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Newton vs. Einstein

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Luigi Fortunati

unread,
Sep 22, 2017, 10:30:03 AM9/22/17
to
Newton afferma che la gravità è una forza, Einstein lo nega: per lui
non è una forza (è qualche altra cosa).

E' ovvio che non possono avere ragione tutti e due: se la gravità è una
forza ha ragione Newton e ha torto Einstein, e se è l'inverso ha torto
Newton e ha ragione Einstein.

Non si sfugge!

Einstein è più recente e Newton è più "antico", quindi la gravità non
dovrebbe essere una forza.

E allora come mai "misuriamo" la gravità col dinamometro che misura le
forze?

Se non fosse una forza non dovremmo poterla misurare col dinamometro!

--
Credere e' piu' facile che pensare
Believing is easier than thinking
Luigi Fortunati

micheleborsaro

unread,
Sep 26, 2017, 4:40:02 AM9/26/17
to

Credo che noi stiamo misurando l'effetto secondario della gravità, che è una forza e non la gravità in quanto tale. Quindi ha ragione Einstein che dava alla gravità una diversa natura rispetto a Newton, ma il cui effetto è un forza. Cosa ne dici?

Luigi Fortunati

unread,
Sep 27, 2017, 9:00:03 AM9/27/17
to
Io dico che sono d'accordo con te sul fatto che ha ragione Einstein a
dare alla gravità una diversa natura rispetto a Newton che si limitava
all'interazione tra due masse come se lo spazio fosse perfettamente
assoluto e omogeneo in ogni suo punto e quindi sostanzialmente
ininfluente.

Invece per Einstein lo spazio non è più né assoluto e né omogeneo, e
quindi è uno spazio che agisce sulle masse e ha un ruolo attivo sul
moto della materia.

Però questa rivalutazione (giusta e sacrosanta) dello spazio, l'ha
fatta per vie esclusivamente astratte e matematiche.

Insomma è uno spazio (o spaziotempo) che esiste solo
nell'immaginazione.

Tuttavia non è di questo che volevo parlare nella presente discussione
bensì soltanto della questione se la gravità è, o non è, una forza
reale ed effettiva.

E parlo di gravità e basta perché non so cosa sia il suo "effetto
secondario".

La domanda è: esiste la "forza" di gravità? Sì o no?

Limitandomi solo a questa questione, io dico che se metto una molla
sotto i piedi dell'imbianchino mentre sta sull'impalcatura, la molla si
contrae e questa contrazione mi dà la "misura" della forza di gravità.

E lo stesso che se prendo in mano una molla e la comprimo con forza,
misuro la forza (reale ed effettiva) che ho esercitato, e non altro.

Quindi (secondo me) su questa precisa questione ha ragione Newton.

Però mi rendo conto che durante la caduta dell'imbianchino nessuna
molla si comprime.

Questo fatto può far insorgere dei dubbi sulla reale esistenza della
"forza" che precedentemente c'era e adesso sembra non esserci più.

Che fine ha fatto? E' sparita?

Se è così allora, forse, non era una forza reale e non esisteva
veramente?

Era soltanto apparente?

In fondo è proprio questa l'idea di Einstein.

E allora mi chiedo: è possibile stabilire con certezza se veramente la
forza *reale* (che prima indubbiamente esisteva) sparisce nel nulla
(durante la caduta) oppure si conserva e continua ad agire anche
durante la caduta libera?

--
Ce l'ho messa tutta ma non sono riuscito a costringere la mia ragione
ad accettare l'irrazionale.
Luigi Fortunati

Gatsu

unread,
Sep 27, 2017, 9:00:03 AM9/27/17
to
Luigi Fortunati <fortuna...@gmail.com> ha scritto:

> cut
> E allora come mai "misuriamo" la gravità col dinamometro che misura le
> forze?
>
> Se non fosse una forza non dovremmo poterla misurare col dinamometro!
>

Cavolo non deve averci mai pensato nessuno a parte te !!! Tutto da
riscrivereeee.

--
Federico

https://www.facebook.com/fedegatsu
https://www.facebook.com/SBItalysrl?ref=hl
http://www.sbitaly.it/it/

Wakinian Tanka

unread,
Sep 28, 2017, 5:15:02 PM9/28/17
to
Il giorno mercoledì 27 settembre 2017 15:00:03 UTC+2, LuigiFortunati ha scritto:
...
> Insomma è uno spazio (o spaziotempo) che esiste solo
> nell'immaginazione.

Anche la "forza di gravità" allora esiste solo nell'immaginazione.

Se un corpo dotato di massa e sottoposto alla gravita' terrestre, viene mantenuto fermo da un dinamometro, possiamo dire che il dinamometro esercita una forza sul corpo e che quindi la forza risultante su di esso e' diversa da zero, anche se il corpo e' fermo.
Come e' possibile cio'? Questo viola le leggi di Newton!
Ma infatti la descrizione della RG /non e'/ quella newtoniana.

