Il giorno venerdì 29 aprile 2016 16:37:24 UTC+2, Leonardo Serni ha scritto:
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> ...in realtà, sto cominciando a capire invece dove potesse essere davvero un ALTRO problema.
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> Perché quello che mi dici non ha senso "per me", è come se dovessi andare da un biciclettaio
> che non sa sistemarmi il dérailleur però è così gentile e simpatico e quando ritorno dal suo
> negozio ho sempre il sorriso sulle labbra, anche se alla prima curva finisco in terra.
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> Ma siccome per te ha senso, e scemo non sei, io ne deduco che ci deve essere un disaccordo a
> monte. E lo trovo qui:
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> > quando si tratta di contesti come quello di cui discutiamo
>
> Perché DI QUALE contesto stiamo discutendo? Io ho il crescente sospetto che ce ne siano due,
> dei quali uno immaginario, ovvero:
>
> A. Martini/Alessia la studiosa di una religione, un culto, un sistema di credenze.
> La chiamerò Alessia l'Antropologa.
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> B. Martini/Alessia la combattente anti-Scientology che "studia" il culto così come
> un generale "studia" l'esercito nemico -- per sconfiggerlo.
> Questa è Alessia la Missionaria, che aiuta le vittime della setta.
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> Quello che mi dici ha senso se stessimo parlando di Alessia la Missionaria. Ma io ho avuto -
> al contrario - l'impressione che il sito lo abbia messo su Alessia l'Antropologa.
Eh gia'. Anche se all'epoca in cui lo misi su gli studi antropologici accademici erano di la' da venire (e l'esigenza sarebbe scaturita proprio dall'esperienza maturata nella gestione del sito e dall'interazione con tante altre teste pensanti avuta in quasi 20 anni di frequentazione niusgruppara).
Da parecchio tempo sono giunta a conclusioni analoghe alle tue, perche' al di la' dell'evidente ossessione che il tuo interlocutore nutre nei miei confronti, questa ossessione deve pur avere avuto un'origine e, come ho detto altre volte, il suo mi pare il comportamento classico del "amante tradito".
Ora: posto che tra me e il tuo interlocutore non ci sono mai stati rapporti di altra natura se non quelli pubblici di cui siete stati anche voi testimoni (piu' un pranzo a Padova nel 2008 con un'altra decina di persone, e un fugace quanto spiacevole incontro in luogo pubblico a Carpi nel 2011), che cosa puo' aver originato tutto questo ossessivo odio nei miei confronti? Vedete anche voi che, con/per lui, come faccio sbaglio, anche quando mi trovo d'accordo con lui, come nell'ultimo episodio che gli ha scatenato un inspiegabile quanto feroce travaso di bile.
https://goo.gl/PPU0Cr
Questo tipo di comportamento l'ho osservato anche in altre persone, e sono appunto i cosiddetti "amanti traditi".
Ho un'amica che tra fidanzamento e matrimonio ha trascorso 35 anni della sua vita con lo stesso uomo. Un brutto giorno di 6 anni fa scopre che il marito ha da poco intrecciato una relazione sessuale con la dirimpettaia. Scoppia la tragedia (e per fortuna la dirimpettaia va subito a vivere altrove...).
E' una storia come tante. Brutta, triste quanto vuoi, ma che con un po' di buona volonta' sarebbe superabile. Anche gli uomini, arrivati a una certa eta', hanno bisogno di conferme e magari invece che farsi il lifting e il silicone, si fanno una trombata fuori casa con la conoscente occasionale di 15 anni piu' giovane. Tutti amano sentirsi amati e desiderati.
Sono cose che credo capitino nella stragrande maggioranza delle coppie super-rodate. Una botta di vita, di curiosita', di evasione che nulla toglie all'amore reciproco, al rispetto, al mutuo sostegno, alla comprensione, alla solidarieta' e a tutto quello che si e' costruito in 30+ anni di vita in comune.
