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neon, come funziona...

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mariolin

unread,
Jan 29, 2014, 2:44:13 PM1/29/14
to
Una lampada al neon è composta dallo starter, dal reattore e dal tubo al
neon, quando il neon è quasi esaurito non riesce ad accendersi del tutto
e lampeggia. Ad ogni lampeggio lo starter gli da una scarica per cercare
di accenderlo o lo starter cmq entra in gioco solo per pochi secondi
appena si da corrente? come "capisce" che il neon si è acceso e può
interrompere il suo lavoro.

Se un neon comincia a lampeggiare, meglio spegnerlo, può danneggiare
starter e reattore o si può lasciare andare fino a completo esaurimento?
(pensiamo se serve ad illuminare una zona di passaggio, finché non si ha
tempo di cambiarlo è sempre meglio del buio). Thanks.

mariolin

unread,
Jan 29, 2014, 3:02:25 PM1/29/14
to
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mariolin

unread,
Jan 29, 2014, 5:22:27 PM1/29/14
to
Il 29/01/2014 22:35, Art ha scritto:
> Secondo me, lo starter non interviene più finchè il tubo resta acceso,
> ed è fatto da uno scarcatore a gas con una lamina bimetallca come
> interruttore in serie...
e quando il neon è quasi esaurito e lampeggia, ad ogni lampo che fa è lo
starter che gli da la "botta"?
e quando il neon è del tutto esaurito, se lo si dimentica con
l'interruttore in posizione on, lo starter consuma corrente e tenta di
accendere ripetutamente il neon :-D o vista la totale assenza di gas e
passaggio di corrente, se ne sta buono e spento?
Message has been deleted

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Jan 29, 2014, 11:36:02 PM1/29/14
to
On Wed, 29 Jan 2014 20:44:13 +0100, mariolin wrote:

> Una lampada al neon è composta dallo starter, dal reattore e dal tubo al
> neon, quando il neon è quasi esaurito non riesce ad accendersi del tutto
> e lampeggia. Ad ogni lampeggio lo starter gli da una scarica per cercare
> di accenderlo o lo starter cmq entra in gioco solo per pochi secondi
> appena si da corrente? come "capisce" che il neon si è acceso e può
> interrompere il suo lavoro.

Intorno alle lampade fluorescenti girano cosi' tante leggende e storie
che e' difficile trovare in rete le risposte giuste, sepolte come sono
in mezzo al chiacchiericcio del popolo della rete (che puo' diventare
anche piuttosto assordante).

Provo a sfrondare un po'.

Lo starter e' costruito in modo simile agli interruttori ad intermittenza
elettromeccanici dei segnalatori delle frecce sulle auto o delle luci
decorative natalizie. Ma ci sono due differenze:

a) a freddo i contatti sono aperti (mentre quelli ad intermittenza sono
chiusi, N.C.)
b) e' contenuto in un bulbo con un gas ionizzabile

La scarica all'apertura genera impulsi EMC che possono disturbare
la ricezione radio, per questo motivo in parallelo alla ampolla troviamo
un condensatore in genere tra i 0,005 uF ed i 0,02 uF.

Quindi, quello che viene denominato "starter" e' la combinazione di un
bulbo sigillato con al suo interno un interruttore ad intermittenza N.A.
(Normalmente Aperto) immerso in un gas ionizzabile ed in parallelo al
bulbo un condensatore.

Per chi non sapesse come funziona un interruttore ad intermittenza, uno
dei contatti e' una lama composta da due lamine di metalli diversi
rigidamente collegate (aderenti) tra di loro (cosidetta lamina
bimetallica). Negli interruttori ad intermittenza la bilama ha una
sezione modesta in rapporto alla corrente che l'attraversera' in
condizioni normali di funzionamento.
Il risultato e' che quando la bilama viene attraversata dalla corrente
di funzionamento si riscalda. Una opportuna scelta dei metalli causera'
che una delle lamine si allunghera' di piu' (con il calore il metallo si
dilata) e se essa e' la lamina piu' interna (rispetto al punto di
contatto della coppia, il risultato e' che la lamina si apre.

Non e' cosi' negli starter. In essi il calore che mette in movimento la
bilama (posizionata in modo da richiudersi al riscaldamento) e' generato
dalla scarica del gas contenuto nell'ampolla (che si accende come fosse una
lampadina al neon di circa 1W di potenza). Appena il contatto si chiude,
l'ampolla diventa un corto circuito ed il gas non scarica piu'. Percio' la
bilama torna a raffreddarsi ed il contatto si riapre.
Piu' avanti spiego cosa succede quando il contatto si apre.
Notare che mentre il "neon" riscalda la bilama, la corrente che
l'attraversa, passa anche attraverso i filamenti al tungsteno del tubo
fluorescente, preriscaldandoli. Questo preriscaldamento facilita la prima
accensione (altrimenti ci vorrebbe una tensione di accensione ancora piu'
alta di quella prevista).

Per ora rispondo alla sua domanda: ma perche' lo starter ad un certo
punto smette di avviare ? Perche' quando il tubo si accende, abbiamo
un passaggio di corrente all'interno del tubo che, come qualsiasi
passaggio di corrente, porta ad una abbassamento della tensione ai
capi del tubo.

Lo starter e' in parallelo al tubo, percio' vede abbassarsi la tensione
anche ai suoi capi. A quel punto la tensione non e' piu' sufficiente
per provocare una scarica nel gas sufficiente a riscaldare la bilama
che resta percio' aperta. Se pero' il tubo per qualche motivo si spegne,
la tensione ai capi dello starter si rialza ed il ciclo ricomincia.

Uno starter puo' essere sostituito da un semplice pulsante N.A. che
mette in corto i due fili quando premuto. Per accendere il tubo non
dovete fare altro che premere per 2-3 secondo il pulsante e poi
rilasciarlo. Al momento del rilascio il tubo dovrebbe accendersi.
Se la luce si spegne, ripremere un'altra volta. Dopo 3-4 tentativi
dovrebbe restare acceso. In parallelo al pulsante occorre pero' anche
una lampadina al neon da 1W (potete recuperarlo da uno starter "rotto")
[*]

Uno starter (avviatore) funzionante dovrebbe aprirsi almeno 7 volte
nel giro di 25 secondi, normalmente il tempo massimo perche' un tubo
si accenda o, se lo starter e' munito di protezioni termica, scatti la
sicurezza ed interrompa i tentativi di accensione.

