Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

grandi pianisti contemporanei

1,005 views
Skip to first unread message

miki

unread,
Aug 7, 2005, 5:16:15 PM8/7/05
to
Salve a tutti,
chi sono attualmente secondo voi i piů grandi pianisti viventi e quelli piů
promettenti tra i "giovani" ?

Miki


ICSDCS

unread,
Aug 7, 2005, 6:50:46 PM8/7/05
to
On Sun, 7 Aug 2005 23:16:15 +0200, "miki" <ita_...@hotmail.com>
wrote:

>Salve a tutti,
>chi sono attualmente secondo voi i più grandi pianisti viventi

Volodos, Pogorelich

>e quelli più

>promettenti tra i "giovani" ?

nella matrice Francesco Lo Cascio, senza dubbio. Scrive anche qui nel
NG col nome di "Edward Elric". Nella vita reale suona il clavicembalo
e la spinetta, e si chiama Zazie. Ma sono la stessa persona, come è
stato ampiamente dimostrato dai numeri della bestia.

Ciao,

ICS

Edward Elric

unread,
Aug 7, 2005, 8:21:48 PM8/7/05
to
ita_...@hotmail.com ha scritto...

> Salve a tutti,
> chi sono attualmente secondo voi i più grandi pianisti viventi e quelli più

> promettenti tra i "giovani" ?

Direi Sokolov, Pollini, Zimerman e, quando è in serata, Pogorelich.

Fra i giovani Kissin è il più impressionante, Mustonen il più folle ma
anche originale.

Fra i meno giovani non posso dimenticare almeno Marc-André Hamelin (il
suo ultimo doppio CD dedicato ad Iberia è una meraviglia), che è anche
uno dei tecnici più sensazionali della storia del piano.

Ce ne sono tantissimi altri di estremamente validi - proprio perché
superato un certo livello IMHO non esiste più il 'migliore' ma solo
genti di 'valore' - ma i miei preferiti grosso modo sono questi.

saluti,
Edward Elric

ludovico

unread,
Aug 8, 2005, 9:43:29 AM8/8/05
to

> Direi Sokolov, Pollini, Zimerman e, quando è in serata, Pogorelich.

E Radu Lupu? Almeno in Schubert, imho sta ormai nella storia
dell'interpretazione.

Ciao
Ludovico

Danny Rose

unread,
Aug 8, 2005, 3:01:01 PM8/8/05
to

miki <ita_...@hotmail.com> wrote in message
dd5tqq$pjh$1...@newsreader1.mclink.it...

> Salve a tutti,

Ciao.

> chi sono attualmente secondo voi i piů grandi pianisti viventi

Mah, da un lato direi Sokolov, Pogorelich, Kissin. Dall'altro Pollini, Lupu,
Brendel. In mezzo Zimermann.

>e quelli piů
> promettenti tra i "giovani" ?

Fra i pochi che ho sentito mi č piaciuta Paulina Leshenko.

dR


happyk...@hotmail.com

unread,
Aug 8, 2005, 5:37:25 PM8/8/05
to
Pogorelich

Trpceski

Robert@

unread,
Aug 8, 2005, 5:39:21 PM8/8/05
to
Ciao, la piů grande pianista vivente č Idil Biret.
Saluti
R.


miki ha scritto:

> Miki


--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it


Sandro Bisotti

unread,
Aug 8, 2005, 5:40:02 PM8/8/05
to
"miki" <ita_...@hotmail.com> wrote in message
news:dd5tqq$pjh$1...@newsreader1.mclink.it

> Salve a tutti,
> chi sono attualmente secondo voi i più grandi pianisti viventi

Dovessi fare un solo nome non esiterei : Pogorelich, anzi il Pogorelich
degli ultimi 7-8 anni.
Poi: Sokolov, Kissin, Mustonen. E perchè non Hamelin, e lo stesso
Volodos, Kamenz....? Beh, non dimentichiamoci di
Stanislav Neuhaus III (Bunin), di Zimerman, di Maria Tipo; e di Brendel,
seppure quest'ultimo
sia latore di un pianismo che non mi entusiasma.

> e quelli più

> promettenti tra i "giovani" ?

Anderszewszki.
Mi piacque poi molto un certo Moutouzkine al recente concorso
VanCliburn.

Sandro.

P.S.