Purtroppo pero' la mia amica esce di cervello, non riesce a capire, a perdonare e a superare il momento e il matrimonio finisce (a me viene da pensare che non fosse tutto rose e fiori come lo dipingeva lei, il "Mulino Bianco" distrutto dalla "strega" di fronte che ha irretito, plagiato suo marito, ma tant'e'...).
Bene. Anzi, male. Da quel momento tutto quello che lui fa, dice, ha fatto o ha detto e' sbagliato. Diventa l'incarnazione stessa del male, del "tradimento". Tradimento su tutta la linea. 35 anni di vita in comune spazzati via e rivisitati, ri-analizzati alla luce di questa "nuova scoperta": LUI MI HA TRADITO QUINDI E' FALSO E LO E' SEMPRE STATO. E io sono la sua "vittima".
Prima c'era la grande idealizzazione, solo loro erano la "coppia perfetta", quella a cui tutti dovevano guardare in ammirazione. Poi e' solo merda, dove lei e' la "povera vittima" del fedifrago e della "plagiatrice".
La cosa piu' brutta e' che, purtroppo, ora lei dice peste e corna dell'ex a chiunque incontri, e non se l'e' presa solo con lui, ma anche con tutti quelli della nostra compagnia (ci frequentavamo da 40 anni) che non gli hanno tolto il saluto, che lo hanno aiutato a risistemarsi altrove, che non lo hanno trattato da appestato come avrebbe preteso lei.
Chi poi ha avuto l'ardire di uscire a cena col fedifrago e la sua nuova compagna farebbe meglio a guardarsi alle spalle :-(
In breve, anche la nostra compagnia e' andata a rotoli perche' c'e' chi accetta i dictat ostracizzanti di lei, e chi li rispedisce al mittente. E s'e' creata questa squallidissima situazione in cui devi stare attento a come e con chi parli, a come ti muovi. Settimana scorsa abbiamo festeggiato il 60esimo compleanno di un nostro vecchio amico e per una giornata s'e' ricomposta la vecchia compagnia, ma non so se e quanto durera'.
Chiedo scusa per la digressione e torno sul punto, cioe' la "sindrome dell'amante tradito".
Ci sono certe cose che vengono vissute come un tradimento cosi' profondo e devastante che da quel momento in poi qualsiasi cosa il presunto "traditore" dica o faccia e' sbagliato e da cassare. La persona stessa deve essere ostracizzata, diffamata, sminuita, ridicolizzata perche' solo cosi' si pensa di "lavare l'onta".
Chi continua ad apprezzare il "traditore" non lo fa perche' ha ogni motivo per farlo, ma perche' e' "manipolato". Se il "traditore" e' riuscito ad ingannare me, sveglio come sono, figuriamoci tutti gli altri. Il presunto "traditore" diventa l'incarnazione stessa del male.
Di solito queste situazioni si risolvono in tempi abbastanza brevi. Il "tradito" se ne fa una ragione, volta pagina, rientra nelle sue pieghe, si riprende in mano la vita e si rende conto di avere esagerato.
Ma volte non e' cosi' e questo "senso di tradimento" si trasforma in ossessione. Bisognerebbe chiedere a uno psico-psichiatra, che io non sono, ma credo che le ragioni vadano ricercate nell'impianto personologico dell'individuo, nel suo "stile di attaccamento" infantile, nel suo sistema cognitivo, nella sua esperienza di vita, nella sua cultura e nelle persone che ha intorno e di cui si fida.
Nel caso della mia amica, che a distanza di 6 anni ancora non ha superato l'evento, i suoi atteggiamenti di oggi sono leggibili in quello che e' sempre stata, ma rivisitato alla luce di come si comporta oggi. Certo, col senno di poi e' sempre tutto facile, ma finisci per ricordare certi eventi di 10, 20, 30, 40 anni fa e come lei reagi'. E ragioni anche sulle persone che ha intorno e che la consigliano, per cosi' dire. Persone molto affini a livello di personalita', esperienze e reazioni.
Il tutto diventa un continuo auto-alimentarsi dell'odio in quella ristretta cerchia di persone.
Torniamo a "Alessia l'Antropologa" e "Alessia la Missionaria" di cui hai parlato.
