Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

Le pietre di Tellini

40 views
Skip to first unread message

Fabio

unread,
Jun 20, 2000, 3:00:00 AM6/20/00
to
Ciao a tutti.
Ho avuto modo di vedere, guardare e stupirmi delle foto delle "famose"
Pietre di Piero Tellini.
Sono rimasto molto colpito dalla fattura del lavoro, dal gusto estetico
e artistico di chi ha "scolpito" il viso, dai lineamenti del viso stesso,
con le sue spigolature levigate e rifinite.
Non riesco proprio ad immaginare, tuttavia, un "uomo delle caverne" che
per diletto o per passatempo produce dei manufatti simili, con strumenti
che, per l'archeologia ufficiale stessa, non sono altro che ossa e pietre.
In più occasioni ho l'impressione di una superficialità d'analisi critica di
alcuni reperti da parte della "scienza ufficiale", alcune situazioni,
monumenti, oggetti, meriterebbero una analisi più approfondita, meno
sbrigativa e meno "catalogatrizzatrice".
A guardare la pietra di Tellini, mi sorgono tanti tanti dubbi, dati
dall'oggettività della stranezza del manufatto e non da pure divagazioni
fantastiche.

Ciao a tutti
Fabio

Diego Cuoghi

unread,
Jun 20, 2000, 3:00:00 AM6/20/00
to
Fabio <areate...@tiscalinet.it> wrote:

> Ciao a tutti.
> Ho avuto modo di vedere, guardare e stupirmi delle foto delle "famose"
> Pietre di Piero Tellini.

Dove hai visto queste "pietre" di cui tanto si parla?
C'è un sito web?

Mi sono perso la storia...


--
D I E G O C U O G H I
---------------------------------
www.diegocuoghi.com

Anastasio

unread,
Jun 20, 2000, 3:00:00 AM6/20/00
to

>Fabio


>> Ciao a tutti.
>> Ho avuto modo di vedere, guardare e stupirmi delle foto delle "famose"
>> Pietre di Piero Tellini.

>Diego Cuoghi ha scritto nel messaggio


>Dove hai visto queste "pietre" di cui tanto si parla?

>C'č un sito web?


>
>Mi sono perso la storia...


Caro Diego, se vuoi la storia te la posso mandare via e-mail,
oppure la puoi andare a riprendere, fra i post inviati al NG il
giorno 2/6 (sono tre post, di circa 15 kb l'uno)

Dopo, puoi decidere: e se vorrai avere le foto, basta che me
lo chiederai (sono sempre in debito con te, ricordi? ;o))

Intanto che mi ricordo, qui sotto ti ripropongo un msg. che
molto probabilmente non hai potuto visualizzare, era di qualche
giorno prima a quelli dedicati all'oggetto ... mi puoi far sapere
qualcosa in proposito?

Ciao grazie e cari saluti da Anastasio

>
################################################

(del 25 - 5 - 2000)
>
>Fobia ha scritto ...
>>Sarň petulante e penitente, pestifero e pedante, ma la tua replica
>>non trova giovamento alle mie richieste. Erano due: una disattesa
>>e la seconda evitata. Ripropongo il tutto...

>Giancarlo Albricci ha scritto
(zip zip)
>2) In secondo luogo avevo solo detto che la lettera interessante
>di Diego Cuoghi era stata pubblicata su una rivista e che a
>richiesta l'avrei cercata e dato la referenza (cosa che ho fatto
>nel post precedente) in modo che chi volesse se la poteva
>cercare e leggere.
(zip zip)
>
>Su tuo invito ho impegnato del tempo per cercare la rivista sommersa
>nel disordine in cui vivo e tu ora dici che ho evitato la tua richiesta.
>Se volevi che pubblicassi la lettera di Diego (che dovrei copiare a
>mano, non ho Ocr) potevi chiederlo esplicitamente con gentilezza
>e io lo avrei fatto. Ora non piů... :-(

Si vabbč ... Fobia da quel che vedo, puo sembrare anche un po
"irriverente" ma in buona sostanza, mi sembra solo un tipo allegro
e bizzarro, non penso che avesse intenzione di provocare la tua
irritazione ...

Tuttalpiů, visto che non hai ocr (ma piacerebbe anche a me,
conoscere le teorie di Diego su questa questione) possiamo
provare a chiedere a Diego ... se ci legge ... se ci puň
-gentilmente postare- una copia, delle sue ipotesi, sulla
questione dei cerchi ?

So per certo, che Diego č persona molto razionale e positivamente
impegnata (veramente un bravo artista) e quindi, una sua opinione
sull'argomento, non č certo da prendere sotto gamba! ;o)

Cordialmente da Anastasio

>
>

Il tuo corpo non sia
la prima fossa del tuo scheletro ...

dal Vangelo secondo >--->>> Corbulide

Diego Cuoghi

unread,
Jun 20, 2000, 3:00:00 AM6/20/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> Caro Diego, se vuoi la storia te la posso mandare via e-mail,
> oppure la puoi andare a riprendere, fra i post inviati al NG il
> giorno 2/6 (sono tre post, di circa 15 kb l'uno)
>
> Dopo, puoi decidere: e se vorrai avere le foto, basta che me
> lo chiederai (sono sempre in debito con te, ricordi? ;o))

Allora sei " quell' " Anastasio! Non ero sicuro visto che l'indirizzo č
un altro e gli argomenti che tratti sono differenti da quelli delle
nostre (accese) discussioni precedenti. Ma in effetti si tratta di due
anni fa...

> Intanto che mi ricordo, qui sotto ti ripropongo un msg. che
> molto probabilmente non hai potuto visualizzare, era di qualche
> giorno prima a quelli dedicati all'oggetto ... mi puoi far sapere
> qualcosa in proposito?

E` vero, non mi ero accorto di questo messaggio. Non li leggo tutti e
per un periodo avevo proprio "staccato la spina" con i gruppi.

=======================================

> Tuttalpiů, visto che non hai ocr (ma piacerebbe anche a me,
> conoscere le teorie di Diego su questa questione) possiamo
> provare a chiedere a Diego ... se ci legge ... se ci puň
> -gentilmente postare- una copia, delle sue ipotesi, sulla
> questione dei cerchi ?
>
> So per certo, che Diego č persona molto razionale e positivamente
> impegnata (veramente un bravo artista) e quindi, una sua opinione
> sull'argomento, non č certo da prendere sotto gamba! ;o)

=========================================

Certo che posso ricopiare la lettera che inviai a "Scienza e
Paranormale", la rivista del (aiuto, adesso mi picchiano...) CICAP.

Devo solo ritrovarla. So di aver salvato il testo battuto con Word ma in
questo momento non lo trovo. Lo cercherň domani nei CD di archivio.

Nel frattempo ho ritrovato con Yahoo il primo messaggio sulle pietre.
Ma sarei curioso di vedere almeno una foto :-)

Ciao

Anastasio

unread,
Jun 21, 2000, 3:00:00 AM6/21/00
to

>Anastasio <anast...@libero.it> wrote:
>
>> Caro Diego, se vuoi la storia te la posso mandare via e-mail,
>> oppure la puoi andare a riprendere, fra i post inviati al NG il
>> giorno 2/6 (sono tre post, di circa 15 kb l'uno)
>>
>> Dopo, puoi decidere: e se vorrai avere le foto, basta che me
>> lo chiederai (sono sempre in debito con te, ricordi? ;o))

>Diego Cuoghi ha scritto nel
>Allora sei " quell' " Anastasio!

Certo che sono quell'Anastasio, sono sempre stato
quell'Anastasio; ho dovuto aggiungere solo L'1 al mio nick
perchč essendo stato fuori da Internet per qualche mese,
e rientrandovi con un altro server, ho trovato che qualcuno
-nel frettempo- mi aveva "scippato" il nick originale ;o)))

>Non ero sicuro visto che l'indirizzo č un altro e gli argomenti
>che tratti sono differenti da quelli delle nostre (accese)
>discussioni precedenti. Ma in effetti si tratta di due anni fa...

E' meglio variare un po gli argomenti; a trattare sempre gli
stessi si va in nevrosi, comunque "quegli argomenti" li ho
studiati ancor meglio, inquadrandoli in un contesto piů generale,
e trovando ulteriori elementi, assai interessanti e degni di
meritevole attenzione !

>> Intanto che mi ricordo, qui sotto ti ripropongo un msg. che
>> molto probabilmente non hai potuto visualizzare, era di qualche
>> giorno prima a quelli dedicati all'oggetto ... mi puoi far sapere
>> qualcosa in proposito?
>
>E` vero, non mi ero accorto di questo messaggio. Non li leggo tutti e
>per un periodo avevo proprio "staccato la spina" con i gruppi.
>
>=======================================
>
>> Tuttalpiů, visto che non hai ocr (ma piacerebbe anche a me,
>> conoscere le teorie di Diego su questa questione) possiamo
>> provare a chiedere a Diego ... se ci legge ... se ci puň
>> -gentilmente postare- una copia, delle sue ipotesi, sulla
>> questione dei cerchi ?
>>
>> So per certo, che Diego č persona molto razionale e positivamente
>> impegnata (veramente un bravo artista) e quindi, una sua opinione
>> sull'argomento, non č certo da prendere sotto gamba! ;o)
>=========================================
>
>Certo che posso ricopiare la lettera che inviai a "Scienza e
>Paranormale", la rivista del (aiuto, adesso mi picchiano...) CICAP.

Se ci sono problemi ... frena, non vorrei che ti succeda qualcosa! ;-)
Scherzi a parte, sia il sottoscritto che tale Fobia, abbiamo un po di
idee, ma anchesse molto confuse sull'argomento, e ci piacerebbe
sentire, anche la tua interessante opinione ... ;o)))

>Devo solo ritrovarla. So di aver salvato il testo battuto con Word ma in
>questo momento non lo trovo. Lo cercherň domani nei CD di archivio.
>
>Nel frattempo ho ritrovato con Yahoo il primo messaggio sulle pietre.
>Ma sarei curioso di vedere almeno una foto :-)

Come gia dissi sul NG, non essendo un esperto nel salvataggio
di immagini, le ho salvate, in modo da mantenere al piů possibile
tutti gli aspetti cromatici, e quindi pesano dai 350 ai 450 kb l'una,
se vuoi ti posso cominciare a mandare la prima; che tra le altre cose
č anche la piů interessante!?

Ciao Cordialmente da Anastasio

>


Un vero viaggio nella scoperta,
non č cercare nuove terre
ma avere nuovi occhi ...

Marcel Proust

>

>

giampietro zampirolli

unread,
Jun 21, 2000, 3:00:00 AM6/21/00
to
Ciao Anastasio, a proposito della foto che hai inviato
anche a me ma... non ti sembra che si tratti del profilo di
una testa umana? O no...?

Un cordiale saluto


* Sent from AltaVista http://www.altavista.com Where you can also find related Web Pages, Images, Audios, Videos, News, and Shopping. Smart is Beautiful

Anastasio

unread,
Jun 21, 2000, 3:00:00 AM6/21/00
to

giampietro zampirolli ha scritto

>Ciao Anastasio, a proposito della foto che hai inviato
>anche a me ma... non ti sembra che si tratti del profilo di
>una testa umana? O no...?

Beh certo caro Giampietro, ma questa è sicuramente
la prima cosa che salta all'occhio di quella pietra ... un'altra
è l'estrema delicatezza dei controrni, nonostante la più che
risoluta spigolosità dei tratti del volto; ma quel che desta
ancor più meraviglia è la bellezza del manufatto, che se
è vero quel che ci dice il Tellini, cela "nelle sue ombre
di proiezione" molte altre figure antropomorfiche ... ;o))

Cordialmente da Anastasio

>

>

Un vero viaggio nella scoperta,

non è cercare nuove terre

Diego Cuoghi

unread,
Jun 21, 2000, 3:00:00 AM6/21/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> Tuttalpiù, visto che non hai ocr (ma piacerebbe anche a me,


> conoscere le teorie di Diego su questa questione) possiamo

> provare a chiedere a Diego ... se ci legge ... se ci può


> -gentilmente postare- una copia, delle sue ipotesi, sulla
> questione dei cerchi ?


Ecco la lettera che inviai nell'ottobre 1998 a "Scienza e Paranormale":

-------------------------------------------------------------

Gentili redattori di Scienza e Paranormale,

Lo confesso: sono uno di quelli che vengono definiti "scettici".
Non credo praticamente a niente di soprannaturale, nè a dei, nè a ufo,
nemmeno a poteri paranormali come rabdomanzia, telepatia, levitazione,
lettura del pensiero. Inoltre non sopporto tutto quello che viene
definito NewAge, nè la filosofia (filosofia!?!) nè la musica che circola
in quel movimento. E un anno fa, appena ho saputo dell'esistenza di una
rivista chiamata "Scienza e paranormale", pubblicata dal CICAP, mi sono
abbonato (complimenti è interessantissima).

Qualche giorno fa, girando per i sentieri labirintici di
internet sono capitato su un sito che pubblica le foto dei cosiddetti
"cerchi nel grano":
http://www.thenoiseroom.com/1998/crop1998.htm
e mi sono accorto che non sono proprio dei semplici cerchi.
Tutt'altro!

Avevo già visto qualche fotografia (ho anche un disco dei Led
Zeppelin, del 1990, che porta in copertina una foto di quei "cerchi") e
anni fa avevo avuto in prestito da un amico un libro sull' argomento.
Però ero rimasto molto scettico, avevo pensato che si trattasse degli
scherzi di qualche gruppo di artisti-burloni e non mi ero più
interessato all'argomento. Invece guardando le immagini dei "cerchi"
fotografati negli ultimi anni sono rimasto strabiliato! Che disegni
affascinanti e straordinari! E non sapevo che tra aprile e agosto di
quest'anno ne fossero già stati individuati e fotografati un centinaio,
quasi uno al giorno.

Forse sono rimasto così impressionato perchè lavoro nel campo
della computergrafica e mi sono immediatamente accorto del fatto che
solo col computer sono ottenibili molti di quei disegni. Alcuni sembrano
fatti con programmi di grafica vettoriale come Illustrator o Freehand
(caratteristica la funzione di "riempimento pieno/vuoto") coi quali si
possono sommare, sottrarre o intersecare forme geometriche; altri
sembrano ottenuti con qualche programma di geometria frattale, infatti
riproducono i famosi frattali di Mandelbrot o di Julia.
Sono lavori di una precisione e di una complessità strabiliante,
e poi sono davvero TANTI! Ci vorrebbe un esercito di geniali
land-artisti per fare tutti quei giganteschi e bellissimi disegni in
tanti posti distanti distanti tra loro. Io non riesco assolutamente a
immaginare il modo con cui sono stati realizzati, ma non voglio nemmeno
pensare a ipotesi come UFO o altre entità misteriose e soprannaturali.
Propendo quindi per una ipotesi "terrestre", ma non così terra-terra
come sarebbe un gruppo di burloni che va in giro per i campi a disegnare
complicatissimi arabeschi piegando le spighe a mano.

So che ci sono già stati molti tentativi di spiegare
razionalmente l'origine di quei disegni: alcuni all'inizio sostenevano
che si trattava di effetti di certe perturbazioni magnetiche o di
fulmini globulari, oppure è stata data la colpa al passaggio di animali
selvatici, altri invece hanno da subito sospettato che si trattasse di
scherzi ...
Queste ipotesi potevano reggere finchè i disegni si limitavano a
semplici cerchi, più o meno collegati da linee. Ma ora, dopo la comparsa
dei fantastici arabeschi degli ultimi anni, credo che non siano più
ipotesi sostenibili. Sembra quasi che gli autori vogliano continuamente
sfidare chi tenta di comprendere il fenomeno, come se dicessero: "Bene,
allora provate a spiegare anche questo!". E via con un disegno ancora
più complicato, sofisticato e irriproducibile.
C'è stato anche chi, più di recente, ha detto che in molti casi
si può trattare di immagini falsificate, fotomontaggi realizzati con
programmi di elaborazione fotografica come Photoshop (questo è stato il
caso delle ridicole "cupole su Marte" di cui hanno parlato tanto i
giornali qualche mese fa). Io lavoro con Photoshop dalla mattina alla
sera (realizzando proprio fotomontaggi e ambientazioni "virtuali") e
sono anche fotografo, quindi, senza falsa modestia, credo di poter dire
che me ne accorgerei. Inoltre di moltissimi disegni (anche dei più
complicati) esistono foto riprese da diversi fotografi, da diverse
angolazioni, dall'aereo e da terra, quindi escluderei l'ipotesi dei
fotomontaggi.
I disegni però mi sembrano irrealizzabili "'a mano" da qualcuno
che a terra si diverte con corde, paletti, taglierba o compressori. A
parte la complicazione di lavorare in mezzo al grano, sarebbe
impossibile ottenere quella precisione (ma li avete visti quelli degli
ultimi due anni???).
La cosa più spettacolare negli ultimi disegni è la quantità di cerchi di
tutte le misure, perfettamente allineati e posizionati a comporre
arabeschi degni dei rosoni di cattedrali gotiche. In alcuni casi gli
autori sono arrivati alla perversione di realizzare il disegno "in
negativo", componendo sottilissimi disegni formati da poche spighe
rimaste in piedi (è il caso del bellissimo "sistema solare" comparso nel
1995 nella regione dell'Hampshire).

Sono d'accordo, ci sono stati moltissimi casi di falsificazione,
ma sono talmente evidenti! I disegni sono approssimativi, le spighe sono
piegate a casaccio, e non sono mai andati più in là di cerchi e linee
(le forme più facilmente ottenibili a mano, con corde e paletti). Ci
sono anche casi di "falsificazione" dichiarata. Ad esempio la Mitsubishi
ha realizzato per scopi pubblicitari un gran disegno in un campo in cui
è stata riprodotta, in maniera piuttosto grezza, la sagoma di una
automobile. E altri hanno scritto nel grano frasi scherzose o oscene.
E in rete si trova anche il testo scritto da un fantomatico
gruppo di "artisti di land-art" che rivendica la paternità dei disegni,
senza però spiegare il metodo di realizzazione (ma allora anch'io potrei
sostenere di averli fatti senza portare nessuna prova).
So anche che attorno ai cerchi nel grano c'è già un certo
business. Tutte le foto pubblicate nelle pagine web portano ben visibili
i nomi degli autori col marchietto del copyright. In tanti negozi in
Inghilterra si trovano fotografie, calendari, posters, libri...
Quelli che si lamentano sembra che siano solo i proprietari dei
campi che, appena viene avvistato un nuovo disegno, si trovano sorvolati
dagli aerei dei fotografi o invasi da centinaia di curiosi che scattano
fotografie e pestano anche il grano che era rimasto in piedi...

Vista la precisione e le dimensioni credo che l'origine possa
essere solo "in alto", e in alto (visto che non credo nè a dei nè a ufo)
so che ci sono solo uccelli, aerei e satelliti... Così mi è venuta in
mente una ipotesi un pò fantascientifica: qualcuno si sta divertendo
molto in un laboratorio della NASA o di qualche ente militare americano
o inglese, giocando con i puntatori laser di qualche satellite. Sappiamo
che sono in orbita moltissimi satelliti geostazionari; molti di questi
sono ben conosciuti e servono alle trasmissioni televisive o
telefoniche, ma cosa sappiamo di quelli lanciati dagli organismi
militari, per scopi meno pacifici? Questi ultimi possono essere dotati
di puntatori laser o altre "diavolerie" elettroniche (ultrasuoni ad
esempio), progettate per scopi bellici, che potrebbero avere la potenza
necessaria per disegnare quelle forme piegando i leggeri e flessibili
steli del grano. E' davvero un'ipotesi assurda?
Una cosa che mi ha fatto pensare al "tracciamento" laser è che
nei disegni "autentici" si nota benissimo la regolarità del senso di
piegatura delle spighe, che nelle foto riflettono la luce in modo
diverso a seconda dell'angolazione di ripresa. Da questo si vede
chiaramente che il "disegno" è stato eseguito partendo dal perimetro più
esterno e proseguendo in maniera spiraliforme verso l'interno, fino ad
arrivare al centro della forma geometrica (ma potrebbe anche essere vero
l'esatto contrario, dall'interno fino al perimetro più esterno). Questo
sia che si tratti di un semplice cerchio, sia che si tratti del
complicatissimo frattale con raggi di Hackpen Hill o di quello ancora
più complesso di Milk Hill (entrambi dello scorso anno). E questo è il
modo in cui agiscono i sistemi laser che vengono usati anche per scopi
di intrattenimento, come gli spettacoli di "son et lumieres" in cui
vengono proiettate scritte e disegni sulle facciate di antichi palazzi o
all'interno delle discoteche.

