Un altro sito open data regionale, complimenti!!!
Sembra proprio che il modello si stia diffondendo, grandi :)
ciao, lorenzo
In questi casi la mia domanda e' sempre "perche' scegliere licenze
share a like" ?
Cmq non sono contrario all'uso di licenze diverse.
Piuttosto sento la mancanza di geodati :)
--
Maurizio "Napo" Napolitano
http://de.straba.us
Il Furmiga ha appunto detto che non e' un portale come gli altri, ma il top italiano⬆.. :))))
L'eccellenza meneghina non e' la modestia..
Sent from my handheld device
allora domanda dei geodati perche' quelli sono piu' fichi ancora.
Usare l'indirizzo spesso non basta per georiferire l'informazione.
In ogni caso bel portale
segnale cmq importante
matt
2012/3/23 Maurizio Napolitano <napo...@gmail.com>:
La Regione Lombardia ha approvato, con la Delibera di Giunta Regionale
2904 del 11/01/2012 i "Criteri generali per l'open data" e in
particolare:
di realizzare il sito Web denominato "dati.lombardia.it" per la
pubblicazione dei dati regionali in logica open data;
di rendere in una prima fase riutilizzabili i dati già pubblicati
sul sistema dei portali di Regione e del SIREG, in formato aperto,
attraverso il sito dati.lombardia.it;
di pubblicare sul sito dati.lombardia.it tutti i dati aggregati e
anonimi di cui sia titolare Regione Lombardia, secondo un piano che
sarà definito entro sei mesi atto e fatte salve le eccezioni derivanti
da disposizioni di legge statale e regionale;
di rilasciare - salvo eccezioni - i dati pubblicati sul sito
dati.lombardia.it con una licenza che concede all'utente la
possibilità di riprodurre, distribuire, trasmettere e adattare
liberamente i dati, anche a scopi commerciali, a condizione che venga
citata la fonte.
La licenza con cui verranno pubblicati i dati, salvo eccezioni
puntualmente segnalate, è la Italian Open Data License v.2.0 (IODL
2.0).
dalla pagina https://dati.lombardia.it/legale/normativa
matt
2012/3/23 dagoneye <matteo....@gmail.com>:
Ripensandoci e' curioso che abbiano scelto IODL 2.0 (= cc-by)
e poi CC_BY_SA (= IODL 1.0).
forse e' una questione storica.
L'importante e' che ora ci sia una regione in piu' :)
go opendata go :)
Concordo, ma intanto i dati ci sono e puoi farne quello che vuoi.
Quindi, basta prenderli e ripubblicarli come vuoi.
Tutto sommato e' ottimo per le aziende che vogliono sviluppare nuovi servizi
Saro' forse stupido ma "RAW DATA NOW"
ed ora i dati ci sono ... ergo ... USIAMOLI
La differenza fra il dire e il fare e' il fare ... ergo ... FACCIAMO
riguardo ai dati geografici, in tempi ben lontani regione lombardia
aveva lanciato il geoportale
(http://www.cartografia.regione.lombardia.it/geoportale/),
incartandosi però sulla questione della licenza (li puoi scaricare, ma
sostanzialmente non sono open).
abbiate pazienza con questi poveri lombardi, la regione è mastodontica
e ora che si mettono tutti d'accordo...
ciao
irene
--
" If you understand what you're doing,
you're not learning anything. "
#wecanchangeitaly
ps - è quello successo anche negli states: data.gov solo open data
anche con xls, poi la comunità semweb li ha resi una fetta linked e
poi la ruota ha girato in vari modi.
Matt
2012/3/23 Irene Celino <irene....@gmail.com>:
non preoccuparti Irene, sono sicuro che calma arriveranno tante cose :)
GRANDI !!!
ciao a tutti,
riguardo alla scelta di socrata, per quello che ne so la scelta è
stata per "prendo una soluzione all inclusive dal mercato, guardiamo
cos'hanno fatto negli states, oh carino questo socrata".
riguardo ai dati geografici, in tempi ben lontani regione lombardia
aveva lanciato il geoportale
(http://www.cartografia.regione.lombardia.it/geoportale/),
incartandosi però sulla questione della licenza (li puoi scaricare, ma
sostanzialmente non sono open).