Io non ho mai preteso ne' finto di essere una "missionaria", ne' dato a intendere di. Basta leggere quello che ho SEMPRE scritto da quando ho co-fondato FIRS nel 2000 o 2001, non ricordo.
Allarme Scientology, il sito che ho aperto nel 1997, si chiama "Biblioteca di informazione critica su Dianetics/Scientology, la controversa multinazionale fondata da L. Ron Hubbard".
Alla voce "premessa",
http://www.allarmescientology.it/avv.htm fin dal 13 marzo 1998 c'e' scritto quel che c'e' scritto, tra cui: <<il pensiero di singoli autori non necessariamente rispecchia il nostro sentire.>>
Che cosa significa? Che fin dall'inizio, quando "Allarme" era gestito da due persone (dal 2000 solo da me) traducevamo e/o pubblicavamo cose che ritenevamo INTERESSANTI, ma su cui non eravamo necessariamente d'accordo. Posso ritenere molto interessante e meritevole di riflessione anche il punto di vista che non condivido. <<Informazioni e punti di vista degli autori che presentiamo a scopo informativo e di ricerca, rimandando al lettore il giudizio circa la validità e attendibilità dei contenuti.>>
Io penso che il discorso sia chiaro. Allarme e' una biblioteca, come ogni biblioteca che si rispetti presenta punti di vista diversi, non necessariamente il bibliotecario li condivide. Don't shoot the piano player.
Sempre in homepage di Allarme c'e' un'altra voce, "Allarme/Martini FAQ".
http://www.allarmescientology.it/faq/index.htm
Una delle voci di questa FAQ, presente sul sito dal 2002 - epoca in cui il tuo interlocutore era ancora un sostenitore della multinazionale hubbardiana - si intitola: "Allarme Scientology si occupa di assistenza alle vittime di Scientology?"
http://www.allarmescientology.it/faq/index.htm#6
La risposta e' questa: <<No. Sono e rimango una traduttrice/archivista. L'assistenza alle vittime è una cosa seria che non si può improvvisare, ma al contrario richiede serie competenze multidisciplinari. Posso fungere da interlocutrice con cui scambiare quattro chiacchiere, opinioni, sensazioni, emozioni difficilmente condivisibili con chi non abbia vissuto un'esperienza a volte devastante come può essere quella dell'affiliazione a Scientology. Ma nulla di più di questo.>>
Chiaro, no? Allarme non e' un centro di aiuto. Se avete bisogno di aiuto rivolgetevi altrove. Se volete scambiare 4 chiacchiere allora scambiamole. Ed e' quello che ho fatto con le decine, se non centinaia, di persone che mi hanno scritto e con alcune delle quali e' nato un bel rapporto di amicizia durato nel tempo.
Un'altra voce di quella FAQ presente sul sito dal 2002 (14 anni fa) si intitola "Vorresti che Scientology fosse bandita nel nostro paese?"
http://www.allarmescientology.it/faq/index.htm#11
Risposta: <<Assolutamente no. Credo nel diritto universale di libertà di parola, di espressione, di associazione. In base a questo diritto, che per me rappresenta un valore fondamentale e imprescindibile, chiunque deve essere libero di esprimersi e associarsi come meglio crede.
Allo stesso modo mi avvalgo del diritto di critica e di informazione, anche se comprensibilmente non incontra il favore di Scientology. Il mio sito ha l'unico scopo di informare al fine di permettere una scelta consapevole. Se all'epoca della mia affiliazione avessi avuto la possibilità di accedere a questo tipo di informazione sul gruppo a cui stavo aderendo avrei probabilmente fatto scelte diverse. Quando si è privi di informazioni, anche critiche o negative, non si può parlare di scelta consapevole e informata.>>
Tutte le informazioni sulla mia dimensione "Alessia" (quella pubblica su questo NG), e sulla mia dimensione "Martini" (quella di gestore di Allarme Scientology) sono state ampiamente dichiarate ed esplicitate.
