Io credo che i dinosauri ancora fatichino a comprendere davvero il
fenomeno. Impedire oggi il riutilizzo dell'informazione equivarrebbe a
negare la portata stessa del cambiamento di paradigma.
Equivarrebbe ad impedire di riprodurre soluzioni architettoniche,
meccaniche, ingegneristiche o matematiche solo perchè si pongono
precedenti all'opera presente.
La cultura, intesa nel suo senso più ampio, è frutto dell'accumularsi,
della rielaborazione e del riutilizzo di tanto materiale precedente.
La differenza è che oggi abbiamo a che fare con concetti astratti che
producono altri concetti astratti. Nozioni che producono altre
nozioni. L'incapacità o il limite è quello di una profonda miopia che
non sa riconoscere un valore ad un idea se questa non diviene oggetto
tangibile e manipolabile. Un utensile, così come un libro diventano
allora il simulacro ed il sacerdote che officiano e sanciscono la
credibilità e la "istituzionalità" del pensiero.
Se un idea non si traduce in qualcosa di concreto non è utile. Ma,
oggi, idee e concetti astratti sono divenuti essi stessi oggetti e
forme da combinare assieme nel tentativo di dare vita ad un insieme
organico, originale e creativo.
Concludo ricordando che in informatica, oggi, la riusabilità del
codice è uno dei prerequisiti della progettualità del software.
Riusabilità=copia, incolla ed eventualmente adatta.
2011/7/7 mmezza <michel...@gmail.com>:
Io credo di aver capito quello che Jimmi ci ha voluto dire. Brevemente il suo ragionamento è: almeno nella tesi metterci un pò di amor proprio e di impegno è il minimo che si possa fare: anch'io ne sono convinto. Tuttavia questa storia è un pò diversa perché dei bravi docenti avrebbero il dovere di avvertire dei ragazzi che stanno sbagliando e non massacrarli all'improvviso quando hanno portato il padre, la madre e qualche amico per brindare. E' chiedere troppo? Michel ha allargato la discussione ma tutto nasce dal posti di Valerio... Almeno così mi sembra.
ma d'altro canto nell'Italia dei furbetti il merito fatica a trovare
una propria dimensione
2011/7/12 Rocco Pellegrini <r.pell...@gmail.com>: