Se fossi un cane amerei il mio compagno umano come lui può amare me?
Vediamo quali sono i vostri punti di vista, al termine forse darò il
mio!
Moreno
On 26 Gen, 10:40, morenosart...@memdogstrainers.com wrote:
Ciao
Ale
Tutte le storia strappalacrime di cui tutti siamo più o meno a
conoscenza, il cane che venuto a mancare il proprietario si lascia
morire di fame ed affini. Sono situazioni reali ma a mio avviso con
una chiave di lettura sufficientemente umana da rendere umano anche il
cane.
Soggetti che per anni hanno sviluppato delle simbiosi, fatte di
abitudini fortemente radicate, con il loro compagno uomo, se questo
UNICO riferimento di vita viene a mancare si trovano smarriti sotto
ogni punto di vista. Da questo originano le vicende di cui ogni tanto
sentiamo parlare.
In ogni caso credo che la visione soggettiva su questo argomento sia
più che mai variabile e penso che, a patto di non eccedere
nell'umanizzazione, si possa anche pensare che il nostro animale ci
ami, anche se di un amore un pò diverso dal nostro!
Moreno
On 12 Feb, 07:44, "verbena" <verb...@fastwebnet.it> wrote:
> Dai, adesso dicci il tuo punto di vista:-)
>
> Verbena
>
> morenosart...@memdogstrainers.com ha scritto:
>
>
>
>
>
> > Vediamo quali sono i vostri punti di vista, al termine forse darò il
> > mio!
>
> > Moreno- Nascondi testo tra virgolette -
>
> - Mostra testo tra virgolette -
On 12 Feb, 12:43, morenosart...@memdogstrainers.com wrote:
> Bene, a richiesta non psso esimermi dal dare risposta, anche se so che
> quasi sicuramente la mia visione non sarà gradita a tutti.
> Dopo circa 10 anni di lavoro sul cane e 31 anni di di convivenza con
> questo splendido animale, l'idea che ho in merito alle capacità
> intellettive del cane,(A) tendo a ritenerlo assolutamente semplice e di
> conseguenza in grado di fare ragionamenti semplici ed immediati.
> Questo non limita il fatto che esso possa essere un buonissimo
> compagno di vita, ne fa però un animale estremamente abitudinario
> anche nei rapporti con gli esseri umani.
> (B)Dopo aver intrappreso anche esperienze di pensione per cani a numero
> limitato, posso affermare che per quanto i pensionati abbiano un
> profondo legame nei confronti del loro compagno "uomo", se messi nelle
> giuste condizioni patiscono veramente molto poco l'allontanamento e
> quando restano con noi, inseriti tra gli elementi del nostro piccolo
> branco, mangiano, giocano e vivono senza grandi traumi. Quando i
> proprietari vengono a riprenderli sono sicuramente presenti
> manifestazioni di euforia, dei legami grazie a Dio si formano, ma non
> ho mai visto un cane che non torni almeno un paio di volte a salutarci
> prima di tornare a casa con il proprietario.
> Tutte le storia strappalacrime di cui tutti siamo più o meno a
> conoscenza, il cane che venuto a mancare il proprietario si lascia
> morire di fame ed affini. Sono situazioni reali ma a mio avviso con
> una chiave di lettura sufficientemente umana da rendere umano anche il
> cane.
> Soggetti che per anni hanno sviluppato delle simbiosi, fatte di
> abitudini fortemente radicate, con il loro compagno uomo, se questo
> UNICO riferimento di vita viene a mancare si trovano smarriti sotto
> ogni punto di vista. Da questo originano le vicende di cui ogni tanto
> sentiamo parlare.
>
> (D)In ogni caso credo che la visione soggettiva su questo argomento sia
> più che mai variabile e penso che, a patto di non eccedere
> nell'umanizzazione, si possa anche pensare che il nostro animale ci
> ami, anche se di un amore un pò diverso dal nostro!
>
> Moreno
>
***
Moreno, il tuo scritto mi sta facendo venire dei dubbi mostruosi!!!
(A) Mio marito, ultimamente in generale, ma in particolare quando c'è
la partita in tv, è in grado di fare solo ragionamenti semplici ed
immediati.