So che la discussione è stata lunga e ti assicuro che in Regione
Lombardia chiedono sempre l'opinione di tanti attori diversi prima di
prendere una qualsiasi decisione (anche per questioni più semplici e
piccole di questa). Poi non è detto che la scelta finale - vista da
fuori - sembri la più conveniente o la più sensata. Quanto
all'esperienza delle altre regioni, c'è un tavolo interregionale cui
ha partecipato anche la Lombardia, quindi sta sicuro che la scelta di
Socrata è stata fatta con la consapevolezza di cosa usano gli altri,
compreso il Piemonte.
Sulle API non conosco abbastanza la soluzione per dire se sono
d'accordo o meno con la tua critica.
Sui soldi spesi, non è ho la minima idea, ma penso che la cifra verrà
fuori, anche solo per fare gli "sboroni" :-P
Ciao
Irene
--
io direi che
1) tutto ciò che è SA (share alike) non mi piace, credo sia pericolo e tendenzialmente non giustificato - sono dati pubblici;
2) socrata è un mezzo come un altro (certo anche io preferirei soluzioni open ma se lo usano in us un motivo ci sarà);
3) sui soldi: bene, ottimo, investiamo per open data, era ora (è una provocazione ma credo sia importante ricordare che per adottare il modello qualche investimento sia giusto farlo - meglio che investire nell'ennesima commessa su exchange).
spero che ora si scateni una competizione tra amministrazioni su chi è più open e spero che tutto questo porti anche a nuovi modelli di engagement (che poi è il fine ultimo secondo me)
my two cents
ciao ciao
lorenzo
Lorenzo,
sebbene anche io preferisca altre licenze per i dati pubblici, credo che
sia eccessivo considerare "pericolo" l'uso di una licenza share-alike.
Sono open data al 100%.
Il vero pericolo, se possiamo usare questo termine, è stato
rappresentato dall'uso di licenze con restrizioni al riuso commerciale,
che mi sembrano però ormai un capitolo chiuso.
Ciao
steko
+1
Aggiungo una mia considerazione:
non stiamo troppo a perdere tempo sulle tipologie di dati, creiamo
invece entusiasmo affiche' le p.a. che hanno rilasciato
continuino il loro rilascio e, magari, con dati sempre piu' interessanti.
Concordo Stefano con la tua considerazione, preferisco pero' sottolineare
che l'uso dello share a like e' bene se motivato.
... poi e' il mio di punto di vista ...
Ciao Paolo,
beh, ovviamente era un riassunto stringato e anche un po' tendenzioso... ;-)
So che la discussione è stata lunga e ti assicuro che in Regione
Lombardia chiedono sempre l'opinione di tanti attori diversi prima di
prendere una qualsiasi decisione (anche per questioni più semplici e
piccole di questa). Poi non è detto che la scelta finale - vista da
fuori - sembri la più conveniente o la più sensata. Quanto
all'esperienza delle altre regioni, c'è un tavolo interregionale cui
ha partecipato anche la Lombardia, quindi sta sicuro che la scelta di
Socrata è stata fatta con la consapevolezza di cosa usano gli altri,
compreso il Piemonte.
Sulle API non conosco abbastanza la soluzione per dire se sono
d'accordo o meno con la tua critica.
Sui soldi spesi, non è ho la minima idea, ma penso che la cifra verrà
fuori, anche solo per fare gli "sboroni" :-P
cosi' ora un lombardo ha le coordinate del posto dove andare a pagare
il bollo auto :)
Questo questa mattina non c'era ... quindi speriamo vadano avanti :)
Ciao
2012/3/23 Alberto Cottica <alb...@cottica.net>:
--
Maurizio "Napo" Napolitano
http://de.straba.us
Famo?