A parte l'ipotesi dell'intervento "dall'alto" l'unica
possibilità è che siano stati realizzati con piccole macchine
telecomandate guidate da un computer (un pò come si fa con gli adesivi
prespaziati che si usano per le scritte e i disegni sulle vetrine, o con
gli aerografi meccanici che si usano per dipingere quei grandi murales
pubblicitari sui muri delle metropoli). Però, visto che non ci sono
tracce dell'arrivo e della partenza da fuori, queste "macchine"
doverebbero arrivare e ripartire volando; e poi dovrebbero avere un
sistema di trasporto su ruote estremamente sofisticato per poter
superare le asperità e gli avvallamenti dei terreni coltivati senza
perdere l'orientamento e la giusta direzione.
Ma anche immaginando un trattorino-robot telecomandato, resta da
capire come possa arrivare al centro di questi campi coltivati, e poi
come faccia a uscire senza lasciare traccia del suo passaggio. Certo si
potrebbe ipotizzare che gli autori arrivino al centro dei campi
camminando con molta attenzione all'interno dei solchi lasciati dai
trattori che hanno effettuato la semina (quasi sempre visibili), in modo
da non lasciare tracce di calpestio, però... possibile che nessuno li
abbia ancora sorpresi sul fatto? Nemmeno i tanti contadini che sono
(giustamente) irritati per le invasioni e le devastazioni dei loro campi
operate dai turisti dell'occulto dopo ogni "avvistamento"?

Insomma... sono molto "preso" da queste strane e misteriose
immagini. Ma sono sicuro che si tratta di creazioni "umane", anche
perchè i disegni riproducono simboli sacri presi dalla cabala ebraica,
dalle religioni precolombiane, dagli indiani Hopi, dai geroglifici
egiziani; e poi simboli scientifici (la doppia elica del DNA) o
matematici (la spirale "aurea", i frattali di Julia e di Mandelbrot).
Sembra quasi che gli autori stiano sfogliando una enciclopedia mondiale
dei simboli, man mano che procedono con l'affinamento della tecnica di
"disegno".
Magari tra qualche anno salterà fuori qualcuno che spiegherà e
mostrerà come ha fatto a realizzare quelle meraviglie. Fin'ora chi si è
attribuito il merito di questi disegni (ad esempio I famigerati
pensionati Doug e Dave nel 1991) non è poi riuscito a realizzare, sotto
controllo, altro che patetici scarabocchi.

Il tormento, per un grafico curioso come me, è che vorrei
proprio sapere COME sono stati realizzati. E da quale straordinario
"land-artista".

Cordiali Saluti

Diego Cuoghi


P.S.:

Ecco qualche indirizzo internet dove trovare notizie e soprattutto
immagini dei "cerchi nel grano":

http://www.thenoiseroom.com/1998/crop1998.htm
http://cropcircleconnector.com/anasazi/connect.html
http://www.cropcircleradius.com

I più belli sono quelli del 1997 all'indirizzo:
http://www.cropcircleradius.com/1997Circles.html
==============================================================


Non ho verificato se a distanza di un anno e mezzo questi indirizzi sono
ancora validi.

Diego Cuoghi

unread,
Jun 21, 2000, 3:00:00 AM6/21/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> Certo che sono quell'Anastasio, sono sempre stato
> quell'Anastasio; ho dovuto aggiungere solo L'1 al mio nick
> perchč essendo stato fuori da Internet per qualche mese,
> e rientrandovi con un altro server, ho trovato che qualcuno
> -nel frettempo- mi aveva "scippato" il nick originale ;o)))

Ecco, ricordo proprio di aver notato un Anastasio che sicuramente non
eri tu...

> Come gia dissi sul NG, non essendo un esperto nel salvataggio
> di immagini, le ho salvate, in modo da mantenere al piů possibile
> tutti gli aspetti cromatici, e quindi pesano dai 350 ai 450 kb l'una,
> se vuoi ti posso cominciare a mandare la prima; che tra le altre cose
> č anche la piů interessante!?

Grazie. L'indirizzo č di...@diegocuoghi.com

Alberto Calvelli

unread,
Jun 21, 2000, 3:00:00 AM6/21/00
to

Anastasio ha scritto:

> Caro Diego, se vuoi la storia te la posso mandare via e-mail,
> oppure la puoi andare a riprendere, fra i post inviati al NG il
> giorno 2/6 (sono tre post, di circa 15 kb l'uno)
>
> Dopo, puoi decidere: e se vorrai avere le foto, basta che me
> lo chiederai (sono sempre in debito con te, ricordi? ;o))
>

ciao Anastasio,
mi potresti per cortesia inviare tutto il malloppo via e-mail?
Grazie

Ciao,
Alberto

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Vota nella sezione "arte e cultura" il sito
Archeologia Italiana (http://www.archeologia.com)
a questo indirizzo:
http://www.ilsole24ore.it/premiowww
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

-------------------------------------
togli raptor per rispondere in e-mail
-------------------------------------

Diego Cuoghi

unread,
Jun 21, 2000, 3:00:00 AM6/21/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:
> Caro Diego, se vuoi la storia te la posso mandare via e-mail,
> oppure la puoi andare a riprendere, fra i post inviati al NG il
> giorno 2/6 (sono tre post, di circa 15 kb l'uno)

Allora... ho letto la storia e ho visto la prima foto. Grazie!

La "storia" è un bel racconto sullo stile di certe cose di Jorge Luis
Borges. In particolare mi ha ricordato "Il libro di sabbia" e "Le tigri
azzurre", due racconti narrati in prima persona.

Nel primo Borges descrive la scoperta di un oggetto impossibile, il
"libro di sabbia", che è composto da infinite pagine. Un lettore che vi
si avventurasse non riuscirebbe mai a trovare da dove cominciare perchè
prima della prima pagina ce ne è sempre un'altra, e un'altra, e
un'altra... e così anche alla fine, che non si riesce mai a raggiungere.
Non solo, ma se si apre il libro a caso non si riuscirà poi a ritrovare
mai più la stessa pagina letta.

Possiamo ipotizzare che l'autore sia Zenone di Elea? :-)

Ma anche il secondo racconto è basato più o meno sullo stesso concetto.
Il protagonista racconta di essersi avventurato alla ricerca di un
villaggio sperduto, dove erano state avvistate tigri azzurre. La gente
del posto per un pò gli dà corda, facendogli credere nell'esistenza di
animali di quel colore nascosti nella foresta, ma poi il narratore si
rende conto che lo stanno sviando, per non fargli raggiungere le vere
"tigri azzurre".
In seguito le scopre quasi per caso in una crepa del terreno. Si tratta
infatti di pietre azzurre, liscie, quasi circolari, di pochi centimetri
di diametro. L'uomo ne raccoglie alcune e le mette in tasca. Ritornato
al villaggio appoggia le pietre (una decina) sul tavolo e al risveglio
le trova moltiplicate. prova a contarle e si accorge che non ci riesce;
ce n'è sempre una in più che spunta da qualche parte. Si accorge che
possono essere molte o poche ma che non può mai sapere quante. Questo lo
sconvolge perchè:

"Se mi dicessero che sulla luna vi sono unicorni, io accetterei o
respingerei questa notizia o sospenderei il giudizio, ma potrei
immaginarli. Invece se mi dicessero che sulla luna sei o sette unicorni
possono essere tre, io affermerei a priori che il fatto è impossibile.
Se tre più uno possono essere due o possono essere quattordici, la
ragione è una follia".

Ossessionato dalle pietre prova a gettarle dalla finestra, ma la gente
del villaggio se ne accorge e gli dice che quelle pietre devono tornare
"lassu`", dove sono state trovate, perchè "meglio una pallottola nel
petto che una pietra azzurra in mano".
Alla fine il protagonista trova il modo di disfarsi di quegli oggetti
che minano la comprensione del mondo. Dopo aver invocato la divinità di
liberarlo dell'opprimente fardello incontra un mendicante che gli chiede
l'elemosina:

----------------------------

"Non ho neppure una moneta"
"Ne hai molte", fu la risposta
"Voglio che tu sappia che la mia elemosina può essere spaventosa"
"Forse questa elemosina è l'unica che posso ricevere, perchè ho
peccato".
Lasciai cadere le pietre nella mano concava. Caddero come in fondo al
mare, senza il minimo rumore.
Poi mi disse:
"Non so ancora qual'è la tua elemosina, ma la mia è spaventosa. Ti
rimangono i giorni e le notti, il buon senso, le abitudini, il mondo".
Non udii i passi del mendicante cieco nè lo vidi perdersi nell'alba.

----------------------------

Ecco, il racconto di Tellini mi sembra appunto un bellissimo racconto
fantastico, davvero intrigante, ma un racconto, cioè letteratura, non
realtà. La pietra che ho "visto" non mi sembra abbia altro che una vaga
rassomiglianza con un profilo umano, così come lo può avere una presa
elettrica americana, il "muso" di una vecchia 500... o tante formazioni
naturali come sassi, tronchi, marmi, nuvole...

Se poi vogliamo andare più a fondo con l'aborrito razionalismo (da
queste parti...) possiamo rilevare come il profilo risulti dalla casuale
sbocconcellatura della pietra, erosa dal tempo e da fattori climatici
che in certi punti l'hanno sgretolata. Probabilmente quella selce appena
"scolpita" da un antico progenitore aveva una forma diversa, forse quel
"profilo" non era un profilo ma una curva...

Non nego che Tellini possa aver creduto in questa storia. Anche Philip
Dick, il grande scrittore di fantascienza, negli ultimi anni della sua
vita sosteneva fermamente che questo mondo è un'illusione, che il "vero
tempo" si era fermato all'epoca degli atti degli apostoli, ma che gli
"illuminati" potevano scorgere, al di sotto delle apparenze" la vera
realtà.

Per chi fosse interessato:
J.L. Borges "Il libro di sabbia", raccolta di racconti, Rizzoli 1977
J.L. Borges "25 agosto 1983 e altri racconti inediti", collana "La
Biblioteca di Babele", Franco Maria Ricci Editore, 1980.

KrmŁl

unread,
Jun 21, 2000, 3:00:00 AM6/21/00
to
On Wed, 21 Jun 2000 21:12:19 GMT, di...@nospam.com (Diego Cuoghi)
wrote in message <1eclknw.1oawqai2acm74N%di...@nospam.com> of
it.discussioni.misteri:

> Ecco, il racconto di Tellini mi sembra appunto un bellissimo racconto
> fantastico, davvero intrigante, ma un racconto, cioè letteratura, non
> realtà.

Quindi falso, ma prima di raggiungere questa conclusione, il metodo
scientifico non prevede di andare a verificare le fonti, i luoghi, i
riferimenti? Neppure quello?

Un vero ricercatore raggiungerebbe questa conclusione solo dopo queste
verifiche, non prima.

Bye Krmel

Giancarlo Albricci

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to

KrmŁl ha scritto nel messaggio ...

>Quindi falso, ma prima di raggiungere questa conclusione, il metodo
>scientifico non prevede di andare a verificare le fonti, i luoghi, i
>riferimenti? Neppure quello?
>Un vero ricercatore raggiungerebbe questa conclusione solo dopo
queste
>verifiche, non prima.

In mancanza di prove concrete e convincenti dubitare č lecito.
Se tu o altri siete in grado di fornire queste prove, si potrebbe
cambiare opinione.
Se.

ciao
Giancarlo


Blues

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to
On Wed, 21 Jun 2000 10:29:18 GMT, di...@nospam.com (Diego
Cuoghi) wrote:

E' apprezzabilissimo il tuo post e ci ho ragionato un po',
questi sono i pensieri sviluppati:
1)il laser di sicuro non puo' essere puntato perpendicolare
alla terra, altrimenti sarebbe difficile beccare gli steli.
2)il laser di sicuro non puo' essere puntato in modo obliquo
rispetto alla normale della porzione del campo, altrimenti
gli steli apparirebbero piegati ad altezze differenti.
3)il laser non ha un raggio d'azione molto largo altrimenti
non ci ritroveremo con semplici piegature.
4)il laser se distante non puo' operare in modo preciso,
altrimenti dovremo ammettere l'esistenza di un osservatore
sul posto(e io non vorrei essere in lui).

Sulla base di questi pensieri posso dire che se e' opera
umana non e' roba di un satellite, ma di qualcosa che sta un
po' piu' in basso, se e' un fenomeno naturale dovremo stare
attenti a dove camminiamo, se e' opera di ET essi non sanno
piu' che cazzo inventarsi:-))).
Poi c'e' un'ultima ipotesi quella di un oggetto di una
tecnologia superiore messo in qualche punto della terra che
tenta di comunicare l'esistenza di qualcosa prima di noi, ma
questo lo escluderei, troppo fantascientifico!!(La città di
Bluesdonia(R):-)))).
La mia razionalità mi dice di dirvi che e' meglio dire :"non
c'e' soluzione"!!

Bye
Bye
Blues

----------------------------
A cavallo della tempesta
A cavallo della tempesta
E' in questa casa che siamo nati
E' in questo mondo che ci s'e' gettati
Come cani senza un osso
Attori dati a prestito
(J.Morrison"Riders on the storm") Blues_Ligh...@yahoo.com

Diego Cuoghi

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to
Krm£l <non.usar...@non.funzionerebbe> wrote:

> Diego Cuoghi wrote:

> > Ecco, il racconto di Tellini mi sembra appunto un bellissimo racconto
> > fantastico, davvero intrigante, ma un racconto, cioè letteratura, non
> > realtà.
>

> Quindi falso, ma prima di raggiungere questa conclusione, il metodo
> scientifico non prevede di andare a verificare le fonti, i luoghi, i
> riferimenti? Neppure quello?
> Un vero ricercatore raggiungerebbe questa conclusione solo dopo queste
> verifiche, non prima.

Mi sono basato solo sul testo postato da Anastasio e sulla foto
ricevuta.

Anastasio parla dell' "indimenticabile rivista PM Avventure", che non ho
mai visto, ma non dà nessun riferimento all'anno o al numero.

Tellini ha scritto il soggetto di "Guardie e Ladri" quindi è uno
scrittore, e allora non c'è nessuna forzatura nel mio presumere che
anche la storia delle pietre sia un racconto, un soggetto fantastico
(tra l'altro molto bello), basato su oggetti forse trovati realmente
dall'autore ma che hanno solo un vago "sapore di mistero".

Anastasio

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to

>Anastasio <anast...@libero.it> wrote:
>> Caro Diego, se vuoi la storia te la posso mandare via e-mail,
>> oppure la puoi andare a riprendere, fra i post inviati al NG il
>> giorno 2/6 (sono tre post, di circa 15 kb l'uno)

>Diego Cuoghi ha scritto


>Allora... ho letto la storia e ho visto la prima foto. Grazie!
>
>La "storia" è un bel racconto sullo stile di certe cose di Jorge
>Luis Borges. In particolare mi ha ricordato "Il libro di sabbia"
>e "Le tigri azzurre", due racconti narrati in prima persona.

Caro Diego, le tue sono ottime "riflessioni" e almeno in questo
caso, il termine fra virgolette va inteso in tutte le sue più specifiche
assonanze.
Tra le altre cose (e per non quotare interamente il tuo spunto) mi
vien da dire che: anche nelle favole e nei racconti fantastici, si
nascondono molte verità -o parti di verità- che in altro modo è
quasi impossibile poter raccontare ... e che "riflettono" in un
interminabile gioco di rimandi, i brandelli di una molto antica e
ed ermetica filosofia ... ma _se non le percepisci_ non potrò mai
essere io, a risvegliare queste tue sensibiltà!

Domanda tecnica per Leonardo: da una bellissima foto, ove si
nota _in maniera nitida_ un bel volto maschio ... è possibile,
facendone una scansione computerizzata, ottenere un effetto
tridimensionale, come nei "replay" del "moviolone" ?

>Ecco, il racconto di Tellini mi sembra appunto un bellissimo racconto
>fantastico, davvero intrigante, ma un racconto, cioè letteratura, non

>realtà. La pietra che ho "visto" non mi sembra abbia altro che una vaga
>rassomiglianza con un profilo umano, così come lo può avere una presa
>elettrica americana, il "muso" di una vecchia 500... o tante formazioni
>naturali come sassi, tronchi, marmi, nuvole...
>

Vaga rassomiglianza ??? ;o/
Mi sembrava di capire, che avevi letto bene, il testo di Tellini
e quindi mi sembra perlomeno strano, che tu non abbia compreso
la parte finale di quello scritto, ove il Tellini, è finalmente felice
PER ESSERE RIUSCITO A DIMOSTRARE tutte le sue
"astruse" teorie, alla parte scettico-scientifica!!!!!

Teorie, secondo le quali, quelle pietre, messe su un adeguato
piano rotante, e sottoposte ad una luce particolare, proietterebbero
sulla parete opposta, diverse ombre spettacolarmente significative.

Orbene, adesso, se riesci a tenere nel dovuto conto, questa
straordinaria particolarità, dovresti facilmente comprendere,
che quello che vedi in quella bella foto, è solo una parte, ovvero
la più evidente e significativa ... ma se sottoposta ad una luce
particolare, e fatta girare lentamente ... quante altre questioni
potrebbe raccontarci ?

Comunque, i due raccontini di Borgues sono assai intriganti e
_in perfetta linea_ con quello che il Tellini ritiene di avere trovato ...
Chissà -mumble mumble- che il bravissimo Borges, non abbia
attinto queste due molto significative e inquietanti similitudini,
da qualche raccontino, tramandato da qualche antica cultura,
per via orale, dalla notte dei tempi ? ;o)

Cordialmente da Anastasio

>

Il volto è lo specchio dell'anima.
>>----->>> Cicerone

>

>


Diego Cuoghi

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to
Blues <Blues_Ligh...@yahoo.com> wrote:

> On Wed, 21 Jun 2000 10:29:18 GMT, di...@nospam.com (Diego
> Cuoghi) wrote:
>
> E' apprezzabilissimo il tuo post e ci ho ragionato un po',
> questi sono i pensieri sviluppati:
> 1)il laser di sicuro non puo' essere puntato perpendicolare
> alla terra, altrimenti sarebbe difficile beccare gli steli.
> 2)il laser di sicuro non puo' essere puntato in modo obliquo
> rispetto alla normale della porzione del campo, altrimenti
> gli steli apparirebbero piegati ad altezze differenti.
> 3)il laser non ha un raggio d'azione molto largo altrimenti
> non ci ritroveremo con semplici piegature.
> 4)il laser se distante non puo' operare in modo preciso,
> altrimenti dovremo ammettere l'esistenza di un osservatore
> sul posto(e io non vorrei essere in lui).

In effetti non essendo un tecnico esperto ho detto Laser ma ho aggiunto
"o altre diavolerie elettroniche".

Comunque i "crop circles" continuano ad essere un mistero gustosissimo,
anche se mi dicono che quest'anno ne sono comparsi pochi rispetto ai due
o tre anni passati.
Ed č soprattutto un mistero che intriga anche uno scettico impenitente
come me, che non mi accontento delle banali spiegazioni (corde e
paletti) date da chi li ritiene spiegabilissimi.

Diego Cuoghi

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> Caro Diego, le tue sono ottime "riflessioni" e almeno in questo
> caso, il termine fra virgolette va inteso in tutte le sue più specifiche
> assonanze.

