Mondo Arabo su oro CAOS TOTAL : se lo dice lui!

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Apr 24, 2016, 2:01:43 PM4/24/16
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IL Mondo Arabo sull' orlo dell' abisso  - Di Redazione   www.arabpress.eu  - 18 aprile 2016  -
L ' assenza di dialogo rischia di far precipitare quattro Paesi arabi nel caos totale   [ SE LO DICE LUI ...  ndr MOLCA ]
   Di Bashir al-Baker  "  Al-Araby al-Jadeed  "  (16/04/2016) .  Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone . 

 Solo un breve passo separa Iraq, Siria , Yemen e Libia dal baratro : sembra di assistere , in questi quattro paesi , ai brevi attimi prima della caduta in una spirale di devastazione totale ,  da cui è impossibile tornare indietro se non prendendo posizione , e cogliendo l'ultima opportunità che si profila all' orizzonte .  L'Iraq ha vissuto tredici anni di fallimenti , che risalgono al giorno dell' occupazione americana del paese. Il fallimento ha investito l'ambito politico, economico e gli apparati di sicurezza, e, oggi, il risultato evidente è l'immagine di un paese malato e diviso in fazioni, al punto da non riuscire a formare un governo che soddisfi tutti , a causa dell' egoismo dei singoli leader , incapaci di superare la barriera della lotta settaria e di trovare un punto di incontro con le altre fazioni . 

Per quanto riguarda la Siria , invece , la situazione è ancora più tragica . Se gli iraqeni , nonostante le vessazioni e le calamità subite , non hanno smesso di coltivare una sorta di dialogo , i siriani sono stati vittime del regime di Bashar al-Assad , che ha causata loro una catastrofe senza precedenti nella storia dell' uomo . Attualmente si profila un' opportunità per fermare la lotta e permettere il ritorno degli sfollati , ma Assad continua a non rendersi conto della portata della tragedia subita dalla Siria per mano sua . I negoziati di Ginevra , di cui vi è stata una nuova sessione oggi , potrebbero prospettare un nuovo inizio del percorso siriano per uscire dal tunnel , ma a una condizione , ossia l'estradizione di Assad dalla vita politica . 

Per quanto riguarda Libia e Yemen , il problema sembra meno complicato , per ora . In Yemen , dopo l' alleanza tra Abd Allah Saleh e il movimento degli Houthi , comincia a farsi strada un' opportunità di pace con i negoziati che si terranno il prossimo 18 aprile , in Kuwait . Di recente sono state avanzate due iniziative miranti al raggiungimento di una soluzione , ossia una tregua e un accordo delle fazioni regionali e internazionali sulla necessità di fermare la guerra e di tornare al dialogo . Questo non implica la definitiva cessazione delle divisioni interne , poiché le questioni sul tavolo dei negoziati non possono essere risolte in tempi brevi : c' è bisogno , infatti , del consenso da parte di tutti , a livello locale , regionale e internazionale . L' importante , però , è esprimere la sincera volontà di cercare una soluzione , e un' apertura tale che permetta di raggiungerla senza ricorrere alle armi . La questione yemenita non è semplice , ma il colpo inferto all' Iran ha reso meno oneroso il raggiungimento di un accordo , e ciò spiega anche l' intransigenza di Teheran in Siria e Iraq . 

 In Libia , il meccanismo per arrivare ad una soluzione si è messo in moto in gran fretta nelle ultime settimane, e lo testimonia lo spostamento del Governo di Unità Nazionale verso la capitale Tripoli , dopo svariati accordi arabi e internazionali . Tra gli ostacoli che si presentano davanti al nuovo governo c' è la questione del voto di fiducia del parlamento di Tobruk , programmato in questi giorni , a meno che Khalifa Haftar non rovesci il tavolo dei negoziati . Il generale non sembra , tuttavia , possedere i mezzi per spingere il suo ostruzionismo troppo in là , e finirà per bruciare le sue carte , se ci sarà una seria volontà regionale e internazionale di liberare la Libia dal caos . 

Nonostante questa mappa frammentata , c' è speranza , per questi quattro Paesi , di interrompere la loro marcia verso l' autodistruzione , se si comincia a considerare il dialogo come unico mezzo per costruire un futuro democratico che soddisfi tutte le fazioni in lotta . In caso contrario, sarà la fine di questi paesi e l' emergere di Daesh ( ISIS ) come Stato vero e proprio , senza alcuna concorrenza  . 

