San Josemaría, era straordinaria la sua eroicità nel quotidiano

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Federico De Palo

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Feb 5, 2012, 1:14:53 PM2/5/12
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Intervista a Marlies Kücking sulla sua esperienza lavorativa vicino a San Josemaría, concessa alla rivista San Francesco.

- Dottssa Kücking, quando ha conosciuto san Josemaría Escrivá de Balaguer?
- Ho conosciuto l'Opus Dei quando avevo diciotto anni. Venuta a Roma nel 1954 con la scuola per un viaggio di studi, mi colpì il messaggio dell'Opus Dei: essere santi in mezzo al mondo. La prima volta che ho visto san Josemaría è stato nel 1957, a Colonia, nel primo Centro aperto qualche mese prima. C'erano altre persone che lo conoscevano e pensai -mi sembrava logico- che non mi avrebbe detto nulla, ma l'affetto con cui mi parlava era enorme, una persona scherzosa e gentile. Cominciai a intuire allora il suo affetto paterno e materno, soprannaturale e umano, per ciascuno dei suoi figli.

- Dicono che la vita di un santo non sia diversa da quella di un comune mortale...
- Sono sicura che Dio abbia un progetto per ciascuno di noi e, come un buon Padre quando dà un incarico a suo figlio, ci dà i mezzi -la grazia- per portare avanti quel progetto. Ovviamente vengono poi le nostre debolezze, le mancanze e la generositá o meno nel portare a termine il compito assegnato.

- Come si svolgeva la sua giomata lavorativa accanto a san Josemaría?
- Era molto facile lavorare accanto a san Josemaría. Straordinaria era la sua lotta eroica nel quotidiano e nell'ordinario, la sua instancabile carità, la speranza laboriosa, e tutto ciò radicato in una vita interiore piena. Le giornate erano scandite da molte ore di studio delle questioni che ci venivano poste dai diversi paesi, lo studio di nuove iniziative, l'impulso del lavoro apostolico, la formazione dei diversi membri, gli orientamenti per migliorare la vita di pietà, ecc. Vorrei aggiungere un fatto che mi sembra nevralgico: come Fondatore avrebbe potuto prendere personalmente delle decisioni. Ma non ho mai visto che risolvesse una questione senza contare sul voto o sul parere delle persone previste nel Diritto proprio dell'Opus Dei.

- Nelle difficili condizioni in cui versa il mondo attuale sarebbe riuscito ugualmente ad infiammare cuori e menti?
- Penso di sì; per affermarlo mi valgo dell'esperienza quotidiana e dell'aver visto lo sviluppo dell'Opus Dei in tanti paesi -con ciò non dico che sia un compito facile- e anche nei luoghi dove il lavoro è appena cominciato -Russia, Corea, Indonesia e Romania- dove già stanno sbocciando tante attività apostoliche per persone cattoliche e non.

- Per lei è più facile essere santo o saggio?
- Rispondo con il punto 282 di Cammino: "Paradosso: è più accessibile essere Santo che sapiente, ma é più facile essere sapiente che Santo".

(08/06/11, http://www.it.josemariaescriva.info/ )
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