Da bravo fan di Borges aggiungo che tra i suoi temi preferiti vi sono i
labirinti, le tigri le spade e... gli specchi.

> mi sembra perlomeno strano, che tu non abbia compreso
> la parte finale di quello scritto, ove il Tellini, è finalmente felice
> PER ESSERE RIUSCITO A DIMOSTRARE tutte le sue
> "astruse" teorie, alla parte scettico-scientifica!!!!!

Ecco l'Anastasio che conoscevo :-)

Sono fissato con Borges. Ricopio qualche altro brano da uno dei suoi
racconti più belli, "Tlon, Uqbar, Orbis Tertius":

"Debbo la scoperta di Uqbar alla congiunzione di uno specchio e di
un'enciclopedia. Lo specchio inquietava il fondo d'un corridoio in una
villa di via Gaona, a Ramos Mejia; l'enciclopedia s'intitola
ingannevolmente The Anglo-American Cyclopaedia (New York 1917), ed è una
ristampa non meno letterale che noiosa dell'Encyclopaedia Britannica del
1902. Il fatto accadde un cinque anni fa. Bioy Casares, che quella sera
aveva cenato con me, stava parlando d'un suo progetto di romanzo in
prima persona, in cui il narratore, omettendo o deformando alcuni fatti,
sarebbe incorso in varie contraddizioni: che avrebbero permesso ad
alcuni lettori - a pochissimi lettori - di indovinare una realtà atroce
o banale. Dal fondo remoto del corridoio lo specchio ci spiava."

"Il volume portato da Bioy era effettivamente il XLVI
dell'Anglo-American Cyclopaedia. L'indicazione alfabetica sul
frontespizio e sulla costola era la stessa che nel nostro esemplare
(Tor-Ups), ma il volume, invece che di 917 pagine, era di 921. Queste
quattro pagine supplementari contenevano l'articolo su Uqbar: non
previsto (come il lettore avrà notato) dall'indicazione alfabetica.
Accertammo poi che tra i due volumi non c'era, a parte questa, altra
differenza; entrambi (come credo di avere indicato) erano ristampe della
decima Encyclopaedia Britannica. Bioy aveva comperato il suo esemplare
in una qualsiasi vendita all'asta."

"Nel settembre 1937 (noi non eravamo in albergo), Herbert Ashe morì
della rottura di un aneurisma. Giorni prima aveva ricevuto dal Brasile
un pacchetto sigillato e raccomandato. Era un libro in ottavo grande.
Ashe l'aveva lasciato al bar, dove mesi dopo - lo ritrovai. Mi misi a
sfogliarlo e provai una vertigine stupita e leggera, che non descriverò,
perché questa non è la storia delle mie emozioni ma la storia di Uqbar,
di Tlon e dell'Orbis Tertius. In una notte dell'Islam che chiamano la
Notte delle Notti, si spalancano le porte del cielo e l'acqua si fa piú
dolce nelle brocche; se queste porte, allora, si fossero aperte, non
avrei provato quello che provai. Il libro era scritto in inglese ed era
di 1001 pagina. Sulla gialla sua costola di cuoio lessi queste parole,
che il frontespizio ripeteva: A First Encyclopaedia of Tlon. Vol. XI.
Hlaer to Jangr. Non v'era data né luogo di pubblicazione. La prima
pagina, e la velina d'una delle tavole, portavano un timbro ovale,
turchino, con questa iscrizione: Orbis Tertius. Due anni prima, nelle
pagine d'una enciclopedia plagiaria, avevo scoperto la sommaria
descrizione d'un falso paese; ora il caso mi recava qualcosa di piú
prezioso e piú arduo. Avevo tra mano, ora, un frammento vasto e metodico
della storia totale d'un pianeta sconosciuto, con le sue architetture e
le sue guerre, col terrore delle sue mitologie e il rumore delle sue
lingue, con i suoi imperatori e i suoi mari, con i suoi minera1i e i
suo; uccelli e i suoi pesci, con 1a sua algebra e il suo fuoco, con le
sue controversie teologiche e metafisiche. E tutto ciò articolato,
coerente, senza visibile intenzione dottrinale o parodica."

"La bibliografia comprendeva quattro volumi che finora non c'è riuscito
di trovare, sebbene il terzo Silas Haslam, History of the Land Called
Uqbar, 1874 - figuri nei cataloghi di libreria di Bernard Quaritch. Il
primo, Lesbare und lesenswerte Bemerkungen uber das Land Ukkbar in Klein
Asien, avrebbe la data del 1641 e sarebbe opera di Johannes Valentinus
Andrea. La cosa è significativa: un paio d'anni dopo ritrovai
inaspettatamente questo nome in certe pagine di De Quincey (Writings,
volume XIII), e seppi che era quello di un teologo tedesco il quale, al
principio del secolo XVII, descrisse la comunità immaginaria della
Rosacroce; comunità che altri, poi, fondò realmente sull'esempio di ciò
che colui aveva immaginato."

"Nel marzo 1941, in un libro di Hinton che era appartenuto a Herbert
Ashe, si trovò una lettera manoscritta di Gunnar Erfjord. La busta
recava il timbro postale di Ouro Preto; la lettera chiariva interamente
il mistero di Tlon. Il suo testo conferma le ipotesi di Martinez
Estrada. La splendida storia cominciò una notte di Lucerna o di Londra,
al principio del secolo XVII. Una società segreta e benevola (che contò
tra i suoi affiliati Dalgarno, e poi George Berkeley) sorse per
inventare un paese. Nel vago programma iniziale figuravano gli « studi
ermetici », la filantropia e la cabala. A questo primo periodo risale il
curioso libro di Andrea. In capo ad alcuni anni di conciliaboli e di
sintesi premature, si comprese che una generazione non bastava per
articolare un paese. Si decise che ciascuno dei maestri che formavano la
società si sarebbe scelto un discepolo per la continuazione dell'opera.
Questo ordinamento ereditario venne osservato. Poi, dopo uno iato di due
secoli, la confraternita risorge in America. "

"Ma all'alba, trovammo l'uomo morto nel corridoio. L'asprezza della sua
voce ci aveva ingannato: era appena un ragazzo. Nel delirio, gli erano
cadute dalla cintura alcune monete e un cono di metallo lucente, del
diametro di un dado. Un bambino, che volle raccogliere questo cono, non
ci riuscí. Un uomo lo sollevò, ma con gran fatica. Io lo tenni in mano
per alcuni minuti e ricordo il suo peso intollerabile, che perdurò anche
dopo che l'ebbi lasciato. Ricordo anche il cerchio preciso che mi scolpí
sul palmo. Il fenomeno d'un oggetto così piccolo e nello stesso tempo
così pesante, lasciava un'impressione spiacevole, di sgomento e di
paura. Un contadino propose di gettarlo nel fiume tumultuoso. Amorim lo
acquistò per pochi pesos. Nessuno sapeva nulla del morto, tranne che «
veniva dalla frontiera ». Questi coni piccoli e pesantissimi (fatti d'un
metallo che non è di questo mondo) sono l'immagine della divinità in
certe religioni di Tlon."

Scusami se i brani, avulsi dal racconto di cui fanno parte, possono
essere noiosi. Quello che volevo mettere in evidenza è) che un bravo
scrittore può mescolare in un testo realtà e finzione, personaggi e
situazioni veritiere con altre false, dando comunque al lavoro finito
l'apparenza della "cronaca" di fatti realmente avvenuti.

> Teorie, secondo le quali, quelle pietre, messe su un adeguato
> piano rotante, e sottoposte ad una luce particolare, proietterebbero
> sulla parete opposta, diverse ombre spettacolarmente significative.

Io (Tommaso?) ho visto solo la foto di una pietra. Se davvero Tellini ha
compiuto tutte quelle esperienze ci saranno (spero) anche altre foto più
eloquenti di quella, che non dice molto. E spero esistano anche le
testimonianze delle persone che hanno assistito alle sue dimostrazioni.

> ... ma se sottoposta ad una luce
> particolare, e fatta girare lentamente ... quante altre questioni
> potrebbe raccontarci ?

Dici bene: SE sottoposta... potrebbe...

> Comunque, i due raccontini di Borgues sono assai intriganti e
> _in perfetta linea_ con quello che il Tellini ritiene di avere trovato ...
> Chissà -mumble mumble- che il bravissimo Borges, non abbia
> attinto queste due molto significative e inquietanti similitudini,
> da qualche raccontino, tramandato da qualche antica cultura,
> per via orale, dalla notte dei tempi ? ;o)

Ti invio in e-mail l'intero testo di Borges, che apre la sua raccolta di
racconti più famosa "Finzioni". Spero che ti piaccia.

Diego Cuoghi

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> Teorie, secondo le quali, quelle pietre, messe su un adeguato
> piano rotante, e sottoposte ad una luce particolare, proietterebbero
> sulla parete opposta, diverse ombre spettacolarmente significative.

Scusa per la doppia risposta, ma ormai non faccio più in tempo a
modificare il messaggio precedente e mi sono accorto di aver dimenticato
alcune osservazioni:

Dal testo di Tellini:
>Vivendo per migliaia di secoli nelle caverne, illuminate da una sola
>fonte di luce, di giorno proveniente dalla entrata e di notte dal fuoco
>centrale, l'uomo doveva essere diventato un vero maestro della luce e
>delle ombre. La pietra proiettore, doveva essere solo uno degli
>innumerevoli tipi di oggetti che si era fabbricato per necessità o per
>passatempo, per ragioni didattiche o di comunicazione

1) Posso credere (e verificare) il fatto che la luce del sole "proietta"
ombre definite su una superficie chiara e piana, dando origine a sagome
nitide a partire anche da oggetti di piccole dimensioni.
Non posso credere che la mobilissima e diffusa luce proveniente da un
falò possa dare un risultato simile. Le ombre proiettate da un fuoco di
legna (a meno che non si tratti di una singola candela) proiettano ombre
sfocate e mobili già a poca distanza.

2) Se un archeologo ritrova una testa greca mancante del naso riterrà
che il naso sia andato perduto (probabilmente rotto, in quanto
l'elemento più sporgente dalla testa, durante la caduta del manufatto).
Così se trova una "Venere di Milo" senza braccia penserà che queste allo
stesso modo si siano fratturate in quanto parti molto più fragili del
tronco. Ma non penserà mai che quei frammenti ritrovati siano
esattamente come li ha scolpiti l'artista greco o romano.

Quello che mi sembra strano nel racconto di Tellini è che un pezzo di
pietra sagomata possa essere ritenuto "intatto" non dopo duemila anni ma
dopo molte migliaia; e quindi che possa avere conservato esattamente la
forma che in origine gli è stata data dal nostro progenitore preistorico
che la lavoro`.
Voglio dire che la forma che ha oggi quella pietra non può essere
esattamente quella che aveva diecimila anni fa. Senz'altro certe parti
più fini o più sporgenti si saranno spezzate o usurate. Oltretutto è
proprio lo stesso Tellini a dire che quelle pietre sono "fatte con una
pietra troppo tenera".

Credi che una pietra tenera possa aver mantenuto intatta la sua forma
dopo migliaia di anni quando anche il marmo delle statue greche si
logora e si decompone?

Montag

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to

Diego Cuoghi <di...@nospam.com> wrote in message
1ecksyq.121jpt013qau3gN%di...@nospam.com...

>

Ho letto la lettera, e sono anche andato a vedere i siti che hai indicato.

Ti dico cosa ne penso:

come diceva Sherlock Holmes più il caso è "strano" e più la sua soluzione è
semplice!

Per esempio, se in un campo c'è un solo cerchio si potrebbero formulare
migliaia di ipotesi (scherzo, fulmine globulare, impronta di un disco
volante, ecc..) al contrario, se il disegno è complicato e bizzarro il campo
delle soluzioni si restringe fino a lasciare un'unica soluzione: opera umana
(che sia scherzo oppure semplice espressione "artistica" alternativa).

Su questo mi sembri daccordo, mentre ti sforzi di capire il come....e tiri
in ballo soluzioni sbagliate! Perchè dico questo? Perchè sono troppo
complicate, e sempre per il detto di Sherlock Holmes, la soluzione è
semplice!

Esempio: tu proponi un laser satellitare....ma ti rendi conto? Secondo te se
veramente esistesse un'arma simile (perchè di arma si tratta) rischierebbero
di farsi scoprire così?
Penso piuttosto che ucciderebbero qualche politico scomodo mentre prende il
sole in spiaggia!!

E ancora: un robottino? Ma quanto costerebbe? Chi spenderebbe i soldi per un
robot così sofisticato da superare le asperità del terreno e lo userebbe per
simili minchiate?

La soluzione è sicuramente più semplice e meno fantasiosa.
L'operazione è fatta da terra (poco costosa) con forbici da giardiniere.
Ma come si fa a tagliare la spiga giusta? Semplice, la devi rendere
distinguibile da quella da non tagliare. Come?

Se lo fai di notte un metodo può essere quello di illuminare le spighe
secondo uno schema artistico, per esempio sospendendo in alto un forte
lampione con una mascherina pre-intagliata davanti, che proietta sul campo
una figura geometrica luminosa, dopodichè si va in mezzo e si inizia a
tagliare solo le spighe illuminate...e il gioco è fatto.

Se lo fai di giorno è ancora più semplice: a parte paletti e corde (che io
comunque non escluderei a priori per le figure un po' più complesse), si
potrebbe stendere sul campo un lenzuolo (o telo) precedentemente forato con
la figura che si vuole ottenere (tipo la mascherina dell'esempio
precedente), dopodichè si spruzza della vernice o qualcosa di simile sul
lenzuolo sporcando le spighe del campo secondo lo schema desiderato (stile
pittura dei passaggi pedonali). Si aspetta che si asciuga la vernice e poi
si vanno a tagliare le zone "colorate".......e ancora una volta il gioco è
fatto. (in questo caso, ovviamente, le spighe tagliate vanno portate via per
non lasciare tracce di vernice, a meno di non voler pulire il tutto con un
solvente dopo il lavoro)


Come vedi spiegazioni plausibili ed economiche si possono trovare con un po'
di ingegno....e fantasia.

Ti saluto

Montag

Anastasio

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to

Diego Cuoghi ha scritto

>
>Anastasio parla dell' "indimenticabile rivista PM Avventure",
>che non ho mai visto, ma non dà nessun riferimento all'anno
>o al numero.

Caro Diego, in effetti, avevo tralasciato di fornire altri particolari
su questa bellissima rivista Mondadori, perchè da molti anni ha
cessato le pubblicazioni; penso comunque, che solo una buona
Biblioteca di livello Nazionale, può averne conservato le copie;
in questo caso, si trattava comunque del numero di Giugno 1983!

>Tellini ha scritto il soggetto di "Guardie e Ladri" quindi è uno
>scrittore, e allora non c'è nessuna forzatura nel mio presumere che
>anche la storia delle pietre sia un racconto, un soggetto fantastico
>(tra l'altro molto bello), basato su oggetti forse trovati realmente
>dall'autore ma che hanno solo un vago "sapore di mistero".

Tellini per quel che ne so, ha scritto solo soggetti per film;
ma in questo caso (almeno da quanto si allega con fotografie)
dichiara apertamente di discostarsi datutti quei racconti,
utilizzati per descrivere un copione ... e di aver scritto una
storia _"che lo ha impegnato con tutte le sue forze*
_per ben vent'anni della sua esistenza_; che sarà tra l'altro,
anche l'ultima parte della sua esistenza.
E da quanto scrive, pare come un diario *vissuto in prima persona*
fra le incomprensioni e le derisioni, in un mondo culturale e artistico
pieno di scetticismi !!!
Una specie di verbale-testamento ... redatto, per dimostrare la
consistenza di certi suoi ritrovamenti ...

Cordialmente da Anastasio

>

>

L'immaginazione è la prima fonte
della felicità umana ....

G. Leopardi (Zibaldone)

>

>


KrmŁl

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to
On Thu, 22 Jun 2000 15:35:02 +0200, "Montag"
<marcello.an...@tiscalinet.it> wrote in message
<8ithfo$6ao$5...@serv1.albacom.net> of it.discussioni.misteri:

> La soluzione è sicuramente più semplice e meno fantasiosa.
> L'operazione è fatta da terra (poco costosa) con forbici da giardiniere.
> Ma come si fa a tagliare la spiga giusta? Semplice, la devi rendere
> distinguibile da quella da non tagliare. Come?

Le spighe non sono tagliate, ma piegate tutte nella stessa direzione.

> Se lo fai di notte un metodo può essere quello di illuminare le spighe
> secondo uno schema artistico, per esempio sospendendo in alto un forte
> lampione con una mascherina pre-intagliata davanti, che proietta sul campo
> una figura geometrica luminosa, dopodichè si va in mezzo e si inizia a
> tagliare solo le spighe illuminate...e il gioco è fatto.

ma hai provato a calcolare che genere di lampione, a che altezza
dovrebbe essere e che genere di lampadina dovrebbe avere? E chi lo
tiene su e come verrebbe alimentato? Un elicottero capace di restare
perfettamente immobile (pilota estremamente bravo)? Quanto costerebbe
un ghiochino simile, solo per un disegnino (e quando ne apparivano uno
al giorno)?



> comunque non escluderei a priori per le figure un po' più complesse), si
> potrebbe stendere sul campo un lenzuolo (o telo) precedentemente forato con
> la figura che si vuole ottenere (tipo la mascherina dell'esempio
> precedente), dopodichè si spruzza della vernice o qualcosa di simile sul
> lenzuolo sporcando le spighe del campo secondo lo schema desiderato (stile
> pittura dei passaggi pedonali).

Questa non regge - a parte che deve ancora nascere la fabbrica capace
di tessere un simile lenzuolo di tali dimensioni, deve essere steso in
un campo enorme e poi riarrotolato (poveracci quelli che ci provassero
soltanto), oltre che trasportato e fatto sparire, senza considerare
che le spighe non sono tagliate ma solo piegate.

Restiamo sulle ipotesi, se devono essere scettiche, ragionevolmente
plausibili - altrimenti diventa possibile anche attraversare
l'atlantico su una barchetta di carta extrastrong formato A0 con una
tempesta tropicale in corso...

> Come vedi spiegazioni plausibili ed economiche si possono trovare con un po'
> di ingegno....e fantasia.

Queste due che hai proposto, però, non mi sembrano né plausibili né
economiche ;-)

> Ti saluto
> Montag

Bye Krmel

Diego Cuoghi

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to
Montag <marcello.an...@tiscalinet.it> wrote:

> ti sforzi di capire il come....e tiri
> in ballo soluzioni sbagliate! Perchè dico questo? Perchè sono troppo
> complicate, e sempre per il detto di Sherlock Holmes, la soluzione è
> semplice!

> La soluzione è sicuramente più semplice e meno fantasiosa.


> L'operazione è fatta da terra (poco costosa) con forbici da giardiniere.
> Ma come si fa a tagliare la spiga giusta? Semplice, la devi rendere
> distinguibile da quella da non tagliare. Come?
>

> Se lo fai di notte un metodo può essere quello di illuminare le spighe
> secondo uno schema artistico, per esempio sospendendo in alto un forte
> lampione con una mascherina pre-intagliata davanti, che proietta sul campo
> una figura geometrica luminosa, dopodichè si va in mezzo e si inizia a
> tagliare solo le spighe illuminate...e il gioco è fatto.
>

> Se lo fai di giorno è ancora più semplice: a parte paletti e corde (che io

> comunque non escluderei a priori per le figure un po' più complesse), si
> potrebbe stendere sul campo un lenzuolo (o telo) precedentemente forato con
> la figura che si vuole ottenere (tipo la mascherina dell'esempio
> precedente), dopodichè si spruzza della vernice o qualcosa di simile sul
> lenzuolo sporcando le spighe del campo secondo lo schema desiderato (stile

> pittura dei passaggi pedonali). Si aspetta che si asciuga la vernice e poi
> si vanno a tagliare le zone "colorate".......e ancora una volta il gioco è
> fatto. (in questo caso, ovviamente, le spighe tagliate vanno portate via per
> non lasciare tracce di vernice, a meno di non voler pulire il tutto con un
> solvente dopo il lavoro)

E hai il coraggio di dire che le mie fantasiose spiegazioni satellitari
sono complicate? :-)

Te l'immagini un lampione sospeso a... quale altezza sarebbe necessaria
per illuminare con regolarità un campo che permetta la realizzazione di
uno di quei disegni lunghi e larghi centinaia di metri?