 Bashir al-Baker è un poeta e giornalista siriano . 
 I punti di vista e le opinioni espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente il punto di vista di www.Arabpress.eu 

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Jun 18, 2016, 2:57:18 PM6/18/16
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Così parla  " AURORA " sito dei PUTINIERI ( nota MOLCA   http://LeviMOLCA.WordPress.com )
 Nuovo articolo su Aurora  "  La utile morte di Jo Cox , leggiadra sostenitrice della distruzione della Siria "
 by sitoaurora Alessandro Lattanzio, 17/6/2016   David Cameron e Jeremy Corbyn ricordano Jo Cox

 La deputata trotskista-islamista Joe Cox, del Parito Laburista, vicina agli ambienti del radicalismo sunnita ( taqfirismo ) , e che sarebbe stata uccisa da un presunto estremista di destra il 16 giugno , ha più volte sostenuta apertamente la aggressione armata diretta della NATO contro la Repubblica Araba Siriana : “ Il presidente Assad e la guerra civile in Siria sono , credo , la più grande prova della nostra generazione .  E'  certamente la più grande crisi umanitaria del nostro tempo . È un test che finora , come partito e come nazione , abbiamo fallito ... La risposta inetta della comunità internazionale ha riguardato il primo utilizzo su vasta scala di armi chimiche in una generazione , la genesi del cancro Daesh -  SIIL e la più grande crisi dei rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale ...  La prima responsabilità per la pochezza della politica del Regno Unito sulla Siria ricade sul governo che in modo sbagliato ha stimato e trattato ciò fin dall' inizio...  IL  partito laburista , credo , può ancora contribuire a riformulare questo dibattito sostenendo una strategia globale costruita su tre filoni : umanitaria , diplomatica e militare , con la protezione dei civili come obiettivo centrale . Con questo in mente si deve partire dalla premessa che dobbiamo affrontare gli orrori gemelli : Daesh - SIIL e Assad . Anche se pochi ai fatti danno poca attenzione , è Assad responsabile del 75% dei civili uccisi e non  SIIL , e la stragrande maggioranza dei rifugiati fugge da lui e dalle sue bombe a barile . Quindi ,  se ci si concentra soltanto su SIIL non si fermerà questa crisi , e alienare i sunniti moderati probabilmente lo rafforzerà ... dobbiamo spingere il premier Cameron a mettere la Siria sotto la massimo attenzione diplomatica al fine di trascinare Assad al tavolo dei negoziati . L' intervento della Russia rende questa via alla soluzione politica più complicata , ma ricordiamo che il suo intervento è segno di disperazione non di forza , pensava che Assad stava per cadere ... così come nell'azione contro lo SIIL è il momento di tracciare una linea rossa sul bombardamento aereo indiscriminato di civili siriani da parte del regime di Assad . La migliore proposta per raggiungere tale obiettivo è , penso ,  creare un numero limitato di ' zone di non bombardamenti ' che potrebbero essere attuate nella regione insieme coi mezzi navali di Stati Uniti , Francia e Regno Unito ” . In sostanza , la trotskista islamo - atlantista continuava a spacciare per vera la favola del bombardamento “ chimico ” dell'Esercito Arabo Siriano nel Ghuta orientale , e a sostenere con forza sia i bombardamenti della NATO contro la Siria (sventati dall'intervento russo) , che i piani interventisti di Turchia e Qatar , padroni del referente ideologico di Cox , la Fratellanza musulmana  MB , insinuatisi nella sinistra liberale radicale occidentale tramite la porta di Gaza ...  In pratica la deputata “ internazionalista ” ( ovvero social - imperialista) si lamentò quando “ Due anni fa , una mozione del governo sulla Siria fu sconfitta alla Camera dei Comuni . Presentata a seguito dell' attacco con armi chimiche che indignò il mondo , il movimento cercò di condannare l' attacco e di dare , in linea di principio , supporto agli attacchi aerei contro il regime di Assad che l' aveva impiegato ... A mio parere ci sono tre elementi fondamentali per una strategia
( in Siria ) : affrontare la crisi umanitaria , un piano militare e un' iniziativa diplomatica coerente ... dobbiamo avere un approccio militare , robusto ma mirato . Non fraintendetemi , non sono una guerrafondaia. Mi sono opposta alla guerra in Iraq e ho lavorato per un decennio come operatrice umanitaria di Oxfam, ma questo non è l'Iraq. Questa è una crisi umanitaria.... il Regno Unito dovrebbe anche discutere seriamente i meriti per far rispettare, con altri, una no-fly-zone. Gran parte della discussione sulla risposta del Regno Unito in Siria si concentra su Daesh SIIL , ma questo non è la principale minaccia al popolo siriano : le truppe del Presidente Assad e dei loro alleati solo quest' anno hanno ucciso sei volte più civili di Daesh  SIIL e dall' inizio della guerra la differenza è 35 a 1 . La tattica più spregevole di Assad è la bomba barile . Sono vecchi barili di petrolio , riempiti di esplosivo , chiodi , benzina e talvolta anche di prodotti chimici . Sganciati da elicotteri su zone densamente popolate , sono selvaggi , grezzi , del tutto indiscriminati e mortali ” .   ( Le bombe-barili sono una menzogna inventata e diffusa dai media occidentali assoldati dagli squadroni della morte islamisti e dai loro mezzani delle petromonarchie  wahhabite ) . “ Cameron ha aggravata la situazione , secondo me scegliendo la strategia del “ Prima  SIIL , poi il resto ” , mentre scegliamo da un menu di variabili indipendenti . In primo luogo ci occuperemo di ISIS SIIL e poi torneremo a Assad  .  Le guerre non funzionano in questo modo  . Infatti , rifiutando di affrontare la brutalità di Assad possiamo attivamente allontanare la popolazione sunnita , spingendola verso lo SIIL . Così ho deciso di astenermi . Perché non sono contro gli attacchi aerei di per sé , ma non riesco a sostenerli attivamente a meno che non siano parte di un piano . Perché credo nell'azione per affrontare SIIL ,  ma da sola non credo che funzionerà ”.