Ho un'estrema simpatia per tali Vladimir Sofronitzki e Aleksandr
Scriabin,
e in leggero subordine per Ignaz Fiedman, Alfred Cortot, Arturo
Benedetti Michelangeli, Samson Francois, Vladimir Horowitz, Lazar
Berman, Sviatoslav Richter, Samuel Feinberg, Josef Hofmann, Sergei
Rachmaninov
e qualche altro ragazzo di belle speranze sul cui futuro mi pare lecito
scommettere.
Ah, dicono bene anche di tali Simon Barere, Glenn Gould (ma non, per
carità,
nel repertorio romantico o giù di lì) Moritz Rosenthal, Ignacy
Paderewski,
Ferruccio Busoni. E un'altro italiano, Dino Ciani, che promette
anch'egli benissimo,
e un tedesco in quanto tedesco anomalo, di gusto cosmopolita (suona
bene, anche
Chopin, unico crucco al mondo, e scrive dei pezzi che sembrano musica
francese),
tale Wilhelm Kempff.

S.


--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG

Robert@

unread,
Aug 8, 2005, 5:44:31 PM8/8/05
to
Danny Rose ha scritto:


> >e quelli più


> > promettenti tra i "giovani" ?

> Fra i pochi che ho sentito mi è piaciuta Paulina Leshenko.

ma non si chiama Polina? Brava lo è, mi pare sia
allieva della Argerich (che tra parentesi nessuno ha nominato)?

Robert@

unread,
Aug 8, 2005, 5:47:15 PM8/8/05
to
Sandro Bisotti ha scritto:

> "miki" <ita_...@hotmail.com> wrote in message
> news:dd5tqq$pjh$1...@newsreader1.mclink.it

> > Salve a tutti,
> > chi sono attualmente secondo voi i piů grandi pianisti viventi

> Dovessi fare un solo nome non esiterei : Pogorelich, anzi il Pogorelich
> degli ultimi 7-8 anni.

> Poi: Sokolov, Kissin, Mustonen. E perchč non Hamelin, e lo stesso


> Volodos, Kamenz....? Beh, non dimentichiamoci di
> Stanislav Neuhaus III (Bunin),

Bunin! Di lui ho il disco del concorso Chopin e mi
basta e avanza! Che mano pesante! Brrrrr

Robert@

unread,
Aug 8, 2005, 5:51:40 PM8/8/05
to
Edward Elric ha scritto:

> ita_...@hotmail.com ha scritto...

> > Salve a tutti,
> > chi sono attualmente secondo voi i più grandi pianisti viventi e quelli
più
> > promettenti tra i "giovani" ?

> Direi Sokolov, Pollini, Zimerman e, quando è in serata, Pogorelich.

> Fra i giovani Kissin è il più impressionante,

Kissin ha quasi 34 anni! Smettiamola di dire che è giovane!

Sandro Bisotti

unread,
Aug 8, 2005, 6:33:04 PM8/8/05
to
"Robert@" <robyn...@noallospam.no> wrote in message
news:dd8jt3$m64$1...@news.newsland.it


> Bunin! Di lui ho il disco del concorso Chopin e mi
> basta e avanza! Che mano pesante! Brrrrr

Ah. L'ho sentito criticare per un suono molto esile.
E in effetti usa una tecnica molto chopiniana, con articolazione
delle dita (lunghe esottili assai) dall'alto quasi nulla. E di peso del
braccio
e del busto non è che ce ne metta un granchè (porello : è magrissimo).
Dal vivo conviene mettersi nelle prime file, sennò si sente davvero
poco;
ma devo dire che è un pianista che ho sempre apprezzato assai malgrado
un suono che, al confronto
di quello di un Sokolov, si può definire minuscolo. Suono secco ed
esile,
con rari picchi magari rabbiosi, ma un fraseggio molto fantasioso
(soprattutto nei primi anni) e un'agogica che pare procedere sulla
corda, in bilico
tra tenuta e sfaldamento. Il numero 1 poi, lasciami dire pensando ad
esempio alla sua prova discografica schumanniana, ma anche al CD
bachiano od ai concerti ai quali assistetti nei suoi primi anni di
carriera,
in quanto a microdinamica "cubista". Seguito (e forse superato) in
questo
qualche anno dopo da Mustonen.
Senza volontà polemica, ci mancherebbe, ma accusare Bunin di "mano
pesante" è come accusare Pollini di essere un pasticcione o, che
so, ABM di essere uno sciattone privo di ogni eleganza, o Sofronitki di
essere
un buontempone alieno dal senso del dramma; O Sokolov e Richter e Berman
Ogdon e Gilels di avere un suono sempre troppo esile.
Per quel niente che conta: di recente degli amici ngppisti ed io abbiamo
ascoltato
"alla cieca" (sapendo cioè solo alla fine chi erano i pianisti) una
decina
di interpretazioni della Polonaise-Fantaisie di Chopin (c'erano Sokolov,
Pollini, Francois, la Argerich, Rubinstein, Horowitz, l'ottimo Ferraresi
che
non ha affatto sfigurato, altri che non ricordo) e alla fine la
preferita
risultò essere proprio quella di Bunin.

