Anna Foa sulla manifestazione contro il massacro del governo Netanyahu a Gaza

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Marcella pepe

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Jun 1, 2025, 11:38:42 AMJun 1
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Anna Foa: "Scendiamo in piazza per opporci alla violenza. E per salvare Israele"
Manifestare non vuol dire chiedere la distruzione di uno Stato, ma lottare contro il suo governo, contro la sua politica. Salvarla dal razzismo dei suoi estremisti.
Credo che oggi sia necessario e importante manifestare nelle piazze perché Israele fermi la distruzione di #Gaza e il massacro dei suoi abitanti, perché tutti gli ostaggi siano liberati e si avviino delle serie trattative di pace che portino, in un modo o nell’altro, alla nascita di uno Stato palestinese. Sappiamo bene che questa prospettiva ha due nemici: in primo luogo il governo razzista e fanatico di Netanyahu, pronto a fare un numero infinito di morti tra i palestinesi per evitare di porre fine alla guerra, di affrontare le sue responsabilità e di accettare la nascita dello Stato palestinese. In secondo luogo, inversamente e specularmente, Hamas, ugualmente contraria alla nascita di uno Stato palestinese e in lotta per la creazione di una Palestina dal fiume al mare, priva di ebrei. Oggi, di questi due oppositori della pace, chi tiene il coltello dalla parte del manico, chi uccide senza posa civili, chi affama vecchi e bambini, è Israele. Per questo è sul suo governo che bisogna soprattutto fare pressione, con tutti gli strumenti possibili.
Israele è infatti sempre più isolata, e per quanto il suo isolamento ci riempia nonostante tutto di sgomento, sappiamo che è solo dal rifiuto generale della sua politica, e dall’opposizione al suo disprezzo per tutte le norme del diritto internazionale che potrà venire la salvezza. Per Gaza e per la stessa Israele.
Scendere così nelle piazze non vuol infatti dire chiedere la distruzione di Israele, ma lottare contro il suo governo, contro la sua politica. Non vuol dire combattere Israele, ma salvarla dal razzismo dei suoi estremisti e dagli attacchi alla sua democrazia che già oggi hanno come obiettivo non più solo i cittadini palestinesi di Israele, ma gli stessi suoi cittadini ebrei.
Se scendiamo in piazza dobbiamo avere chiaro che lo facciamo per salvare Israele, non per distruggerla. Per salvarla dal suo governo. Ci confortano le grandi manifestazioni che percorrono il Paese e hanno fra le loro parole d’ordine quella di cessare il massacro degli abitanti di Gaza. Ci conforta veder crescere il movimento di chi rifiuta di andare a combattere a Gaza, soldati di leva e riservisti.
Ci conforta vedere l’appello firmato da tanti cittadini israeliani che chiedono l’embargo europeo delle armi al governo israeliano. La loro lotta per la disobbedienza dobbiamo farla nostra, come dobbiamo sempre richiamare quelle manifestazioni nelle città israeliane e anche quelle, tanto più rischiose, dei palestinesi di Gaza contro la dittatura di Hamas. Solo sostenendo la loro lotta, ricordando al mondo che esiste in Israele un’opposizione che si batte, possiamo evitare di offrire spazio a quanti vorrebbero cancellare Israele dalla carta geografica e occasioni al veleno antisemita che cerca di insinuarsi in questa nostra battaglia. Che la nostra parola d’ordine sia: “Salviamo Israele”.

maria_...@libero.it

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Jun 2, 2025, 6:12:30 AMJun 2
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Mi associo fortemente alle parole di Anna Foa per Gaza e per il suo popolo, per gli ostaggi, per tutta la gente di Israele che si oppone non senza grande rischi a questo governo razzista e suprematista, per noi, che se non prendiamo posizione, resteremo muti quando chiederanno come sia stato possibile permettere questo genocidio.

Stasera sul mio balcone sarà acceso un lume per chiedere sanzioni subito, per uscire dal buio, perché Gaza muore e muore anche la democrazia, muore l'umanità.

Maria Cereti

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Antonio Lombardo

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Jun 3, 2025, 1:28:54 PMJun 3
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Concordo!  Pienamente!


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