> Se un neon comincia a lampeggiare, meglio spegnerlo, può danneggiare
> starter

Piu' che "danneggiare" lo starter, lo "usura". Lo starter ha un certo
numero di accensioni di vita. Se continua a tentare di accendere la
lampada, direi che comincia a consumare rapidamente la sua vita utile,
non trova ?

> e reattore

Per quanto riguarda i reattori elettromagnetici, non vedo problemi.
Per quanto riguarda quelli elettronici, dovrebbero "vedere" i tentativi
inutili dello starter e quindi interrompere il processo a vuoto oppure
fanno direttamente a meno dello starter (starterless).

> o si può lasciare andare fino a completo esaurimento?

Se vuole gettare via anche lo starter.
E nel frattempo continuare a consumare energia elettrica per niente.

> (pensiamo se serve ad illuminare una zona di passaggio, finché non si ha
> tempo di cambiarlo è sempre meglio del buio)

Deve proprio essere buio pesto, perche' quando il tubo si esaurisce
normalmente si tratta di un bagliore rossastro poco luminoso (ma molto
energetico).

Riguardo al cosidetto reattore/trasformatore in realta' il suo nome
completo e' "reattore induttivo" ovvero non e' altro che un induttore
(reattore deriva da "reattanza" come induttore sta ad "induttanza").
Gli inglesi la chiamano "zavorra elettrica" o "zavorra" (ballast).
Infatti un tubo fluorescente funziona come un LED: va regolato in
corrente se non si vuole che si autodistrugga. La "zavorra" serve
a regolare la corrente, evitando che salga fino al punto di distruzione
della lampada.

L'induttore e' un oggetto elettrico che si comporta tranquillo se
variate lentamente la corrente che lo attraversa (aumentandola o
diminuendolo gradualmente). Ma se gli aumentate o calate di colpo la
corrente, si ribella alzando violentemente la tensione ai suoi capi.

Ora, quando lo starter chiude i contatti, provoca un aumento
della corrente (che all'inizio era limitata dalla resistenza dei due
filamenti di tungsteno in serie alla lampadina al neon). L'induttore
accumula cosi' ulteriore energia, che appena lo starter "apre", provoca
una sovvratensione che appare tra i due filamenti del tubo fluorescente,
innescando l'arco che accende il tubo fluorescente.

[*] quando sostituendo con un tubo nuovo, notate che se, ruotandolo
(quindi alimentadolo e disalimentandolo a mano mentre ruota sui
contatti) si accende, ma se usando l'interruttore si limita a diventare
rosso, e' prova sufficiente ed evidente che lo starter e' andato.

Nota 1: ho descritto il tubo a preriscaldamento, il genere che piu' usato
negli impianto domestici e per lunghezze di tubo di 120 cm o meno.
Senza starter o circuiti ausiliari.

Nota 2: un induttore ha solo due "morsetti" e si trova collegato in serie
al tubo (ovvero da un lato e' collegato alla rete o interruttore,
dall'altro e' collegato ad uno dei morsetti del tubo fluorescente.
Se invece ci sono piu' morsetti si tratta di un autotrasformatore che serve
ad alzare o abbassare la tensione verso il tubo fluorescente.
Ma per il resto funziona come un induttore semplice, seppure la tensione
cambia rispetto a quella altrimenti fornita solo dalla rete.
Notare che essendo un autotrasformatore, uno dei morsetti di ingresso
e' direttamente connesso ad uno dei morsetti di uscita.

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Jan 29, 2014, 11:39:36 PM1/29/14
to
On Wed, 29 Jan 2014 23:22:27 +0100, mariolin wrote:

> Il 29/01/2014 22:35, Art ha scritto:
>> Secondo me, lo starter non interviene più finchè il tubo resta acceso,
>> ed è fatto da uno scarcatore a gas con una lamina bimetallca come
>> interruttore in serie...
> e quando il neon è quasi esaurito e lampeggia, ad ogni lampo che fa è lo
> starter che gli da la "botta"?
> e quando il neon è del tutto esaurito,

"neon" o "tubo" ?

Attenzione, il "neon" c'e' ed e' quello dentro lo starter (e non si
esaurisce cosi' rapidamente).

hicks

unread,
Jan 30, 2014, 2:49:42 AM1/30/14
to
Roberto Deboni DMIsr ha scritto:


> Intorno alle lampade fluorescenti girano cosi' tante leggende e storie
[...]

Molto chiaro ed esaustivo, grazie!

Checché ne dicano i soliti detrattori, trovo gli interventi di Deboni
sempre interessanti e competenti.

buona giornata a tutti
hicks


manuele

unread,
Jan 30, 2014, 3:33:59 AM1/30/14
to

"Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
news:5LqdnV8AJoEvS3TP...@giganews.com...
> On Wed, 29 Jan 2014 20:44:13 +0100, mariolin wrote:
>
> Ora, quando lo starter chiude i contatti, provoca un aumento
> della corrente (che all'inizio era limitata dalla resistenza dei due
> filamenti di tungsteno in serie alla lampadina al neon). L'induttore
> accumula cosi' ulteriore energia, che appena lo starter "apre", provoca
> una sovvratensione che appare tra i due filamenti del tubo fluorescente,
> innescando l'arco che accende il tubo fluorescente.
>

Questa della sovratensione e' una vera e propria LEGGENDA METROPOLITANA, in
questo tipo di configurazione (tubo, starter, reattore) l'innesco dell'arco
e' dovuto UNICAMENTE agli elettroni emessi dai filamenti accesi che
ionizzano il gas contenuto nel tubo quel tanto che basta ad innescare
l'arco, si ricorda che i filamenti sono rivestiti di ossidi che facilitano
l'emissione di elettroni proprio come nelle vecchie valvole termoioniche.
Una volta innescato l'arco cortocircuita lo starter che si spenge e finisce
la sua funzione.
La scarica viene limitata dal reattore e la tensione ai capi del tubo si
stabilizza intorno a 70/90 volt, con questa tensione (che e' anche quella ai
capi dello starter) non viene piu' mantenuta la scarica interna allo starter
che si raffredda ed interrompe il circuito (alimentazione dei filamenti).
La funzione dello starter e' quella di mantenere accesi i filamenti fino ad
innesco avvenuto e quando lo starter si stacca l'innesco dell'arco E' GIA'
AVVENUTO, la presunta sovratensione non serve piu'.
Dico presunta perche' la probabilita' che lo starter interrompa la corrente
per poter generare una sovratensione (fittiziamente perche' interrompe solo
la corrente nei filamenti) e' meno del 50 per cento, basta pensare che il
distacco puo' avvenire in qualsiasi punto della sinusoide e non solo al
livello tale da generare una sovratensione, senza considerare che la
corrente circolante, limitata dalla resistenza dei filamenti e' veramente
bassa.