Ciao,
S.

P.S.

Tra le tante dimenticanze (dei pianisti del futuro per modo di dire):
Sergio Fiorentino.

Robert@

unread,
Aug 8, 2005, 6:47:48 PM8/8/05
to
Sandro Bisotti ha scritto:

> "Robert@" <robyn...@noallospam.no> wrote in message
> news:dd8jt3$m64$1...@news.newsland.it


> > Bunin! Di lui ho il disco del concorso Chopin e mi
> > basta e avanza! Che mano pesante! Brrrrr

> Ah. L'ho sentito criticare per un suono molto esile.

ce l'hai il disco che ho menzionato?

Sandro Bisotti

unread,
Aug 8, 2005, 7:57:28 PM8/8/05
to
"Robert@" <robyn...@noallospam.no> wrote in message
news:dd8nek$qrh$1...@news.newsland.it


> ce l'hai il disco che ho menzionato?

Sì. Il concerto è molto, come dire, "giovanilistico".
Tutto pepe, scattante e con quelle angolosità di fraseggio
a sbalzarne la freschezza. Scritto da un poco più che ragazzo,
suonato da un poco più che ragazzo, con piglio garibaldino.
Dove avverti la "mano pesante"? Credimi, me ne frega meno di nulla
polemizzare, ma questo Bunin ha proprio nel suono esile una
caratteristica che ho letto e sentito imputargli come difetto.
E poi basta vederlo: un giunco, tutto nervi; ben altri sono i
fisici e le mani "pesantone".
Di quantità, di volume, Bunin ne esprime pochino, insomma;
forse è la qualità del suono a non convincerti.... e qui ti
seguirei più facilmente, e infatti accetto in lui questo aspetto solo
in quanto compensato da altre notevolissime (per me, e incredibilmente
anche
per quei giurati di quel concorso) doti.
Il resto di quel disco non mi piace granchè, ma il concerto in mi è tra
le mie interpretazioni preferite (insieme a quella per molti versi
opposta, senile e levigata, di Moritz Rosenthal).

ciao,

Robert@

unread,
Aug 9, 2005, 1:35:17 AM8/9/05
to
Sandro Bisotti ha scritto:

> "Robert@" <robyn...@noallospam.no> wrote in message
> news:dd8nek$qrh$1...@news.newsland.it


> > ce l'hai il disco che ho menzionato?

> Sì. Il concerto è molto, come dire, "giovanilistico".
> Tutto pepe, scattante e con quelle angolosità di fraseggio
> a sbalzarne la freschezza. Scritto da un poco più che ragazzo,
> suonato da un poco più che ragazzo, con piglio garibaldino.

il disco che ho io (che è un CD) non contiene l'op.11.
C'è la quarta ballata, un notturno, delle mazurke, valzer,
2 studi, l'op 48 e 53.

> Dove avverti la "mano pesante"?

non ho tempo di riascoltarmi tutto il CD, comunque mentre
ti scrivo ho in sottofondo il notturno op.15/2. Ma ricordo
ad esempio che la mazurka in Re op. 33 è a dir poco bombastic.

> Di quantità, di volume, Bunin ne esprime pochino, insomma;

allora dovresti ascoltare ad es. l'op 53.
Almeno quello di questo disco...

> forse è la qualità del suono a non convincerti.... e qui ti
> seguirei più facilmente, e infatti accetto in lui questo aspetto solo
> in quanto compensato da altre notevolissime (per me, e incredibilmente
> anche
> per quei giurati di quel concorso) doti.

puoi chiarire quell' "incredibilmente"?

> Il resto di quel disco non mi piace granchè,

ah ecco...

> ma il concerto in mi è tra
> le mie interpretazioni preferite (insieme a quella per molti versi
> opposta, senile e levigata, di Moritz Rosenthal).

non è la prima volta che sento parlare bene di questo Concerto.
Cercherò di procurarmelo.

Sandro Bisotti

unread,
Aug 9, 2005, 3:33:17 AM8/9/05
to
"Robert@" <robyn...@noallospam.no> wrote in message
news:dd9fal$deh$1...@news.newsland.it


> il disco che ho io (che è un CD) non contiene l'op.11.
> C'è la quarta ballata, un notturno, delle mazurke, valzer,
> 2 studi, l'op 48 e 53.

Ah, scusa. Pensavo che il CD di cui ho una copia
(quello con il concerto in mi) fosse l'unico sulle prove
di Bunin allo Chopin di Varsavia.