E quale lenzuolo potrebbe coprire la stessa area? E se il lenzuolo fosse
bucato (come deve essere per poter spruzzare la vernice) i pezzi
completamente circondati da "vuoto" come starebbero su?
E lo spruzzatore chi lo potrebbe manovrare? e da dove? Una gru?
E che gigantesco aerografo sarebbe necessario per spruzzare la vernice?

E ancora: non si è mai trovata traccia di vernice e le spighe non sono
tagliate ma piegate. Anzi, più che piegate sembrano "pettinate".

Anastasio

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to

>Anastasio <anast...@libero.it> wrote:>
>> Caro Diego, le tue sono ottime "riflessioni" e almeno in questo
>> caso, il termine fra virgolette va inteso in tutte le sue più specifiche
>> assonanze.

>Diego Cuoghi ha scritto


>Da bravo fan di Borges aggiungo che tra i suoi temi preferiti vi sono i
>labirinti, le tigri le spade e... gli specchi.

(zip zip)


>Scusami se i brani, avulsi dal racconto di cui fanno parte, possono
>essere noiosi. Quello che volevo mettere in evidenza è) che un bravo
>scrittore può mescolare in un testo realtà e finzione, personaggi e
>situazioni veritiere con altre false, dando comunque al lavoro finito
>l'apparenza della "cronaca" di fatti realmente avvenuti.

Caro Diego, di Borges so poco (ebbene lo confesso) diversi anni
fa ho letto "L'aleph", ma dato che ho poca memoria, non ti so citare
quelle parti che mi hanno colpito di più; so che negli anni trenta una
brutta ferita alla testa, gli avviò un processo degenerativo della vista,
che lo avrebbe portato alla cecità. E so che questo fatto non gli impedì
di lavorare, dal 1938 al 1947, alla biblioteca nazionale di Buenos Aires,
che poi diresse anche dal 1955 al 1973.
Queste circostanze, devono aver stimolato U. Eco, che lo colloca in una
delle parti più importanti del "Nome della rosa", ovvero quella del gran
Bibliotecario che governa "tutti i segreti della Biblioteca nascosta in un
intricatissimo labirinto" e che nonostante la più completa cecità,
utilizzando un libro, dalle pagine ben intrise di veleno, riesce a mettere
a segno alcuni omicidi ben premeditati, in linea con un preciso e
articolato disegno ermetico-esoterico, che "nelle pieghe" del romanzo,
pagina dopo pagina, si realizza esattamente, come nell'Apocalisse-
Rivelazione di Giovanni; che Eco, comunque, (questo va detto) utilizzando
il solito metodo -lo dico e non lo dico- della falsificazione ad hoc, e
mescolando attentamente la finzione del giallo più grottesco, con la realtà
misteriosofica della profezia, vorrebbe darci ad intendere, che sia tutto
e solamente, un prodotto, oppure un sottoprodotto, della fervida fantasia!

Questo per dirti, che dopo aver letto un bel romanzo, possiamo
assumere a nostro piacimento, quanto di vero e quanto di assurdo
l'autore abbia attentamente e "intenzionalmente" mescolato agli
ingredienti; e però, poi bisogna saper fare una attenta disamina fra
i tanti libri letti, e quando alcuni elementi, compaiono, in maniera così
ben articolata, anche in altri saggi o romanzi (e tutta l'opera di Eco
ne è permeata) bisogna prendere atto che: tali autori stiano tentando
di veicolare un particolare tipo di msg. e domandarci poi .../
Chissà perchè lo fanno???

Dalle postille al "nome della rosa" ritengo utile segnalarti l'ultima,
ovvero *la più corposa* per sua stessa definizione...ove dice in
maniera semplice e chiara: -cito a memoria- *I libri (certi libri) si
parlano fra di loro e un buon lettore, deve saper diventare l'assassino
del romanzo, ma per riuscire far questo, deve essere capace di
condurre una vera indagine poliziesca, per saper dimostrare che
i colpevoli _siamo noi_* ... DRIIIINNNGG ...
Non ti suona il campanello ? Non pensi che questo sia un buon
"indizio" per il "lettore modello", ovvero per il "Lector in fabula"
che Eco evoca in molti suoi scritti?

>> Teorie, secondo le quali, quelle pietre, messe su un adeguato
>> piano rotante, e sottoposte ad una luce particolare, proietterebbero
>> sulla parete opposta, diverse ombre spettacolarmente significative.
>
>Io (Tommaso?) ho visto solo la foto di una pietra.
>Se davvero Tellini ha compiuto tutte quelle esperienze ci saranno
>(spero) anche altre foto più eloquenti di quella, che non dice molto.

Le altre foto, mi devi scusare se non te le mando, anche perchè
se non ritieni un prodotto artistico questa, che ti ho inviato, non
vedo come tu possa tentar di comprendere le altre, che sono
molto "più oscure" ;o)))

>E spero esistano anche le testimonianze delle persone
>che hanno assistito alle sue dimostrazioni.

Beh scusa ... di nomi in quel suo "pamphlet" -perchè di questo si tratta-
ne ho letti diversi, se tu conosci qualcuno, nell'ambiente cinematografico,
(so che hai buone frequentazioni in campo artistico ;-))) puoi _forse_
tentare di metterti in contatto, con qualcuno, di quelli che il Tellini
nomina ...

>> ... ma se sottoposta ad una luce
>> particolare, e fatta girare lentamente ... quante altre questioni
>> potrebbe raccontarci ?
>
>Dici bene: SE sottoposta... potrebbe...

Certo Se sottoposta (confermo)
Mi piacerebbe proprio trovarne qualcuna ...

>Ti invio in e-mail l'intero testo di Borges, che apre la sua
>raccolta di racconti più famosa "Finzioni". Spero che ti piaccia.

Ho ricevuto con piacere questi "file" (e ti ringrazio) non vorrei
però, che data la natura del titolo, che Borges ha dato a questi
suoi racconti, tu possa pensare che il termine etimologico esatto
da dare a questi racconti, sia solo e sopratutto, quello di aver
raccontato cose completamente finte e fasulle ...
Sono personalmente convinto che (trattandosi di Borges) vi sia
da comprendere bene, quale significato "di doppiezza" dare a
questa raccolta, tanto è vero che "le finzioni" -IMHO- possono
celare molte più cose da valutare, che non quelle, di cui noi
riusciamo a comprendere perfettamente e/o solo a immaginare!

Si può fingere il falso ... ma si può anche fingere, di aver
raccontato tutta la verità e soltanto la verità ... o mi sbaglio? ;-)

Cordialmente da Anastasio

>

La verità, bisogna dirla,
solo a chi è disposto a intenderla

Seneca (Lettere a Lucillo)

>

o ancor meglio ... ;o)

Come il bugiardo, è condannato a non essere creduto
anche quando dice la verità, così è privilegio di colui
che gode di buona reputazione, essere creduto
anche quando mente.

>>----->>> M. De Cervantes

>

E dopo tutto che cos'è una bugia ?
E' solo LA VERITA' in maschera ... ;-)

G. G. Byron (Don Juan ... cap. XI)


>


>


>


>

Diego Cuoghi

unread,
Jun 22, 2000, 3:00:00 AM6/22/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> dopo aver letto un bel romanzo, possiamo
> assumere a nostro piacimento, quanto di vero e quanto di assurdo
> l'autore abbia attentamente e "intenzionalmente" mescolato agli
> ingredienti; e però, poi bisogna saper fare una attenta disamina fra
> i tanti libri letti, e quando alcuni elementi, compaiono, in maniera così
> ben articolata, anche in altri saggi o romanzi (e tutta l'opera di Eco
> ne è permeata) bisogna prendere atto che: tali autori stiano tentando
> di veicolare un particolare tipo di msg. e domandarci poi .../
> Chissà perchè lo fanno???

Vero. Ci sono moltissime opere letterarie che sembrano una cosa ed in
realtà sono tutt'altro.
Molte di queste vengono, non so se si tratti di cosa voluta, destinate
ai bambini, cosa che apopare quasi un modo per "nasconderle".

Penso a quella feroce satira sociale che è il "Gulliver", o alla
filosofia umanistica del "Piccolo Principe... ("Alice" no, quello è
proprio un libro scritto solo per i bambini, anzi per LE bambine amate
da Carrol, non per gli adulti; anche se oggi nessun bambino si
appassiona più a quei giochi di parole)

Ma penso soprattutto a "Pinocchio" , quello di Collodi non l'orrore di
Walt Disney. Sembra un racconto per bambini e in realtà, a leggere
nemmeno molto in profondità, troviamo tutta una simbologia esoterica,
alchemica, massonica...
La Bambina dai capelli Turchini come Iside o la Sapienza; il "campo dei
miracoli" con la formula per far crescere gli zecchini che è quella per
rigenerare l'oro in alchimia; il Paese dei Barbagianni che è quello che
si attraversa per andare nell'Eterna Sapienza; il burattino che
attraverso prove che hanno il sapore dei "passi" dell'opera alchemica si
tresforma in uomo, il serpente verde, la trasformazione in asino...

> Beh scusa ... di nomi in quel suo "pamphlet" -perchè di questo si tratta-
> ne ho letti diversi, se tu conosci qualcuno, nell'ambiente cinematografico,
> (so che hai buone frequentazioni in campo artistico ;-))) puoi _forse_
> tentare di metterti in contatto, con qualcuno, di quelli che il Tellini
> nomina ...

Hercule Poirot, corri a nasconderti! Ellery Queen togliti di mezzo!
Ho già scritto al Metropolitan Museum e al Los Angeles County Museum...

> Si può fingere il falso ... ma si può anche fingere, di aver
> raccontato tutta la verità e soltanto la verità ... o mi sbaglio? ;-)

Vero! ;-)

Blues

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to
On Thu, 22 Jun 2000 09:26:27 GMT, di...@nospam.com (Diego
Cuoghi) wrote:


>In effetti non essendo un tecnico esperto ho detto Laser ma ho aggiunto
>"o altre diavolerie elettroniche".
>
>Comunque i "crop circles" continuano ad essere un mistero gustosissimo,
>anche se mi dicono che quest'anno ne sono comparsi pochi rispetto ai due
>o tre anni passati.

>Ed è soprattutto un mistero che intriga anche uno scettico impenitente


>come me, che non mi accontento delle banali spiegazioni (corde e
>paletti) date da chi li ritiene spiegabilissimi.

Forse questa spiegazione ti piacerà di più:

Credo che la soluzione umana la si puo' trovare in un
semplice modellino di aereo radio-telecomandato
interfacciato con un computer(un po' di software bisogna
fabbricarselo da solo).
L'unica limitazione che il modellino deve avere e' che le
eliche devono essere isolate per bene, poi il gioco e'
fatto, si arriva sull'area in picchiata e subito si manda in
esecuzione il programma che realizzera' velocemente quanto
composto a casa:-))), il disegno risulterà ben fatto in
tutti i parti i pochi minuti, senza la necessità di luce.
Ragionandoci su, il laser non puo' orientare le spighe, mi
sembra che questa sia l'unica alternativa per dare un
origine umana a questi strani disegni!!!

Fantasioso, ma non fantascientifico!!!

Bye
Bye
Blues

P.s. Caduta questa non c'e' altro che pensare agli uomini
verdi o ai puffi:-)).
P.p.s.Se pensi che sia una buona soluzione del problema ci
mettiamo in affari, il nostro motto sara':"Un cerchio nel
grano in ogni campo":-)))(Gates "Un computer su ogni
scrivania")
P.p.p.s.Potrebbe andare bene anche un elicottero
radio-telecomandato(con opportune modifiche), ma l'ipotesi
di un aereo e' piu' convincente(immagina un appassionato che
per un'avaria del suo radio-modello se lo trova atterrare
proprio su un campo di grano, va a riprendere quello che e'
rimasto ed esclama :"Toh che bel disegnino ho lasciato nel
campo!!!":-))))
------------------------------
Un punto microscopico brilla, poi un altro, poi un altro:è l'impercettibile,è l'enorme.
Questo lumicino è un focolare, una stella, un sole, un universo, ma ogni universo è niente.
Ogni numero è zero di fronte all'infinito.
L'inaccessibile unito all'impenetrabile,
l'impenetrabile unito all'inesplicabile,
l'inesplicabile unito all'incommensurabile:
Questo è il cielo.

(V.Hugo) Blues_Ligh...@yahoo.com

^^SpAwN^^

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to

"Anastasio" <anast...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:fc_35.241708$VM3.1...@news.infostrada.it...

A questo punto, mi sto incuriosendo sempre piu', manderesti anche a me le
foto?

Grazie e saluti.


--
-----
§ L'uomo puo' credere all'impossibile, non credera' mai all'improbabile. -
O.Wilde
-----
^^SpAwN^^

[e-mail: togliere NOSPAM dall'indirizzo]

Diego Cuoghi

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to
Blues <Blues_Ligh...@yahoo.com> wrote:

> Diego Cuoghi wrote:
> >Comunque i "crop circles" continuano ad essere un mistero gustosissimo,

> >Ed č soprattutto un mistero che intriga anche uno scettico impenitente


> >come me, che non mi accontento delle banali spiegazioni (corde e
> >paletti) date da chi li ritiene spiegabilissimi.

> Credo che la soluzione umana la si puo' trovare in un


> semplice modellino di aereo radio-telecomandato
> interfacciato con un computer(un po' di software bisogna
> fabbricarselo da solo).

> (...) si arriva sull'area in picchiata e subito si manda in


> esecuzione il programma che realizzera' velocemente quanto
> composto a casa:-)))

Ingegnoso...
Avevo pensato ad un trattorino radiocomandato, ma anche aeromodello non
č male come soluzione.

Fobia

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to
Diego Cuoghi <di...@nospam.com> wrote in message:

>... La pietra che ho "visto" non mi sembra abbia altro che una vaga


> rassomiglianza con un profilo umano, così come lo può avere una presa
> elettrica americana, il "muso" di una vecchia 500... o tante formazioni
> naturali come sassi, tronchi, marmi, nuvole...

Anch'io ho visto quella pietra. O meglio, ho visto la fotografia di una
presunta pietra. E quell'immagine è molto interessante. Il volto? Sì,
c'è; suppongo si possa parlare di rappresentazione di un profilo
femminile. Eppure...?
Eppure, nessuno non ha ancora accennato all'*altra* figura... Ed ora,
mi viene da considerare il fatto che l'abbia vista solo io, forse
l'Anastasio
e chissà quanti pochi altri.
Senza essere troppo preparato, doppiocliccai sull'icona e si manifestò
subitaneamente questa sfuggente sagoma. Sfuggente mica tanto, almeno
per me, visto che solamente dopo una decina di secondi, m'accorsi dei
muliebri lineamenti. Sicché sono *almeno" due, i messaggi di questa
immagine.
Ripropongo alcune parole riportate da Graham Hancock nel suo "mistero
di Marte". Non sono a conoscenza della veridicità dell'aneddoto, ma credo
possa essere spunto di riflessione, sulle nostra soggettive capacità di
vedere
unicamente ciò che siamo in grado di vedere. E non tutti vedono le stesse
cose. La visione non è oggettiva?

[[[ Dopo l'insurrezione araba del 1917 "Lawrence d'Arabia" regalò a
coloro che l'avevano guidata, ritratti di se stessi. Con suo grande stupore,
i condottieri non riuscivano letteralmente a capire che cosa raffigurassero
quei dipinti. E ve ne fu uno che, a titolo di prova, indicò l'immagine del
proprio naso e chiese: "Ma quello è un cammello?"
Gli arabi non erano ignoranti né ingenui. Semplicemente non possedevano
i rifeirmenti culturali specificamente europei di quell'epoca, senza i quali
non
potevano sapere che cosa cercare in un'immagine. Riuscivano a vedere
soltanto tele piatte e squadrate, dissimulate nelle macchie di colore. Sulle
prime non furono in grado di interpretare queste aree colorate come
rappresentazioni di oggetti tridimensionali. In un certo senso erano proprio
loro a vedere la realtà, mentre siamo noi ad essere tratti in inganno. Gli
arabi vedevano quello che c'era realmente. Ignoravano che un quadro è un
segno visivo. Noi, invece avremmo visto una faccia... dove in effetti non
c'era niente tranne il colore.
... Riconoscere i volti come oggetti significativi è una predisposizione
genetica
della specie umana, qualcosa che ereditiamo senza bisogno che ci venga
insegnato, qualcosa che è cablato nel cervello stesso
... Ma riconoscere un volto non equivale esattamente a riconoscere
l'immagine
di un volto. Come dimostra l'esempio di Lawrence, la capacità di vedere un
volto in una raffigurazione bidimensionale come un ritratto o una fotografia
è qualcosa che occorre apprendere... ]]]

Diego Cuoghi

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to
Fobia <fbo...@tin.it> wrote:

> Diego Cuoghi <di...@nospam.com> wrote in message:
>
> >... La pietra che ho "visto" non mi sembra abbia altro che una vaga
> > rassomiglianza con un profilo umano, così come lo può avere una presa
> > elettrica americana, il "muso" di una vecchia 500... o tante formazioni
> > naturali come sassi, tronchi, marmi, nuvole...
>
> Anch'io ho visto quella pietra. O meglio, ho visto la fotografia di una
> presunta pietra. E quell'immagine è molto interessante. Il volto? Sì,
> c'è; suppongo si possa parlare di rappresentazione di un profilo
> femminile. Eppure...?
> Eppure, nessuno non ha ancora accennato all'*altra* figura... Ed ora,
> mi viene da considerare il fatto che l'abbia vista solo io, forse
> l'Anastasio
> e chissà quanti pochi altri.

Ruotando l'immagine di 90° in senso orario si può intravedere un altro
profilo, è vero, ma anche per questo ci vuole un certo sforzo, e si
viene aiutati solo da un puntino più scuro che dà la ipotetica posizione
di un occhio.

> [[[ Dopo l'insurrezione araba del 1917 "Lawrence d'Arabia" regalò a
> coloro che l'avevano guidata, ritratti di se stessi. Con suo grande stupore,
> i condottieri non riuscivano letteralmente a capire che cosa raffigurassero
> quei dipinti. E ve ne fu uno che, a titolo di prova, indicò l'immagine del
> proprio naso e chiese: "Ma quello è un cammello?"
> Gli arabi non erano ignoranti né ingenui. Semplicemente non possedevano
> i rifeirmenti culturali specificamente europei di quell'epoca, senza i quali
> non potevano sapere che cosa cercare in un'immagine.

Non sappiamo quale fosse la verosimiglianza di quei ritratti, ma
possiamo invece immaginare che gli arabi, non possedendo all'epoca
nessuna "cultura iconografica" (la loro religione vieta la
ritrattistica, hai mai visto altro che decorazioni geometriche o scritte
nelle moschee?) facessero fatica prima di tutto ad immaginare cosa fosse
un "ritratto". Inoltre se Lawrence venne aiutato soprattutto da nomadi,
beduini e comunque da persone che non avevano mai visto né un vero
specchio, né uno specchio d'acqua, non potevano nemmeno conoscere le
proprie fattezze.
Se però Lawrence avesse mostrato all'arabo Alì il ritratto dell'arabo
Selim (o viceversa) probabilmente ci sarebbe stato qualche
"riconoscimento", sempre che i famosi ritratti fossero somiglianti e non
crostacce orrende... :-)

> Noi, invece avremmo visto una faccia... dove in effetti non c'era niente
> tranne il colore. ... Riconoscere i volti come oggetti significativi è una
> predisposizione genetica della specie umana, qualcosa che ereditiamo senza
> bisogno che ci venga insegnato, qualcosa che è cablato nel cervello stesso
> ... Ma riconoscere un volto non equivale esattamente a riconoscere
> l'immagine di un volto.