Poi, per chi non lo sapesse, i primi tubi a scarica avevano la limitazione
in corrente con una resistenza, ci sono stati anche aggeggi in cui al posto
della resistenza c'era una lampada a filamento per avere "luce mista".
Quindi la presunta sovratensione e' solo nella fantasia di certi creduloni.

Cordialita'
Liberty Kid


Message has been deleted

lupino

unread,
Jan 30, 2014, 7:34:45 AM1/30/14
to

"hicks" <

> Checché ne dicano i soliti detrattori, trovo gli interventi di Deboni
> sempre interessanti e competenti.
>
si certo,
in dialetto si direbbe:
"el le conta che le par vere"





Roberto Deboni DMIsr

unread,
Jan 30, 2014, 1:09:10 PM1/30/14
to
On Thu, 30 Jan 2014 09:33:59 +0100, manuele wrote:

> "Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
> news:5LqdnV8AJoEvS3TP...@giganews.com...
>> On Wed, 29 Jan 2014 20:44:13 +0100, mariolin wrote:
>>
>> Ora, quando lo starter chiude i contatti, provoca un aumento della
>> corrente (che all'inizio era limitata dalla resistenza dei due
>> filamenti di tungsteno in serie alla lampadina al neon). L'induttore
>> accumula cosi' ulteriore energia, che appena lo starter "apre", provoca
>> una sovvratensione che appare tra i due filamenti del tubo
>> fluorescente, innescando l'arco che accende il tubo fluorescente.
>>
>>
> Questa della sovratensione e' una vera e propria LEGGENDA METROPOLITANA,
> in questo tipo di configurazione (tubo, starter, reattore) l'innesco
> dell'arco e' dovuto UNICAMENTE agli elettroni emessi dai filamenti
> accesi che ionizzano il gas contenuto nel tubo quel tanto che basta ad
> innescare l'arco, si ricorda che i filamenti sono rivestiti di ossidi
> che facilitano l'emissione di elettroni proprio come nelle vecchie
> valvole termoioniche. Una volta innescato l'arco cortocircuita lo
> starter che si spenge e finisce la sua funzione.

Lei sostanzialmente afferma che la corrente di alimentazione del neon
contenuto nello starter non basta a riscaldare i filamenti ?

> La scarica viene limitata dal reattore e la tensione ai capi del tubo si
> stabilizza intorno a 70/90 volt

Per qualsiasi lunghezza del tubo ?

> , con questa tensione (che e' anche
> quella ai capi dello starter) non viene piu' mantenuta la scarica
> interna allo starter che si raffredda ed interrompe il circuito
> (alimentazione dei filamenti).

Quindi lei afferma che il tubo si accende prima che lo starter apra i
contatti ?

> La funzione dello starter e' quella di
> mantenere accesi i filamenti fino ad innesco avvenuto e quando lo
> starter si stacca l'innesco dell'arco E' GIA' AVVENUTO,

Perfetto: quindi se inserisco in parallelo ad uno starter guasto un
pulsante, dovrei ottenere l'accensione del tubo mentre tengo premuto
il pulsante, ovvero prima di rilasciarlo ?

Domanda: quando uno starter e' guasto (ovvero non riesce piu' a svolgere
il suo operato, qualche che sia) quale e', a suo parere, il tipo di guasto
- lamine in corto ?
- bilama distaccata (non piega piu' al calore) ?
- gas ionizzante "esaurito" ?
- altro ?

> la presunta
> sovratensione non serve piu'. Dico presunta perche' la probabilita' che
> lo starter interrompa la corrente per poter generare una sovratensione
> (fittiziamente perche' interrompe solo la corrente nei filamenti) e'
> meno del 50 per cento, basta pensare che il distacco puo' avvenire in
> qualsiasi punto della sinusoide e non solo al livello tale da generare
> una sovratensione,

e non pensa sia il motivo per cui occorrono alcuni tentativi ? In sostanza
deve "beccare" il momento giusto. O no ?

> senza considerare che la corrente circolante,
> limitata dalla resistenza dei filamenti e' veramente bassa.

sulle 100 mA ?

> Poi, per chi non lo sapesse, i primi tubi a scarica avevano la
> limitazione in corrente con una resistenza,

Certo, ma la resistenza consuma energia. Le reattanza invece (perdite a
parte) si limita a "spostarla".

> ci sono stati anche aggeggi
> in cui al posto della resistenza c'era una lampada a filamento per avere
> "luce mista". Quindi la presunta sovratensione e' solo nella fantasia di
> certi creduloni.

Ovvero allo stacco di una induttanza non ho alcun picco di tensione ?

uniposta

unread,
Jan 30, 2014, 5:24:25 PM1/30/14
to
23:24 gio30gen2014 (vedi signature)

- Gio 30 Gen 2014, 05:36, Roberto Deboni DMIsr
<news*analisienergie-it> fra le varie ha scritto:

> Provo a sfrondare un po'.

- chemerda, deboni... un testo così dannatamente lungo, e non
avete scritto che i filamenti sono rivestiti di materiale
termoemittente, per agevolare una prima ionizzazione della miscela
di scarica. Adesso non ho voglia di scrivere altro (che peraltro
avevo già scritto più volte in passato), einculatevi, omerde

--
uniposta* /associator synaesthete/ email su: *yahoo-it *gmail-com
//> una delle mie immagini http://postimage.org/image/dd75gbc4f/ //> le
mie facce (49anni/settembre2012) http://postimage.org/image/cj98ac4yn/
(se l'immagine non si vede su explorer, usare firefox o altro browser)
da lun08apr2013, di regola potro' esserci martedi', giovedi' e sabato

manuele

unread,
Jan 31, 2014, 3:07:06 AM1/31/14
to

"Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
news:F8idnXqa4ePbCHfP...@giganews.com...
> On Thu, 30 Jan 2014 09:33:59 +0100, manuele wrote:
>
>> "Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
>> news:5LqdnV8AJoEvS3TP...@giganews.com...
>>> On Wed, 29 Jan 2014 20:44:13 +0100, mariolin wrote:
>>>
Invece di fare domande in parte con ovvia risposta in parte inutili,
sforzati a capire perche' i costruttori si sono complicati la vita con i
filamenti e gli ossidi depositati su di loro.
Secondo te non servono a niente, basta "beccare" il punto giusto della
sinusoide e il tubo si accende magicamente.
ROTFL!!!!

