1. No alla confisca.
Occorre impedire la confisca degli Atenei statali da parte della
Confindustria e dei Rettori della CRUI.
Con l'ANVUR e il Ministero dell'Economia
si vuole commissariare il Sistema
nazionale dell'Universita', con i rettori-sovrani assoluti, affiancati dai
rappresentanti delle oligarchie locali economico-politiche, si vogliono
commissariare gli Atenei, trasformati in ASL.
Occorre impedire:
- la cancellazione del diritto allo studio;
- l'espuslsione dall'Universita' degli attuali precari con la messa ad
esaurimento del ruolo dei ricercatori;
- il blocco delle carriere e la insopportabile decurtazione delle
retribuzioni.
Occorre rendere effettiva la democrazia e l'autonomia degli Atenei.
Non e' in gioco solo l'esistenza dell'Universita' statale, ma la stessa
democrazia nel nostro Paese.
Per tutto questo, in tutti gli Atenei,
tutti dobbiamo mobilitarci subito
per impedire che tra pochi giorni si approvi una legge devastante.
Nelle prossime ore, in tutti i Dipartimenti, in tutte le Facolta', in
tutti gli Organi collegiali, occorre impegnarsi al massimo per impedire lo
scempio della nostra Universita'.
Importante e' anche la partecipazione al presidio davanti alla Camera a
partire dalle ore 10 di mercoledi 24 novembre 2010.
2. L. Berlinguer.
Alla vigilia dell'approvazione del DDL
sull'Universita', Luigi Berlinguer,
deputato europeo del PD, interviene sul quotidiano della Confindustria,
l'Associazione che ad ogni costo e con tutti i mezzi, vuole imporre un
provvedimento che distruggerebbe del tutto l'Universita' statale, offrendo
ai poteri forti economico-politici la cogestione degli Atenei.
L. Berlinguer, giustamente, scrive che "l'universita' italiana attraversa
una crisi profonda." Omette pero' di ricordare di essere lui stesso uno
dei principali responsabili di questa crisi, avendo sostenuto o
direttamente deciso le norme che hanno prodotto questa crisi: finta
autonomia finanziaria, finta autonomia statutaria, svuotamento del CUN,
finti concorsi locali, devastante "3 +2", ampliamento del precariato,
progressiva riduzione dei finanziamenti.
E ora L. Berlinguer sostiene il provvedimento che rappresenta il
coronamento della sua costante e lunga opera di distruzione
dell'Universita' statale: "non posso non trovare giustificata l'insistenza
del ministro Gelmini nel richiedere misure legislative urgenti per gli
atenei."
A L. Berlinguer non interessa affatto che questa 'riforma' non sia voluta
da tutto il mondo universitario (eccetto i Rettori della CRUI).
Anzi, secondo L. Berlinguer, il testo di
questa 'riforma' andrebbe "molto
migliorato" dando "nuova forza e vitalita' al consiglio di amministrazione
che non puo' essere nominato da corporazioni interne". Insomma, sembra che
a L. Berlinguer non basti il CdA previsto dal DDL, che per la sua
composizione e per i suoi poteri trasformera' gli Atenei in ASL.
L. Berlinguer ritiene che spetti "SOPRATTUTTO" agli "stakeholder" "il
compito di dispiegare strategie di amministrazione". Certo, aggiunge, "quel
mondo - enti locali, imprese, sindacati, associazioni - deve meritare un
simile ruolo perche' non sempre, AD OGGI, ha espresso rappresentanze
adeguate a tale decisivo compito."
Ci risiamo, L. Berlinguer crea/sostiene, al solito, 'riforme' che
affosseranno l'Universita', ma gia' si prepara a dire, a danno fatto, che
il male lo avranno prodotto gli altri, quelli che avranno applicato non
correttamente le giuste riforme europee (l'Europa viene sempre messa di
mezzo).
Il disastro annunciato (e dall'ANDU previsto) della 'riforma' dei
concorsi? Il localismo, il nepotismo, il clientelismo e parentopoli non
sono colpa di L. Berlinguer che quella legge ha prodotto, ma sono colpa di
quell'accademia (e lui non la conosceva) che tende sempre e comunque ad
approfittare delle giuste leggi. Lo stesso vale per il "3 + 2": non e'
stato sbagliato imporlo, ma e' stato e' stato applicato male da parte della
solita accademia che non vuole diventare 'europea', quell'accademia che
lui non conosce.