Quando al cervello arriva l'immagine di qualcosa di indefinito, o di non
immediatamente comprensibile, la prima cosa che succede è una specie di
velocissimo "browsing" tra tutte le immagini che il cervello ha in
precedenza immagazzinato e catalogato, alla ricerca (centesimi di
secondo) di una somiglianza con quache cosa già conosciuta.
Per questo siamo spesso portati a RIconoscere facce, come già ho detto
in precedenza, nel muso di un'automobile, in una presa elettrica, perchè
le facce sono le primissime immagini con le quali veniamo a contatto nei
primi mesi della nostrta vita. Immagina cosa può essere per un pargolo
di due mesi la gigantesca faccia della madre o del padre costantemente
presenti a pochissima distanza dal suo viso...
Ed ecco le facce su Marte, le facce nelle pietre, il viso di Padre Pio
in una macchia d'umidità nel muro, quello di Gesù o della madonna nel
riflesso del sole in una foto... Nel mondo arabo fece notizia invece una
melanzana (!!!), che tagliata aveva rivelato nel disegno dell'interno
una scritta sacra, simile a quelle racchiuse in un cerchio che si vedono
nelle moschee.
La nostra società infatti, anche e soprattutto nella vita adulta, ci
bombarda e ci ossessiona infatti con immagini di visi umani, mentre
questo non succede nella cultura araba.

> Come dimostra l'esempio di Lawrence, la capacità di vedere un volto in una
> raffigurazione bidimensionale come un ritratto o una fotografia è qualcosa
> che occorre apprendere...

Ti consiglio sull'argomento "cervello" un libro smilzo ma
interessantissimo: "Lungo viaggio al centro del cervello" di Renato e
Rosellina Balbi (Oscar Mondadori, Saggi).
Il primo è un noto neuropsichiatra, la seconda invece è redattore de La
Repubblica. Il primo ha messo i concetti e l'esperienza di studioso
dell'evoluzione del cervello, la seconda ha trascritto il tutto in un
linguaggio accessibile anche ai "non addetti". Una delle cose più
affascinanti del libro è la "teoria dell'evoluzione stratificata",
secondo la quale lo sviluppo della PERSONA, dall'embrione fino ad alcuni
anni dopo la nascita, ripercorre esattamente tutta l'evoluzione della
SPECIE umana dai primi organismi unicellulari fino all'essere umano
attuale.
Questo concetto, che confronte "filogenesi" e "ontogenesi", viene
esemplificato con una serie di "livelli" di evoluzione.
Ad esempio il LIVELLO ZERO nella filogenesi è quello dell'organismo
unicellulare; nell'onogenesi corrisponde all'ovulo fecondato.
Il LIVELLO CINQUE invece nella filogenesi corrisponde al periodo
"carbonifero" in cui l'antenato dell'uomo è simile a un anfibio, mentre
nell'ontogenesi questo livello corrisponde al quarto mese della vita
intrauterina... e così via...
Interessantissimo...

Peltio

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to

Diego Cuoghi wrote

>Ingegnoso...
>Avevo pensato ad un trattorino radiocomandato, ma anche aeromodello non
>è male come soluzione.

Io non mi intendo di aerodinamica, ne tantomeno di aeromodellismo ma...
... non avrebbe grossi problemi di stabilità?

Per piegare le spighe (o anche solo tagliarle) si incontra una
resistenza non uniforme difficilmente compensabile e si perde il
supporto sulle ali.
O no?

Forse con un elicottero il problema sulle ali non ci sarebbe ma non
piegherebbe le spighe con lo spostamento d'aria, limitando l'azione
dell'accrocchio deputato alla piegatura vera e propria?

saluti,
Peltio

Diego Cuoghi

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to
Peltio <pel...@twilight.zone> wrote:

> Diego Cuoghi wrote
> >Ingegnoso...
> >Avevo pensato ad un trattorino radiocomandato, ma anche aeromodello non
> >è male come soluzione.

> Io non mi intendo di aerodinamica, ne tantomeno di aeromodellismo ma...
> ... non avrebbe grossi problemi di stabilità?
> Per piegare le spighe (o anche solo tagliarle) si incontra una
> resistenza non uniforme difficilmente compensabile e si perde il
> supporto sulle ali.

Hai ragione. Non si considerano mai tutti i pro e i contro di queste
supposizioni e c'è sempre qualcosa "che tocca"... :-(

--
-------------------------


 D I E G O   C U O G H I
-------------------------

http://www.diegocuoghi.com

Anastasio

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to

>Anastasio <anast...@libero.it>


>> dopo aver letto un bel romanzo, possiamo
>> assumere a nostro piacimento, quanto di vero e quanto di assurdo
>> l'autore abbia attentamente e "intenzionalmente" mescolato agli
>> ingredienti; e però, poi bisogna saper fare una attenta disamina fra
>> i tanti libri letti, e quando alcuni elementi, compaiono, in maniera così
>> ben articolata, anche in altri saggi o romanzi (e tutta l'opera di Eco
>> ne è permeata) bisogna prendere atto che: tali autori stiano tentando
>> di veicolare un particolare tipo di msg. e domandarci poi .../
>> Chissà perchè lo fanno???

>Diego Cuoghi ha scritto nel messaggio


>Vero. Ci sono moltissime opere letterarie che sembrano
>una cosa ed in realtà sono tutt'altro. Molte di queste vengono,
>non so se si tratti di cosa voluta, destinate ai bambini, cosa
>che apopare quasi un modo per "nasconderle".

Caro Diego, certe cose le si raccontano ai bambini e appunto in
forma deformata, oltre che irreale e fantastica, proprio perchè
i bambini hanno la mente aperta, sgombra da pregiudizi, ma
sopratutto perchè i bambini, attraverso la ricreazione, il gioco e
la fantasia a cui per indole sono molto portati, riescono a
"memorizzare e metabolizzare meglio" ...;o)

>Penso a quella feroce satira sociale che è il "Gulliver", o alla
>filosofia umanistica del "Piccolo Principe... ("Alice" no, quello è
>proprio un libro scritto solo per i bambini, anzi per LE bambine amate
>da Carrol, non per gli adulti; anche se oggi nessun bambino si
>appassiona più a quei giochi di parole)

La "riflessione" (remember ...*riflessione* ...remember) che qui
stai facendo è già ottima, ma non del tutto precisa ...
Alice rappresenta una grande allegoria, un viaggio nel fantastico;
un viaggio nell'impossibile mondo "sotterraneo parallelo" che è
celato "dentro lo specchio" ... il mondo di Agharta, o quello che
in Pinocchio, in Moby Dyck e nel "criptico" msg. Cristico (vedi: Giona)
viene rappresentato dal mondo della Balena ... Atlantide?
Certo è, che anche Eco si è dilettato nello scrivere un corposo saggio
sugli SPECCHI e sul mondo degli specchi; e l'oceano il vasto oceano,
(visto dall'alto è proprio uno specchio) ma poi anche nel raccontino di
Borges che mi hai inviato tu, -se lo leggi bene e con questo particolare
"grimaldello filosofico-esoterico"- troverai che ci rimanda al Platone
del Timeo ma sopratutto a quello "incompiuto" di Crizia ovvero ad
"una società altamente evoluta già allora" ma ben diversa dalla n/s!

Guarda, leggi questo piccolo quadretto che ne fa Borges,
nel raccontino che mi hai inviato .....


**Si pensa che questo "brave new world" sia opera d’una società
segreta di astronomi, di biologi, di ingegneri, di metafisici, di poeti,
di chimici, di moralisti, di pittori, di geometri... sotto la direzione di
un oscuro uomo di genio. Abbondano, infatti, gli individui che dominano
queste diverse discipline, ma non quelli capaci di invenzione, e ancor
meno quelli capaci di subordinare l’invenzione a un piano rigoroso
e sistematico com’è il piano di Tlon.**

>Ma penso soprattutto a "Pinocchio" , quello di Collodi non l'orrore di
>Walt Disney. Sembra un racconto per bambini e in realtà, a leggere
>nemmeno molto in profondità, troviamo tutta una simbologia esoterica,
>alchemica, massonica...

Esatto ...

>La Bambina dai capelli Turchini come Iside o la Sapienza; il "campo dei
>miracoli" con la formula per far crescere gli zecchini che è quella per
>rigenerare l'oro in alchimia; il Paese dei Barbagianni che è quello che
>si attraversa per andare nell'Eterna Sapienza; il burattino che
>attraverso prove che hanno il sapore dei "passi" dell'opera alchemica si
>tresforma in uomo, il serpente verde, la trasformazione in asino...


Che dire ? Ne sai quasi più di me ... ;o))

>> (so che hai buone frequentazioni in campo artistico ;-))) puoi _forse_
>> tentare di metterti in contatto, con qualcuno, di quelli che il Tellini
>> nomina ...
>

>Hercule Poirot, corri a nasconderti! Ellery Queen togliti di mezzo!
>Ho già scritto al Metropolitan Museum e al Los Angeles County Museum...


Uuh ... ma davvero ? ;-)

>> Si può fingere il falso ... ma si può anche fingere, di aver
>> raccontato tutta la verità e soltanto la verità ... o mi sbaglio? ;-)
>

>Vero! ;-)

Però, non sempre il vero è "Vero" ... queste cose, sono scritte
spesso con molta "discrezione" e bisogna saperle intendere e
poi prenderle con il classico "beneficio d'inventario" ... ;-))

Ciao e Molto cordialmente da Anastasio

>

Ottimo è quel professore che sa molte cose
e le sa spiegare bene, ma meglio di lui
è quel piccolo maestro di provincia, che
pur insegnando poco, sa far nascere nell'allievo
una gran voglia di imparare !

----------------->>>>> L. C. De Saint Martin
<
<


>

Diego Cuoghi

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> Diego Cuoghi ha scritto:


> >Hercule Poirot, corri a nasconderti! Ellery Queen togliti di mezzo!
> >Ho già scritto al Metropolitan Museum e al Los Angeles County Museum...

> Uuh ... ma davvero ? ;-)

Certo! Ecco la lettera che ho inviato al museo di Los Angeles (quella
per il Metropolitan è ovviamente molto simile):

------------------------------------------------------------

I write you from Italy because a friend gave me a writing about a
strange story of strange stones...
An italian movie writer, Piero Tellini (author of many italian movies in
the fifties and sixties) wrote the story on a magazine in 1983. It seems
a true story, not a novel...
He discovered strange prehistoric stones in which he saw beautiful
shapes of human figures and animals that can be seen in clearness only
if you project the shadow of the stone. He wrote that each piece has
several figures, visible under a particular angle of light, and also
that all the people who saw the stones remained astonished and shocked.

One person was Sydney Gruson, former Vice-Chairman of The New York
Times, another was Philip Lamantia a surrealist writer, friend of Allen
Ginsberg.
Also Ms. Lois Katz, chief af a department of Metropolitan Museum saw the
stones and told he to go to the L. A. County Museum to show the stones
to Peter Meyer and his assistants but they argued that was retouched and
embellished.
( "Al Country Museum di Los Angeles dove la dottoressa Katz mi mandò per
mostrare il videotape al dottor Peter Meyer e ai suoi assistenti, fu da
qualcuno avanzata l'ipotesi che esse fossero casuali ma ritoccate e
riabbellite ")

But I have a suspect: I think that the whole story is a literary fake, a
good fantastic tale but not a true history. Now I am discussing with a
scholar that believe in that "stones" made by extraordinary and
mysterious ancient people.

Can you help me to find the truth?
Is it true that Mr. Peter Mayer at L.A. County Museum has seen the
stones twenty years ago?

And the basic question: the stones do exist or not?

Yours sincerely

--
-------------------------


 D I E G O   C U O G H I
-------------------------

www.diegocuoghi.com

Graziano Ledda

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to

Anastasio <anast...@libero.it>

> Come gia dissi sul NG, non essendo un esperto nel salvataggio
> di immagini, le ho salvate, in modo da mantenere al più possibile
> tutti gli aspetti cromatici, e quindi pesano dai 350 ai 450 kb l'una,
> se vuoi ti posso cominciare a mandare la prima; che tra le altre cose
> è anche la più interessante!?

Ho seguito il thread e se non è troppo disturbo gradirei anch'io
avere quelle foto.

Forse mandandole a più destinatari non si impiega più tempo,
non saprei ...

Grazie.

---
Graziano Ledda
1-800-MARROW-2


Anastasio

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to

>Diego Cuoghi ha scritto

>
>1) Posso credere (e verificare) il fatto che la luce del sole "proietta"
>ombre definite su una superficie chiara e piana, dando origine a sagome
>nitide a partire anche da oggetti di piccole dimensioni.
>Non posso credere che la mobilissima e diffusa luce proveniente da un
>falò possa dare un risultato simile. Le ombre proiettate da un fuoco di
>legna (a meno che non si tratti di una singola candela) proiettano ombre
>sfocate e mobili già a poca distanza.

Ottima osservazione, caro Diego ... e su questa non saprei cosa dire;
Ammenocchè, (senza fuochi) la poca luce del giorno che filtrava nella
caverna, si potesse comunque utilizzare per questo scopo; sappiamo
benissimo che gli occhi, dopo un certo periodo, si abituano bene anche
al buio o con luce tenue e bassa, o mi sbaglio?
Certo è che con luce acconcia o meglio con i raggi del sole e meglio ;o))

>2) Se un archeologo ritrova una testa greca mancante del naso riterrà
>che il naso sia andato perduto (probabilmente rotto, in quanto
>l'elemento più sporgente dalla testa, durante la caduta del manufatto).
>Così se trova una "Venere di Milo" senza braccia penserà che queste
>allo stesso modo si siano fratturate in quanto parti molto più fragili del
>tronco. Ma non penserà mai che quei frammenti ritrovati siano
>esattamente come li ha scolpiti l'artista greco o romano.

Ovvero? Qui non riesco a capire; ma comunque non penso che nel
caso che stiamo contemplando vi possano essere parti mancanti
o perdute, anche perchè mi sembra di aver letto, che il Tellini ha
trovato molte di queste pietre, come incastonate, ovvero ...

<<incollate nella roccia stessa con una specie di argilla fragile.>>

E questo significa che: in quel posto ci sono state per molti millenni,
appunto perchè chi ve le aveva messe desiderava potessero essere
meglio conservate ... ;-)

>Quello che mi sembra strano nel racconto di Tellini è che un pezzo
>di pietra sagomata possa essere ritenuto "intatto" non dopo duemila
>anni ma dopo molte migliaia; e quindi che possa avere conservato
>esattamente la forma che in origine gli è stata data dal nostro
>progenitore preistorico che la lavoro`.

Qui faccio fatica a seguirti, sono pietre, non sono mica pezzi di legno
o materiale facilmente deteriorabile ... ;o))

>Voglio dire che la forma che ha oggi quella pietra non può essere
>esattamente quella che aveva diecimila anni fa.

Allora, la questione diventa ancora più misteriosa ;o))

>Senz'altro certe parti più fini o più sporgenti si saranno spezzate o
>usurate.

Macchè ... penso che ti sbagli !

>Oltretutto è proprio lo stesso Tellini a dire che quelle pietre sono
>"fatte con una pietra troppo tenera".

Mmhh, gli oggetti che il Tellini, dice di aver trovato "incastonati"
nella parete, non erano solo "pietre" ... parla infatti anche di utensili
preistorici .... <<punte, raschiatoi, bulini, lavorati con molta finezza,
quasi ricamati, ma inadatti allo scopo perché fatti con una pietra
troppo tenera.>> ... ma penso che le "pietre", non erano state affatto
realizzate con un'argilla fragile ...

>Credi che una pietra tenera possa aver mantenuto intatta la sua forma
>dopo migliaia di anni quando anche il marmo delle statue greche si
>logora e si decompone?


Se quelle di quegli utensili preistorici (ricordo: amigdale, raschiatoi
ecc.)
si sono ben mantenute, non vedo tutta questa difficoltà per attrezzi ben
più "corposi" ;-)))

Cordialmente da Anastasio

Anastasio

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to

Diego Cuoghi ha scritto

>
>Ecco, il racconto di Tellini mi sembra appunto un bellissimo racconto
>fantastico, davvero intrigante, ma un racconto, cioè letteratura, non
>realtà. La pietra che ho "visto" non mi sembra abbia altro che una vaga

>rassomiglianza con un profilo umano, così come lo può avere una presa
>elettrica americana, il "muso" di una vecchia 500... o tante formazioni
>naturali come sassi, tronchi, marmi, nuvole...

Caro Diego, a queste tue considerazioni e dopo aver letto anche
quelle argute di Fobia, (che ringrazio) desidero aggiungere alcune
mie "riflessioni" (anche perchè sapendo delle tue buone doti artistiche,
son certo che le terrai in buona considerazione) ci sono momenti artistici,
e grandi artisti che li riescono ad innaugurare, perchè in loro scatta
quella rara molla della "creatività"!
Lasciamo per un momento da parte, artisti come il Caravaggio o
come il Michelangelo, prendiamo per un attimo in considerazione,
qualche autore moderno e cerchiamo di comprendere quale "mistero"
si nasconda, nel fatto, che una loro realizzazione venga definita "arte"!
Prendiamo ad es. Lucio Fontana e quella "corrente artistica" dietro alla
quale andava a proporre le sue più incredibili opere, fatte di altrettanto
incredibili "buchi" e di altrettanto stravagantissimi "tagli" che mi dici ?
Sai riconoscere qualcosa di "eccezionale" in quelle sue povere tele
martoriate ? Ci sai vedere qualche profilo o qualche geometria nascosta?
Oppure, preferisci che parliamo di Pietro Manzoni e delle sue ricerche
artistiche concettuali, di cui sono emblematiche le sue novanta scatole
di Merda d'artista, (sissignori ... merda allo stato puro, ma uscita dal
celebre "ano" d'artista) che mettono in rilievo il suo più totale rifiuto,
di un'arte al servizio della forma?
O forse è meglio parlare di Picasso e del cubismo; nei quadri del quale,
non solo si può vedere tutto e di tutto, ma si possono pure trovare forme
geometriche "tridimensionali" senza nemmeno inorridire ...!?

E però, nonostante si riesca "a vedere", la bellezza, quasi evanescente
ed eterea, ma pur sempre incommensurabile (di un arte moderna ai
confini con la vesanìa ;-) diventa quasi assurdo ed impossibile, vedere
uno stupendo profilo ben sagomato, in una pietra, lavorata probabilmente
da alcuni "trogloditi" !

>Se poi vogliamo andare più a fondo con l'aborrito razionalismo (da
>queste parti...) possiamo rilevare come il profilo risulti dalla casuale
>sbocconcellatura della pietra, erosa dal tempo e da fattori climatici
>che in certi punti l'hanno sgretolata. Probabilmente quella selce appena
>"scolpita" da un antico progenitore aveva una forma diversa, forse quel
>"profilo" non era un profilo ma una curva...


Ti faccio solo notare, che (stando allo scritto del Tellini) la questione
è leggermente diversa ... ovvero, gli scienziati, interpellati, -dopo che
il Tellini era finalmente riuscito, a dimostrare l'esistenza delle strane
figure- hanno dovuto ammettere, che queste figure esistevano realmente,
e allora hanno "ipotizzato" che <<queste pietre, fossero casuali ma
ritoccate e riabbellite da mano umana ...>> quindi niente _aborrito
razionalismo_ ma debole ammissione da parte scientifica, (tra l'altro
si trattava della dottoressa Katz ;-)) che la pietra, doveva aver
sicuramente subito, un trattamento di tipo artistico ed umano!!!

