Giorgio Pastore ha scritto:
> Dare un resoconto coerente e fedele dei due approcci non e' pero' cosa
> che riesco a fare rapidamente. Nella lista delle cose da fare ho da
> tempo di scrivere qualcosa a riguardo, forse nei prossimi mesi potrei
> provarci. Ma su domande puntali posso cercare di dire qualcosa.
Comincio lamentando che *sullo stesso argomento* ci siano *due*
threads aperti.
Come se la cosa non fosse abbastanza complicata di per sé :-(
Ora la pars costruens :-)
Provo a esporre sommariamente la posizione che sono venuto maturando
col tempo, e che non so come vada denominata e classificata.
E' assai probabile che non sia originale, ma io sono un lettore assai
casuale su questi temi, e specie in questi ultimi anni.
A mio parere un po' tutta la discussione (non quella su questo NG, ma
più in generale) è poco utile.
Lo sviluppo della fisica, almeno da un secolo a questa parte, mostra
che non ci sono posizioni che si possano sostenere coerentemente e in
modo chiaro e accurato in tutta la fisica.
Questo non è vero solo per la definizione di forza, ma molto più in
generale.
Pertanto, a mio sommesso parere, ci può (ci deve) essere ampia libertà
di sistemazione logica, fermi restando certi ovvi requisiti.
Detto in soldoni: da un lato abbiamo una costruzione teorica, che ha
una strttura logica (si spera) rigorosa, anche perché basata su
termini matematici (si spera) ben definiti.
Dall'altro abbiamo il mondo della realtà, dei fenomeni, degli
esperimenti.
La teoria serve a qualcosa se è applicabile al mondo reale, e ciò
richiede che *alcuni* concetti teorici abbiano un corrispettivo
empirico.
Questo corrispettivo viene stabilito enunciando quelle che chiamo
"regole d'interpretazione" (RI), ma che hanno ricevuto vari altri nomi
che non ricordo.
Una RI può ad es. indicare
a) la procedura sperimentale che associa a un oggetto fisico la sua
massa (cioè la "definizione operativa" di massa);
b) la specificazione delle condizioni in cui un corpo può essere
schematizzato come un punto materiale;
c) la precisazione delle caratteristiche dell'oggetto empirico
che nella teoria prende il nome di elettrone...
(Nota: ho semplicemente citato da
http://www.sagredo.eu/articoli/rigore.pdf)
In questo spirito, al termine teorico "forza" potrebbe benissimo non
corrispondere alcuna RI.
Oppure potrebbe possedere RI in certi campi e non in altri.
Questo per la forza accade di certo nell'ambito della gravità.
Chiudo con due commenti che riguardano i post di LF, al quale, come
sapete, non ritengo utile rispondere.
1) Passi se non sa la fisica, ma possibile che non sappia che il noto
campione si chiama Vettel e non Fettel?
2) Qualcuno vorrebbe spiegargli per favore a che servono le forze
apparenti, che sono la sua ultima crociata?
Così la pianta di tormentarci :-(
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Elio Fabri