Ieri, con il fiume carico di acqua delle piogge, la discesa da Montemolino a Casemasce e' stata veloce.
Potente l'onda di Pontecuti e potente la lunga rapida di Porchiano (e' l'unico punto del Tevere in cui con il sup cado quasi sempre).
Nelle tre ricognizioni svolte quest'anno abbiamo notato molta piu' plastica, soprattutto sugli alberi.
Non si tratta della plastica domestica, di cui i rami degli alberi sulle sponde erano farciti nei primi decenni in cui percorrevo questo fiume, gli '80 e '90 (ma si', e' appropriato chiamarli "mitici anni '80 e '90").
Allora scendendo il fiume si rimaneva impressionati da queste chiome multicolori di sacchetti della spesa, bottiglie, secchi, stracci ... Un paesaggio che in inverno, con gli alberi spogli di foglie, diventava spettrale.
Poi il fiume negli anni e' diventato piu' pulito, sia come acqua, sia come presenza di plastica.
Quest'anno la svolta. Ma non e' piu' in prevalenza spazzatura domestica. E' spazzatura agricola: lunghissimi fasci di tubi neri di plastica da innaffiamento a goccia, teli di plastica di serre, sacchi di plastica dura da sementi e concimi. So per esperienza in altri settori come vanno le cose e con questo sospetto sono andato a parlare con un amico agricoltore ...
"Sai Andrea, noi siamo certificati; e anche per coscienza facciamo le cose in regola, in regola con la natura dapprima. Ma tanti nostri colleghi non sono cosi'. Smaltire la plastica e' diventato negli ultimi anni molto piu' costoso e burocraticamente impegnativo. E' incredibile. Noi agricoltori produciamo una quantita' enorme di plastica, che potrebbe essere tutta riciclata, e riciclandola produrrebbe ricchezza per tutti. E infatti fino a due anni fa ditte di riciclo ce la compravano! Invece ora stranamente non la vogliono piu'. Quindi dobbiamo pagare operai per raccoglierla, pagare impiegati per registrarla come rifiuto, pagare ditte per il ritiro, pagare avvocati per assisterci nei controlli minuziosi inflessibili pretestuosi. Capisci che un agricoltore con il terreno lungo un fiume ha una tentazione forte a lasciare lungo il fiume mucchi di plastica, anche ordinatamente raccolta; aspettare l'immancabile piena ... e il fiume fa il suo lavoro di ritiro e trasporto a valle".