La RG in questo caso dice che, poiche' il corpo sottoposto /alla sola gravita' terrestre/ deve accelerare /in virtu' della curvatura delli spaziotempo/, se non lo fa, cioe' se non accelera, vuol dire che su di esso agisce una forza che glie lo impedisce...

Descrizioni differenti...

--
Wakinian Tanka

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 28, 2017, 5:15:02 PM9/28/17
to
On 19/09/17 21:26, Luigi Fortunati wrote:
> Newton afferma che la gravità è una forza, Einstein lo nega: per lui non
> è una forza (è qualche altra cosa).

Newton non ha affermato cio' che lei ha scritto.
E quindi Einstein non puo' avere negato Newton.

La "forza" e' semplicemente la "manifestazione" misurabile
di una entita' fisica che viene anche descritta con un
modello che si appoggia sul concetto matematico di "campo".

Newton si e' limitato ad osservare l'esistenza di
questa manifestazione della natura.

Einstein ha cercato di guardare piu' a fondo, nella
natura intima della entita' fisica che si manifesta
come "forza gravitazionale".

> E' ovvio che non possono avere ragione tutti e due:

L'ipotesi che i due abbiano regione ed invece che abbia
torto lei a me sembra piu' plausibile :-)

> se la gravità è una forza ha ragione Newton

La gravita' e' una manifestazione di una entita' fisica
che puo' essere "guardate" con il modello del campo
gravitazionale e che si comporta come altre manifestazioni
di campi, ed a cui diamo il nome di "forza".

> e ha torto Einstein,

Il torto di Einstein e' stato quello di guardare cosa
c'e' dietro il velo che copre la manifestazione della
gravita'.

> e se è l'inverso ha torto Newton e ha ragione Einstein.

Mamma mia! :-)

....snip... (velo pietoso sugli equivoci)

> E allora come mai "misuriamo" la gravità col dinamometro
> che misura le forze?

Perche' la definizione di forza descrive accettabilmente
la manifestazione fisica che va sotto il nome di "gravita'".

....snip...

Elio Fabri

unread,
Oct 2, 2017, 5:50:03 PM10/2/17
to
Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
> Newton non ha affermato cio' che lei ha scritto.
> E quindi Einstein non puo' avere negato Newton.
Questo post (come anche altri precedenti) mostra delle idee che
eufemisticamente definirò "personali": sulla meccanica, sulla gravità,
sui campi...
Non ho abbastanza tempo da perdere per commentare tutto.
Mi limito a confutare un'affermazione falsa.

Newton non avrebbe detto che la gravità è una forza?
Evidentemente non l'hai mai letto, e dubito che tu possa aver trovato
quest'asserzione in qualche testo serio.
T'invito a leggere il terzo libro dei "Principia".
Non tutto: bastano le prime 18 pagine del capitolo "Proposizioni".
Si trova in rete in latino, in inglese e in chissà quante altre
lingue.

Per la solita ragione (il tempo che sono disposto a perdere) mi limito
a una breve citazione: lo scolio che segue la Prop. V.

"Fino a questo punto abbiamo chiamato centripeta la forza per effetto
della quale i corpi celesti sono trattenuti nelle proprie orbite. Ora,
essa risulta essere la medesima forza di gravità, e pertanto nel
seguito la chiameremo gravità. Infatti, la causa di quella forza
centripeta, per effetto della quale la Luna è tattenuta nella propria
orbita, deve essere estesa a tutti i pianeti, per le regole I, II, e
IV."


--
Elio Fabri

Luigi Fortunati

unread,
Oct 2, 2017, 5:50:03 PM10/2/17
to
Wakinian Tanka mercoledì 27/09/2017 alle ore 18:51:11 ha scritto:
>> Insomma è uno spazio (o spaziotempo) che esiste solo
>> nell'immaginazione.
>
> Anche la "forza di gravità" allora esiste solo nell'immaginazione.

Confondi concetti tra loro diversi.

La forza di gravità non è immaginaria perché le molle riesce a
comprimerle o a estenderle, quindi è reale, dove per "reale" s'intende
osservabile e misurabile (se fosse fasulla o apparente non
comprimerebbe alcunché).

Immaginaria è invece la "causa" di questa forza capace di accorciare o
allungare le molle!

E' immaginaria l'attrazione della materia sulla materia attraverso lo
spazio assoluto e omogeneo.

Ed è immaginaria anche la "curvatura" dello spazio o spaziotempo.

E guarda che "immaginario" non significa necessariamente "inesistente",
può anche significare (come in questo caso) che "immaginiamo" che la
causa sia quella (o quell'altra) ma non ne abbiamo le prove e quindi
non ne possiamo essere certi.

