RINNOVAMENTO DEMOCRATICO
Movimento disabili, loro famiglie, cittadini
solidali per i DIRITTI, LE
PARI OPPORTUNITA',
PER IL RINNOVAMENTO E LA DEMOCRAZIA CF
93363130720
PER LA CORRISPONDENZA prof. Michele Lastilla, via Quarto n.46 - 70125
Bari
CELL. 334 38 19 705 E-MAIL
lastill...@alice.itCoordinamento prepensionamento
familiari disabili gravi e gravissimi
nadia d'arco
nadiad'ar...@alice.it
cell 3486531575
Carrozzine determintate abruzzo
claudio ferrante
cell. 335309534
Alla Commissione Affari
Costituzionali
Alla Commissione bilancio
Ill.mo Senatore, i disabili e le loro famiglie da due anni stanno
subendo
attacchi alla loro dignità, ai diritti e alle agevolazioni sia a
livello
verbale, sia sul piano economico con tagli gravissimi della
spesa sociale che vanificano diritti fondamentali faticosamente
conquistati: interventi e servizi .
La riforma dell'assistenza, senza
il contributo delle organizzazioni sociali, disegnata dal governo
comporta profonde modifiche sorrette da una filosofia non
condivisibile che richiedono una riscrittura del decreto.
L'obiettivo vero della riforma come della intera manovra finanziaria
è unicamente quello di far cassa comunque, col pretesto della lotta
ai
falsi invalidi in cui noi disabili veri siamo in prima fila, anche
se chi ha fabbricato invalidi falsi la sta facendo franca.
Ci riferiamo ai medici delle varie commissioni per l'accertamento della
invalidità, in cui qualche associazione ha un medico in sua
rappresentanza.
La riforma dell'assistenza proposta dal governo, dunque, non ha
lo scopo di rispondere ai reali bisogni delle persone con disabilità
e delle loro famiglie. Altrimenti perchè mai si sarebbe dovuta riformare
l'assistenza attraverso l'intervento del ministro dell'economia e sotto la
pressione di questioni che nulla hanno a che vedere con i bisogni delle
persone di cui il ministro dell'economia non ha la benchè
minima idea, visto
che ha definito i disabili persone improduttive e causa della crisi
economica del Paese.
La riforma del governo, infatti, abroga leggi
importanti come la n.328/2000 mai applicata in molte regioni e
ignora quanto sancito dalla Costituzione repubblicana e dalla Convenzione
ONU sui diritti delle persone con disabilità che deve essere rispettata da
tutti gli Stati che l'hanno sottoscritta e ovviamente l'Italia. Il governo,
inoltre, è venuto meno agli impegni assunti per la realizzazione dei
livelli essenziali di assistenza, non rispettando in questo modo, la legge
per le pari opportunità.
Per ora, comunque vogliamo indicare quattro punti che il Governo
deve rispettare.
1) L'assistenza deve rimanere rigorosamente pubblica e i servizi
devono essere erogati dai Comuni e dalle ASL, non coinvolgendo, o peggio
ancora delegando nella gestione e fornitura di prestazioni le associazioni
dei disabili, le opere pie e del volontariato. Le associazioni dei disabili
sono organizzazioni di promozione sociale con natura di diritto privato e
tali devono rimanere. Il governo non deve artificiosammente privatizzare
l'assistenza e i servizi sociali.
2) Le indennità di
accompagnamento sono misure che vengono riconosciute al solo titolo della
disabilità grave e devono rimanere del tutto scollegate dalla situazione
reddituale della persona disabile e giammai collegata all'ISEE familiare,
scelta che rappresenta una vera discriminazione. Le
indennità definite di accompagnamento (e che nel disegno di legge Tremonti
vengono chiamate indennita' sussidiarie), che potrebbero denominarsi anche
per la vita indipendente, riconosciute al solo titolo della
disabilità devono rimanere inviolabili. Quelle indennità non hanno
nulla a che vedere con i servizi erogati ad altro titolo alla
persona con disabilità e solo ad essa, distinguendo dagli aiuti alle
persone anziane non autosufficienti che non possono essere assimilate
ai disabili in quanto hanno bisogni diversi.
Le indennità sono
finalizzate a favorire:
A) la vita indipendente;
B) la
autonomia;
C) la mobilità autonoma o assistita;
D) la vita di relazione nel tessuto territoriale ed
extraterritoriale;
E) l'accesso alla cultura ( (pagamento per prestazioni a persone
con compiti di lettore)
F) costi per servizi di accompagnamento;
G) rimborsi spese a
operatori extrascolastici per interventi non previsti da servizi
appositi;
H) rimborsi a operatori per la cura personale,
oltre i tempi e servizi già appositamente
garantiti;
3) Le pensioni di reversibilità del familiare che ha in
carico la persona disabile non vanno soppresse se i benefici sono trasmessi
al congiunto disabile.
4) La riforma deve riconoscere il diritto
di uguaglianza di tutte le associazioni dell'area della disabilità che ne
comprovino l'attività e le iniziative in favore delle persone con
disabilità e delle loro famiglie.
Questi sono 4 punti per noi irrinunciabili.
Inoltre si fa notare che la spesa per i disabili nei paesi
indicati è maggiore di quella italiana: Svezia (4,5%), Danimarca
(4,2%), Olanda (2,3%), Regno Unito (2,2%), Portogallo (2,4%), Polonia
(1,7%), Slovenia (1,9%), Ungheria (2,1%), Francia (1,8%), Germania (1,7%),
Belgio (1,8%). (Fonte: Relazione Generale sulla Situazione Economica
del Paese, Ministero dell’Economia, 2010)
Gentilissimo Senatore Le chiediamo di accogliere e sostenere le
nostre
richieste con la determinazione che occorre nei momenti più
difficili.
prof. Michele Lastilla
coordinatore MRD
Nadia D'arco
per
il coordinamento prepensionamento familiari famiglie disabili
gravi e gravissimi
Claudio Ferrante
presidente
carrozzine determinate abruzzo