> Ma ricordo
> ad esempio che la mazurka in Re op. 33 è a dir poco bombastic.

Quella ce l'ho in un suo successivo CD DG. Mi piace moltissimo,
peraltro; ma in effetti è abbastanza estrema e quasi provocatoria
sia come agogica che come dinamica, particolarmente sorprendenti
nella loro irregolarità insieme sbarazzina e fiera.
Al confronto, l'interpretazione di ABM (bellissima, IMHO) sembra
avere come origine un altro pezzo, tante e tali sono le differenze.


> puoi chiarire quell' "incredibilmente"?

Raramente ai concorsi premiano gli stessi candidati che premierei io.

Ciao,

carlo gerelli

unread,
Aug 9, 2005, 4:04:03 AM8/9/05
to
Il 08 Ago 2005, 21:01, "Danny Rose" <vitto...@tin.it> ha scritto:
>
>
> Fra i pochi che ho sentito mi è piaciuta Paulina Leshenko.

Polina Leschenko: per curiosità, l'hai sentita dal vivo o in disco ?

la mia esperienza qui a Bergamo in sala Greppi è stata veramente
catastrofica. Molto carina, questo sì, ma probabilmente in serata no,
o comunque svogliata, ha suonato in un modo proprio da dimenticare.

A parte ciò, fra i pianisti bravi che ho sentito ultimamente, sentiti su
disco
o in tv metterei Andsnes, Anderszewski (anche se a Cabassi non piace ...),
Fréderic Chiu, e anche qualche italiano ... Sentiti dal vivo direi Kobrin,
Madzar fra i giovani, Mustonen (anche se pure lui non mi ha entusiasmato
l'unica volta che l'ho visto). Fra i grandi tout court ci metterei pure
Pletnev
che mi pare nessuno abbia nominato, oltre ai soliti (per me Pollini,
Sokolov,
Zimerman, Pogorelich, Hamelin).

ciao

CG

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

Sandro Bisotti

unread,
Aug 9, 2005, 6:36:41 AM8/9/05
to
"carlo gerelli" <mancoc...@libero.it> wrote in message
news:217Z220Z107Z98Y...@usenet.libero.it

> Fra i grandi tout court ci metterei pure
> Pletnev

Giusto. Cresciuto enormemente negli ultimi anni.

Danny Rose

unread,
Aug 9, 2005, 8:24:55 AM8/9/05
to

Robert@ <robyn...@noallospam.no> wrote in message
dd8jnv$lv0$1...@news.newsland.it...

> ma non si chiama Polina? Brava lo č, mi pare sia


> allieva della Argerich (che tra parentesi nessuno ha nominato)?

Sě. Ho sbagliato.
Per la Argerich, non la metterei proprio in prima fila. Anche se alcune sue
interpretazioni mi piacciono molto.

dR


Danny Rose

unread,
Aug 9, 2005, 8:30:19 AM8/9/05
to

carlo gerelli <mancoc...@libero.it> wrote in message
217Z220Z107Z98Y...@usenet.libero.it...

> Polina Leschenko: per curiosità, l'hai sentita dal vivo o in disco ?

Ripresa radiofonica di concerto da vivo. Fatte tutte le riserve di rito,
l'ho trovata assai in palla tecnicamente e abbastanza musicale. Più di tutto
mi ha colpito la sicurezza, che non è proprio la stessa cosa della
precisione e della musicalità, ma che comunque serve. Non so se mi sono
spiegato.

> la mia esperienza qui a Bergamo in sala Greppi è stata veramente
> catastrofica. Molto carina, questo sì, ma probabilmente in serata no,
> o comunque svogliata, ha suonato in un modo proprio da dimenticare.

Sarà stata in serata no, non posso fare altre ipotesi. Un pochino se la
tira, a mio avviso. Ma non è la sola. E poi in quel mestiere serve, vedi
sopra....

> o in tv metterei Andsnes, Anderszewski (anche se a Cabassi non piace ...),

A me sì. Anche se li ho sentiti in poche cose per emettere un giudizio.

> Fréderic Chiu, e anche qualche italiano ... Sentiti dal vivo direi Kobrin,
> Madzar fra i giovani, Mustonen (anche se pure lui non mi ha entusiasmato
> l'unica volta che l'ho visto).

E' a metà strada direi, già conosciuto. A me non dispiace. Non è così
iconoclasta come sembrerebbe, a giudicare da quel che ho sentito mi è parso
avere buone idee interpretative.
Gli altri tre, mai sentiti.