Ci sono pero' persone che non leggono e, se anche lo fanno, magari non comprendono pienamente o gli si attiva l'"attenzione selettiva", quella che fa ricordare o ritenere rilevante solo quello che gli e' funzionale in quel momento.
https://it.wikipedia.org/wiki/Attenzione
Il tuo interlocutore dice che Allarme Scientology <<L'ho letto assiduamente per qualche mese>>.
https://goo.gl/0Z92mp
Se e' vero che "qualche mese" non sono una vita intera, e' altrettanto vero che abbeverarsi "assiduamente" per qualche mese a una certa fonte ha i suoi effetti. E se magari non si legge tutto con attenzione, per esempio che l'articolo X e' stato scritto dall'autore Y, tradotto da Z che "non necessariamente" condivide quelle opinioni, ci si puo' fare l'idea erronea che il gestore/curatore di quel sito sia anche l'autore di quegli scritti e sia fatto in un certo modo, la pensi in un certo modo.
Ancora oggi ricevo mail in cui mi si contesta l'affermazione X o Y che "hai scritto qui". E ogni volta rimango stupita dalla disattenzione della gente (che poi spiega anche tante altre cose, senza ricorrere necessariamente alle teorie del "plagio").
Ma porco cane, dico io. Con tutto che sono iper-scrupolosa nel riportare autore, fonte e relativo link, data di pubblicazione originale e tutto quel che serve, possibile che tu lettore non poni altrettanto scrupolo in quel che leggi? Vabbe', magari ho una mentalita' troppo "scientifica" che se non metto fonti e riferimenti mi sveglio la notte urlando, ma basta poco, eh.
L'idea che mi sono fatta, e che coincide con la tua, e' che il tuo interlocutore avesse visto in me quella "missionaria" che andava cercando (non e' che si rinuncia a cuor leggero a una "guida" senza averne gia' trovato un'altra), laddove invece c'era soltanto una "antropologa" o al piu' una "bibliotecaria/traduttice". Nel momento in cui si e' reso conto che non sono una "missionaria", ne' la "nuova guida" che andava cercando, ha incolpato me di "tradimento", invece di fare quel "passo indietro" che tanto predica, ma che non sembra molto pronto a fare.
L'idea che mi sono fatta e' che il tuo interlocutore pretenderebbe che io gli chiedessi scusa per non essere cio' che LUI pensava che fossi, nonostante io abbia sempre chiaramente esplicitato (sia in versione Alessia che in versione Martini) cio' che sono e che sono sempre stata: bibliotecaria, traduttrice, in seguito studiosa, mai troppo tenera verso la categoria "ex membri" in generale, anche se con i doverosi distinguo.
Lui mi ha idealizzata, ha scoperto che non corrispondo al suo ideale, a quello che lui aveva idealizzato in me, si e' sentito tradito e per questo sono diventata "l'incarnazione del male" e come faccio sbaglio.
"Sindrome dell'amante tradito".
Tutto quello che il tuo interlocutore scrive su di me va in questa direzione. Le sue non sono critiche al mio lavoro, alle mie opinioni. Sono sempre e solo attacchi personali tesi a sminuire la mia sfera personale e morale (legalmente parlando: diffamazione). E quando non ci riesce, allora cerca di sminuire la portata del mio lavoro. Tutte quelle sue osservazioni a cui stai puntualmente ribattendo.
Giorni fa ha cercato di sostenere che terresti "la mia parte" in nome della "amicizia che ci lega", e si sa che "l'amicizia e' cieca". Se non che entrambi ci siamo trovati d'accordo nel dire che il rapporto che ci lega non e' amicizia, ma semmai reciproca stima data dal fatto che da molti anni ci leggiamo a vicenda e ci troviamo a convergere su parecchi punti.
Ma neanche cosi' va bene: l'avere io detto che in definitiva non siamo amici, solo semplici conoscenti, e' stato da lui prontamente interpretato come un mio darti "dell'infame" perche' intrattenevi una cordiale conversazione con lui.
Si torna alla "sindrome dell'amante tradito" e al parallelo con la mia amica che ho fatto prima. Non si da' che tu mi apprezzi per cio' che sono e che non sei "accecato" dalla "amicizia".