Anastasio

unread,
Jun 23, 2000, 3:00:00 AM6/23/00
to

Diego Cuoghi ha scritto nel messaggio
>> Diego Cuoghi ha scritto:
>> >Hercule Poirot, corri a nasconderti! Ellery Queen togliti di mezzo!
>> >Ho già scritto al Metropolitan Museum e al Los Angeles County Museum...
>
>> Uuh ... ma davvero ? ;-)
>
>Certo! Ecco la lettera che ho inviato al museo di Los Angeles (quella
>per il Metropolitan è ovviamente molto simile):


Bravo!!! Davvero molto ben congeniata ... adesso, prendiamo
una bella monetina fra le dita, e lanciandola alle n/s spalle, esprimiamo
il fervido desiderio, che riescano a trovare i riferimenti e ti rispondano
;-)))

Facci sapere ....

Ciao e cordialmente da Anastasio

Fobia

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to
Diego Cuoghi <di...@nospam.com> wrote in message:

> Ruotando l'immagine di 90° in senso orario si può intravedere un altro


> profilo, è vero, ma anche per questo ci vuole un certo sforzo, e si
> viene aiutati solo da un puntino più scuro che dà la ipotetica posizione
> di un occhio.

L'ho ruotata anch'io di 90°, ma a dire la verità non credo di avere
osservato nulla di importante.
Questa situazione mi stupisce e mi intriga parecchio. Io ho affermato
di avere notato un'altra figura nell'immagine della presunta pietra (lo
ripeto: io considero l'immagine e non so se quella "pietra", sia esistente
o sia mai esistita) e suppongo ti sia incuriosito ed abbia cercato di
osservarla pure tu. Avrai aperto il file, visto e rivisto, poi roteato,
infine
ribaltato, mutato il contrasto ed ottenuto il negativo e vari effetti
grafici
che tu possiederai. E così ho fatto anch'io, per avere un mio giudizio più
complessivo. Ma l'*altra* figura è lì, c'è sempre e la si vede meglio,
a immagine originale. E non c'è bisogno di deviare gli occhi, come ad
osservare uno stereogramma.
Semplicemente, è nel centro: credo che la particolarità di questa
pietra non possa risiedere nell'unico volto di donna, situato nel margine
destro, perché questo sarebbe unicamente un manufatto ottenuto con
lavoro certosino, ma non particolarmente impressionante. Mi sembra di
ricordare, nel racconto di Tellini, che gli occorsero notevoli tentativi
per ottenere su pellicola, ciò che si poteva notare dal vivo. Ecco che,
probabilmente, questa immagine, ripropone una ben particolare
orientazione ed una adatta illuminazione, per mostrare il messaggio che
è dentro e non solo al margine destro.

> > ... Ma riconoscere un volto non equivale esattamente a riconoscere
> > l'immagine di un volto.

E nemmeno a riconoscere un uomo di spalle.

> > Come dimostra l'esempio di Lawrence, la capacità di vedere un volto in
una
> > raffigurazione bidimensionale come un ritratto o una fotografia è
qualcosa
> > che occorre apprendere...
>
> Ti consiglio sull'argomento "cervello" un libro smilzo ma
> interessantissimo: "Lungo viaggio al centro del cervello"

Sembra un mixing tra "magnetizzato verso il centro della terra" e "breve
passeggiata nel mondo della mente", due canzoni del mio gruppo...

> Una delle cose più
> affascinanti del libro è la "teoria dell'evoluzione stratificata",
> secondo la quale lo sviluppo della PERSONA, dall'embrione fino ad alcuni
> anni dopo la nascita, ripercorre esattamente tutta l'evoluzione della
> SPECIE umana dai primi organismi unicellulari fino all'essere umano
> attuale.
> Questo concetto, che confronte "filogenesi" e "ontogenesi", viene
> esemplificato con una serie di "livelli" di evoluzione.

Anche il mio professore di fisiologia sosteneva che l'ontogenesi ripercorre
la filogenesi... E dire che egli si chiama Pierangelo Pietra!!!


Peltio

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to
Diego Cuoghi wrote

>Hai ragione. Non si considerano mai tutti i pro e i contro di queste
>supposizioni e c'è sempre qualcosa "che tocca"... :-(

LOL.

Si potrebbe pensare ad un elicotterino radiocomandato. Dovrebbe
eliminare il problema della portanza, ma ancora ci sarebbero dei grandi
problemi a pilotarlo se non si vogliono tagliare le spighe ma piegarle.

Nessuno ha mai pensato ad un enorme ferro da stiro?
: )
No, sul serio. Un pezzo di lamiera riscaldata elettricamente e guidata
attraverso bracci meccanici. Potrebbe dare gli stessi effetti con
l'opportuna scelta di temperatura?

O a un magnetron guidato attraverso bracci meccanici. (non ricordo se ne
avevi parlato insieme all'ipotesi dei satelliti). Magari lo si può
piazzare al centro e facendolo ruotare si crea un cerchio, senza nemmeno
dover seguire il profilo. Troppa fantasia, eh?
Ci vorrebbe qualche dato in effetti.

saluti,
Peltio

Diego Cuoghi

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> ma comunque non penso che nel
> caso che stiamo contemplando vi possano essere parti mancanti
> o perdute, anche perchè mi sembra di aver letto, che il Tellini ha
> trovato molte di queste pietre, come incastonate, ovvero ...
>
> <<incollate nella roccia stessa con una specie di argilla fragile.>>
>
> E questo significa che: in quel posto ci sono state per molti millenni,
> appunto perchè chi ve le aveva messe desiderava potessero essere
> meglio conservate ... ;-)

Torno all'oggetto del contendere, proprio "quella" pietra della foto che
ho ricevuto, che sarebbe oltretutto quella più eloquente...

Consideriamo il profilo: risulta evidentissimo come la parte che ricorda
la parte inferiore del naso e la bocca non è stata "scolpita", ma è il
risultato di una casuale rottura, a differenza della scheggiatura liscia
e tagliente che ricorda un naso all'insù (avevano nasini francesi questi
antenati?) e che può invece essere stata sagomata. Infatti ricorda i
profili di frecce o di certi strumenti probabilmente usati per tagliare
che si vedono nelle sezioni preistoriche dei musei.

Io vedo quel "profilo umano" come una forma data dal caso non dalla
volontà di uno scultore preistorico.

Se quella pietra è la migliore delle foto allora non riesco proprio a
credere alla storia di Tellini. Ho bisogno di prove più efficaci.

Non c'è nessun fiorentino che può rintracciare quel fotografo chiamato
Piero Boni che sarebbe stato contattato (venti? venticinque anni fa?)
per fotografare le pietre?

--
-------------------------


 D I E G O   C U O G H I
-------------------------

http://www.diegocuoghi.com

Diego Cuoghi

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to
Fobia <fbo...@tin.it> wrote:

> Diego Cuoghi <di...@nospam.com> wrote in message:
>

> > Ruotando l'immagine di 90° in senso orario si può intravedere un altro
> > profilo, è vero, ma anche per questo ci vuole un certo sforzo, e si
> > viene aiutati solo da un puntino più scuro che dà la ipotetica posizione
> > di un occhio.
>

> L'ho ruotata anch'io di 90°, ma a dire la verità non credo di avere
> osservato nulla di importante.
> Questa situazione mi stupisce e mi intriga parecchio. Io ho affermato

> di avere notato un'altra figura nell'immagine della presunta pietra ...

> Semplicemente, è nel centro: credo che la particolarità di questa
> pietra non possa risiedere nell'unico volto di donna, situato nel margine
> destro, perché questo sarebbe unicamente un manufatto ottenuto con
> lavoro certosino, ma non particolarmente impressionante.

Quello che "vedo" ruotando la pietra in senso orario di 90° non è un
profilo umano, ma può ricordare vagamente quello di una mucca o di un
animale col muso grosso. Ma volendo cercare facce a tutti i costi se ne
possono trovare anche altre, basta cercare le zone in cui ci sono
macchie più o meno circolari e immaginarle come occhi, dopo è facile
"vedere" questo, quello e quell'altro...

Non solo in quella pietra, ma anche in tante altre.

Non riesco invece assolutamente a vedere un'altra figura al centro, come
dici tu.

A questo proposito mi viene in mente un film bellissimo: "Picnic ad
Hanging Rock" di Peter Weir. Nelle scene ambientate sulla misteriosa
roccia dove si perdono le ragazze, moltissime inquadrature sembrano
suggerire volutamente volti semi-umani formati da sporgenze e ombre e
frasche, volti minacciosi e primordiali che osservano gli esseri umani
"civilizzati".

> Anche il mio professore di fisiologia sosteneva che l'ontogenesi ripercorre
> la filogenesi... E dire che egli si chiama Pierangelo Pietra!!!

Un segno! :-)


--
-------------------------


 D I E G O   C U O G H I
-------------------------

http://www.diegocuoghi.com

Lisa

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to
> Ma penso soprattutto a "Pinocchio" , quello di Collodi non l'orrore di
> Walt Disney. Sembra un racconto per bambini e in realtà, a leggere
> nemmeno molto in profondità, troviamo tutta una simbologia esoterica,
> alchemica, massonica...
> La Bambina dai capelli Turchini come Iside o la Sapienza; il "campo dei
> miracoli" con la formula per far crescere gli zecchini che è quella per
> rigenerare l'oro in alchimia; il Paese dei Barbagianni che è quello che
> si attraversa per andare nell'Eterna Sapienza; il burattino che
> attraverso prove che hanno il sapore dei "passi" dell'opera alchemica si
> tresforma in uomo, il serpente verde, la trasformazione in asino...

Ma scusa, Diego, credi davvero a una interpretazione del genere?
Che ragioni ne hai?...

A me sembra che Pinocchio sia proprio quanto di piu' coerente
si possa immaginare con lo spirito della novella della campagna
toscana, un mondo terra terra, semplice, didascalico quel tanto
che era "giusto" per i suoi tempi, moralistico in modo abbastanza
elementare, filtrato attraverso un modo di esprimersi piu' colto,
ma per il resto semplice, immediato e schietto, l'esatto opposto
di qualcosa di esoterico, di iniziatico e di allusivo e oscuro, che
dovrebbe far balenare un mondo riservato a pochi eletti...

Fiabe popolari e novelle d'autore in cui il protagonista deve
compiere un percorso di formazione passando attraverso prove
difficili, dolorose o pericolose, esistono da sempre su tutta la
faccia del pianeta, anche in epoche molto precedenti
all'esistenza della massoneria, e anche presso popoli che non
hanno la piu' pallida idea di cosa sia questa.

Francamente, la cosa mi sembra molto ma molto azzardata.
Nel Settecento e nell'Ottocento si e' cominciato a vedere
simbolismi massonici dappertutto, dall'antico Egitto (poi
smentiti completamente quando di li' a poco si riusci' a
interpretare la scrittura, e a leggere le fonti originali: era la
massoneria che si ispirava a un "Egitto" del tutto diverso da
quello reale, non certo l'Egitto a precorrere la massoneria!)
ai tarocchi (nati nel 15^o secolo come un normale gioco di carte,
e fatti passare per caldei, egizi, fenici...) ai poemi classici, e poi
questa abitudine se la sono tenuta tutte le cialtrofiliazioni della
massoneria, vedendo simbolismi iniziatici pure nelle canzonette
e nell'arte dei graffiti urbani, ma prendiamola un po' cauta...

E poi non c'e' nessuna "Bambina" dai capelli turchini, ma e'
una "Fata", e il Paese dei Barbagianni non sa da nessuna
parte, forse ti sbagli con quello dei Balocchi. Vergogna! :))))

A meno che il tuo commento non fosse veramente tutto uno
scherzo, e tu non ci abbia infilato anche i due nomi sbagliati
apposta, per vedere se qualcuno lo notava... boh!

ciao
Lisa

--
Posted from cfa.harvard.edu [131.142.10.1]
via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG

Diego Cuoghi

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to
Lisa <lisa.spam...@arcetri.astro.it> wrote:

> Diego Cuoghi ha scritto:


> > Ma penso soprattutto a "Pinocchio" , quello di Collodi non l'orrore di
> > Walt Disney. Sembra un racconto per bambini e in realtà, a leggere
> > nemmeno molto in profondità, troviamo tutta una simbologia esoterica,
> > alchemica, massonica...
> > La Bambina dai capelli Turchini come Iside o la Sapienza; il "campo dei
> > miracoli" con la formula per far crescere gli zecchini che è quella per
> > rigenerare l'oro in alchimia; il Paese dei Barbagianni che è quello che
> > si attraversa per andare nell'Eterna Sapienza; il burattino che
> > attraverso prove che hanno il sapore dei "passi" dell'opera alchemica si
> > tresforma in uomo, il serpente verde, la trasformazione in asino...

> Ma scusa, Diego, credi davvero a una interpretazione del genere?
> Che ragioni ne hai?...

Quell'interpretazione non deriva da miei studi o interpretazioni. Non
sono un esperto in alchimia, esoterismo ecc. E nemmeno sono massone :-)

Ma Pinocchio è uno dei miei libri preferiti, come per "Alice" ne ho
svariate edizioni, compresa quella discografica e teatrale di Carmelo
Bene (vista tre volte, godimento sfrenato)
Pinocchio, come tutti i "classici" che vengono continuamente letti e
riletti da generazioni, si presta a diverse interpretazioni. Alcuni
critici ne avevano notato la somiglianza con la passione di Gesù, e ne
avevano dato una interpretazione teologica.
Se davvero ti interessa "Pinocchio" oltre il semplice piacere della
godibilissima lettura ti consiglio l'edizione di Feltrinellu (Univers.
Economica 648) che contiene un bel saggio critico di Fernando Tempesti.

Curiosità: lo sapevi che "Pinocchio, storia di un burattino" finiva col
quindicesimo capitolo, quando Pinocchio muore impiccato? Collodi infatti
scrisse la parola FINE proprio in quel punto e il racconto, che usciva a
puntate, si interruppe con Pinocchio che muore attaccato all'albero
gridando (come Gesù?) "Oh Babbo mio, se tu fossi qui!".
Solo sei mesi dopo Collodi riprese la storia, intitolandola "Avventure
di un burattino", facendo rinascere Pinocchio grazie alle cure della
Bambina dai Capelli Turchini.

Insomma... Pinocchio mi interessa molto, così quando, una decina d'anni
fa, uscirono alcuni articoli che parlavano della "scoperta" di influenze
massoniche nella scrittura di Pinocchio li lessi con grande interesse.
Mi sembra di ricordare che ne parlò Pietro Citati su La Repubblica, ma
anche sul Corriere uscì qualche articolo. Si parlava del fatto che Carlo
Lorenzini, detto Collodi, inizialmente cattolico e studente in seminario
avesse troncato questa vocazione religiosa e, in età adulta ovviamente,
avesse aderito alla massoneria, e successivamente costruito la storia di
Pinocchio (perlomeno la prima parte, quella più "nera", quella che
finisce male) utilizzando una quantità di spunti derivati dalla
tradizione esoterica di quella "confraternita" della quale faceva parte.
Così come fece Lorenzo Da Ponte per il libretto del "Flauto Magico"
musicato da Mozart (massone pure lui e autore di bellissime "Musiche
massoniche")

Anni dopo lessi un saggio molto bello di un autore che non so ancora se
mi piace o no: Elemire Zolla. Nel volume "Uscite dal mondo" dedica
proprio a Pinocchio uno dei testi migliori (gli altri mi sembrano
interssanti ma per me un pò estranei, non sono molto coinvolto
nell'esoterismo chic), e lo paragona a opere come "L'asino d'oro" di
Apuleio o a brani di Goethe, Dante...

Zolla fa notare molte corrispondenze tra scene del Pinocchio e di testi
esoterici o sacri. Ora non sto ad elecarle tutte ma posso citare:

L'archetipo della Morte e Rinascita quasi dappertutto, con
inghiottimento nel ventre del Leviatano (Giona), o nelle sofferenze
asinine (L'asino era uno dei primi simboli cristiani e non significava
derisione, tanto che in certe catacombe si vedono immagini di una testa
d'asino assieme alla croce).

Il burattino e l'asino sono versioni equivalenti del medesimo archetipo,
la fatica della vittoria sulla condizione puramente naturale e
meccanica. L'una usata da Marco Aurelio, l'altra da Apuleio al medesimo
fine. Collodi le adoperò entrambe.

Il Serpente Verde (contornato da fuochi fatui in Goethe, da lucciole in
Collodi) che è il guardiano dei misteri alchemici e monetari dell'oro.

La Donna Beatificante, o Vergine Sapienza: Iside, la Madonna,
Beatrice...

Il Demiurgo che in molte tradizioni è un falegname o un marionettaio,
come in molte cosmogonie gnostiche.

Il Campo di cui favoleggianoi il Gatto e la Volpe, che Collodi chiama
proprio "campo benedetto" o "campo dei miracoli" che si trova nel Mutus
Liber, il capolavoro dell'alchimia settecentesca francese.

La Bambina (o Fata) che appare come Caprettina che, secondo le
tradizioni indiane, simboleggia la Natura madre di ogni cosa.

> A me sembra che Pinocchio sia proprio quanto di piu' coerente
> si possa immaginare con lo spirito della novella della campagna
> toscana, un mondo terra terra, semplice, didascalico quel tanto
> che era "giusto" per i suoi tempi, moralistico in modo abbastanza
> elementare, filtrato attraverso un modo di esprimersi piu' colto,
> ma per il resto semplice, immediato e schietto, l'esatto opposto
> di qualcosa di esoterico, di iniziatico e di allusivo e oscuro, che
> dovrebbe far balenare un mondo riservato a pochi eletti...

Sempre da Zolla: "la storia toscana si è svolta come si è svolta, salvo
per la parte religiosa: in Toscana ancor oggi perdura il culto di Iside
e a parlare della dea qualunque bambino capisce al volo. Il risultato è
Pinocchio. (...) Leggiadro, delicato, abissale è leggere Pinocchio a un
bambino. Portiamo l'innocente tra le figure stesse che gli si
partrebbero dinanzi in una radura sacra della più selvaggia isola dei
mari del nord, nella capanna delle iniziazioni che vi si troverebbe
adagiata simulante la forma di un pescecane. Introduciamo il piccolo al
culto della Fata o Signora-degli-animali (in questa la identifica
Citati)..."

> Francamente, la cosa mi sembra molto ma molto azzardata.
> Nel Settecento e nell'Ottocento si e' cominciato a vedere
> simbolismi massonici dappertutto, dall'antico Egitto (poi
> smentiti completamente quando di li' a poco si riusci' a
> interpretare la scrittura, e a leggere le fonti originali:

Su questo hai perfettamente ragione. Trovo ridicolo sforzarsi di
"interpretare" a tutti i costi in senso esoterico-massonico qualunque
espressione di qualunque cultura, facendola risalire a chissà quali
ascendenze di antiche civiltà scomparse... finendo sempre ad Atlantide.
:-)))
Ma gli scaffali delle librerie sono stracolmi di quelle cose, e a volte
leggerli è molto divertente, a patto di non crederci troppo, trattandoli
come fossero gialli o fantascienza.

> E poi non c'e' nessuna "Bambina" dai capelli turchini, ma e'
> una "Fata", e il Paese dei Barbagianni non sa da nessuna
> parte, forse ti sbagli con quello dei Balocchi. Vergogna! :))))

In "Pinocchio" di Walt Disney c'è un'orrida Fata. In Collodi c'è la
Bambina:

"Allora si affacciò alla finestra una bella Bambina dai capelli turchini
e il viso bianco come una immagine di cera, gli occhi chiusi e le mani
incrociate sul petto, la quale, senza muovere punto le labbra, disse con
una vocina che pareva venisse dall'altro mondo: In questa casa non c'è
nessuno. Sono tutti morti. Sono morta anch'io."

"O bella Bambina dai capelli turchini - gridava Pinocchio - Aprimi per
carità, abbi compassione di un povero ragazzo inseguito dagli
assass...""

"Qui giace la Bambina dai capelli turchini, morta di dolore per essere
stata abbandonata dal suo fratellino Pinocchio"

La Bambina diventa "Fata" solo negli ultimi capitoli (25-36), quando gli
appare come "quella donnina misteriosa", "una buona donnina, che portava
due brocche d'acqua" (i luoghi sacri consacrati ad Iside erano sempre
fonti, tradizione ripresa più tardi dalla Madonna, che ha soppiantato
Iside), che Pinocchio trova somigliante alla Bambina.