Fra i grandi tout court ci metterei pure
> Pletnev
> che mi pare nessuno abbia nominato,

Sì, è vero. Ho appena sentito e risentito uno Scriabin (grazie Sandro!) che
mi è piaciuto molto.
Se è per quello ho tralasciato anche Ashkenazy, non intenzionalmente. Il
punto è che ultimamente fa soprattutto il direttore, e i suoi dischi degli
ultimi anni non mi hanno entusiasmato. Soprattutto li trovo mal registrati.

dR


carlo gerelli

unread,
Aug 9, 2005, 8:58:56 AM8/9/05
to
Il 09 Ago 2005, 14:30, "Danny Rose" <vitto...@tin.it> ha scritto:
<Leschenko>

> Sarà stata in serata no, non posso fare altre ipotesi. Un pochino se la
> tira, a mio avviso. Ma non è la sola. E poi in quel mestiere serve, vedi
> sopra....

serve, eccome se serve ! non ci sono più quelle russe bruttone
di una volta (tipo Nikolayeva o Yudina ... ;-)

> > o in tv metterei Andsnes, Anderszewski (anche se a Cabassi non piace
...),
>
> A me sì. Anche se li ho sentiti in poche cose per emettere un giudizio.

io nelle Diabelli e in un disco bachiano, notevoli entrambi. Si può
dire che per me Anderszewski è stato un po' la chiave di ingresso per le
Diabelli, per le quali non ho mai nutrito eccessiva passione, più che altro
perchè non le capisco molto ... ;-)

> > Fréderic Chiu, e anche qualche italiano ... Sentiti dal vivo direi
Kobrin,
> > Madzar fra i giovani, Mustonen (anche se pure lui non mi ha entusiasmato
> > l'unica volta che l'ho visto).
>
> E' a metà strada direi, già conosciuto. A me non dispiace. Non è così
> iconoclasta come sembrerebbe, a giudicare da quel che ho sentito mi è
parso
> avere buone idee interpretative.
> Gli altri tre, mai sentiti.

Fréderic Chiu ha inciso un'integrale di Prokofiev per Harmonia Mundi france:
è un virtuoso, senza dubbio, di origini. asiatiche (non so di dove).
Io l'ho sentito per la prima volta in una compilation (godibilissima)
di musiche di Rossini. Madzar, slavo vincitore del Micheli qualche anno fa,
un bel pianista completo, con un penchant per le musiche del '900,
sinora ha inciso poco. Kobrin (pure visto qualche anno fa a Brescia)
è quello che ha vinto il Cliburn quest'anno, e il Busoni nel 99:
maturasse un po', e la smettesse di fare concorsi ;-)) diventerà sicuramente
un grande.

ciao

CG

PS: vorrei solo aggiungere che ci sono molti italiani che andrebbero
aggiunti
a questa lista: ho un po' di ritegno a parlarne perchè non vorrei fare torto
o pestare i piedi a qualcuno: in queste cose meglio andare molto cauti.
Il nome di Carlo Grante però mi sento di farlo, soprattutto come esempio
di un grande pianista che da noi ha riscosso molto meno successo di quel
che meriterebbe.

Edward Elric

unread,
Aug 9, 2005, 10:22:25 AM8/9/05
to
mancoc...@libero.it ha scritto...

> Fra i grandi tout court ci metterei pure
> Pletnev

Giusto, imperdonabile dimenticanza. In CD è sempre eccezionale, dal vivo
dipende... quando è in serata (tipo il live alla Carnegie Hall) è
veramente un numero uno e non mi fa desiderare altro.

saluti,
Edward Elric

Edward Elric

unread,
Aug 9, 2005, 10:25:00 AM8/9/05
to
robyn...@noallospam.no ha scritto...

> > Direi Sokolov, Pollini, Zimerman e, quando č in serata, Pogorelich.
>
> > Fra i giovani Kissin č il piů impressionante,
>
> Kissin ha quasi 34 anni! Smettiamola di dire che č giovane!

Beh, ma per me prima dei 40 anni un pianista ha ancora tutto da
'sviluppare'. :-)

(io poi ne ho 33 e mi sento giovane!)

saluti,
Edward Elric

Harpo

unread,
Aug 9, 2005, 11:08:16 AM8/9/05
to
Nessuno parla di Yundi Li? La mia impressione è che non si sia sentito da molti
anni uno che suona Chopin facendo Chopin, e facendolo bene.

