[ANDU] Decleva, Fini, Fabiani, tetti e specchi

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Patrick Coppock

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Nov 28, 2010, 4:29:52 PM11/28/10
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1. Decleva, Fini, Fabiani, tetti e specchi
2. "Cari ragazzi, non fatevi strumentalizzare dalla Gelmini"
3. Il bell'intervento di una studentessa.
4. "Eutanasia dell'Universita'"


1. Decleva, Fini, Fabiani, tetti e specchi.

DECLEVA
"Il Presidente (della CRUI) Decleva ha ritenuto che esiste un'evidente
sproporzione nella rappresentazione da parte degli organi di informazione
del dissenso rispetto al DDL Gelmini, che invece rappresenterebbe un passo
in avanti positivo e andrebbe lealmente sostenuto" (da un resoconto della
seduta della CRUI del 25 novembre 2010).
Bisogna dare atto a Decleva della coerenza con la quale da mesi si e'
impegnato lealmente (leale a chi?) nella collaborazione alla scrittura del
DDL e nel sostenerlo; DDL che e' stato 'ispirato' da Confindustria per
distruggere l'Universita' statale. Decleva chiede ai Rettori di mantenere
questo impegno anche il giorno in cui si stava mettendo la parola "fine"
alla 'sua' CRUI, la quale si e' retta su un "unanimismo di facciata", come
ha stigmatizzato il Rettore di Pisa.
Decleva sembra non rendersi conto di questo, ma soprattutto
non comprende
la vastita' e la qualita' del movimento di protesta. La verita' e' che "gli
organi di informazione" finora hanno dato spazio solo alle ragioni e agli
interessi della Confindustria e dei Rettori della ormai defunta CRUI.
Ora questi stessi "organi di informazione" danno notizia delle iniziative
'clamorose' che il movimento e' costretto a inventarsi per perforare una
stampa abituata a rispettare i poteri forti: una stampa che continua pero'
a non dare adeguato spazio alla ragione vera della protesta: fermare un DDL
letale per l'Universita' statale.
Luigi XVI, il giorno della presa della Bastiglia, scambio' la
rivoluzione
per una sommossa. E i 'Luigi XVI' di oggi nell'Universita' sono soprattutto
sono i pochi Rettori che ancora non capiscono che il loro tentativo di
'impadronirsi' del tutto degli Atenei non riuscira', perche' questa
protesta lo impedira' comunque, anche se la legge dovesse essere approvata.
E' pura follia pensare che una controriforma cosi' "epocale"
(l'unico cosa
vera che hanno fatto dire al Ministro) possa essere applicata contro coloro
che operano e studiano nell'Universita'.

FINI
I 'Luigi XVI' sono anche quei politici, appartenenti a tutti i partiti,
che credono di potere 'giocare' con questa protesta, cosi' come sono
abituati a 'giocare' con tanti altri eventi, per condurre le loro battaglie
'politiche': tattiche parlamentari, video-messaggi e le solite presenze
nei 'salotti' televisivi e radiofonici.
Costoro non hanno capito che si e' sviluppata in questi mesi
nell'Universita' una informazione alternativa alla disinformazione
ufficiale e che e' cresciuta una conoscenza e una consapevolezza sui
contenuti del DDL che NESSUNO dei 'capi' della politica possiede.

In questo 'uso' disinvolto del movimento Gianfranco Fini ha superato
tutti. Giovedi' scorso due dei suoi piu' importanti 'colonnelli' (Granata e
Della Vedova) sono saliti sui tetti per solidarizzare (sic!) con la
protesta contro il DDL, attribuendo il loro comportamento ondivago in
Parlamento a "pressioni convergenti a che comunque si proseguisse l'esame
di questa riforma" (Della Vedova), tra le quali quella del Capo dello Stato
(Granata). Di fronte a queste clamorose e gravissime affermazioni
(censurate da tutta la stampa) ci si aspettava una smentita generale, a
cominciare dal 'Generale' dei "futuristi". La smentita soprattutto di
quanto affermato da Granata: non si puo' infatti nemmeno pensare che un
Capo dello Stato possa volere la morte dell'Universita' statale. E non la
puo' certo volere Napolitano, che ha sempre dichiarato di comprendere le
ragioni della protesta.
E due giorni dopo Fini, invece di smentire i suoi 'colonnelli', ha sciolto
il 'nodo' del DDL e a Lecce ha assicurato che i suoi smetteranno di
'giocherellare' con esso e lo approveranno perche' ha finalmente scoperto
che "la riforma Gelmini e' quanto di meglio abbia fatto questo Governo".
L'ANDU ha in questi anni denunciato e documentato che l'Universita' e'
sempre stata un 'affare' extra-parlamentare, appannaggio dei poteri forti
accademico-confindustriali. Che l'Universita' venga ora tolta da Fini dagli
'oggetti contundenti' usati per la lotta 'politica' non e' certo segno di
rispetto per l'Istituzione, ma 'solo' di sottomissione a quei poteri forti.

