L’Agenzia per l’Italia Digitale, in qualità di centro di competenza nazionale in tema di open data, partecipa alla rilevazione sullo stato di implementazione della Direttiva europea sul Riutilizzo dell'Informazione del settore pubblico (Direttiva PSI), anche in vista della sua prossima revisione prevista per il mese di luglio 2018. A tal fine, attraverso il portale nazionale dati.gov.it, è stata avviata l'“Indagine sul grado di maturità degli open data e sullo stato di attuazione della direttiva PSI” aperta alla partecipazione di tutte le amministrazioni e conclusa il 1° giugno scorso.
Complessivamente, sono state 23 le pubbliche amministrazioni che hanno risposto al questionario, di cui diciotto Regioni (comprese le due Provincie autonome) e cinque amministrazioni locali di dimensioni medio-grandi. Al di la dei contenuti esposti di seguito, il primo risultato che ci restituisce questa indagine è la necessità di ampliare la base di riscontro, stimolando la partecipazione in modo più intenso di quanto non sia stato già fatto. A tale riguardo la nota positiva è data se non altro dal buon riscontro delle amministrazioni regionali con le quali, per ovvie ragioni numeriche, è stato più agevole tenere i contatti.
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ma non mi sembra un rapporto ma quasi una presentazione commentata di un rapporto
2017-06-29 9:01 GMT+02:00 andy <abor...@gmail.com>:ma non mi sembra un rapporto ma quasi una presentazione commentata di un rapporto
Ecco il rapporto http://www.dati.gov.it/sites/default/files/Report%20su%20Indagine%20sul%20grado%20di%20maturit%C3%A0%20degli%20open%20data%20e%20sullo%20stato%20di%20attuazione%20della%20direttiva%20PSI.pdfNon l'ho ancora nemmeno sfogliato :(
Ciao,
sono d’accordo. Purtroppo, almeno da quanto ho potuto vedere, nella maggior parte delle “linee guida” non si da importanza al processo più ampio di gestione dei dati e al processo organizzativo, che dovrebbero essere standardizzati nelle loro fasi principali; ma adattabili alle singole realtà per i dettagli delle procedure operative. Persone diverse lavorano dati diversi all’interno delle PA (specialmente PAL) e spesso una volta “pubblicati”, si perde traccia del monitoraggio d’uso/mantenimento. Un coordinamento è necessario per rendere più maturi i processi di gestione dei dati aperti.
Su questo tema lavoriamo già dal 2013, con il modello aperto ODMC che si propone come una base di adattamento per ciascuna singola realtà, mantenendo però una linea comune gestionale/organizzativa dei processi tecnici e procedure operative necessarie a far funzionare la “macchina”.
Sul sito www.odmc.org c’è l’eBook Gratis per libero utilizzo, e per chi preferisce il cartaceo su Amazon http://amzn.to/2xp6Wz5
Mi piacerebbe conoscere le vostre vostre esperienze negli enti in merito agli aspetti meno tecnologici e pù organizzattivi per la gestione dei dati .
Grazie a tutti,
Giovani
Su questo tema lavoriamo già dal 2013, con il modello aperto ODMC che si propone come una base di adattamento per ciascuna singola realtà,