(naturalmente vuol dire che suona come suonerei io se ne fossi capace :)

ludovico

unread,
Aug 9, 2005, 1:04:29 PM8/9/05
to
Quoto totalmente l'apprezzamento che esprimi per Bunin, di cui si trova
riscontro anche nelle mitiche conclusioni della "commissione Schumann",
un post da manuale! Aggiungo che alcuni mesi dopo quel thread - che nel
frattempo mi ero dimenticato: orrore! :) - ascoltavo e riascoltavo le
Kinderszenen del nostro Stanislav trovandole irresistibili: tanto che
fu bellissimo (ri)trovare il nome di Bunin andando a rileggere quel
post!!!

Ora, resta un problema: come acquistare in un modo abbastanza "normale"
i cd che Bunin ha inciso, a parte il paio di Dg Galleria disponibili. A
Roma, dove vivo, un commerciante di paccottiglie varie che ha anche,
accatastati da una parte, diversi cd fuori produzione, ha avuto il
coraggio di chiedermi 14 euro per il concerto di Chopin (è un cd
giapponese, mi pare): peccato che fosse un cd strausato.

Ciao

Ludovico

ludovico

unread,
Aug 9, 2005, 1:08:39 PM8/9/05
to
mi riferivo a questo post, chiaramente

Sì. Il concerto è molto, come dire, "giovanilistico".
Tutto pepe, scattante e con quelle angolosità di fraseggio
a sbalzarne la freschezza. Scritto da un poco più che ragazzo,
suonato da un poco più che ragazzo, con piglio garibaldino.

Dove avverti la "mano pesante"? Credimi, me ne frega meno di nulla
polemizzare, ma questo Bunin ha proprio nel suono esile una
caratteristica che ho letto e sentito imputargli come difetto.
E poi basta vederlo: un giunco, tutto nervi; ben altri sono i
fisici e le mani "pesantone".

Di quantità, di volume, Bunin ne esprime pochino, insomma;

forse è la qualità del suono a non convincerti.... e qui ti
seguirei più facilmente, e infatti accetto in lui questo aspetto solo
in quanto compensato da altre notevolissime (per me, e incredibilmente
anche
per quei giurati di quel concorso) doti.

Il resto di quel disco non mi piace granchè, ma il concerto in mi è

Danny Rose

unread,
Aug 9, 2005, 1:13:17 PM8/9/05
to

carlo gerelli <mancoc...@libero.it> wrote in message
217Z220Z107Z98Y...@usenet.libero.it...

> serve, eccome se serve ! non ci sono più quelle russe bruttone


> di una volta (tipo Nikolayeva o Yudina ... ;-)

Mi sono spiegato male, intendevo la sicurezza. Certo, se la sicurezza gliela
dà il fatto di essere carina....lo è, indubbiamente.

> io nelle Diabelli e in un disco bachiano, notevoli entrambi. Si può
> dire che per me Anderszewski è stato un po' la chiave di ingresso per le
> Diabelli, per le quali non ho mai nutrito eccessiva passione, più che
altro
> perchè non le capisco molto ... ;-)

Io le ho sentite da Richter, e tanto tempo fa da Kempff. Comunque quei due
dischi di Anderszewski li ho presente e meritano, Imho.


> Fréderic Chiu ha inciso un'integrale di Prokofiev per Harmonia Mundi
france:
> è un virtuoso, senza dubbio, di origini. asiatiche (non so di dove).
> Io l'ho sentito per la prima volta in una compilation (godibilissima)
> di musiche di Rossini. Madzar, slavo vincitore del Micheli qualche anno
fa,
> un bel pianista completo, con un penchant per le musiche del '900,
> sinora ha inciso poco. Kobrin (pure visto qualche anno fa a Brescia)
> è quello che ha vinto il Cliburn quest'anno, e il Busoni nel 99:
> maturasse un po', e la smettesse di fare concorsi ;-)) diventerà
sicuramente
> un grande.

Grazie. :-)

> Il nome di Carlo Grante però mi sento di farlo, soprattutto come esempio
> di un grande pianista che da noi ha riscosso molto meno successo di quel
> che meriterebbe.

Sì, certamente. E' ben più di una promessa.

dR


ludovico

unread,
Aug 9, 2005, 1:30:47 PM8/9/05
to
Dovessi fare un solo nome non esiterei : Pogorelich, anzi il Pogorelich

degli ultimi 7-8 anni.
Poi: Sokolov, Kissin, Mustonen. E perchè non Hamelin, e lo stesso
Volodos, Kamenz....? Beh, non dimentichiamoci di
Stanislav Neuhaus III (Bunin), di Zimerman, di Maria Tipo; e di
Brendel,
seppure quest'ultimo

sia latore di un pianismo che non mi entusiasma....