>
> Ecco, in quest'ottica una parte degli attacchi subìti da Alessia e che mi parevano del tutto
> incomprensibili invece mi appaiono perfettamente logici e naturali.
Infatti.
>
> E immagino che...
> ...qualunque altro studioso...
> ...o studiosa...
> ...che faccia qualcosa di simile...
>
> ...uh-oh. Improvvisamente, mi s'apre un mondo :-D
Statte bbono... ;-)
>
> Non escludo che un Antropologo possa trovarsi a dare una mano a qualcuno, e anche nel mentre
> svolge i propri studi, magari addirittura proprio a causa di quelli. E in quel caso è facile
> scambiarlo per un Missionario.
Mi fai venire in mente uno scambio che ebbi con il mio docente di etnologia alla sua prima lezione del corso specialistico. Ci stava illustrando pregi e demeriti del suo mestiere e le situazioni a cui un etno/antropologo sul campo si trova esposto.
Io ero fresca di laurea in Scienze dell'Educazione ed ero ancora un po' in modalita' "educatore", anche se in realta' non avevo scelto quella facolta' con la velleita' di educare il prossimo, ma solo per educare me stessa (ne accenno in questo mio articolo alla voce "La mia esperienza personale"
http://www.allarmescientology.it/txt/simonetta_po_setta_antisette.htm#a3)
Chiesi percio' al mio docente come dovesse comportarsi un etnologo davanti a situazioni che giudicava aberranti, intollerabili (es. condizione femminile o dei bambini), perche' per me educatore limitarsi a osservare e decifrare pareva improponibile.
Lui mi disse che comprendeva il mio dilemma, che tante volte era stato anche il suo, ma che dovere dell'etnologo e' prendere le distanze e, allo stesso tempo, partecipare a cio' che sta osservando senza cercare di modificarlo (l'ossimoro della "osservazione partecipante").
L'antropologo non e' li' per insegnare, educare, aiutare, "fare il missionario". E' li' per osservare, comprendere, tradurre. Poi magari ci sara' modo e maniera per svolgere anche una funzione "educativa" e di "aiuto", ma in modalita' diverse da identificare volta per volta. Nella fase di studio devi fare l'antropologo. Fine del discorso.
Quello che ho cercato di fare in tutti questi anni, del tutto inconsapevolmente fino a quel confronto con il mio docente di etnologia, e' stato soprattutto cercare di comprendere e tradurre le ragioni dell'una e delle altre parti in causa. Ho cantato fuori dal coro non tanto per spirito di contraddizione, ma per spirito di conoscenza e di riflessione.
Questo non significa che non sia capace di aiuto. Il mio lavoro di bibliotecaria/traduttrice ha aiutato migliaia di persone. Parlando a livello personale, con un buon numero di persone che mi hanno scritto si e' creato un rapporto di mutuo aiuto, di mutua comprensione, anche di amicizia. Ma chi cerca aiuto psicologico, l'assistente sociale, il difensore civico o un nuovo guru e' pregato di rivolgersi altrove e questo l'ho sempre detto chiaro, sia dalle mie pagine, sia direttamente a chi mi ha scritto esplicitando quelle esigenze, sia su questo NG.
Dalle prese di posizione in favore o contro questo o quell'altro che ho osservato nel tuo interlocutore, direi che lui cercava invece questa figura di sostegno psicologico/assistente sociale/difensore civico/guida spirituale in un momento in cui si sentiva ancora allo sbando. Magari nei mesi di "assidua lettura" del mio sito aveva pensato di averlo trovato in me, a distanza. Una figura ideale, idealizzata a cui ispirarsi. Per poi scoprire che non ero una "missionaria", ma solo una banale "antropologa".
Mi spiace se ho deluso il suo "mock up", ma io non ho mai ingannato nessuno. Bastava leggermi qui, bastava leggere che cosa c'e' da sempre sul mio sito.
Chi predica agli altri dei "passi indietro" dovrebbe forse dare il buon esempio facendo lui per primo quei passi indietro.