Il Paese dei Barbagianni invece...
"Bisogna sapere che nel Paese dei Barbagianni c'è un campo benedetto,
chiamato da tutti Campo dei Miracoli. Tu fai in questo campo una piccola
buca e ci metti dentro, per esempio, uno zecchino d'oro..."

Senza scherzi, ti consiglio quell'edizione di Pinocchio che ho citato
sopra. Ma ce n'è anche una molto bella illustrata da Mattotti,
pubblicata dalla Rizzoli-Milano Libri

Ciao

thought®

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to
On Wed, 21 Jun 2000 10:29:18 GMT, di...@nospam.com (Diego Cuoghi) wrote:

<taglio>
> Vista la precisione e le dimensioni credo che l'origine possa
>essere solo "in alto", e in alto (visto che non credo nè a dei nè a ufo)
>so che ci sono solo uccelli, aerei e satelliti... Così mi è venuta in
>mente una ipotesi un pò fantascientifica: qualcuno si sta divertendo
>molto in un laboratorio della NASA o di qualche ente militare americano
>o inglese, giocando con i puntatori laser di qualche satellite.
<taglio>

Si , credo che la teoria del laser sia quella che piu' si avvicina alla
verita', il fatto che al momento non si conoscano laser che possano fare
questi cerchi non vuol necessariamente dire che non esistono; in alternativa
al laser io non trascurerei l'energia magnetica non credo che abbiano mai
smesso di fare ricerche per un suo impiego in campo militare.

Alfio

(Alfio®)
http://members.xoom.it/Dug_Ram/index.html

Anastasio

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to

Diego Cuoghi ha scritto (zip zip)

>Su questo hai perfettamente ragione. Trovo ridicolo sforzarsi
>di "interpretare" a tutti i costi in senso esoterico-massonico
>qualunque espressione di qualunque cultura, facendola risalire
>a chissà quali ascendenze di antiche civiltà scomparse... finendo
>sempre ad Atlantide. :-)))

Caro Diego, rispondo solo a questo punto, perchè vedo che su
tutto il resto, sei stato abbastanza preciso.
Non trovo affatto che sia ridicolo, "sforzarsi di interpretare a tutti
i costi" ... anche perchè, non è assolutamente vero, che tutti i racconti
abbiano le stesse prerogative esoterico-massoniche ... trovo invece
più ridicolo, che una volta accertatisi del fatto, che un determinato
libro dice qualcosa di insolito, non si approfondisca adeguatamente
nel tentativo di interpretare "cosa sia" quel qualcosa di insolito!

Oltretutto, questi libri, che come dice Eco ma non solo Eco ...
__si parlano tra di loro, di una questione di molto particolare__
e così facendo, svolgono un'altissima e ben intelligente operazione
culturale ... ;o))

Ciao molto cordialmente da Anastasio

>

Chi sogna di giorno,
conosce molte cose
che sfuggono a chi
sogna solo di notte

Edgar Allan Poe


>

>
>


Anastasio

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to

Lisa ha scritto nel messaggio

>
>Ma scusa, Diego, credi davvero a una interpretazione del genere?
>Che ragioni ne hai?...
>
>A me sembra che Pinocchio sia proprio quanto di piu' coerente
>si possa immaginare con lo spirito della novella della campagna
>toscana, un mondo terra terra, semplice, didascalico quel tanto
>che era "giusto" per i suoi tempi, moralistico in modo abbastanza
>elementare, filtrato attraverso un modo di esprimersi piu' colto,
>ma per il resto semplice, immediato e schietto, l'esatto opposto
>di qualcosa di esoterico, di iniziatico e di allusivo e oscuro, che
>dovrebbe far balenare un mondo riservato a pochi eletti...


Eh eh ... ottima interpretazione cara Lisa.
Certamente, il risultato di un'infanzia da favola ;o))

>Fiabe popolari e novelle d'autore in cui il protagonista deve
>compiere un percorso di formazione passando attraverso prove
>difficili, dolorose o pericolose, esistono da sempre su tutta la
>faccia del pianeta, anche in epoche molto precedenti
>all'esistenza della massoneria, e anche presso popoli che non
>hanno la piu' pallida idea di cosa sia questa.


E adesso che dici? Non ti sembra leggermente diverso, da
quanto dici sopra?

>Francamente, la cosa mi sembra molto ma molto azzardata.
>Nel Settecento e nell'Ottocento si e' cominciato a vedere
>simbolismi massonici dappertutto, dall'antico Egitto (poi
>smentiti completamente quando di li' a poco si riusci' a

>interpretare la scrittura, e a leggere le fonti originali: era la
>massoneria che si ispirava a un "Egitto" del tutto diverso da
>quello reale, non certo l'Egitto a precorrere la massoneria!)

Cioè? Allorchè siamo riusciti a comprendere come leggere
i geroglifici, è caduto tutto quel castello di ipotesi fatte
sull'ermetismo e su l'esoterimo? Stai scherzando vero?
Mai sentito parlare del "Libro dei morti" egizio?
Mi sa che hai perso troppo tempo, a guardare fra le nuvole, e
ti sei persa molte cose, che stanno addirittura a portata di mano!

>ai tarocchi (nati nel 15^o secolo come un normale gioco di carte,
>e fatti passare per caldei, egizi, fenici...) ai poemi classici, e poi
>questa abitudine se la sono tenuta tutte le cialtrofiliazioni della
>massoneria, vedendo simbolismi iniziatici pure nelle canzonette
>e nell'arte dei graffiti urbani, ma prendiamola un po' cauta...


Guarda che è vero sai, che vi sono molte organizzazioni
esoteriche assurde ... figlie di non meglio identificate derivazioni
o affiliazioni ermetico-filosofiche, (e il sottoscritto non ha mai
messo in dubbio questa realtà, anzi qualche giorno fa, ho postato
qualcosa per far comprendere questa questione a Claumo ...)
ma non per questo, *tutto* il simbolismo ermetico-esoterico, deve
essere denigrato o svilito, anzi bisogna riconoscere in questi
simboli, una profonda base filosofico rappresentativa dei moduli
ancestrali e archetipici !!!

>E poi non c'e' nessuna "Bambina" dai capelli turchini, ma e'
>una "Fata", e il Paese dei Barbagianni non sa da nessuna
>parte, forse ti sbagli con quello dei Balocchi. Vergogna! :))))


Si vede che non hai letto Pinocchio ... e che hai perso i migliori
anni della tua vita, ad approfondire il Boccaccio delle burle e
il Piovano Arlotto delle facezie ... se lo avesti letto sapresti che:
nella "straordinaria" favola di Pinocchio vi sono almeno tre
paesi (oltre a quello del paese più bello del mondo, che è la
metafora del paese dei balocchi) e che questi sono ... il paese
di Barbagianni, ovvero quello dei fessi e degli sciocchi -e il
buon Diego te ne ha spiegato la definizione- il paese delle Api
industriose che per "antinomìa" rappresenta quello dei ladri,
e dei carabinieri, quello dei mastini e dei mostri verdi ... e
infine quello degli Acchiappacitrulli, dove troviamo farfalle senza
ali, pavoni senza la coda ... come puoi vedere, sei ben distante
dal comprendere, certe questioni ...e da quel che posso capire
delle tue capacità cognitive, è perfettamente inutile che ti sforzi;o))

>A meno che il tuo commento non fosse veramente tutto uno
>scherzo, e tu non ci abbia infilato anche i due nomi sbagliati
>apposta, per vedere se qualcuno lo notava... boh!

Si gia ... ma davvero ?
Non è che stando con lo zoppo eh eh... ovvero, coi cialtroni.. ;o))
Uno scherzo in cui potevi caderci solo, tu con le tue "lisifobie"
accentuate dalle molte demofobie ;o))

Ti suggerirei di leggere (prima, di quelli che ti ha
gentilmente consigliato Diego) .../

*Pinocchio e i simboli della grande opra*
di Nicola Coco & Alfredo Zambrano
per i tipi della ATANOR (un vero e proprio malloppone ;-))

e *Pinocchio* __un libro parallelo__
di Giorgio Manganelli - per i tipi della Einaudi ...

Aggiungo un breve spunto, dello stesso Manganelli, che
è esattamente nella quarta di copertina, di questo suo
libercolo (e che conferma una volta di più, quello Eco
dice: nelle postille al Nome della rosa)

##############################################

"Un testo è qualcosa di unico di irripetibile, ma contiene anche
infiniti altri testi, offre una serie *di tracce* che possono essere
sviluppate in molte direzioni. In questo senso, ogni opera
letteraria è un "giallo" la cui soluzione è sempre altrove, ma
sopratutto là nella capacità di deduzione, del lettore-investigatore!"

>>>----------->>> Giorgio Manganelli

###############################################

Ciao cari saluti da Anastasio

>

La verità, bisogna dirla,
solo a chi è disposto ad intenderla

Seneca (Lettere a Lucillo)

>


>


Diego Cuoghi

unread,
Jun 24, 2000, 3:00:00 AM6/24/00
to
Anastasio <anast...@libero.it> wrote:

> e *Pinocchio* __un libro parallelo__
> di Giorgio Manganelli - per i tipi della Einaudi ...

Appena inviato il messaggio mi sono accorto di non aver citato il
bellissimo "libro parallelo" di Manganelli. Dimenticanza imperdonabile,
anche perchč di questo autore che mi piaceva moltissimo ho proprio
TUTTO...

--
-------------------------
 D I E G O   C U O G H I
-------------------------

www.diegocuoghi.com

Lisa

unread,
Jun 26, 2000, 3:00:00 AM6/26/00
to
>

Diego Cuoghi, su Pinocchio:

(....)

Grazie delle info, mi documentero' meglio. In effetti la storia mi e' sempre
piaciuta, ma non ce l'ho per le mani da un bel po' di anni... comunque,
garantisco di non aver mai sentito parlare da nessuna parte della "Bambina"
dai capelli turchini! Sara' un vuoto di memoria, andro' a riguardare meglio,
ma mi sembra veramente nuovissima! E sto parlando solo ed esclusivamente
del libro, io non ho *affatto* in mente il film di Disney, non me lo ricordo per
niente, se non con un vago senso di fastidio per quanto fosse stata
manipolata la storia, appunto! Controllero' appena rimpatrio...

> Curiosità: lo sapevi che "Pinocchio, storia di un burattino" finiva col
> quindicesimo capitolo, quando Pinocchio muore impiccato? Collodi infatti
> scrisse la parola FINE proprio in quel punto e il racconto, che usciva a
> puntate, si interruppe con Pinocchio che muore attaccato all'albero
> gridando (come Gesù?) "Oh Babbo mio, se tu fossi qui!".
> Solo sei mesi dopo Collodi riprese la storia,

Si', questo lo sapevo (anche se, pure qui, non me lo sarei ricordato
sponteneamente...)

> finisce male) utilizzando una quantità di spunti derivati dalla
> tradizione esoterica di quella "confraternita" della quale faceva parte.
> Così come fece Lorenzo Da Ponte per il libretto del "Flauto Magico"
> musicato da Mozart (massone pure lui e autore di bellissime "Musiche
> massoniche")

Ma sul fatto che il Flauto magico e parecchia altra produzione di Mozart
siano intrippati di simboli massonici, non ho dubbi! Solo che si tratta di simboli
artefatti, auto-creati dalla massoneria stessa per fabbricarsi un passato che
non c'e' mai stato, e una "tradizione" che poi per secoli e' stata genuinamente
creduta vera! L' "antico Egitto" in cui e' ambientato il Flauto Magico non e'
*mai* esistito, se non nella fantasia di qualche romanziere del settecento
(tipo l'abate francese Terrasson, autore di una monumentale fiaba iniziatica,
poi autoriprodottasi e passata per vera senza freni...) o dei massoni stessi!

Cosa penso di Zolla te lo racconto un'altra volta, comunque il punto sta qui:

> Zolla fa notare molte corrispondenze tra scene del Pinocchio e di testi
> esoterici o sacri. Ora non sto ad elecarle tutte ma posso citare:
>
> L'archetipo della Morte e Rinascita quasi dappertutto,

L'archetipo della Morte e Rinascita sta in qualunque mito e in qualunque
fiaba di qualunque cultura popolare presa a caso, anche nelle leggende
degli esquimesi o degli aborigeni australiani, non c'e' bisogno di tradizione
iniziatica!...

> Il Serpente Verde (contornato da fuochi fatui in Goethe, da lucciole in
> Collodi) che è il guardiano dei misteri alchemici e monetari dell'oro.

Quindi la saga dei Nibelunghi (quella originale, che viene giu' tra le varie
cose anche dai miti norvegesi, non parlo di quella di Wagner) e' massonica?
Mai visto un "drago che protegge i segreti dell'oro" piu' evidente di quello...

> Il Demiurgo che in molte tradizioni è un falegname o un marionettaio,
> come in molte cosmogonie gnostiche.

Questa mi torna: hai presente la bellissima favola dell'"Orologio del Barbiere",
raccolta dal Pitre' prima e poi da Calvino? Solo che, appunto, il creatore, o il
demiurgo, o l'organizzatore del mondo, puo' essere un artigiano *quasi
ovunque*, anche nelle tradizioni popolari piu' ingenue, incolte e alla portata
di tutti, non ci vedo nessun bisogno di sapere iniziatico. Se poi la massoneria
ha fatto proprio il concetto, e lo ha esaltato nella figura del Grande Architetto
dell'Universo, lo ha fatto *dopo*!

> Sempre da Zolla: "la storia toscana si è svolta come si è svolta, salvo
> per la parte religiosa: in Toscana ancor oggi perdura il culto di Iside
> e a parlare della dea qualunque bambino capisce al volo.

Scusami tanto: ma *quando* scrive questo Zolla (che e' ancora vivo,
a quanto mi consta, e che quindi non puo' aver scritto saggi colti piu'
di un mezzo secolo fa), e a *quali* realta' si riferisce? Ti garantisco che
tale affermazione e' una follia pazzesca, sia che la senta io, che sto in
Toscana, ma che comunque sono di una generazione recente e cresciuta
in citta', sia che la faccia leggere a mia nonna, 85 anni, quinta elementare,
famiglia assolutamente contadina della provincia di Arezzo, e ambiente
della novella toscana proprio nel sangue, nel modo piu' terra terra possibile!
Il culto di Iside? Ma vogliamo scherzare? Mai sentito nemmeno dai piu'
folcloristici vecchiettini di campagna che intrugliano con l'"acqua della
paura" e con la chiara d'uovo di san Giovanni! Qualunque bambino?...
Giuro che l'unica impressione che puo' dare una frase del genere a un
toscano (Leonardo, ci sei?.. :)), e' che il signor Zolla, per darsi lo slancio
spirituale necessario a scrivere quel saggio, si sia prima fumato qualcosa
di *veramente* molto forte!... :)))


> Ma gli scaffali delle librerie sono stracolmi di quelle cose, e a volte
> leggerli è molto divertente, a patto di non crederci troppo, trattandoli
> come fossero gialli o fantascienza.

Infatti! E lo dici a me? Il reparto cialtroteca degli scaffali libreschi di
casa mia, con cui mi diverto come una pazza, sta raggiungendo proporzioni
allarmanti, specialmente da quando frequento certa gente notoriamente
scettica, cinica e priva di senso dell'umorismo... :)))

Lisa

unread,
Jun 26, 2000, 3:00:00 AM6/26/00
to
>

Anastasio:


>
> >ma per il resto semplice, immediato e schietto, l'esatto opposto
> >di qualcosa di esoterico, di iniziatico e di allusivo e oscuro, che
> >dovrebbe far balenare un mondo riservato a pochi eletti...

> >Fiabe popolari e novelle d'autore in cui il protagonista deve


> >compiere un percorso di formazione passando attraverso prove
> >difficili, dolorose o pericolose, esistono da sempre su tutta la
> >faccia del pianeta,
>

> E adesso che dici? Non ti sembra leggermente diverso, da
> quanto dici sopra?

No, per niente: ho detto che questa simbologia esiste, che
e' presente in tutte le culture, e che nella maggior parte dei
casi e' alla portata di tutti, e non ha niente di iniziatico o di
massonico. Dove sta la contraddizione, proprio non lo vedo.

> Cioè? Allorchè siamo riusciti a comprendere come leggere
> i geroglifici, è caduto tutto quel castello di ipotesi fatte
> sull'ermetismo e su l'esoterimo? Stai scherzando vero?

Ne e' caduta la stragrande maggioranza, e questo e' perfettamente
noto agli studiosi da circa un secolo e mezzo. L'antico Egitto della
tradizione massonica, semplicemente, non e' *mai* esistito. E non
se ne trova praticamente nessuna traccia nemmeno in fonti successive,
fino al pieno Settecento, in cui un erudito sacerdote francese, di nome
Terrasson, scrisse un massiccio *romanzo* di fantasia, al centro del
cui intreccio stava il percorso di formazione intellettuale e spirituale
di un nobile iniziato egizio, che ebbe un successo strepitoso, e che
ispiro' centinaia di innesti, sviluppi e costruzioni successive. Ma era
un *romanzo*, fra l'altro anche abbastanza ingenuo, in cui i centri
di educazione alla sapienza esoterica dell'antico Egitto erano descritti
in modo tale da parere universita' europee del Rinascimento, in cui
la concezione filosofica del mondo e' profondamente greco-romana
(e non venirmi a dire che i greci e i romani avrebbero copiato tutto
dall'Egitto, perche' nelle fonti originali egiziane non e' mai stato trovato
nulla che ci assomigliasse... :), e il messaggio didascalico finale e'
intrippato di cristianesimo fino all'inverosimile, come e' normale dato
che il buon Terrasson era un abate. Eppure, tutta la concezione
"iniziatica", "massonica" ed "esoterica" dell'antico Egitto, del
Settecento e dell'Ottocento, ha preso le mosse da quel libro e da pochi
altri della stessa risma, tutte opere di fantasia. Facendo, tra l'altro, un
gravissimo torto alla memoria storica dell'Egitto *vero*...


> ma non per questo, *tutto* il simbolismo ermetico-esoterico, deve
> essere denigrato o svilito,

E chi lo svilisce, scusami tanto!?... Non l'ho per niente svilito: ho solo
detto che non e' il caso di volerlo vedere per forza anche dove non c'e'!

>
> ali, pavoni senza la coda ... come puoi vedere, sei ben distante
> dal comprendere, certe questioni ...e da quel che posso capire

> delle tue capacità cognitive, è perfettamente inutile che ti sforzi;o))

La ragione per cui tu senta il bisogno di attaccarti all'insulto
personale anche nel corso di un normale e tranquillissimo scambio
di opinioni, in cui sono dispostissima a cambiare idea se mi se ne danno
le ragioni (e con Diego delle mie inesattezze *ho* preso atto), sfugge
del tutto, e la tua cafonaggine gratuita e' assolutamente sconcertante.

Diego Cuoghi

unread,
Jun 26, 2000, 3:00:00 AM6/26/00
to
Lisa <lisa.spam...@arcetri.astro.it> wrote:

> Ma sul fatto che il Flauto magico e parecchia altra produzione di Mozart
> siano intrippati di simboli massonici, non ho dubbi! Solo che si tratta di
> simboli artefatti, auto-creati dalla massoneria stessa per fabbricarsi un
> passato che non c'e' mai stato, e una "tradizione" che poi per secoli e'
> stata genuinamente creduta vera! L' "antico Egitto" in cui e' ambientato
> il Flauto Magico non e' *mai* esistito, se non nella fantasia di qualche
> romanziere del settecento (tipo l'abate francese Terrasson, autore di una
> monumentale fiaba iniziatica, poi autoriprodottasi e passata per vera
> senza freni...) o dei massoni stessi!