FABIANI
Mentre la maggioranza dei Rettori hanno messo a tacere la
CRUI come Organo
di sostegno della controriforma, Guido Fabiani, rettore di Roma 3, si e'
incaricato di perseverare pubblicamente nel sostegno a un DDL che tutto il
mondo universitario chiede di ritirare. Fabiani, uno dei tanti rettori
'eterni' (in carica dal 1998!), ieri in un suo intervento ha richiamato il
giudizio positivo di Luigi Berlinguer (il principale protagonista della
demolizione dell'Universita' statale) e ha elencato come positivi i pessimi
contenuti del DDL, il quale "non e' la distruzione dell'universita'".
Fabiani si e' infine augurato "che si porti a compimento la discussione in
Parlamento, procedendo con i necessari emendamenti migliorativi".

SUI TETTI E SUGLI SPECCHI
Riferendosi alle 'arrampicate' sui tetti degli esponenti
dell'Opposizione,
Alberto Burgio, dell'Universita' di Bologna, ha affermato che "una dose di
strumentalismo e' inevitabile" e ha aggiunto di non credere "che se Bersani
andasse al governo abolirebbe la riforma come ha detto. Ci avrei creduto se
avesse fatto di tutto, a cominciare dal piu' oltranzista ostruzionismo
parlamentare, per bloccarla. Il punto e' che e' anche farina del loro sacco."
Il fatto e' che la farina del PD e' tanta e per accertarlo
basta leggere
il DDL dello stesso PD, le 'direttive' confindustriali scritte assieme
anche all'accademia di 'sinistra' gia' nel 2003 e i successivi documenti
delle varie 'edizioni' partitiche dell"Opposizione' di sinistra. I
contenuti sulla 'governance' e sulla docenza in ruoli distinti sono identici.
In Parlamento una vera opposizione al DDL non si fa con la "tattica per
guadagnare tempo", ma a partire da contenuti 'opposti' e sono questi che
continuano a mancare, come dimostra quanto scritto nella "Relazione di
minoranza", dove, tra l'altro, si legge: "Al consiglio di amministrazione
va assegnato un deciso compito di programmazione e di GOVERNO e il
contributo di competenze esterne e' senz'altro occasione di rafforzamento
per l'Ateneo, a condizione che siano individuate funzioni chiare e
specifiche per tali componenti." Questo e' il contrario di una gestione
democratica di un Ateneo, che si puo' avere solo se il potere di gestione
e' affidato al Senato Accademico, reso finalmente democratico con
l'esclusiva (senza alcun 'esterno') presenza di rappresentanti di tutte le
componenti eletti direttamente. E inoltre non e' certo un contenuto
alternativo al DDL l'emendamento, ripresentato dal PD qualche giorno fa,
che prevede due ruoli docenti (altro che docente unico!) e la messa ad
esaurimento del ruolo dei ricercatori, che comporta l'aumento a dismisura e
l'allungamento del precariato, oltre all'espulsione dall'Universita' degli
attuali oltre 50.000 precari.
Per approfondire cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/

2. "Cari ragazzi, non fatevi strumentalizzare dalla Gelmini"
Il non-ministro Gelmini ha lanciato un video-appello a quei giovani
'fessi' che si starebbero facendo abbindolare dai baroni veri (non quelli
finti che, come i rettori Decleva e Fabiani, apprezzano e difendono la
'sua' "epocale riforma"). Alcuni giovani 'fessi' hanno diffuso un
video-appello dove, con molta competenza e precisione, spiegano i veri
contenuti del DDL, che il non-ministro non ha mai letto.
Per vedere il video-appello cliccare:

3. Il bell'intervento di una studentessa.
Invitiamo a leggere il bell'intervento di una studentessa di Napoli che
rivolgendosi (inutilmente) al non-ministro Gelmini, tra l'altro, chiede:
"come mai le uniche dichiarazioni di sostegno al ddl arrivano (arrivavano,
ndr) dalla Crui, rappresentanza dei baroni, e da Confindustria? La risposta
e' molto semplice: questa riforma, dietro la retorica del merito e
dell'eccellenza, favorisce solo due lobby, cioe' i baroni e le aziende
private."
Per leggere l'intervento cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/04/06/a-napoli/

4. "Eutanasia dell'Universita'"
Un intervento di Ugo Arrigo della Bicocca di Milano.
Per leggere l'intervento cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/04/18/a-milano/

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