Il fatto e' che:
"Di recente sono ripartite - con più
virulenza che mai - le fantasie sulla
"privatizzazione", ammantate di modernismo e celate dietro un inaccettabile
disfattismo sul presunto sfascio della scuola pubblica. Si confonde
autonomia con privato, quasi che il concetto di autonomia non fosse un
concetto anche e corposamente pubblicistico. Si rimette in discussione il
patto costituzionale che cattolici e laici democratici hanno stipulato per
impegnarsi nella qualificazione e nelle garanzie pluralistiche della scuola
pubblica. Si diffonde l'insana illusione che la salvezza educativa del
paese sia nelle mani dell'efficienza di novelli managers privati (che tutti
sanno abilissimi nell'attingere continuamente ai fondi dello Stato). Ora
poi si racconta che le universita' - sprecone e inconcludenti - devono
procacciarsi da se' i mezzi per lavorare, stravolgendo cosi' una grande
tradizione e valori radicati nella storia d'Europa, che hanno fatto libera
(e per questo grande) la nostra ricerca. Reaganismo e confessionalismo
d'accatto.
Sono solo alcuni esempi di una martellante campagna demolitrice che
penetra insidiosamente nell'opinione pubblica con esiti infausti, di cui mi
domando quanti suoi promotori siano consapevoli. Si provocano cosi'
sconforto e demotivazione fra i docenti, e se ne piangeranno le
conseguenze. Comprendo che tutta questa bagarre fa parte di un gioco
tattico di punzecchiamento fra i due maggiori partners rivali di governo,
ma non posso fare a meno di notare che questo disinvolto strumentalismo
rischia di sconvolgere i valori fondamentali della moderna convivenza
sociale e dello Stato. Intollerabile. ..." (Luigi Berlinguer su Repubblica
del 28 settembre 1988, un secolo fa).
Per leggere il recente intervento di L. Berlinguer cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/
3. Nuovo testo DDL.
Per leggere il testo del DDL con le
modifiche della Commissione Bilancio,
accettate dalla Commissione Cultura della Camera, cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/
4. Granata (FLI) e' contro, ma e' a favore.
"Benedetto Fabio GRANATA (FLI) ... Sottolinea, altresi', che rimangono
vive tutte le perplessita' piu' volte espresse sul provvedimento: in
particolare, stigmatizza che, con l'approvazione dell'articolo 25, come
modificato nella seduta odierna, di fatto il Ministero dell'economia e
delle finanze assume un ruolo preponderante nei settori dell'istruzione e
dell'università, a scapito dei Ministeri competenti. Conclude
preannunciando il voto favorevole (sic!) del suo gruppo sulla proposta di
conferire al relatore il mandato a riferire in senso favorevole
all'Assemblea sul provvedimento" (dal resoconto della Commissione Cultura
della Camera del 19 novembre 2010).
Per leggere il resocnto della seduta con gli emendamenti approvati e un
articolo cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/
5. A Pisa. Testo mozione SA.
E disponibile il testo della Mozione del
SA dell'Universita' di Pisa. Il SA:
"- chiede il ritiro del Ddl "Gelmini", con l’apertura di una riflessione a
livello nazionale che porti a una proposta di riforma largamente condivisa;
- chiede il completo ripristino delle risorse dedicate al FFO ed al sistema
di diritto allo studio;
- dispone la sospensione dell’attivita' didattica nella giornata di martedì
23 novembre p.v. dalle ore 10.30 alle ore 13.00 al fine di agevolare le
iniziative di mobilitazione che verranno portate avanti dalle diverse
componenti dell’ateneo;
- come gia' proposto da altri atenei, in caso di approvazione del ddL,
chiede a quanti ricoprano cariche istituzionali di valutare tra le
possibili forme di dissenso anche la rimessione dei propri incarichi."
Per leggere la mozione cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/03/09/a-pisa/
6. In Puglia Assemblea Interateneo.
Per leggere la mozione finale dell'Assemblea Interrateneo cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/06/15/a-bari/
7. A Padova Riunione Associati.
Lunedi' 22 novembre 2010 Riunione degli Associati.
Per approfndire cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/04/13/a-padova/
8. A Palermo i ricercatori di Lettere.
I Ricercatori di Lettere ritireranno le proprie indisponibilita' "una
volta ritirato il DDL ed elaborato un progetto politico, scientifico e
culturale per l'Universita' e la Facolta' ampiamente condiviso".
Per leggere il documento cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/03/18/a-palermo/