Grazie Daniele dell'update e di aver evidenziato il processo fra il passaggio fra dato della p. a. e dato aperto
Intereressante anche l'analisi della piattaforma
Come già detto faccio il tifo per voi e per vedere altri dati :)
Ottima scelta.
Ma quanto e' costato?
Almeno per fasce:
- meno di 5 mila euro?
- tra 5 e 10 mila?
- tra 10 e 20 mila?
- tra 20 e 40 mila?
- sopra i 40 mila?
> Conclusione: prestazioni al top, costi minimi, costante evoluzione guidata
> dalle richieste dei vari utenti di Socrata
>
Sono presenti anche in Italia o in europa?
> 2) La licenza
> La scelta è IODL 2.0, compatibile con CC-BY. La Delibera , scritta con la
> consulenza di E. Belisario, parla chiaro.
> Possibile che alcuni dataset abbiamo licenza diversa a causa di accordi con
> terzi a monte, ma la tendenza è arrivare a IODL 2.0 per tutti.
>
Ottima scelta. Anch'io sono convinto che in questa fase la IODL 2.0
sia la scelta migliore.
> 3) I dati pubblicati
> Abbiamo pubblicato quelli che è stato più semplice pubblicare allìinizio,
> con una focalizzazione sui punti di erogazione
> di servizi sul territorio in quanto parallelamente stavamo sviluppanto la
> App inLombardia che è una App di tipo "aroud-me"
>
Le app le pubblicherete con licenza GPL?
> 4) I dataset che verranno
> I dati che abbiamo sono molti, ma pubblicarli costa tempo e denaro. Bisogna
> analizzare gli aspetti legali, la qualità dei dati,
Perche' non fate "pressione" su qualche ente strumentale della
Regione, tipo l'ARPA? :-)
Magari possono mettere un po' di giornate.uomo per caricare i loro dati :-)
Ciao.
luca
--
Passa al software libero!
Anche a me :-)
Speriamo rispondano.
> in ogni caso meno di 10K€ di start-up e 1,5K di canone mensile
>
Ottimo prezzo per lo start-up.
Il canone cosa comprende?
Licenza + hosting? Altro? Che servizi ci sono compresi?
Visto che stiamo cercando di fare una specie di riflessione collettiva su come si faccia e come sia meglio fare open data, mi ci metto anche io. Trovo che sia una cosa utile e divertente.
Ti rispondo di seguito, chiaramente sono commenti non richiesti e perciò prendili per quello che sono.
> 1) Perchè Socrata
Scelta più che sensata in termini di costi/benefici, forse il riuso di un sw open come quello di piemonte e emilia-romagna o CKAN (EU standard) avrebbe avuto senso dal punto di vista del capitale umano ma è un discorso complesso.
Capisco benissimo, d'altra parte, la necessità di iniziare velocemente.
Se non ti rubo troppo tempo avrei 3 domande.
SaaS - cosa intendi esattamente? avete un back-end dove mettete le info (dati+metadati+struttura)? ci sono dei tool per API, giusto?
Macchine e dati: dove stanno? immagino sia tutto da voi.
Licenza - ovviamente avete in licenza il sw (socrata) che organizza i dati e li gestisce secondo le vostre esigenze. Non è che incorriamo in qualche strano "diritto connesso" sulle banche dati per cui nascono dei diritti in campo a socrata? Forse vedo qualche IP issue.
>
> 2) La licenza
>
Personalmente preferisco CC perché sono conosciute worldwide, se un dev. dalla NZ vuole sviluppare sui vostri dati CC le conosce, IODL no. Detto questo trovo che IODL 2.0 sia un'ottima licenza per i dati e va benissimo.
Chiaramente vanno evitate le NC (non commercial) e usata con attenzione le SA (share alike).