> Se un corpo dotato di massa e sottoposto alla gravita' terrestre, viene
> mantenuto fermo da un dinamometro, possiamo dire che il dinamometro esercita
> una forza sul corpo e che quindi la forza risultante su di esso e' diversa da
> zero, anche se il corpo e' fermo. Come e' possibile cio'? Questo viola le
> leggi di Newton!

La legge di Newton dice che la F di F=ma è la risultante di tutte le
forze agenti suo corpo e non della sola forza del dinamometro!

E le forze (per Newton) sono due, una è quella "reale" del dinamometro
(diretta verso l'alto) e l'altra è quella (altrettanto reale) della
gravità (diretta verso il basso).


> Ma infatti la descrizione della RG /non e'/ quella newtoniana.

Non è soltanto la descrizione della RG a essere diversa da quella
newtoniana, anche la "causa" è diversa.

Nella formula di Newton la massa m1 interagisce sulla massa m2 (e
viceversa) in uno spazio assoluto e omogeneo, per Einstein lo spazio (o
spaziotempo) è relativo ed è esso che agisce "geometricamente" (?!?)
sulla materia.

Sono le cause ad essere "immaginarie".

> La RG in questo caso dice che, poiche' il corpo sottoposto /alla sola
> gravita' terrestre/ deve accelerare /in virtu' della curvatura dello
> spaziotempo/,

Appunto.

E' proprio questa "virtù" a essere "immaginaria" e infatti non esiste
alcuna "curvatura" conosciuta al mondo che abbia questa proprietà
taumaturgica d'accelerare i corpi (conosci tu una curvatura che
accelera?).

Elio Fabri

unread,
Oct 2, 2017, 5:50:03 PM10/2/17
to
Newsgroups: it.scienza.fisica
Date: Wed, 27 Sep 2017 09:51:11 -0700 (PDT)
Subject: Re: Newton vs. Einstein
From: Wakinian Tanka <wakinia...@gmail.com>

Wakinian Tanka ha scritto:
> Se un corpo dotato di massa e sottoposto alla gravita' terrestre,
> viene mantenuto fermo da un dinamometro, possiamo dire che il
> dinamometro esercita una forza sul corpo e che quindi la forza
> risultante su di esso e' diversa da zero, anche se il corpo e' fermo.
> Come e' possibile cio'? Questo viola le leggi di Newton!
> Ma infatti la descrizione della RG /non e'/ quella newtoniana.
Io mi vieto di rispondere alle stupidaggini di LF (anche se a volte mi
prudono le dita :-) ).
Ma se ti ci metti anche tu, che debbo fare?

Siamo in un'astronave, a un paio di anni luce dalla Terra (e quindi
nel raggio di 2 anni luce non c'è nessuna massa apprezzabile).
L'astronave ha i razzi accesi.
Vedo che i corpi tendono a cadere verso poppa.
Se voglio tenerli fermi li debbo trattenere in qualche modo.
In particolare, posso usare un dinamometro, il quale esercita una
forza sul corpo.
Quindi la forza risultante è diversa da zero, anche se il corpo e'
fermo.
> Come è possibile ciò? Questo viola le leggi di Newton!
Che differenza c'è rispetto al tuo esempio?
La differenza sta nelle risposte che verranno date alla domanda, a
seconda che si adotti il paradigma newtoniano o quello einsteiniano.

Newton (o meglio, la mecc. newtoniana come vine usata oggi).
Nel caso del corpo fermo sulla Terra, F=ma vale, e infatti c'è
un'altra forza: la gravità della terra.
Nel caso dell'astronave, quello non è un rif. inerziale, quindi no:
F=ma *non vale*.
Possiamo "metterci una toppa", inventando le "forze apparenti": in un
rif. accelerato tutti i corpi sono soggetti a una forza apparente -ma
(guarda caso, proporz. a m).
La toppa è molto comoda, perché permette di sviluppare tutti i
ragionamenti meccanici *come se il rif. fosse inerziale*.
Però bisogna stare attenti, perché per es. il terzo principio *non
vale comunque*.

Einstein.
Né un rif. solidale alla Terra, né un rif. solidale all'astronave sono
inerziali.
Il corpo in questione se fosse lasciato libero descriverebbe una
geodetica dello spazio-tempo, che in entrambi i rif. è praticamente un
moto unif. accelerato (traiettoria rettilinea o parabolica a seconda
delle condizioni iniziali).
Per obbligare il corpo a seguire una linea oraria diversa, in
particolare una che lo fa vedere fermo rispetto alla Terra (rispetto
all'astronave) occorre *forzarlo*, ossia applicargli una forza
*reale*.
Cosa di cui, in entrambi i casi, s'incarica il dinamometro.