Liberty Kid


Roberto Deboni DMIsr

unread,
Jan 31, 2014, 6:25:34 AM1/31/14
to
On Fri, 31 Jan 2014 09:07:06 +0100, manuele wrote:

> "Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
> news:F8idnXqa4ePbCHfP...@giganews.com...
>> On Thu, 30 Jan 2014 09:33:59 +0100, manuele wrote:
>>
>>> "Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel
>>> messaggio news:5LqdnV8AJoEvS3TP...@giganews.com...
>>>> On Wed, 29 Jan 2014 20:44:13 +0100, mariolin wrote:
>>>>
> Invece di fare domande in parte con ovvia risposta in parte inutili,
> sforzati a capire perche' i costruttori si sono complicati la vita con i
> filamenti e gli ossidi depositati su di loro. Secondo te non servono a
> niente, basta "beccare" il punto giusto della sinusoide e il tubo si
> accende magicamente.

Secondo me ... niente. Le domande e le risposte contribuiscono alla
comprensione da parte degli altri partecipanti del suo sapere.

Per esempio, chi non si e' fatto distrarre da una certa fumosita' della
materia e' probabilmente curioso di sapere chi innesca prima; le sue
parole:

"Una volta innescato l'arco cortocircuita lo starter che si spenge e
finisce la sua funzione"

Supponendo che per "arco innescato" intenda l'arco dentro il tubo
fluorescente, non credo di essere l'unico a chiedersi come fa a
"partire" l'arco dentro il tubo mentre lo starter e' chiuso.
Dopotutto, se lo starter e' in parallelo con il tubo, quando e'
chiuso, la d.d.p. (differenza di potenziale) tra i due filamenti del
tubo non e' zero ?

In quanto alle ripetute e numerose (una epidemia ?) ripetizioni che:

"... i filamenti sono rivestiti di materiale termoemittente, per
agevolare una prima ionizzazione della miscela di scarica ..."

non mi pare in nessun punto del testo di avere implicato il contrario
ne che non fosse necessario. La questione sta tutta nel "agevolare".
E' evidente che non e' "automatico", "facile" (scegliete il sinonimo
o termine che preferite) che avvenga questa scarica. Quindi occorrono
alcuni artifizi costruttivi. Mi pare di capire che secondo logica comune
degli intervenuti, basta un solo artifizio: il rivestimento specifico
termoemittente perche' avvenga il miracolo. Personalmente ritengo che,
ricordando il funzionamento dell'arco nei gas (ove c'e' una soglia
iniziale da vincere, con condizioni di mantenimento drasticamente piu'
moderate di quelle di innesco), si operi su piu' fronti contemporaneamente.

Infine, ripeto ancora una volta il caveat: ho descritto un tipo specifico
di tubo (che ritengo il piu' diffuso, ma non e' l'unico tipo disponibile
all'acquisto).

Per esempio oltre a quelli a preriscaldamento (tipo PH = pre-heat) di cui
ho descritto un tipo, ci sono quelle "rapidi" (tipo RS = rapid-start).
Ebbene, nelle lampade rapidi non c'e' lo starter ed indovinate come
funzionano ...


Non sono un esperto, non progetto e fabbrico luci fluorescenti, e quindi
ogni puntualizzazione e' gradita. Ma il comportarsi da "maestrine" di
molti di voi, pronti a bacchettare, senza alcun confronto, ma limitandosi
a scantonare il dialogo con "ovvia risposta", "in parte inutili", "sforzati
a capire" potrebbe forse dare qualche spunto alla mia mente, ma e' di una
totale inutilita' per tutti gli altri partecipanti al gruppo.

Peraltro alcuni di voi paiono concentrarsi in interventi distruttivi
verso molti partecipanti: suppongo che vi rendiate conto che state
distruggendo la comunita' creativa e produttiva del gruppo. Perche' lo
fate ? Siete contro Usenet in generale ? Non gradite strumenti che
permettano la risalita alla coscienza generale di voci dal basso ?
Infatti, pare ovvio che tollerando l'esistenza anche di gruppi tecnici
ed hobbystici, all'occorrenza possono anche fungere da megafono per
informazioni importanti ed urgenti di altro genere (come accaduto
lungo la fascia Nord dell'Africa, ed accade ora in Europa Orientale).
E' questo il problema ? O si tratta semplicemente di espressioni di
quel fenomeno culturale descritto dal compianto Dott.Cipolla ?

manuele

unread,
Jan 31, 2014, 9:03:07 AM1/31/14
to

"Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
news:McudnZ8v2umzFXbP...@giganews.com...
> On Fri, 31 Jan 2014 09:07:06 +0100, manuele wrote:
>
Cosa non ti e' chiaro in questa frase: "...questo tipo di configurazione
(tubo, starter, reattore) l'innesco dell'arco
e' dovuto ..."?
Quando parleremo di altri tipi di configurazione te lo faro' sapere.
Inoltre piantala di arrampicarti puntigliosamente sugli specchi, tu, tra le
altre cose, hai asserito che l'accensione di un tubo fluorescente (nella
configurazione sopracitata) e' dovuta essenzialmente alla sovratensione di
apertura che si genera all'apertura dello starter, ed io e' questa tua frase
che ho quotato e contestato.
Prendi atto che cio' e' ASSOLUTAMENTE falso e possiamo continuare a
discutere di cose serie.

Cordialita'
Liberty Kid


Daniele Orlandi

unread,
Jan 31, 2014, 6:33:52 PM1/31/14
to
mariolin wrote:
>
> Una lampada al neon

Iniziamo a dire che le lampade fluorescenti non hanno dentro neon. Quelle al
neon fanno un colore arancio/rosa. Le spie arancioni sono al neon, le
insegne di qualche locale, eccetera.

Le lampade a fluorescenza usate comunemente usano come gas vapore di
mercurio che produce luce ultravioletta la quale colpisce i fosfori
depositati sul vetro che a loro volta emettono luce bianca.

