[ANDU] L'Universita' contro il DDL

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Patrick Coppock

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Dec 23, 2010, 5:09:26 AM12/23/10
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1. L'Universita' contro il DDL
2. No alla criminalizzazione
3. "Ma se la legge l'abbiamo scritta insieme!"
4. Ancora Decleva


1. L'Universita' contro il DDL.
ADI, ADU, AND, ANDU, AURI, CISL-Universita', CNU, ConPAss,
CSA-CISAL-Universita', FLC-CGIL, Rete 29 Aprile, SNALS-Docenti Universita',
SUN, UDU, UGL-Universita' e Ricerca, UILPA-UR, USB-Pubblico Impiego
hanno invitato alla mobilitazione nazionale contro l'approvazione del DDL
sull'Universita'.
Per leggere il documento unitario cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/

2. No alla criminalizzazione.
Si vuole criminalizzare e reprimere un movimento di protesta che vuole
impedire che venga portata a compimento l'opera di smantellamento
dell'Universita' statale che si completerebbe con l'approvazione di un DDL
imposto dalla Confindustria e sostenuto da ormai pochi Rettori e che e'
invece rifiutato da tutte le componenti universitarie.
Dopo una lettura semplicistica e 'tradizionale' della protesta degli
studenti, all'indomani del 14 dicembre, sono ora tanti i commenti e le
analisi che cercano di 'fare i conti' con un movimento studentesco le cui
caratteristiche e la cui ampiezza sono certamente nuove e complesse. Ma
oltre a coloro che vogliono sinceramente capire, vi sono quelli che
concedono al movimento di avere alcune buone ragioni, ma non quella della
critica al DDL che sarebbe al piu' un mero pretesto, una fortuita occasione
per manifestare un disagio che e' 'altro'. Certamente c'e' anche 'altro'
nel movimento degli studenti, ma principale e' il disagio di una
Universita' ridotta in macerie da coloro che ora riceveranno in 'dono' le
risorse pubbliche ad essa destinate e ne diventeranno i commissari unici.