>
> 3) I dati pubblicati
>
Le app sono un discorso delicato. In linea di massima non credo sia giusto le faccia la PA ma capisco che un livello minimo di servizio si debba/voglia dare. Molto bene, invece, il constest, questo è il modo di fare public procurement innovativo (e dunque efficienza)
>
> 4) I dataset che verranno
>
sono d'accordissimo che liberare un dataset costi fatica e sarebbe molto utile avere una griglia di valutazione per capire quali sono i più "sexy" (ovvero con maggiore ROI). Mi sembra che alcuni studi/consulenze siano già stati fatti in questo senso, ma non li conosco.
Ci sto ragionando da tempo e sto facendo una specie di matrice ma credo che il razionale sia semplice. Adotto un approccio "demand driven" che si focalizza sulla massimizzazione dell'utilizzo dei dati. Perciò tutto quello che aumenta l'uso è positivo e vanno rilasciati, tendenzialmente, i dati con maggiore impatto.
Alcuni punti che tengo in considerazione sono:
Elenchi - le liste di entità georeferenziate sono sempre utili (dalle fontanelle in una città agli uffici pubblici e le farmacie)
Dati che cambiano nel tempo - se si muove ci posso fare un'app...
Dati facili da usare - non devo passare 2 giorni a rifinire il dataset...
NB Dati con un impatto - misurabile in valore economico e sociale: a) il valore del mercato, es. le informazioni immobiliari; b) le potenzialità dei dati di risolvere problemi quotidiani, es. trasporti.
NB Laboratori - E' necessario creare engagement perché ci si appassiona a quello che si "tocca"
Dati veramente utili - è molto complesso capirlo veramente, si deve ragionare a più livelli economia/diritto/sociologia/politica/tecnologia non ho ancora una vera risposta.
Sono contento che i casi in Italia si stiano moltiplicando, credo che questo permetta di "qualificare" il dibattito sui dati liberi e contribuisca a diffonderne la cultura.
Ciao e buon lunedì a tutti
lorenzo
Visto che si parla di SAaS direi che si puo' parlare anche DAaS
Data As A Service
E secondo me questo e' il vero salto di qualita'.
Nel mondo GIS ci sono diversi protocolli in merito definiti dall'OGC
che si distinguono, per la maggiore, su variabili spazio-temporali e
tipologia di dato.
Mi riferisco in particolare a servizi come WMS, WCS, WFS e CSW
WMS = invia immagini di mappe disegnate server side in relazione
alle variabili di scala e di area geografica
WCS = come sopra ma si ottiene invece il dato grezzo che descrive
il modello digitale del terreno
WFS = come sopra ma si ottiene invece il dato grezzo che descrivono
le geometrie
CSW = data un area restituisce i dataset che sono raccolti in quell'area
Nella traduzione dell'open data handbook mi sono imbattuto nel protocollo
DAP = Data Access Protocol
veniva presentato come soluzione ai dati di carattere metereologico ma
che poteva essere usato in altri ambiti
Altra lettura interessante
http://sciencecommons.org/projects/publishing/open-access-data-protocol/
In merito a questi protocollo poi vorrei sapere se qualcuno della ML ha
informazioni dopo esperienze "hands on" sul protocollo di Microsoft
http://www.odata.org/
Ciao
/me lamer :)
Ho confuso un link
http://opendap.org/
Quello che stride un po � sempre quella certa benevolenza "a
prescindere", ahime poco critica, per cui un dataset vale l'altro , e
come leggo adesso da Alberto, ogni volta c'� la ola. E che
comunque...meglio iniziare...commento sul quale inizio a nutrire molti
dubbi.
Qualcuno di voi, in tutta onest�, ha visto in questi dati la possibilit�
di "mettere in piedi" un qualche servizio interessante?
Concordo con ario, con il quale probabilmente condividiamo esperienze di
carattere urbanistico, che per esempio non c'� nulla di questi dati.
PGT, VAS, piani delle regole...E ce li hanno...eccome se ce li hanno.
Questi si sono dati "pregiati", peraltro pubblici, che farebbero da
volano a nuovi servizi GIS per i quali c'� sempre grande "fame" di
informazioni.