In sostanza la pacifinta deputata laburista islamo-trotskisa rifiutava l' intervento aereo inglese in Siria , non perché contraria all'intervento , ma perché contraria al bombardamento dei terroristi e favorevole invece al bombardamento delle Forze Armate della Repubblica Araba Siriana , che Cameron invece voleva evitare .  Utile ricordare :  le posizioni filo-taqfiriste di Jo Cox si accordavano alla perfezione con le posizioni strategiche sulla Siria da parte dei neocon statunitensi e dei neo-ottomani di Erdogan : “ Oltre50 diplomatici del Dipartimento di Stato hanno firmato un memorandum interno fortemente critico verso la politica dell' amministrazione Obama in Siria , sollecitando gli USA a compiere attacchi militari contro il governo del Presidente Bashar al-Assad per fermare le sue persistenti violazioni del cessate il fuoco nei cinque anni di guerra civile del Paese ” . Si noti : sono stati i terroristi " moderati " sostenuti dagli USA a violare dal 9 aprile il cessate il fuoco in Siria , attaccando le truppe governative a sud di Aleppo , e da allora hanno costantemente bombardati i quartieri filo -governativi di Aleppo , con oltre 1,5 milioni di abitanti .

 “ Nella nota , i funzionari del dipartimento di Stato hanno sostenuto che la azione militare contro Assad aiuterebbe la lotta contro lo Stato islamico perché rafforzerebbe i sunniti moderati , alleati necessari contro il gruppo noto come SIIL sive Daesh ”. Chi ha già proferito tale delirante piano politico-militare ? Inoltre , nella Turchia del regime di Erdogan , un dirigente del partito al governo , il neo-ottomano AKP , dichiarava , " Assad è , in  sostanza , un assassino . Tortura il suo popolo .  Non abbiamo intenzione di cambiare la nostra posizione su questo ..."  .  Palese la convergenza sulla Siria tra neocon , taqfiriti , neo - Ottomani e sinistra social - colonialista europeo-occidentale . -_
 Boris Johnson legge il giornale in metrò
 I vantaggi della liquidazione di Jo Cox
Il 14 giugno 2016 , due giorni prima dell'eliminazione della deputata islamo - laburista Jo Cox , la sterlina subiva il calo peggiore in quattro mesi , quando più di 30 miliardi di sterline venivano “ spazzati via dai mercati azionari di Londra in un solo giorno ” , mentre i sondaggi indicavano una Gran Bretagna pronta a votare l' uscita dall'UE .
  In tutto oltre 70 miliardi di sterline era sparite dall' inizio della settimana . Il mercato di Londra era calato di oltre il 2% e la sterlina era scesa dello 0,8% , arrivando a 1,41 dollari , e questo dopo aver toccato il minimo in due mesi contro anche l'euro ; e tutto ciò mentre i sondaggi davano alla Brexit il più forte sostegno dall'inizio dello scorso anno, pari al 6% di vantaggio . Il nervosismo sul referendum si diffondeva sui mercati mondiali, mentre le azioni calavano bruscamente in vista del referendum . Il Dow Jones di Wall Street era sceso del 0,66% , mentre il CAC 40 francese del 2,17% e il Dax tedesco dell'1,28%. Ed anche il prezzo del petrolio di riferimento Brent , il petrolio estratto da Londra sul Mar del Nord , calava dell'1,5%, meno di 49,60 dollari al barile . Connor Campbell , analista finanziario della Spreadex, affermava