Ciao,


uniposta

unread,
Feb 1, 2014, 11:08:45 AM2/1/14
to
17:08 sab01feb2014 (vedi signature)

(usenet newsgroup : se vedi incompleto questo messaggio,
cerca altrove in rete o usa un newsreader)

- Gio 30 Gen 2014, 09:33, manuele <manuele*tin-it> ha scritto:

> "Roberto Deboni DMIsr" <news*analisienergie-it> ha scritto nel
> messaggio news:5LqdnV8AJoEvS3TPnZ2dnUVZ8uYAAAAA*giganews-com...
>> On Wed, 29 Jan 2014 20:44:13 +0100, mariolin wrote:
>>
>> Ora, quando lo starter chiude i contatti, provoca un aumento
>> della corrente (che all'inizio era limitata dalla resistenza dei due
>> filamenti di tungsteno in serie alla lampadina al neon). L'induttore
>> accumula cosi' ulteriore energia, che appena lo starter "apre", provoca
>> una sovvratensione che appare tra i due filamenti del tubo fluorescente,
>> innescando l'arco che accende il tubo fluorescente.
>
> Questa della sovratensione e' una vera e propria LEGGENDA METROPOLITANA,

- be'... veramente risulta anche a me, ed è anche scritto nei libri.
Cosa c'è di sbagliato o di strano? Anche se, in effetti, io
personalmente non sono mai andato a misurarlo. I filamenti rivestiti
generano elettroni, e il picco induttivo di sovratensione
all'apertura delle lamelle accelera parecchio questi elettroni
fino a quando, di solito dopo alcuni tentativi, viene superata
la soglia d'innesco che ha raggiunto la lampada in quel momento.

Cosa che mi sembra ragionevole, non ce la vedo tutta 'sta leggenda



> in questo tipo di configurazione (tubo, starter, reattore) l'innesco
> dell'arco e' dovuto UNICAMENTE agli elettroni emessi dai filamenti accesi
> che ionizzano il gas contenuto nel tubo quel tanto che basta ad innescare
> l'arco, si ricorda che i filamenti sono rivestiti di ossidi che facilitano
> l'emissione di elettroni proprio come nelle vecchie valvole termoioniche.

- Ci volevano dei minuti, nei tubi elettronici... qui invece parliamo di
pochi secondi. E, visto che anche il tubo a catodo preriscaldato ha una
tensione d'innesco, perché non approfittarne? Insomma, che ha di strano


> Una volta innescato l'arco cortocircuita lo starter che si spenge
> e finisce la sua funzione. La scarica viene limitata dal reattore
> e la tensione ai capi del tubo si stabilizza intorno a 70/90 volt,
> con questa tensione (che e' anche quella ai capi dello starter)

- No, un momento... quella è la tensione rms di funzionamento a regime.
A freddo invece, è di svariate o parecchie centinaia di volt (a meno
che il tubo non sia particolarmente corto, e studiato per potersi
innescare a freddo con una tensione inferiore a quella di rete (e
quindi in tal caso basta una semplice resistenza in serie, stesso
principio delle lampade a luce miscelata (mercurio ad alta pressione).

Perfino negli alimentatori elettronici con circuito di
preriscaldamento, famosi per le loro accensioni morbide, l'innesco
avviene, tipo, che so... a 800 volt, o quello che il costruttore
ha deciso in base alle caratteristiche previste della lampada



> non viene piu' mantenuta la scarica interna allo starter che si
> raffredda ed interrompe il circuito (alimentazione dei filamenti). La
> funzione dello starter e' quella di mantenere accesi i filamenti fino
> ad innesco avvenuto e quando lo starter si stacca l'innesco dell'arco
> E' GIA' AVVENUTO, la presunta sovratensione non serve piu'. Dico
> presunta perche' la probabilita' che lo starter interrompa la corrente
> per poter generare una sovratensione (fittiziamente perche' interrompe
> solo la corrente nei filamenti) e' meno del 50 per cento, basta pensare
> che il distacco puo' avvenire in qualsiasi punto della sinusoide
> e non solo al livello tale da generare una sovratensione,

- eh sì, se ti fai le seghementali, i possibili punti di inserzione
sui vari momenti della sinusoide tenderebbero a infinito... ma prova
un po' a innestare una spina di un'apparecchiatura che assorbe un
picco iniziale molto alto, e vedrai che in pratica, in media, su
alcune volte nella tua vita che hai avuto l'ardire di innestarla, di
una hai beccato proprio la lecca che fa schioccare l'odioso scoppio
dell'arco fra i contatti. Lo capisci il linguaggio tecnico, sì?


> senza considerare che la corrente circolante,
> limitata dalla resistenza dei filamenti e' veramente bassa.

- Ma no, cosa c'entra... la corrente quando si aprono le lamelle
può circolare in pratica soltanto attraverso il tubo, in quel momento
le resistenze dei filamenti sono collegate per un solo capo ciascuna
(lasciamo perdere il piccolo condensatore antidisturbo)



> Poi, per chi non lo sapesse, i primi tubi a scarica avevano la limitazione
> in corrente con una resistenza, ci sono stati anche aggeggi in cui al posto
> della resistenza c'era una lampada a filamento per avere "luce mista".

- Appunto, ma sono casi diversi. Sono dimensionate in
maniera tale da poterlo fare, e invece per i tubi fluorescenti
è necessario avere una certa lunghezza, tale che alla fine
la tensione d'innesco diventa troppo alta e non puoi


> Quindi la presunta sovratensione e'
> solo nella fantasia di certi creduloni.

- Sabato pian piano se ne va. Passerotto, ma che senso ha


> Cordialita'
> Liberty Kid

manuele

unread,
Feb 1, 2014, 11:53:15 AM2/1/14
to

"uniposta" <unip...@nelmessaggio.it> ha scritto nel messaggio
news:52ed1c11$0$23125$4faf...@reader2.news.tin.it...
> 17:08 sab01feb2014 (vedi signature)
>
>>
>> Questa della sovratensione e' una vera e propria LEGGENDA METROPOLITANA,
>
> - be'... veramente risulta anche a me, ed è anche scritto nei libri.
> Cosa c'è di sbagliato o di strano? Anche se, in effetti, io
> personalmente non sono mai andato a misurarlo. I filamenti rivestiti
> generano elettroni, e il picco induttivo di sovratensione
> all'apertura delle lamelle accelera parecchio questi elettroni
> fino a quando, di solito dopo alcuni tentativi, viene superata
> la soglia d'innesco che ha raggiunto la lampada in quel momento.
>
> Cosa che mi sembra ragionevole, non ce la vedo tutta 'sta leggenda
>
>
Prova a mettere come limitatore una resistenza pura di valore adatto e
vedrai che il tubo si accende magicamente senza extratensioni vere o
presunte.
Con i filamenti che limitano la corrente la tensione ai capi del reattore e'
praticamente zero, quindi energia immagazzinata prossima a zero, la famosa
extratensione potrebbe essere inferiore alla tensione di rete.
E' vero che la cosa dell' extratensione si trova scritta da molte parti, in
effetti e' una leggenda metropolitana che piace.

