Mozione Organizzativa proposta dal Comitato polesano per la Costituzione e per il NO al prossimo referendum costituzionale
A
due mesi circa dalla prima assemblea che ha dato vita , a Mestre, al
Coordinamento veneto, il Comitato polesano che ha contribuito fin
dall’inizio a questa operazione, prendendo proprio le mosse dai
contenuti espressi sia nel documento fondativo (assemblea di Mestre)
sia in quello programmatico (assemblea di Rovigo), vista la nascita
a Roma del COMITATO per il NO nazionale, presieduto dal prof.
Alessandro Pace e del suo direttivo, propone all’assemblea del
Coordinamento Veneto quanto segue e chiede che venga messo ai voti:
In tutte le province i Comitati già sorti, ove ancora non l’abbiano fatto, assumono da subito anche il ruolo di COMITATI del NO al referendum costituzionale.
Già da questa assemblea del 12 dicembre il Coordinamento Veneto per la Costituzione assume il ruolo anche di Coordinamento veneto per il NO al referendum costituzionale.
Le adesioni ai Comitati provinciali, siano di singoli che di soggetti collettivi, vanno stimolate, accettate all’interno delle piattaforme e delle motivazioni che abbiamo, come Coordinamento, già approvate nei mesi scorsi.
Al Coordinamento è assegnato ruolo di collegamento, di promozione documenti e materiale, di contatto e rappresentanza con i livelli nazionali
Va chiesta per questo al più presto, al Comitato nazionale del NO una risposta chiara ed esauriente alla domanda di come i Comitati singoli per il NO possano aderire, risposta che serva anche al più presto da riconoscimento del ruolo dei Comitati stessi. La sola idea che si possa procedere a due velocità ( fondatori del Comitato che fanno parte degli organismi dirigenti dello stesso da un lato e dall’altro i Comitati territoriali o provinciali) è da respingere, vista la già negativa esperienza di Salviamo la Costituzione. Come ci si chiede di essere “aperti e disponibili”in maniera paritaria agli ingressi di chi aderirà strada facendo, così il Comitato nazionale deve essere aperto e paritario nei confronti di chi organizza nei territori la campagna referendaria e di difesa della Carta.
Vanno ribadite a Roma le richieste di adesioni a costo simbolico per i Comitati che devono racimolare finanziamenti per iniziative in loco
Il Comitato nazionale del NO deve fornire linee generali , documenti, assistenza e indicazioni tecniche, disponibilità di relatori per iniziative nei territori ( sarebbe bene aver pronta una lista di persone disposte a girare per province anche lontane) .
I Comitati locali, e i loro Coordinamenti regionali, sono responsabili delle scelte operative che vengono fatte tramite assemblee e in autonomia decisionale, sia pur con sintonia di intenti con il Comitato nazionale.
Con questa mozione auspichiamo e chiediamo a tutti i Comitati veneti che aderiscono al Coordinamento di rendere operative le scelte già definite e votate nelle scorse assemblee, in particolare quelle contenute nel documento votato a Rovigo il 31 ottobre scorso. Per farlo davvero occorre che tutti noi e chi arriverà, sia singolo che sigla di soggetto collettivo, lavoriamo superando visioni personali e DANDO PRIORITA’ ASSOLUTA ALLA DIFESA DELLA COSTITUZIONE , ALLA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA REPUBBLICANA SU QUALUNQUE ALTRO ARGOMENTO.