Sarebbe molto interessante, a questo punto, fare un rigoroso elenco dei
grandi pianisti viventi: che in effetti, a pensarci bene, non sono poi
così tanti, no?!
E però: ma che vuol dire grandi? Modestissimamente provo a dare dei
criteri: originalità interpretativa, ricchezza di repertorio, tecnica
fuori discussione. Provo a fare un primo elenco - in ordine
rigorosamente ed esclusivamente ;) alfabetico - e mi offro al pubblico
ludibrio:

Argerich
Ashkenazy
Brendel
Bunin
Ciccolini
Hamelin
Lupu
Kissin
Pogorelich
Pollini
Perahia
Pletnev
Schiff
Sokolov
Volodos
Zimmermann
Zacharias

Elenco forse lacunosissimo e discutibile: io stesso per esempio non amo
Schiff - ma nei cd dal vivo è un'altra cosa - e lo stesso Ashkenazy
non mi travolge. Ma sarebbe davvero interessante definire chi sono oggi
i "grandi", e i grandi (senza virgolette) pianisti viventi. Essendo i
"grandi" coloro che già sono nella storia - come Pollini, che pure non
mi piace - o che ci arriveranno - come Sokolov, imho - mentre i grandi
pianisti (senza virgolette) sono comunque coloro che garantiscono
ottime incisioni.
Un saluto a tutti
Ludovico

Marco Marcelli

unread,
Aug 9, 2005, 2:44:21 PM8/9/05
to
Robert@ wrote:

> Kissin ha quasi 34 anni! Smettiamola di dire che č giovane!

Rubinstein ha suonato fino a 90 anni.
Roberto Baggio ha giocato in nazionale a 37 anni.
Maria Giovanna Elmi e Amanda Lear hanno 66 anni ed sono ancora
bellissime
Per la prossima missione orbitale dell'ESA e' stato scelto un
astronauta di 86 (ottantasei) anni..

Che vogliamo fare? ;-))

--
=========================================
Marco Marcelli - Genova
=========================================
"Ci sono solo due cose infinite: l'Universo
e la stupidita' umana. Ma sul primo non
sono completamente sicuro" (A.Einstein)

Ekl

unread,
Aug 9, 2005, 3:06:52 PM8/9/05
to
[ma hai problemi con quoting?]

"ludovico" <marco.l...@tin.it> ha scritto

> E perň: ma che vuol dire grandi? Modestissimamente


> provo a dare dei criteri:

Il criterio c'č.

Ma non viene mai menzionato.

Chissa perché.

Beh, immagino il perché.

L'avete tutti sotto gli occhi, ma non lo vedete.

Ma non č colpa vostra.

E' una cosa che si sente o non si sente.

Sandro Bisotti

unread,
Aug 9, 2005, 7:00:10 PM8/9/05
to
"ludovico" <marco.l...@tin.it> wrote in message
news:1123607069....@g43g2000cwa.googlegroups.com

> Ora, resta un problema: come acquistare in un modo abbastanza "normale"
> i cd che Bunin ha inciso, a parte il paio di Dg Galleria disponibili. A

premettendo che non vendo nulla, diciamo che se tu
passassi da Torino potrei aiutarti facilmente. Scrivimi pure in e-mail.

Danny Rose

unread,
Aug 12, 2005, 8:47:10 AM8/12/05
to

Sandro Bisotti <sandr...@libero.it> wrote in message
38641d7125112e08d15...@mygate.mailgate.org...

> E in effetti usa una tecnica molto chopiniana, con articolazione
> delle dita (lunghe esottili assai) dall'alto quasi nulla. E di peso del
> braccio
> e del busto non è che ce ne metta un granchè (porello : è magrissimo).

Confermo, ho avuto la stessa impressione. Anche se si tratta di parecchi
anni fa.
D'altra parte una certa mancanza di definizione nella cosiddetta coloratura
può anche avere una sua ragion d'essere storica. Se si cerca di rifare il
fortepiano con il solo tocco, sul pianoforte moderno, perché non rifare
anche il pianoforte primo Ottocento? E' un paradosso, lo so, ma non del
tutto.

> con rari picchi magari rabbiosi, ma un fraseggio molto fantasioso
> (soprattutto nei primi anni) e un'agogica che pare procedere sulla
> corda, in bilico
> tra tenuta e sfaldamento.