che la grave riduzione di capitali rifletteva "l'effetto strangolante che il referendum dell'UE ha sui mercati". La Barclays era la banca inglese più colpita, con le azioni al ribasso di oltre il 3%. Inoltre i titoli Nasdaq non erano mai caduti così tanto, quasi 4 trilioni di dollari cancellati in un anno. Ma dopo le 12:17, ora di New York, del 16 giugno, Bloomberg News titolava: "La deputata inglese Jo Cox uccisa, mettendo a tacere il dibattito sulla Brexit", e subito sterlina ed euro si allineavano sui titoli bancari Dow Jones Industrial Average e di Wall Street, e il Dow chiudeva sopra i 92 punti , una svolta brusca rispetto la mattina . Il FTSE 100 saliva a 6030,16, dopo esser sceso a meno 6000 il 14 giugno, quando i sondaggi suggerivano che la Brexit guadagnava terreno nei sondaggi. La sterlina, scivolata dopo i sondaggi, risaliva dello 0,4 per cento contro il dollaro, a 1,4258 e dello 0,2 per cento contro l'euro, a 1,2677.
Morte molto utile di un personaggio politico della sinistra filo-islamista fiancheggiatore dell'interventismo schizoide del Patto atlantico, in Siria e resto del Mondo.

 Chi combatte il terrorismo non proviene di certo dalla sinistra social-colonialista occidentale , che più tosto lo fiancheggia e copre .

Fonti :
Huffington Post
Independent
Labour List
Mirror
Moon of Alabama
Wall Street on Parade
Yorkshire Post

sitoaurora | giugno 17, 2016 alle 16:42 | Etichette: agente d'influenza, agenti d'influenza, atlantismo, Barack Obama, black operation, Blocco americanista occidentalista, Blocco BAO, Brexit, capitalismo, Central Intelligence Agency, CIA, colonialismo, complesso mediatico-disinformativo, complotti, cospirazioni, covert operation, Covert Operations, crisi economica, Dipartimento di Stato USA, disinformazione strategica, economia, economia internazionale, economia regionale, egemonia, egemonismo, eurocrazia, False flag, finanza mondiale, Geoeconomia, Geopolitica, Geostrategia, globalismo, globalizzazione, governo occulto, Gran Bretagna, guerra asimmetrica, guerra coperta, guerra d'influenza, guerra d'informazione, guerra d'intelligence, guerra economica, guerra mediatica, guerra occulta, guerra psicologica, Imperialismo, infiltrazione, intelligence, intelligence community, liberismo, Londra, mass media, mondialismo, mondializzazione, NATO, neocon, neoimperialismo, oligarchie, oligarchismo, ONG, operazioni coperte, operazioni occulte, operazioni psicologiche, operazioni speciali, Pentagono, politica economica, politica internazionale, politica occulta, politica regionale, poteri occulti, Propaganda, psy-op, psy-ops, psy-war, psyop, psyops, psywar, Regno Unito, relazioni economiche, rete spionistica, rivoluzione colorata, sabotaggio, sabotatori, servizi segreti, sfera d'influenza, sinistra europea, sistema bancario, sistema internazionale, sistema monetario, sovversione, sovversivismo, special operation, special operations, spionaggio, Stati Uniti, strategia, terrorismo, terrorismo di Stato, Think Tank, UK, Unione Europea, USA, Washington Consensus, Washington DC | Categorie: Covert Operation, Imperialismo | URL: http://wp.me/p1qi5U-62D
 


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