno del DDL che si vorrebbe
definitivamente approvare a giorni con il voto contrario, come da manuale,
della non-opposizione.
Una campagna di disinformazione condotta in prima persona dalla
Confindustria e dai Rettori della ex CRUI, con il sostegno dell'opinione
pubblica, ovvero di quegli opinionisti che nei secoli hanno avuto il
compito di difendere tutte le normative finalizzate al massacro
dell'Universita' statale: finta autonomia finanziaria e statutaria, finti
concorsi locali, "3 + 2", svuotamento del CUN, messa a esaurimento del
ruolo dei ricercatori e ampliamento del precariato, progressiva riduzione
dei finanziamenti, blocco del reclutamento e degli avanzamenti.
Di tutto questo chi protesta
nell'Universita' e' bene che non si occupi,
rendendosi conto di essere mosso in realta' da altro, e comunque e' bene
che non si occupi piu' di Universita' che e' cosa d'altri.
Per leggere il 'Programma dei padroni' e i successivi DDL di Modica e Tocci
e del PD cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/
2. A. Ichino, il PD e TreeLLLe.
Andrea Ichino si lamenta, sul giornale della Confindustria, che NESSUN
progetto propone "una riforma basata sul binomio 'autonomia-valutazione',
che lasci liberi gli atenei di organizzarsi liberamente come meglio
preferiscono soprattutto nella gestione delle risorse umane e dell'offerta
formativa, salvo erogare a loro i fondi solo sulla base del raggiungimento
di risultati soddisfacenti nella ricerca e nella didattica."
Ad Ichino, evidentemente, sono sfuggiti i tanti documenti del PD e in
particolare di Walter Tocci di qualche tempo fa e piu' recente. E gli e'
sfuggito anche quanto c'e' scritto nel 'volantino' distribuito oggi alla
manifestazione di Roma del PD: "Atenei autonomi e responsabili. Autonomia
vera e valutazione severa: poche regole chiare e per il resto liberta' di
organizzazione. Risorse in base alla valutazione di ricerca, didattica,
livello di apprendistato degli studenti. Rigidi criteri di accreditamento,
no agli atenei fantasma."
E soprattutto, Andrea Ichino sembra non
avere letto il progetto organico
dell'Associazione TreeLLLe che nel "Quaderno n. 3" del 2003 aveva dettato
le 'direttive' riprese costantemente e trasversalmente negli anni
successivi. In particolare, a pag. 102 del Quaderno si 'anticipano' proprio
le opinioni di A. Ichino e, in particolare, al punto 5 delle "Proposte
operative", si legge: "Riconoscere e sostenere il processo di autonomia
progettuale e gestionale delle universita', e percio' la loro
diversificazione, anche per favorire un modello di "quasi mercato" (sic!)
che stimoli l'emulazione competitiva a livello nazionale e internazionale."
Per leggere l'intervento di A. Ichino e di Tocci cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/
3. Comunicato ANDU su incontro Ministro-CNRU.
Per leggere il Comunicato dell'ANDU sul
Comunicato ministeriale relativo
all'incontro Ministro-CNRU cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/
4. Intervista all'ANDU su DDL.
Per leggere l'intervista di CorriereUniv.it all'ANDU cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/
5. A Torino. "Caro Sindaco", anzi no "Cari Concittadini".
"Lettera aperta al Sindaco Chiamparino e ai nostri concittadini: Il
disagio di un giorno vale molto più di un domani senza futuro".
Per leggere la Lettera cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/04/03/a-torino/
6. Qualita' sito ANDU.
"Secondo Google, la qualita' di questo sito e' molto buona".
Per approfondire cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/