Cordialita'
LibertyKid


uniposta

unread,
Feb 1, 2014, 12:35:18 PM2/1/14
to
18:35 sab01feb2014 (vedi signature)

(usenet newsgroup : se vedi incompleto questo messaggio,
cerca altrove in rete o usa un newsreader)

- Sab 01 Feb 2014, 17:53, manuele <manuele*tin-it> ha scritto:

> "uniposta"[...]
>> - be'... veramente risulta anche a me, ed è anche scritto nei libri.
>> Cosa c'è di sbagliato o di strano? Anche se, in effetti, io
>> personalmente non sono mai andato a misurarlo. I filamenti rivestiti
>> generano elettroni, e il picco induttivo di sovratensione
>> all'apertura delle lamelle accelera parecchio questi elettroni
>> fino a quando, di solito dopo alcuni tentativi, viene superata
>> la soglia d'innesco che ha raggiunto la lampada in quel momento.
>>
>> Cosa che mi sembra ragionevole, non ce la vedo tutta 'sta leggenda
>
> Prova a mettere come limitatore una resistenza pura di
> valore adatto e vedrai che il tubo si accende magicamente
> senza extratensioni vere o presunte.

- un tubo che per esempio si innesca con 800 volt, tu lo
hai visto accendersi coi 300 e passa della cresta di rete?


> Con i filamenti che limitano la corrente la tensione ai capi del reattore
> e' praticamente zero, quindi energia immagazzinata prossima a zero, la
> famosa extratensione potrebbe essere inferiore alla tensione di rete.

- ma che stracacchio stai dicendo... i filamenti a starter chiuso
vengono messi in parallelo al tubo (uno in serie all'altro), e quindi
in quel momento costituiscono un carico di una manciata di ohm che
di suo assorbirebbe molta corrente, ma viene limitata dal reattore;

e invece, quando si aprono le lamelle, il carico viene tolto
di colpo, e il reattore reagisce col famoso picco induttivo
(ai capi della mancanza di carico, ovvero del tubo)


> E' vero che la cosa dell'extratensione si trova scritta da molte parti,

- libri di testo, usati negli istituti. E anzi, se non mi
ricordo male ci son pure prescrizioni dettate dalle normative.
Qualcuno se ne ricorderà meglio, nei dettagli


> in effetti e' una leggenda metropolitana che piace.
>
> Cordialita'
> LibertyKid

- Rileggi con calma quello che ho scritto

hicks

unread,
Feb 1, 2014, 4:01:58 PM2/1/14
to
manuele ha scritto:

> Con i filamenti che limitano la corrente la tensione ai capi del reattore e'
> praticamente zero, quindi energia immagazzinata prossima a zero, la famosa

EHM...
Litigato con l'elettrotecnica?

L'energia immagazzinata in un "reattore" (chiamiamolo cosi') induttivo non
c'entra una mazza con la tensione ai suoi capi; tant'e' che, ragionando
all'estremo, in continua un induttore ideale ha tensione ai suoi capi nulla.
L'energia dipende invece dalla corrente che lo attraversa. Ed e' tutt'altro che
una leggenda metropolitana: gia solamente sulla bobina di un banale rele' da 12V
(quindi diciamo, per fissare le idee, 50-100 mA di corrente che l'attraversa),
se il distacco e' brusco ti assicuro che se appoggi un dito sui terminali della
bobina la stecca la senti eccome...

ciao
hicks


uniposta

unread,
Feb 1, 2014, 4:27:51 PM2/1/14
to
22:27 sab01feb2014 (vedi signature)

> EHM...
> Litigato con l'elettrotecnica?
>
> L'energia immagazzinata in un "reattore"[...]

- guarda che al mondo, esiste anche gente che ha studiato e le
cose le sa, ma... per esempio... per lungo tempo aveva creduto
anche di conoscere i collegamenti di uno starter.

Anzi... c'è perfino gente che si tira dietro cose dall'infanzia, e
queste hanno resistito a sedici lauree consecutive. Lo crederesti?

Guarda che sono infide, quelle cose lì, c'è un sacco di gente
che muore senza accorgersene, senza averle scoperte

uniposta

unread,
Feb 1, 2014, 4:43:45 PM2/1/14
to
22:43 sab01feb2014 (vedi signature)

- fra le varie avevo scritto:

> Anzi... c'è perfino gente che si tira dietro cose dall'infanzia, e
> queste hanno resistito a sedici lauree consecutive. Lo crederesti?

- "arrendetevi, qui fuori ci sono
centinaia di agenti del Controllo armati fino ai denti".
"Lo crederesti? centinaia di agenti armati fino ai denti!"

hicks

unread,
Feb 1, 2014, 5:02:56 PM2/1/14
to
uniposta ha scritto:

[...]
> > queste hanno resistito a sedici lauree consecutive. Lo crederesti?
> - "arrendetevi, qui fuori ci sono
> centinaia di agenti del Controllo armati fino ai denti".
[...]

Ma a parte il fabbro, il ciula, e qualche altro, e' rimasto qualcuno di normale
su questo gruppo?


Paperino

unread,
Feb 1, 2014, 5:11:44 PM2/1/14
to
hicks ha scritto:
/me alza la manina, poi ci riflette e la riabbassa in fretta

Bye, G.

uniposta

unread,
Feb 1, 2014, 5:14:37 PM2/1/14
to
23:14 sab01feb2014 (vedi signature)

- Sab 01 Feb 2014, 23:02,
hicks <21702invalid*mynewsgate-net> ha scritto:

> uniposta ha scritto:
>
> [...]
>>> queste hanno resistito a sedici lauree consecutive. Lo crederesti?
>> - "arrendetevi, qui fuori ci sono
>> centinaia di agenti del Controllo armati fino ai denti".
> [...]
>
> Ma a parte il fabbro, il ciula, e qualche altro,

- ma va acagare!


> e' rimasto qualcuno di normale su questo gruppo?

- era una citazione, approssimativa perché non mi ricordo le
parole esatte e su youtube non trovo video che ne parlano, di
maxwell smart agente 86 (serie di telefilm anni '60 "get smart"):

"arrendetevi, qui fuori ci sono
centinaia di agenti del Controllo armati fino ai denti."
"Lo crederesti? centinaia di agenti armati fino ai denti!"