3. "Ma se la legge l'abbiamo scritta insieme!".
All'inizio del 1990 il movimento degli studenti (la Pantera) si batte'
contro la legge sull'autonomia universitaria. Sul Manifesto l'articolo "Il
balzo rimosso della Pantera". Nel pieno della protesta di allora, in un
confronto televisivo, il ministro Ruberti, 'intestatario' di quella Legge,
era contestato da Luigi Berlinguer, del PCI. A un certo punto Ruberti,
rivolto a L. Berlinguer, sbotto': "ma se la legge l'abbiamo scritta insieme!".
Qualcosa di analogo e' successo l'altro
giorno in Commissione Istruzione
del Senato.
Dal resoconto della seduta: "Il senatore
ASCIUTTI (PdL) rammenta che nelle
fasi iniziali dell'iter c'e' stato un ampio confronto tra maggioranza e
opposizione al punto che vennero presentati diversi testi che erano in
sintonia nell'impianto organizzativo generale, differenziandosi solo per
alcuni aspetti specifici."
Nella stessa seduta della Commissione il sen. Valditara, FLI e relatore
del DDL, intervenendo sulla 'governance', ha detto: "Al riguardo, nel
rammentare che la filosofia di fondo non differisce di molto da quella
sottesa al disegno di legge n. 1579 (il DDL del PD, ndr), prima firmataria
la senatrice Mariapia Garavaglia, e sostenuta da molti autorevoli esponenti
dell'opposizione, sottolinea l'importanza di prevedere membri esterni nel
consiglio di amministrazione onde evitarne l'autoreferenzialita'."
E poi ancora Valditara: "Prima di
esprimersi sugli emendamenti, richiama
inoltre l'attenzione sul disegno di legge n. 1579 della senatrice Mariapia
Garavaglia, che per molti versi delinea un'articolazione della governance
simile a quella del provvedimento in titolo. Quanto all'elezione del
rettore, ad esempio, prevede un'ipotesi di secondo grado che risulta
addirittura meno democratica rispetto al coinvolgimento di tutto il corpo
accademico. Esso stabilisce altresi' che possano essere eletti anche
professori di altre università, essendo l'elettorato passivo esteso a
qualunque professore di ruolo di prima fascia. Quanto alla durata del
mandato, esso e' previsto in otto anni consecutivi, non escludendo quindi
il mandato unico. Nell'osservare che anche quel testo prevede la
possibilita' di sfiduciare il rettore con una maggioranza dei due terzi,
riferisce sulle competenze del senato accademico che in effetti appaiono
piu' consistenti in ordine al documento strategico triennale. Ricorda
tuttavia che in prima lettura e' stato attribuito al senato accademico il
parere su tale atto di indirizzo. Il disegno di legge n. 1579 attribuisce
inoltre competenze residuali al consiglio di amministrazione, tra cui
quella di attivazione dei corsi di studio con riferimento alla quale il
Senato ha comunque previsto il parere del senato accademico." E ancora:
"Con riguardo al direttore generale, oggetto di numerose contestazioni,
rammenta nell'impostazione del Partito Democratico esso e' membro con
diritto di voto nel consiglio di amministrazione." "Passando alla
composizione del consiglio di amministrazione, egli pone in luce come,
secondo il disegno di legge n.1579, esso sia nominato per il 50 per cento
dal rettore, che quindi ne controlla l'operato. Il disegno di legge n.
1905-B sancisce invece che la composizione sia definita dallo statuto."
"Dopo aver sottolineato come anche la proposta del Partito Democratico
prevedesse un terzo dei componenti esterni".
Insomma Valditara sostiene che il DDL del PD e' addirittura peggio di
quello che sta per essere approvato.
L'ANDU da mesi documenta e denuncia che i DDL del PD e del Governo sono
sostanzialmente uguali e tutte e due 'ricopiano' quanto pre-scritto gia'
nel settembre del 2003 dalla confindustriale lobby trasversale TreeLLLe.
Ora il PD, dopo lo scoppio del grande movimento di protesta e in vista
delle probabili elezioni anticipate, ha attivato un 'ostruzionismo del
giorno dopo', quando i giochi sono fatti e il DDL sara' approvato con il
voto contrario del PD che non si e' mai realmente opposto ai suoi
principali contenuti: poteri assoluti al Consiglio di Amministrazione e
alla presenza in esso degli esterni (Atenei-ASL), messa ad esaurimento del
ruolo dei ricercatori che comporta la crescita ulteriore del precariato e
l'espulsione degli attuali precari, l'accentuazione del localismo nel
reclutamento e nelle carriere, la conferma del ruolo NON unico dei docenti,
il Commissariamento del Sistema nazionale degli Atenei con l'ANVUR.
L'ostruzionismo, quello vero, andava fatto mesi fa al Senato in prima
lettura e poi alla Camera. Occorreva esprimere una opposizione vera, ma che
si poteva fare solo a partire da contenuti veramente OPPOSTI a quelli del
DDL. Ma per fare questo si sarebbero dovuti sconfessare anni di lavoro,
anche nei Governi e nel Parlamento, volti alla distruzione dell'Universita'
statale. Ci si sarebbe dovuti mettere contro i poteri forti
economico-accademici e, in particolare, contro la Confindustria e quindi
anche contro Enrico Letta, vice-segretario del PD, che ha invece
pubblicamente "apprezzato" la linea di Confindustria sul DDL.
Per leggere l'articolo sulla Pantera, il resoconto della Commissione e il
DDL del PD cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/

4. Ancora Decleva.
Alla vigilia di ogni inizio di una votazione del DDL sull'Universita'
statale Enrico Decleva, "presidente dei rettori e vertice della Statale di
Milano", interviene a sostegno della controriforma, rigettata invece dalla
comunita' universitaria e negli ultimi tempi anche dalla maggioranza dei
Rettori: e' stato lo stesso ministro Gelmini ad affermare che nell'ultima
Assemblea della CRUI Decleva ha rischiato di essere sfiduciato.
'Inspiegabilmente', anche oggi Decleva sostiene che "bisogna chiudere" su
questo DDL che "e' una legge seria" e trova "paradossale protestare contro
il Parlamento in un'occasione in cui si e' fatto un grande lavoro, da parte
di maggioranza e opposizione, per migliorare la riforma." Piu' 'logica' e'
invece la difesa del DDL che demolirebbe del tutto l'Universita' statale,
che fa, contestualemnte a Decleva, Mario Monti, presidente della Bocconi.
Per leggere le interviste a Decleva e Monti cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/

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