Naturalmente questo non limita il fatto che esso possa essere un
buonissimo compagno di vita, ne fa però un animale estremamente
abitudinario....anche nei rapporti con gli esseri umani. :-0
(B)Mio figlio fa la stessa cosa descritta da te qui sopra. Quando in
estate lo portiamo al kinderheim, lui mangia, gioca e vive senza
grandi traumi il distacco dal suo branco abituale. Quando andiamo a
riprenderlo, manifestazioni di euforia, neanche tante, e non ho mai
visto mio figlio che non tornasse indietro almeno una 40ina di volte a
salutare amici e affini vari prima di decidersi a venire a casa con
noi :-0
(C)Nonno Aldo, poareto, ha passato anni in simbiosi con nonna Lina,
tanto che quando è mancata, non avendo altro punto di riferimento si è
lasciato andare. Nonno Peppe, vinvece, vecchio filibustiere , morta
nonna Adele, che non era il suo unico punto di riferimento se n'è
trovata n'altra.
(D) Moreno, per tornare al dubbio amletico: "il cane ama come noi?"
non so se sto eccedendo in umano- canizzazione, ma ostrega
Domanda:" a sè la mia famiglia che ama coma i can, o a sè i can che i
ama come i cristiàn?????????"
Moreno te prego, ti che te pode, dame una risposta!
Saluti
Verbena
>
verbena ha scritto:
Tanto per riallacciarmi a Verbena, se l'eccessivo attaccamento di cui
parla Ste è patologico, tipico dei cani ansiosi, che ne dite di mio
figlio adolescente che, se la sua ragazzina (primo amore) spegne per 5
minuti il cell, lui si lascia andare a crisi di disperazione tali da
far temere un collasso nervoso imminente?
E non c'è nulla che si possa dire o fare, crolla annientato sul divano
ululando e dimenandosi come un ossesso, occhi dilatati, respiro
affannoso, e se del caso accanendosi su quello che gli passa a tiro.
Poiché, per il calcolo delle probabilità, quello che gli passa a tiro
è il telecomando, saggiamente si ferma pensando al suo prossimo
futuro...
Ecco, ed è proprio questo che secondo me fa la differenza tra
l'affettività canina e quella umana: l'amore umano ha capacità di
immaginarsi/progettarsi nel tempo (ieri, ora, domani); l'amore canino
può essere 'consapevolmente' percepito come tale (ossia come
sentimento verso un preciso oggetto) solo nel qui e ora.
Quando il mio cane mi è accanto sicuramente mi ama, mi vuole per sé e
'pensa' che per lui io sono davvero importante.
Però non credo che quando io non ci sono, anche se mi aspetta sulla
porta (nella realtà è anche lui spaparanzato sul divano!), dentro di
sé si dica "ma quando torna Paola, è un bel po' che l'aspetto... mi
manca tanto... non sarà mica successo qualcosa, oddio ... e se il mio
amore non tornasse da me...".
E qui mi fermo, perché non ho la più pallida idea di cosa passi nella
testa e nel cuore di un cane quando sente la mancanza del suo amico
umano, ammesso che la senta, perché magari l'assenza genera soltanto
una sensazione sgradevole di cui il cane non "sa" la ragione.
Sicuramente chi conosce bene i meccanismi neurologici, chimici
eccetera che fanno funzionare il cervello dei cani potrebbe darci
qualche dritta in più.
Questo mi aiuterebbe non poco a capire meglio, per esempio, mio figlio
viste le affinità comportamentali in occasione delle ansie da
separazione amorosa!
Ciao a tutti.
Paola
cani...@email.it ha scritto:
Paola C. ha scritto:
Ho letto che non è per niente vero che gli animali non hanno memoria
'storica'.
Alcuni studiosi dicono invece che possono progettare i loro
comportamenti in base appunto all'elaborazione di esperienze legate a
una memoria 'storica', a una percezione del presente e a una
previsione del futuro.
E dunque il concetto di "qui e ora" pare sia inadeguato per
comprendere i meccanismi di funzionamento della mente di un cane.
Ossia, i cani possono concepire il tempo: c'è un passato, c'è un
presente e c'è un futuro, nella percezione che ogni individuo canino
ha di se stesso.
E c'è, dicono, una capacità progettuale, sia pure elementare.
Se davvero così fosse potrebbe essere una rivoluzione, anche nei
metodi educativi.
Voi cosa ne pensate?
BUONA PASQUA A TUTTI!
paola
> > cani....@email.it ha scritto: