I: [coor_veneto_costituzione] I: ainis finocchiaro- Dilettanti allo sbaraglio- Regioni a statuto speciale nel caos

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2016. 11. 10. 오전 5:24:5916. 11. 10.
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Da: coor_veneto_...@googlegroups.com
Data: 9-nov-2016 14.27
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Ogg: [coor_veneto_costituzione] I: ainis finocchiaro- Dilettanti allo sbaraglio- Regioni a statuto speciale nel caos

In dieci regioni , tra le quali 2 a statuto speciale/province autonome che eleggono un solo consigliere regionale/provinciale senatore, già era inapplicabile il nuovo art. 57 c. 2 che prevedeva l'elezione dei Senatori CON METODO PROPORZIONALE e anche c'erano problemi in Sardegna (speciale) e Calabria che ne eleggevano due. Ebbene si scopre che le 5 regioni a Statuto speciale non possono eleggere i loro consiglieri in Senato, perché lo vietano i rispettivi statuti che hanno rango di norma costituzionale speciale e pertanto una norma costituzionale generale anche se posteriore non può derogarla in base al noto brocardo lex etiam posterior generalis NON derogat legi etiam priori speciali
Nella  legge di revisione soggetta a referendum non si potevano mettere pareri o intese e comunque se come norma transitoria si mettevano norme di modifica degli statuti non si poteva sottoporla a referendum come ricorda la stessa Finocchiaro a prescindere dal fatto che pareri o intese che siano non potevano anticipare una modifica costituzionale non entrata in vigore. La fretta è stata cattiva consigliera e le regioni a statuto speciale pagano il loro ricatto di non fare
approvare la revisione se non c'erano garanzie che non erano toccate dalla revisione. Chissà cosa escogiteranno che la norma transitoria  per la prima elezione è norma speciale?

Felice C. Besostri





Riforma costituzionale

Finocchiaro/Ainis: La Riforma e le Regioni a statuto speciale

Lettera - la Repubblica

Caro direttore, in riferimento all`articolo di Michele Ainis del 23 ottobre non è vero che l`art. 39 della riforma costituzionale rechi, per la applicazione del titolo IV alle Regioni a statuto speciale, aggravamento del procedimento legislativo.
Il procedimento cui si fa riferimento nell`art. 39 della riforma è quello già previsto a Costituzione vigente. Si tratta, già oggi, di una procedura aggravata, che presenta le seguenti caratteristiche:
– l`atto con cui si approva o modifica lo Statuto speciale è una legge costituzionale ( artt. 116, 1 c. e 138 della Costituzione);
– la legge costituzionale che approva o modifica lo Statuto non è soggetta a referendum confermativo (disposizione
introdotta dalla legge costituzionale n. 2/2001);
– nei progetti di modifica dello Statuto presentati dal Governo in sede parlamentare deve essere acquisito il parere del Consiglio regionale (previsione contenuta in tutti gli Statuti speciali, che sono fonti di rango costituzionale, come, ad esempio, nell`art. 63 dello Statuto del Friuli-Venezia Giulia, nell`art. 41 ter dello Statuto della Regione Sicilia, nell`art. 54 dello Statuto della Regione Sardegna. Quest`ultimo, peraltro, prevede un ulteriore aggravamento della procedura).

L`autrice è senatrice Pd e
Presidente della Commissione
Affari Costituzionali di
Palazzo Madama

LA RISPOSTA

MICHELE AINIS

CARA senatrice Finocchiaro, d`accordo, l`art. 39 è scritto in forma così criptica da rendere lecita ogni interpretazione. Due fatti, però, mi parrebbero difficilmente confutabili. Primo: la sostituzione del «parere» ( non vincolante) dei Consigli regionali, prescritto dalla legge costituzionale n. 2 del 2001, con l`«intesa» (vincolante). Dunque ogni Regione speciale diventa uno Stato straniero, nel senso che i suoi rapporti con l`Italia vengono regolati da accordi bilaterali.
Secondo: la reazione degli autonomisti. Da Panizza e Dellai in Trentino, fino al governatore della Sardegna Pigliaru. Dopo il mio articolo di domenica scorsa, ne hanno dodotto che chiunque abbia a cuore l`autonomia speciale dovrà votare sì ( v. i quotidiani Trentino, l`Adige, l`Unione sarda del 24 e 25 ottobre; Alto Adige del 26 ottobre). E con loro diversi parlamentari del Pd (Nicoletti, Sanna ), proprio per la garanzia rappresentata dall`intesa. Tutti vittime d`un malinteso?


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