Quindi il cattivo del Chaos rispondeva:
"Avrei qualche difficoltà a crederlo."

E quindi max contrattava, calando ogni volta, con quello
che continuava a non crederci, fino poi ad arrivare al

"ragazzino con lentiggini, maglietta a righe e fionda".

Non so se l'avessero inserita anche nel recente film, non l'ho visto

(e comunque ricordo che di gag simili ce ne furono almeno due)

uniposta

unread,
Feb 1, 2014, 5:36:48 PM2/1/14
to
23:36 sab01feb2014 (vedi signature)

(usenet newsgroup : se vedi incompleto questo messaggio,
cerca altrove in rete o usa un newsreader)

- Sab 01 Feb 2014, 23:11,
Paperino <non_te*lo-dico-invalid> ha scritto:

> hicks ha scritto:
>> uniposta ha scritto:
>> [...]
>>>> queste hanno resistito a sedici lauree consecutive. Lo crederesti?
>>> - "arrendetevi, qui fuori ci sono
>>> centinaia di agenti del Controllo armati fino ai denti".
>> [...]
>> Ma a parte il fabbro, il ciula, e qualche altro,
>> e' rimasto qualcuno di normale su questo gruppo?

- su questo, ho risposto alle 23:14.


> /me alza la manina, poi ci riflette e la riabbassa in fretta
>
> Bye, G.

- quel "/me", usato spesso soprattutto su idm,
non ho mai saputo cosa volesse dire.

E ora, siccome non voglio postare tante righe di header che
accompagnano poche righe di corpo del messaggio, aggiungo questi
(e, passate le 23:56, ritorno martedì salvo imprevisti - vedi sign).

(v)=> ZZ Ward - Put the Gun Down (Official Video)
(3'00") (fino a 1280 mp4 31,3 MB)
http://www.youtube.com/watch?v=5chkHjTNFgk
VEVO
http://www.youtube.com/user/ZZWardVEVO

(v)=> Yuliya Lonskaya plays Roberto Sierra -
Concierto Barroco (Part 2) for Guitar & Orchestra
(5'22") (fino a 480x360 - 24,4 MB)
http://www.youtube.com/watch?v=7k_p7Vc6cFo
http://www.youtube.com/user/RealMusicLoverrr

(v)=> Yuliya Lonskaya plays Roland Dyens -
Tango en skaï for guitar& orchestra
(2'53") (fino a 640x480 - 17,2 MB)
http://www.youtube.com/watch?v=uV9bgMkgZQ0
http://www.youtube.com/user/RealMusicLoverrr

(v)=> Yuliya Lonskaya plays Roberto Sierra -
Concierto Barroco (Part 3 fragment ) for Guitar & Orchestra
(1'10") (fino a 480x360 - 5,35 MB)
http://www.youtube.com/watch?v=P3RjFNkasoM
http://www.youtube.com/user/RealMusicLoverrr

(v)=> Blue (Da Ba Dee) by Eiffel 65
(2'56") (fino a 960x720 - 40,5 MB)
(due ragazzine anglofone che fan lesceme nella stanza)
http://www.youtube.com/watch?v=hskmVhMshVA
http://www.youtube.com/user/ImaDrugandurAddicted

(v)=> Microbrute Introduction
(2'16") (fino a 1280x720 - 32,9 MB)
(panoramica sintetizzatore analogico arturia microbrute)
http://www.youtube.com/watch?v=1bO07ge3hzo
Arturia Web
http://www.youtube.com/user/Arturiaweb

-=-=-

Paperino

unread,
Feb 1, 2014, 6:25:43 PM2/1/14
to
uniposta ha scritto:
> Paperino ha scritto:
>> hicks ha scritto:
>>> Ma a parte il fabbro, il ciula, e qualche altro,
>>> e' rimasto qualcuno di normale su questo gruppo?
>> /me alza la manina, poi ci riflette e la riabbassa in fretta
> - quel "/me", usato spesso soprattutto su idm,
> non ho mai saputo cosa volesse dire.

Deriva dall'uso su ICQ, un sistema di chat ora poco
frequentato. In quel programma scrivere /me equivale
a scrivere il nome utente corrente. Poiché un utente
potrebbe cambiare anche al volo il proprio nickname
senza neanche uscire dal programma, l'uso di /me rende
impossibile sbagliarsi.
Al di fuori di questo programma è considerato in modo
autoironico.
In questo caso è come se avessi scritto:

>> Paperino alza la manina, poi ci riflette e la riabbassa in fretta

Bye, G.

manuele

unread,
Feb 2, 2014, 2:34:50 AM2/2/14
to

"uniposta" <unip...@nelmessaggio.it> ha scritto nel messaggio
news:52ed305a$0$1375$4faf...@reader1.news.tin.it...
> 18:35 sab01feb2014 (vedi signature)
>
> (usenet newsgroup : se vedi incompleto questo messaggio,
> cerca altrove in rete o usa un newsreader)
>
Taglio tutto per cristiana pieta'.
Debbo dire che hai poche idee... in compenso ben confuse.

Cordialita'
Liberty Kid


Roberto Deboni DMIsr

unread,
Feb 2, 2014, 9:11:36 AM2/2/14
to
On Fri, 31 Jan 2014 15:03:07 +0100, manuele wrote:

> "Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
> news:McudnZ8v2umzFXbP...@giganews.com...
>> On Fri, 31 Jan 2014 09:07:06 +0100, manuele wrote:
>>
> Cosa non ti e' chiaro in questa frase: "...questo tipo di configurazione
> (tubo, starter, reattore) l'innesco dell'arco e' dovuto ..."?

Per la precisione:

... (tubo, starter, reattore) l'innesco dell'arco e' dovuto UNICAMENTE
agli elettroni emessi dai filamenti accesi che ionizzano il gas
contenuto nel tubo quel tanto che basta ad innescare l'arco,

Ma poi ha fatto il grave errore di aggiungere:

"Una volta innescato l'arco cortocircuita lo starter che si spenge e
finisce la sua funzione."

A questo punto concedo pero' ancora il beneficio del dubbio:

"l'arco si innesca" prima o dopo che il contatto dello starter si
e' aperto ?

Ma poi lei aggrava ancora di piu' il suo errore:

"La funzione dello starter e' quella di mantenere accesi i filamenti
fino ad innesco avvenuto e quando lo starter si stacca l'innesco
dell'arco E' GIA' AVVENUTO, la presunta sovratensione non serve piu'."

Le ho dato ripetuta possibilita' per precisare meglio, ma si e' comportato
come tutti hanno potuto constatare.

