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EMILY DICKINSON

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nime

unread,
Mar 3, 2003, 4:12:27 PM3/3/03
to
Hello, All!

Se impedirņ che sia spezzato un cuore,
invano vita non avrņ vissuto.
Se di una vita lenirņ il dolore,
se ad una pena darņ refrigerio,
o un pettirosso affranto aiuterņ
ché al suo nido ritorni,
invano vita non avrņ vissuto.

ho una traduzione delle poesie della dickinson di Luciano arinetto, e nn mi
piace un cazzo!!
se avete link, o nomi di traduttori migliori, mi farete un gran piacere...

salve ragazzi...come state...

:)))))

With best regards, nime. E-mail: nime...@katamail.com


Xi@o

unread,
Mar 3, 2003, 5:05:48 PM3/3/03
to
Ciao nimuccia :-)))

> Se impedirò che sia spezzato un cuore,
> invano vita non avrò vissuto.
> Se di una vita lenirò il dolore,
> se ad una pena darò refrigerio,
> o un pettirosso affranto aiuterò


> ché al suo nido ritorni,

> invano vita non avrò vissuto.


>
> ho una traduzione delle poesie della dickinson di Luciano arinetto,
> e nn mi piace un cazzo!!

in effetti, si puo' fare decisamente meglio.. ;)

> se avete link, o nomi di traduttori migliori, mi farete un gran piacere...

passo a Blue..

> salve ragazzi...come state...

non c'e' malaccio, in fondo...
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[ma molto in fondo :-P]


>:)))))

:-)))))

> With best regards, nime.

it's always a real pleasure, miss...


Xi@'

Blue Cloud

unread,
Mar 3, 2003, 5:28:37 PM3/3/03
to
> Hello, All!

Ciaoooooooo Nimeeeeeeeeeee! :-)))

> Se impedirò che sia spezzato un cuore,
> invano vita non avrò vissuto.
> Se di una vita lenirò il dolore,
> se ad una pena darò refrigerio,
> o un pettirosso affranto aiuterò


> ché al suo nido ritorni,

> invano vita non avrò vissuto.

Comincia a rifarti con questo:

http://www.nps-online.net/pauthor/viewpoetry.asp?idpoetry=175



> ho una traduzione delle poesie della dickinson di Luciano arinetto, e
> nn mi piace un cazzo!!

In effetti riesce a tradurre anche peggio di me, il che è tutto dire!
:o)

> se avete link, o nomi di traduttori migliori, mi farete un gran piacere...

Prova anche a dare un'occhiata qui

http://www.mondadori.com/libri/cover/donne/dickinson/montale.html

Poi non sarà Montale però le poesie mi sembrano tradotte in modo
decente...e ce ne sono tantissime (purtroppo è il solo sito con le
poesie di Emily che ho trovato...)

http://www.incipitario.com/dickinson.html

> salve ragazzi...come state...

Bene, direi....e tu?
Che novità ci porti costì?

(ho avuto un momento di afflato poetico :-P)

> :)))))

:*

Blue

Xi@o

unread,
Mar 4, 2003, 1:46:18 PM3/4/03
to
Ciao Gabriele, consapevole delle possibili conseguenze di cio', tu hai
scritto il 03 mar 2003 in news:Xns9333F158E7...@gabrielealese.tk:

>>> ho una traduzione delle poesie della dickinson di Luciano
>>> arinetto, e nn mi piace un cazzo!!
>> in effetti, si puo' fare decisamente meglio.. ;)

> Personalmente, ho visto anche di peggio.

Non c'e' limite al peggio, diceva mi pare il buon Murphy :)

> Ad ogni modo, leggere la poesia in lingua originale è l'unica scelta
> sensata, se vogliamo qualcosa di più.

Sono completamente d'accordo con te, Gabri.
Personalmente ho studiato alcune lingue solo per poter leggere in originale
dei testi poetici o musicali (per esempio, il tedesco per leggere la cantate
di Bach e i lieder di Schubert..), quindi non posso che concordare
sull'importanza, per chi puo' farlo, di accedere ai testi originali.

Per chi non puo' farlo, pero', non penso sia disdicevole utilizzare anche
una traduzione, purche' si tratti di qualcosa di speciale, se fosse
possibile, qualcosa di poetico in se' anche se e' il risultato di una
traduzione.

Si tratterebbe, ovviamente, quasi di una composizione a se stante, vista la
capacita' e l'arte di chi esegue la traduzione; direi quasi una parafrasi, o
addirittura di una composizione originale, forse piu' intensa
dell'originale.

Mi viene in mente la "traduzione" di Catullo all'ode di Saffo...


Xi@'

nime

unread,
Mar 4, 2003, 4:56:43 PM3/4/03
to

X> Mi viene in mente la "traduzione" di Catullo all'ode di Saffo...

famoso endecasillabo falecio......
il grande Cate....(cosě lo chiamavamo al posto di Vate)...

:)))

Xi@o

unread,
Mar 5, 2003, 2:05:03 PM3/5/03
to
nimuccia...

>> Mi viene in mente la "traduzione" di Catullo all'ode di Saffo...

> famoso endecasillabo falecio......

> il grande Cate....(così lo chiamavamo al posto di Vate)...

>:)))

:)))


fr. 31 V
(Saffo)


"Faìnetai moi kênos ísos théoisin
émmen' óner, óttis enántiós toi
isdánei kaì plásion âdü foneí-
sas üpakoúei

kaí gelaísas iméroen, tó m'ê màn
kardían en stéthesin eptóaisen,
os gàr és s'ído bróche' ós me fónai-
s'oud'èn ét'eíkei,

allà kàm mèn glôssa éage, lépton
d'aútika chrô pür üpadedrómeken,
optátessi d'oud'èn óremm', epirróm-
beisi d'ákouai,

ek dé m'ídros kakchéetai, trómos dè
paîsan ágrei, chlorotéra dè poías
émmi, tethnáken d'olígo 'pideúes
faínom' ém' aúta."


(lo so, la traslitterazione fa "nu poco schifìu",
ma almeno resta il suono delle parole...)


"A me pare simile agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre parli

e ridi dolcemente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce

si perde sulla lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.

E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente"

(versione di Salvatore Quasimodo)


Carme LI (51)
(Catullo)


"Ille mi par esse deo videtur,
ille, si fas est, superare divos,
qui sedens adversus identidem te
spectat et audit

dulce ridentem: misero quod omnis
eripit sensus mihi; nam simul te,
Lesbia, aspexi, nihil est super mi
<vocis in ore>

lingua sed torpet, tenuis sub artus
flamma demanat, sonitu suopte
tintinant aures, gemina teguntur
lumina nocte.

Otium, Catulle, tibi molestum est;
otio exultas nimiumque gestis.
Otium et reges prius et beatas
perdidit urbes."

..........


"Guardare ascoltare te che dolce ridi
standoti presso incessantemente
trovo divina cosa anzi oso dire
piu' che divina e che mi fa morire
miseria mia d'uomo

Perche' appena ti vedo la mia voce
non esce piu' ho la lingua tutta secca
e in tutto il corpo un fiume sottile
di fuoco Lesbia e uno strepito acuto
nelle orecchie stordite e i miei due occhi
avviluppa la notte

Il vuoto dei tuoi giorni Catullo e' il tuo male
il questo vuoto perdi ogni freno
ti ecciti oltre misura
signori antichi citta' felici
cosi' perirono"

(versione di Guido Ceronetti)

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