E se si deve parlare di "movimento Open Data", forse bisognerebbe
iniziare ad affilare le "armi della critica costruttiva". Una carta che
oltre ad affermare il giusto principio dell'Open Data, inizi a compilare
una lista di dataset "dovuti". E perch� no, a costituire dei gruppi di
professionisti ai quali le PP.AA. possano chiedere un "aiuto" su questi
temi. E l'indipendendenza di questo gruppo...potrebbe arrogarsi il
giusto diritto di "certificare" questi portali Open Data. Dargli un
bollino insomma, come le banane 10 e lode. O le stelline di Tim Berner
Lee che per� non mi convincono rispetto alla "qualit�" sottesa dei dati
(5 dovrebbero essere obbligatorie). Ma il tema � spinoso certo, e
varrebbe un nuovo post.
Certificare la qualit� degli Open Data....!
Paolo
ps. Nota di colore...due conti sul dataset degli accessi della Carta
Regionale dei Servizi nel 2010 (600mila) dai numeri che conosco e che
spero davvero qualcuno smentisca, ipotizzando la stessa media di accessi
nel decennio di questa sperimentazione, ogni collegamento (anche i
tentativi andati a vuoto caro ario!) ci costa la cifra di 160 euro!
Esilarante no?
Una domanda personale sui dati di natura urbanistica, in particolare di
tutta la produzione cartografica comunale lombarda inerente i PGT
comunali. C'è la volontà "politica" di renderli OpenData, al di la della
complicazione tecnica dei dataset coinvolti, oppure no? O c'è sempre
l'idea che il portale cartografico regionale debba restare "al vertice"
di ogni consultazione di natura cartografica? Questo mi interessa molto,
e non credo solo a me per quanto ho letto in questo thread!
un saluto
Paolo
(DELIBERA) " di pubblicare sul sito dati.lombardia.it tutti i dati aggregati e anonimi di cui sia titolare Regione Lombardia, secondo un piano che sarà definito entro sei mesi
dalla data del presente atto e fatte salve le eccezioni derivanti da disposizioni di legge statale e regionale;"
Sottoscrivo ogni parola di ario.
Quello che stride un po è sempre quella certa benevolenza "a prescindere", ahime poco critica, per cui un dataset vale l'altro , e come leggo adesso da Alberto, ogni volta c'è la ola. E che comunque...meglio iniziare...commento sul quale inizio a nutrire molti dubbi.
Qualcuno di voi, in tutta onestà, ha visto in questi dati la possibilità di "mettere in piedi" un qualche servizio interessante?
Concordo con ario, con il quale probabilmente condividiamo esperienze di carattere urbanistico, che per esempio non c'è nulla di questi dati. PGT, VAS, piani delle regole...E ce li hanno...eccome se ce li hanno. Questi si sono dati "pregiati", peraltro pubblici, che farebbero da volano a nuovi servizi GIS per i quali c'è sempre grande "fame" di informazioni.
E se si deve parlare di "movimento Open Data", forse bisognerebbe iniziare ad affilare le "armi della critica costruttiva". Una carta che oltre ad affermare il giusto principio dell'Open Data, inizi a compilare una lista di dataset "dovuti". E perchè no, a costituire dei gruppi di professionisti ai quali le PP.AA. possano chiedere un "aiuto" su questi temi. E l'indipendendenza di questo gruppo...potrebbe arrogarsi il giusto diritto di "certificare" questi portali Open Data. Dargli un bollino insomma, come le banane 10 e lode. O le stelline di Tim Berner Lee che però non mi convincono rispetto alla "qualità" sottesa dei dati (5 dovrebbero essere obbligatorie). Ma il tema è spinoso certo, e varrebbe un nuovo post.
Certificare la qualità degli Open Data....!
risponderò
non a tutto, ma a molto :-)
Daniele Crespi
Function Service Mgr Servizi Innovativi e CRS
Lombardia Informatica SpA