Ora le chiedo, come diamine fa ad innescarsi l'arco dentro il tubo PRIMA
che i contatti dello starter si aprano (lei scrive "lo starter si stacca")
quando la tensione ai capi dei due filamenti e' sostanzialmente ZERO ?

Con questo chiudo, perche' con tutte le possibilita' che le ho dato e
con ha colto, lei ha solo glissati di qua e di la', aumentando sicuramente
la confusione in chi non e' certo di come funziona la configurazione
citata.

> Quando parleremo di altri tipi di configurazione te lo faro' sapere.
> Inoltre piantala di arrampicarti puntigliosamente sugli specchi, tu, tra
> le altre cose, hai asserito che l'accensione di un tubo fluorescente
> (nella configurazione sopracitata) e' dovuta essenzialmente alla
> sovratensione di apertura che si genera all'apertura dello starter,

"essenzialmente" lo ha interpretato lei.
Io invece ho descritto un processo complesso che comincia con il
pre-riscaldamento dei filamenti e che si e' concluso con l'arco iniziale.

Se fosse vera la sua affermazione che la sovvratensione e' l'evento
fisico determinante l'accensione, allora, perche' prendersi la briga
di pre-riscaldare in modo controllato i filamenti ? Perche' mi sarei
preso la briga di spiegare:

"... a corrente che l'attraversa, passa anche attraverso i filamenti al
tungsteno del tubo fluorescente, preriscaldandoli ..."

> ed
> io e' questa tua frase che ho quotato e contestato.

Ed io ripeto, per la sua comprensione (ma comincio a disperare):

"Non sono un esperto, non progetto e fabbrico luci fluorescenti, e quindi
ogni puntualizzazione e' gradita."

Mi baso sulla semplice osservazione empirica. Di tubi fluorescenti nella
mia vita ne ho cambiati una marea (credo di potere stimare di avere
superato le centinaia). E con la pratica si affina l'osservazione.
Ebbene, ho notato che in certe situazioni di starter guasto (preciso: con
la configurazione descritta, tubi tipo PH) il tubo poteva assumere una
colorazione arancione alle estremita e se ruotavo rapidamente il tubo
(sostanzialmente spegnendolo e rialimentandolo) poi si accendeva
stabilmente. Ma quando pero' aprivo l'interruttore (o il temporizzatore
staccava) il tubo ad un nuovo tentativo di nuovo si limitava ad un
bagliore arancione. Con un nuova rotazione del tubo, si riaccendeva
stabilmente. Ergo, l'impressione empirica che occorreva l'intervento di
"stacco" brusco dello starter per avviare l'arco tra i due filamenti,
che altrimenti si limitavano riscaldarsi arrossando le estremita' del
tubo.

Lei pare affermare di conoscere che precisione il meccanismo, ma ha
fatto due affermazione (che le contesto all'inizio) che per me non
hanno senso, visto che quando lo starter e' chiuso, la d.d.p. tra i
filamenti e' sostanzialmente zero. E credo che chiunque legga questo
NG sa che con un differenza di potenziale zero non si hanno archi
voltaici. Conscio che dall'alto della sua conoscenza probabilmente
le era uscita una frase di troppo, cosi' presa da un certo livore che,
seppure percepisco chiaramente, non so spiegare le sue origini,
avevo cercato di semplificare il processo di spiegazione con le
domande che le ho posto, ma lei non solo non ha colto, ma ha pure
rincarato la dose (e l'errore).

> Prendi atto che cio' e' ASSOLUTAMENTE falso e possiamo continuare a
> discutere di cose serie.

Quindi non le sembra serio capire come funziona il ciclo di accensione
di un tubo fluorescente ? Ci fa un esempio di cosa seria per lei ?
Forse fare prole ?

manuele

unread,
Feb 3, 2014, 9:37:02 AM2/3/14
to

"Roberto Deboni DMIsr" <ne...@analisienergie.it> ha scritto nel messaggio
news:0MydnUt5P7aFz3PP...@giganews.com...
> On Fri, 31 Jan 2014 15:03:07 +0100, manuele wrote:
>
Anche per questo messaggio taglio tutto per amor di patria...
Tu continui a fare pedisseque puntualizzazioni su parti di discorso che ti
risultano poco chiare o imprecise.
Il punto FOCALE della discussione e' il fatto di aver sostenuto che i tubi
fluorescenti (in configurazione tubo, starter, reattore) si accendono in
virtu' di una certa extratensione.
Ecco, prima ti renderai conto di aver detto una grossa stronzata meglio
sara'.... per te naturalmente.

Cordialita'
Liberty Kid


uniposta

unread,
Feb 4, 2014, 6:07:39 PM2/4/14
to
00:07 mer05feb2014 avendo stavolta sforata la
mezzanotte di mar04feb2014 (vedi signature)

- Dom 02 Feb 2014, 08:34, manuele <manuele*tin-it> ha scritto:

> Taglio tutto per cristiana pieta'.
> Debbo dire che hai poche idee... in compenso ben confuse.

- eccellente tattica, eccoti una delle mie storielle di casa (ho
ritardato apposta per finire il montaggio, ci andrebbe un grazie)

=> (896x4144, scorri in verticale come una pagina)
http://postimg.org/image/pcpams527/
http://s19.postimg.org/epvhhcwwx/dsprftsh04feb2014px896x4144aa.png

(se l'immagine non si vede su explorer, usare firefox o altro browser)

torno giovedì salvo imprevisti, vedi signature

uniposta

unread,
Feb 6, 2014, 3:34:38 PM2/6/14
to

uniposta

unread,
Feb 20, 2014, 2:53:14 PM2/20/14
to
20:53 gio20feb2014 (vedi signature)

- Mer 05 Feb 2014, 00:07, fra le varie avevo scritto:

> 00:07 mer05feb2014 avendo stavolta sforata la
> mezzanotte di mar04feb2014 (vedi signature)
>
> - Dom 02 Feb 2014, 08:34, manuele <manuele*tin-it> ha scritto:
>
>> Taglio tutto per cristiana pieta'.
>> Debbo dire che hai poche idee... in compenso ben confuse.
>
> - eccellente tattica, eccoti una delle mie storielle di casa[...]

- ah... quelle sono foto d'archivio, non le ho fatte in questo periodo

/> pre-signature
_____________________________________________________________=
io propongo vari tipi di cose, e chi legge sceglie. E in base
a quel che sceglie, e per cui si agita, si fa riconoscere </
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