Come ti ho detto precedentemente non sono massone :-) e non sono
nemmeno un esperto in alchimia-esoterismo-sapienzaocculta. Così se dico
(riporto da libri che ho letto) che in Pinocchio si ritrovano elementi
che fanno parte delle tradizioni che la massoneria ha fatto proprie non
voglio dire che quelle tradizioni sono "originali massoniche" e che sono
"vere", ma semplicemente che qualcuno le ha credute vere e originali.

E se l'autore di Pinocchio aderì alla massoneria (come molti
intellettuali più o meno laici e "rivoluzionari" della fine del secolo
scorso) è probabile che i "luoghi comuni" di quella associazione,
compreso l'esotico Egitto, le leggende nordiche, e tutto il calderone
dei miti e riti e detriti mal digeriti e rievocati superficialmente in
cerimonie un pò ridicole con scenografie di compassi, spadini, grembiuli
e cappucci... insomma è possibile che parte di quell'armamentario
iconografico sia finito ANCHE in Pinocchio.

> Cosa penso di Zolla te lo racconto un'altra volta

Io ho letto (in parte) solo "Uscite dal mondo", e non riesco a non
essere sospettoso, anche se non lo conosco abbastanza per poter
esprimere una opinione più fondata. Ho l'impressione che pur essendo un
"erudito" sui temi delle tradizioni, dei miti, delle religioni, abbia un
atteggiamento (nemmeno troppo nascosto) decisamente di destra, e non
della più innocua. Insomma è uno di quelli che immagino con cappucci e
grembiuli a recitare rosari massonici tra generali in pensione,
colonnelli frustrati, presentatori rampanti, politici revanchisti....

> il demiurgo, o l'organizzatore del mondo, puo' essere un artigiano *quasi
> ovunque*, anche nelle tradizioni popolari piu' ingenue, incolte e alla
> portata di tutti, non ci vedo nessun bisogno di sapere iniziatico. Se poi
> la massoneria ha fatto proprio il concetto, e lo ha esaltato nella figura
> del Grande Architetto dell'Universo, lo ha fatto *dopo*!

E` quello che ho detto *prima* :-)
Non sostengo che l'esoterismo massonico sia vero e originale. Ma che è
stato creduto vero. E ancor oggi c'è chi si traveste da carnevale e
pensa di far parte di una
grande-tradizione-che-affonda-le-radici-nella-notte-dei-tempi

> Il culto di Iside? Ma vogliamo scherzare? Mai sentito nemmeno dai piu'
> folcloristici vecchiettini di campagna che intrugliano con l'"acqua della
> paura" e con la chiara d'uovo di san Giovanni! Qualunque bambino?... Giuro
> che l'unica impressione che puo' dare una frase del genere a un toscano
> (Leonardo, ci sei?.. :)), e' che il signor Zolla, per darsi lo slancio
> spirituale necessario a scrivere quel saggio, si sia prima fumato qualcosa
> di *veramente* molto forte!... :)))

Ho riportato quel brano così come è scritto, ma anch'io avevo forti
dubbi pur non essendo toscano.

> > Ma gli scaffali delle librerie sono stracolmi di quelle cose, e a volte
> > leggerli è molto divertente, a patto di non crederci troppo, trattandoli
> > come fossero gialli o fantascienza.

> Infatti! E lo dici a me? Il reparto cialtroteca degli scaffali libreschi
> di casa mia, con cui mi diverto come una pazza, sta raggiungendo
> proporzioni allarmanti, specialmente da quando frequento certa gente
> notoriamente scettica, cinica e priva di senso dell'umorismo... :)))

E` difficile spiegare, proprio agli amici più "laici" il perchè della
presenza di certi libri. Trovano difficile pensare che uno possa
divertirsi con il puro horror di "I Templari in America" in cui lo
sciagurato autore sostiene che i soldi per costruire le cattedrali
gotiche in Europa arrivavano dall'oro estratto dalle miniere
sudamericane dai Templari, che erano arrivati in America ben prima di
Colombo e, chissà, forse anche prima di Erik il Rosso.

O di "Alla ricerca del sepolcro" di Andrews e Scnellemberger dove i due
forsennati "geometri-ricercatori" si fanno passare sotto il naso famosi
simboli esoterici pubblicati su tutte le enciclopedie e li attribuiscono
alla mano del curato Sauniere che aveva scoperto il sepolcro di Gesù
nella Francia meridionale, vicino a quel posto che ormai è un
supermarket dell'occulto e fonte di guadagno per ogni improvvisato
occultista: Rennes Le Chateau.

Io mi diverto come un pazzo...

Un libro che invece mi ha affascinato, e che consiglio ad una studiosa
del cosmo come te nonostante sia perlomeno "bizzarro", è "Il Mulino di
Amleto" di De Santillana-Hechend, tomo "pesante", pubblicato da Adelphi.
Tratta delle derivazioni dall'osservazione del moto apparente dei
pianeti e soprattutto dalla scoperta della precessione, di moltissimi
miti che a noi sembrano solo antiche favole.
Ed è interessantissimo vedere come l'Amleto di Shakespeare deriva da un
Amleth precedente, che deriva dalla saga di Amlòdi, che deriva da tanti
Amlaghe, Amlaidhe basati sulla storia di uno zio usurpatore, un nipote
perseguitato che si finge pazzo, i piani di vendetta...

E` un libro che ho letteralmente "mangiato" e alla fine avevo ancora
fame.

--
-------------------------
 D I E G O   C U O G H I
-------------------------

www.diegocuoghi.com

Anastasio

unread,
Jun 26, 2000, 3:00:00 AM6/26/00
to
>Lisa, qui parlava di Pinocchio ... e diceva:

>> >ma per il resto semplice, immediato e schietto, l'esatto opposto
>> >di qualcosa di esoterico, di iniziatico e di allusivo e oscuro, che
>> >dovrebbe far balenare un mondo riservato a pochi eletti...
e aggiungeva ...

>> >Fiabe popolari e novelle d'autore in cui il protagonista deve
>> >compiere un percorso di formazione passando attraverso prove
>> >difficili, dolorose o pericolose, esistono da sempre su tutta la
>> >faccia del pianeta,

>>Anastasio tentando di far notare, la più che evidente,
discrepanza argomentativa... diceva:


>> E adesso che dici? Non ti sembra leggermente diverso, da
>> quanto dici sopra?
>

>No, per niente: ho detto che questa simbologia esiste, che
>e' presente in tutte le culture, e che nella maggior parte dei
>casi e' alla portata di tutti, e non ha niente di iniziatico o di
>massonico. Dove sta la contraddizione, proprio non lo vedo.


Hai detto che in Pinocchio, tutto questo, non può esistere ...

>> Cioè? Allorchè siamo riusciti a comprendere come leggere
>> i geroglifici, è caduto tutto quel castello di ipotesi fatte
>> sull'ermetismo e su l'esoterimo? Stai scherzando vero?
>

>Ne e' caduta la stragrande maggioranza ...

ma è rimasto il meglio ... che bisogna saper ben separare;
come il grano dall'aceto ;o))

>> ma non per questo, *tutto* il simbolismo ermetico-esoterico,
>> deve essere denigrato o svilito,

>E chi lo svilisce, scusami tanto!?... Non l'ho per niente svilito: ho solo


>detto che non e' il caso di volerlo vedere per forza anche dove non c'e'!


aaahh ... ma allora stiamo dicendo le stesse cose ... ;o)

>> ali, pavoni senza la coda ... come puoi vedere, sei ben distante
>> dal comprendere, certe questioni ...e da quel che posso capire
>
>> delle tue capacità cognitive, è perfettamente inutile che ti sforzi;o))
>

>La ragione per cui tu senta il bisogno di attaccarti all'insulto

Insulto ? Dov'è l'insulto ? Il processo cognitivo è la capacità di
selezionare le informazioni e siccome tu (come nel precedente post)
hai dato ampia dimostrazione, di come le sai adeguatamente
selezionare, mi pare più che evidente, che la mia era solo una
considerazione critica, certamente antipatica per chi la sta ricevendo,
ma sostanzialmente meritata e ben in sintonia con quanto andavi
argomentando; sopratutto per il paese dei Barbagianni!

>personale anche nel corso di un normale e tranquillissimo scambio
>di opinioni, in cui sono dispostissima a cambiare idea se mi se ne danno
>le ragioni (e con Diego delle mie inesattezze *ho* preso atto), sfugge
>del tutto, e la tua cafonaggine gratuita e' assolutamente sconcertante.

Ma pensa tu ... da quale pulpito ...
certo che se la mia è cafonaggine
è sicuramente di livello enciclopedico,
ma la tua può essere solo astrale!!!

Doverosamente da Anastasio

>

La mente è una cosa meravigliosa,
tutti "dovrebbero" averne una ...

>>---->>> Beppe Grillo

>


>
>


keleb...@my-deja.com

unread,
Jun 28, 2000, 3:00:00 AM6/28/00
to
In article <3956BB5D...@arcetri.astro.it>,
lisa.spam...@arcetri.astro.it (Lisa) wrote:
> >
>
> Anastasio:
>

> > Cioè? Allorchè siamo riusciti a comprendere come leggere
> > i geroglifici, è caduto tutto quel castello di ipotesi fatte
> > sull'ermetismo e su l'esoterimo? Stai scherzando vero?
>

> Ne e' caduta la stragrande maggioranza, e questo e' perfettamente
> noto agli studiosi da circa un secolo e mezzo. L'antico Egitto della
> tradizione massonica, semplicemente, non e' *mai* esistito. E non
> se ne trova praticamente nessuna traccia nemmeno in fonti successive,
> fino al pieno Settecento, in cui un erudito sacerdote francese, di
nome
> Terrasson, scrisse un massiccio *romanzo* di fantasia,

Ci sarebbero da aggiungere altri notevoli abbagli. Ad esempio gli
scritti di Abu Ma'shar, autore ebraico di lingua araba che ha costruito
alcune straordinarie fantasie su un errore abbastanza curioso: i tre
geroglifici che rappresentavano il superlativo di "grande", riferito
al dio Thot, si trasformarono nell'equivoco greco di "Ermete Tre Volte
Grande" o "Trimegisto" e con un ulteriore errore appunto nei "tre
diversi Ermete" di Abu Ma'shar. Peraltro con simpatiche sovrapposizioni
bibliche, talmudiche e coraniche.

Oppure i geroglifici che lo splendido cialtrone, Athanasius Kircher,
penso' di aver decifrato, un episodio davvero interessante.

Miguel Martinez
http://www.kelebekler.com/


Sent via Deja.com http://www.deja.com/
Before you buy.

Anastasio

unread,
Jun 28, 2000, 3:00:00 AM6/28/00
to

keleb...@my-deja.com

>
>Oppure i geroglifici che lo splendido cialtrone, Athanasius Kircher,
>penso' di aver decifrato, un episodio davvero interessante.


Caro Miguel, per quanto mi riguarda, NON HO MAI messo in dubbio
il fatto, che molte questioni "ermetico esoteriche" andassero meglio
"analizzate" e vagliate; tanto è vero che nel post -a Lisa- ho affermato,
che in queste cose "bisogna ben separare il grano dall'aceto" ;o)

Per quanto riguarda Athanasius Kircher, devo ammettere che non
ne so molto, a parte i contributi che questo geniale Gesuita diede,
nel campo della "Musicologia" e nelle questioni "Estetiche" ...

Nella prima questione, bisognerebbe ricordare e ricordo che:
Se nel Medioevo, la musica fu oggetto di attente ricerche e si
scrissero ponderosi volumi di teoria che contribuirono non poco
all'evoluzione della notazione e, più in generale, della musica.
Nel Rinascimento si giunse a una separazione fra la teoria
musicale e la pratica, fissando limiti e correlazioni tra i due campi.
E da quel che ricordo so che furono ottimi in questo periodo, i
contributi di tutti coloro che si occuparono positivamente della
musica, fra i quali bisogna citare l'astronomo Keplero, padre
Marin Mersenne (Harmonie Universelle, 1636), Cartesio, e il
nostro Athanasius Kircher con (Musurgia Universalis, 1650).

Nella seconda questione, se non vado per le vanvere, mi vien
da dire che: La diffusione del melodramma in età barocca
stimolò la speculazione sul rapporto fra parole e musica, e sugli
influssi dei vari generi musicali, sulla psiche umana, già indagati
da Platone. E ricordo che l'erudito gesuita Athanasius Kircher
diede, a metà del Seicento, una formulazione compiuta degli
effetti emotivi, provocati da ogni stile e dai diversi procedimenti
tecnici, nota come "teoria degli affetti". E so anche (vedi un po tu;-)
che l'età dell'illuminismo, oscillò fra un atteggiamento di rifiuto
della musica, (e in particolar modo per questo tipo di musica,
vista come un lusso inessenziale) e l'accoglimento di essa, come
il vero linguaggio dei sentimenti umani. Fu quest'ultima, invece, la
posizione di Jean-Jacques Rousseau, che aprì finalmente la strada
all'ideale romantico della musica, come arte poetica per eccellenza.

Gli episodi di cialtroneria, di questo filosofo-pensatore (perchè
pare, che solo di questi siate particolarmente "scafati") non ne
conosco, anche perchè non ho approfondito questo particolare
autore più di tanto; se mi puoi erudire meglio in merito, ti ringrazio!

Cordialmente da Anastasio

>

Keep up your bright swords,
for the dew will rust them ...

>>>---->> Shakespeare

>

>


:


KrmŁl

unread,
Jun 30, 2000, 3:00:00 AM6/30/00
to
On Sat, 1 Jul 2000 00:08:41 +0200, "Montag"
<marcello.an...@tiscalinet.it> wrote in message
<8jj8jj$btk$2...@serv1.albacom.net> of it.discussioni.misteri:

> > E ancora: non si č mai trovata traccia di vernice e le spighe non sono
> > tagliate ma piegate. Anzi, piů che piegate sembrano "pettinate".
> ANCORA PIU' SEMPLICE ALLORA,

sě, semplicissimo, anche un bambino lo potrebbe fare ;-)

> se non sono tagliate non vanno nemmeno portate
> via!!!! Bella fatica in meno!!!

diciamo che per un'organizzazione capace di tessere ettari di
lenzuola, comporli senza mai farsi vedere, illuminarli con un sistema
di fari che i proiettori di uno stadio sono fiammiferi al confronto,
il tutto senza lasciare né prove né tracce di alcun tipo, e senza
avere alcun ritorno, far sparire le spighe al confronto sarebbe stato
un gioco da ragazzi ;-)

Suvvia, la soluzione scettica deve essere concretamente attuabile e
credibile, altrimenti non č una soluzione "scettica" - tanto per
tanto, č piů probabile che davvero siano stati extraterrestri a farli,
a quel punto.

> Inoltre non serve necessariamente spruzzare vernice, si puň semplicemente
> stendere il telo, entrare nei buchi, piegare le spighe verso una stessa
> direzione (sempre quella, magari indicata dalla cima di una montagna) magari
> usando un rastrello, e poi uscire.

uscire da dove, da sotto il lenzuolo in mezzo alle spighe?
Facilissimo... :-)

> Montag

Bye Krmel

Montag

unread,
Jul 1, 2000, 3:00:00 AM7/1/00
to
Questa risposta vale anche per Krm£l, sorry per il ritardo

Diego Cuoghi <di...@nospam.com> wrote in message

1ecn83h.1bx9107tijulqN%di...@nospam.com...
> >
>
> E hai il coraggio di dire che le mie fantasiose spiegazioni satellitari
> sono complicate? :-)
>
> Te l'immagini un lampione sospeso a... quale altezza sarebbe necessaria
> per illuminare con regolarità un campo che permetta la realizzazione di
> uno di quei disegni lunghi e larghi centinaia di metri?

Pochi metri se (come mi sembrava superfluo scrivere, ma a quanto pare è
meglio non dare nulla per scontato) il disegno viene scomposto in più parti,
ognuna delle quali ha una rispettiva mascherina.

>
> E quale lenzuolo potrebbe coprire la stessa area?

Stesso discorso di sopra, il lenzuolo può essere costituito da più parti
agganciabili, e poi smontabili, ripiegabili, e trasportabili una alla volta

>E se il lenzuolo fosse
> bucato (come deve essere per poter spruzzare la vernice) i pezzi
> completamente circondati da "vuoto" come starebbero su?

paletti?

> E lo spruzzatore chi lo potrebbe manovrare? e da dove? Una gru?
> E che gigantesco aerografo sarebbe necessario per spruzzare la vernice?

vedi sopra

>
> E ancora: non si è mai trovata traccia di vernice e le spighe non sono
> tagliate ma piegate. Anzi, più che piegate sembrano "pettinate".

ANCORA PIU' SEMPLICE ALLORA, se non sono tagliate non vanno nemmeno portate


via!!!! Bella fatica in meno!!!

Inoltre non serve necessariamente spruzzare vernice, si può semplicemente


stendere il telo, entrare nei buchi, piegare le spighe verso una stessa
direzione (sempre quella, magari indicata dalla cima di una montagna) magari
usando un rastrello, e poi uscire.

>


> --
> D I E G O C U O G H I

> ---------------------------------
> www.diegocuoghi.com


Insomma, io non vedo questa "dannata" difficoltà.

Montag

Montag

unread,
Jul 1, 2000, 3:00:00 AM7/1/00
to

Krm£l <non.usar...@non.funzionerebbe> wrote in message
k7aqlsko0v1mmc812...@4ax.com...

> On Sat, 1 Jul 2000 00:08:41 +0200, "Montag"
> <marcello.an...@tiscalinet.it> wrote in message
> <8jj8jj$btk$2...@serv1.albacom.net> of it.discussioni.misteri:
>
> > > E ancora: non si è mai trovata traccia di vernice e le spighe non sono
> > > tagliate ma piegate. Anzi, più che piegate sembrano "pettinate".
> > ANCORA PIU' SEMPLICE ALLORA,
>
> sì, semplicissimo, anche un bambino lo potrebbe fare ;-)

beh, forse nel giardino di casa sua.......versione ridotta.....mo' ci provo
anch'io :-)

>
> > se non sono tagliate non vanno nemmeno portate
> > via!!!! Bella fatica in meno!!!
>

> diciamo che per un'organizzazione capace di tessere ettari di
> lenzuola, comporli senza mai farsi vedere, illuminarli con un sistema
> di fari che i proiettori di uno stadio sono fiammiferi al confronto,
> il tutto senza lasciare né prove né tracce di alcun tipo, e senza
> avere alcun ritorno, far sparire le spighe al confronto sarebbe stato
> un gioco da ragazzi ;-)

Ma che stadio, basterebbe una pertica di 5 metri per illuminare un centinaio
di metri quadri (ho la prova nel mio cortile)

>
> Suvvia, la soluzione scettica deve essere concretamente attuabile e

> credibile, altrimenti non è una soluzione "scettica" - tanto per
> tanto, è più probabile che davvero siano stati extraterrestri a farli,
> a quel punto.

si, forse è stato E.T., ma sempre con un palo e una luce, però! :-DDDDD

>
> > Inoltre non serve necessariamente spruzzare vernice, si può
semplicemente
> > stendere il telo, entrare nei buchi, piegare le spighe verso una stessa
> > direzione (sempre quella, magari indicata dalla cima di una montagna)
magari
> > usando un rastrello, e poi uscire.
>

> uscire da dove, da sotto il lenzuolo in mezzo alle spighe?
> Facilissimo... :-)

Ma hai visto quelle foto? Notati i solchi dei trattori? (o forse sono canali
di irrigazione?)

E poi dai, se si usasse un laser le spighe mica si piegherebbero!!!
Il fatto poi che queste cose "compaiono" sempre nei campi (mai per esempio
su una parete rocciosa, o sulla facciata di un grattacielo in cemento
armato) la dice lunga...


Insomma, secondo me si può fare in modo "umanamente possibile", ma è chiaro
che bisognerebbe provare per esserne sicuri....che dici Krm£l, io porto la
luce e tu il palo?
No, meglio che il palo lo porto io, non si sa mai ;-)))))

Montag


0 new messages