Però di suo ho sentito la Polacca Fantasia che mi ha colpito moltissimo. Si
prenderà anche delle licenze rispetto al testo (non ne sono sicuro, non lo
so a memoria e non l'avevo disponibile) ma direi che il fraseggio (non è una
correzione, per carità) è anche più che fantasioso. Dopo alcuni ascolti sono
portato a pensare che la fantasia è al servizio dell'analisi; vuoi con il
fraseggio, vuoi con la cura estrema nel variare una dinamica di escursione
contenuta, vuoi con i cambiamenti di tempo (sensibilissimi, a parer mio di
grande abilità) non c'è un particolare che non sia sottolineato, e
l'architettura complessa e superba del pezzo viene fuori, eccome, senza
neppure un sospetto di convenzionalità. Sì, forse qualcosa da mettere a
punto ancora può esserci: nei momenti culminanti tende a essere un pochino
più prevedibile. Ma sono veramente piccolezze, sfumature. Complessivamente
una graditissima, e grande, sorpresa. Certo, l'impostazione non è quella di
un Richter. Ma bisogna pure andare avanti. E Bunin di fatto dimostra che può
esserci ancora molto da scoprire in un pezzo suonatissimo. E' già molto, a
parer mio.

> in quanto a microdinamica "cubista". Seguito (e forse superato) in
> questo
> qualche anno dopo da Mustonen.

Sì, ma Mustonen se la tira un po' di più. Detto senza polemica e con il
massimo della gratitudine per chi mi ha permesso di ascoltarlo. Di Mustonen
mi è piaciuta parecchio la Sonata in mi di Beethoven e non è una lettura
rivoluzionaria; è bella, innovativa sotto certi aspetti, più tradizionale in
altri; il tipo di tocco che permette di individuarlo immediatamente -ecco,
questo è Mustonen- quella specie di staccato rapidissimo, credo ottenuto con
una sollecitazione violenta ma in superficie del tasto, questo tocco dicevo
viene impiegato in Beethoven, come altre scelte sue, in modo persuasivo.
così come trovo interessante il suo Prokofiev. Interessante, ma su un piano
diverso anche il suo Bach: qui la scelta dei pezzi non lo aiuta, a mio modo
di vedere. Anche se il programma sulla carta è coerente e sensato (le
quindici Sinfonie). Idee ne ha anche in Bach, ma stento a vedere la sintesi,
e sarà pure un problema mio. E' bravo anche in Scarlatti, ma il confronto
(avendolo sentito nello stesso periodo) con lo Scarlatti straordinario di
Pogorelich è impossibile. Pogorelich per me pareggia il conto persino con
Horowitz. Non è da meno.

> Senza volontà polemica, ci mancherebbe, ma accusare Bunin di "mano
> pesante" è come accusare Pollini di essere un pasticcione o, che
> so, ABM di essere uno sciattone privo di ogni eleganza,

Beh, l'ultima è peggio. :-)

o Sofronitki di
> essere
> un buontempone alieno dal senso del dramma;

Buona anche questa.
Anche accusarlo di essere un bigotto frigido potrebbe essere interessante.
Ho provato ad ascoltare il suo Notturno in mi bemolle dopo aver risentito
Rubinstein e Francois, che di loro non erano certo ingenue suorine di
clausura. Molto, molto interessante.

> preferita
> risultò essere proprio quella di Bunin.

Ah, dopo averla sentita voto per Bunin anch'io. Per quanto le versioni di
Richter...e anche la Argerich, se ricordo bene, qualche sorpresa la dà.

dR

Schillogeno

unread,
Aug 13, 2005, 6:42:02 AM8/13/05
to
On Sun, 7 Aug 2005 23:16:15 +0200, "miki" <ita_...@hotmail.com>
wrote:

>Salve a tutti,
>chi sono attualmente secondo voi i più grandi pianisti viventi e quelli più
>promettenti tra i "giovani" ?

Nessuno cita Lonquich, che è più giovane di me e forse pure di Steve
Vai?

Schillogeno
-----------
"A composer is a guy who goes around forcing his will on
unsuspecting air molecules,often with the assistance of
unsuspecting musicians." Frank Zappa, 1940-1993.

Zelazowa

unread,
Aug 13, 2005, 7:17:03 PM8/13/05
to
E Paolo Restani?

Pit - Pietro Lonati

unread,
Sep 1, 2005, 7:13:06 PM9/1/05
to
> E Paolo Restani?

Paolo Restani è bravissimo. E, ahimé, altrettanto ombroso.

Bye
Pit


giovann...@alice.it

unread,
Dec 26, 2015, 4:21:45 AM12/26/15
to
Il giorno domenica 7 agosto 2005 23:16:15 UTC+2, miki ha scritto:
> Salve a tutti,
> chi sono attualmente secondo voi i piů grandi pianisti viventi e quelli piů
> promettenti tra i "giovani" ?
>
> Miki

Tra non molto sentirete parlare di Alberto Ferro
0 new messages