eravamo interessati ad un appartamento tramite agenzia Tecnocasa per
il quale abbiamo firmato proposta di acquisto e versato caparra, che
il modulo per proposta di Tecnocasa definisce “confirmatoria” nel
momento in cui entrambe le parti accettano la proposta (cosa che è
successa).
Gli eventi si sono cosi svolti:
- su richiesta di informazioni preliminari in data 24/07/07 riceviamo
dall’agenzia fax con visura, indicante che l’immobile appartiene al
proprietario per 7/9 e che l’immobile proviene da una donazione
- alla nostra richiesta di visionare l’atto di provenienza, ci viene
detto che il venditore ce lo farà avere quanto prima
- STUPIDAMENTE, firmiamo la proposta prestampata Tecnocasa il 3 agosto
- il venditore fa avere all’agenzia copia dell’atto di provenienza (la
donazione) solo il 12 settembre e fissiamo la data per il compromesso
il 28 settembre
- nel frattempo le banche online (ING, Woolwich, Fineco) a cui avevamo
chiesto mutuo e che avevano preapprovato ci dicono che, visto ora
l’atto di provenienza, non è possibile erogare
- Teconocasa mette di mezzo una sua “finanziaria” Epicas, che con una
ulteriore commissione dell’1% sul prezzo ci farà ottenere un mutuo,
che deduciamo sarà ovviamente a condizioni per noi svantaggiose (ci
dicono che i preventivi finali verranno presentati solo se saremo
definitivamente interessati e firmeremo il compromesso)
- il notaio ci avverte che, visto l’atto di provenienza e il fatto che
la donazione sia avvenuta nel 1997 mentre dovrebbero passare 20 anni
per essere al sicuro, è sconsigliabile procedere
- ci presentiamo da Tecnocasa per informarli del nostro recesso
richiedendo, per la mancanza di tempestive informazioni, il nostro
assegno di 2000€ (già incassato dal venditore)
- il venditore viene contattato telefonicamente e ci dice “che si
sente preso in giro da ormai tre mesi” (COSA???!!!!) e quindi non
restituirà nulla
- da notare che la proposta da noi firmata afferma che l’immobile è
libero da vincoli, oneri, ipoteche, vincoli, evizioni, trascrizioni
pregiudizievoli, pignoramenti e iscrizioni ipotecarie etccc e in nulla
si menziona la donazione
Ora, possiamo rivalerci in qualche modo per ottenere questi soldi o
siamo comunque inadempienti e quindi li dovremo lasciare al venditore?
In ogni caso dovremmo firmare una rinuncia all’acquisto?
Grazie
Come stavano le cose vi è stato detto.
Forse qualcuno (non certo i pagabollette e il procacciatore d'affari per
avvocati che circolano in questo NG) potrà trovare un cavillo per farvi
riavere quei soldi, magari anche raddoppiati.
Però il piagnucolio è fuori luogo: chiunque legga "7/9" e "donazione" o non
compra o corre (con meno di 2.000 euro in tasca) da un notaio, o da un
avvocato, o anche solo da un bancario, a capire come stanno le cose e anche
qual è l'effettivo valore di ciò che viene offerto.
Se la caparra versata è solo 2000 euro rinunciate all'acquisto motivando
appundo che essendo donazione non c'è garanzia di poterne godere del
bene visto che può esserne richiesta la rtituzione dal donatore entro i
ventanni.
MA quale acquisto forzoso se non si riesce nemmeno a comprare quando
versata la caparra il venditore non vuole più vendere !
LA teoria è una cosa la pratica è un'altra.
Oltretutto è previsto che io come acquirente rinunci e perda la caparra!
Per 2000 euro fatelo ma denunciate quello che è successo perche non sia
un gioco per incassare soldi truffaldini da parte di venditore e
percentuale da parte dell'agenzia se richiedessero la liquidazione della
loro parte anche se non siè perfezionata la vendita!.
MES