Naturalmente questa corrispondenza è solo approssimata (locale).
Lo spazio-tempo *vicino alla Terra è curvo*, nei dintorni dell'astronave
*è piatto*.
Questo fa sì che a rigore due corpi (di ugual massa) a distanza
diversa dalla Terra richiedono forze diverse per essere tenuti fermi,
mentre nell'astronave la posizione del corpo non fa differenza.

Il che è alquanto diverso da quello che hai scritto tu:
> La RG in questo caso dice che, poiche' il corpo sottoposto /alla sola
> gravita' terrestre/ deve accelerare /in virtu' della curvatura delli
> spaziotempo/, se non lo fa, cioe' se non accelera, vuol dire che su di
> esso agisce una forza che glie lo impedisce...
La gravità terrestre non è dovuta alla curvatura, ma solo alla scelta di
un rif. non inerziale, come nell'astronave.
La curvatura si manifesta solo nel carattere *differenziale* della
gravità (forza di marea), che non riesci a cancellare neppure
mettendoti nell'ascensore di Einstein.


--
Elio Fabri

Luigi Fortunati

unread,
Oct 4, 2017, 6:00:02 PM10/4/17
to
Wakinian Tanka mercoledì 27/09/2017 alle ore 18:51:11 ha scritto:
>> Insomma è uno spazio (o spaziotempo) che esiste solo
>> nell'immaginazione.
>
> Anche la "forza di gravità" allora esiste solo nell'immaginazione.

Confondi concetti tra loro diversi.

La forza di gravità non è immaginaria perché le molle riesce a
comprimerle o a estenderle, quindi è reale, dove per "reale" s'intende
osservabile e misurabile (se fosse fasulla o apparente non
comprimerebbe alcunché).

Immaginaria è invece la "causa" di questa forza capace di accorciare o
allungare le molle!

E' immaginaria l'attrazione della materia sulla materia attraverso lo
spazio assoluto e omogeneo.

Ed è immaginaria anche la "curvatura" dello spazio o spaziotempo.

E guarda che "immaginario" non significa necessariamente "inesistente",
può anche significare (come in questo caso) che "immaginiamo" che la
causa sia quella (o quell'altra) ma non ne abbiamo le prove e quindi
non ne possiamo essere certi.

> Se un corpo dotato di massa e sottoposto alla gravita' terrestre, viene
> mantenuto fermo da un dinamometro, possiamo dire che il dinamometro esercita
> una forza sul corpo e che quindi la forza risultante su di esso e' diversa da
> zero, anche se il corpo e' fermo. Come e' possibile cio'? Questo viola le
> leggi di Newton!

La legge di Newton dice che la F di F=ma è la risultante di tutte le
forze agenti suo corpo e non della sola forza del dinamometro!

E le forze (per Newton) sono due, una è quella "reale" del dinamometro
(diretta verso l'alto) e l'altra è quella (altrettanto reale) della
gravità (diretta verso il basso).


> Ma infatti la descrizione della RG /non e'/ quella newtoniana.

Non è soltanto la descrizione della RG a essere diversa da quella
newtoniana, anche la "causa" è diversa.

Nella formula di Newton la massa m1 interagisce sulla massa m2 (e
viceversa) in uno spazio assoluto e omogeneo, per Einstein lo spazio (o
spaziotempo) è relativo ed è esso che agisce "geometricamente" (?!?)
sulla materia.

E sono le cause ad essere "immaginarie".

> La RG in questo caso dice che, poiche' il corpo sottoposto /alla sola
> gravita' terrestre/ deve accelerare /in virtu' della curvatura dello
> spaziotempo/,

Appunto.

E' proprio questa "virtù" a essere "immaginaria" e infatti non esiste
alcuna "curvatura" conosciuta al mondo che abbia questa proprietà
taumaturgica d'accelerare i corpi.

--
Luigi Fortunati


-Nonostante tutto il mio impegno non riesco a imporre alla mia ragione
l'accettazione dell'irrazionale.
-Despite all my commitment I can not impose on my reason the acceptance
of the irrational.

Wakinian Tanka

unread,
Oct 8, 2017, 10:15:02 AM10/8/17
to
Il giorno lunedì 2 ottobre 2017 23:50:03 UTC+2, Elio Fabri ha scritto:
> Newsgroups: it.scienza.fisica
> Date: Wed, 27 Sep 2017 09:51:11 -0700 (PDT)
> Subject: Re: Newton vs. Einstein
> From: Wakinian Tanka
>
> Wakinian Tanka ha scritto:
> > Se un corpo dotato di massa e sottoposto alla gravita' terrestre,
> > viene mantenuto fermo da un dinamometro, possiamo dire che il
> > dinamometro esercita una forza sul corpo e che quindi la forza
> > risultante su di esso e' diversa da zero, anche se il corpo e' fermo.
> > Come e' possibile cio'? Questo viola le leggi di Newton!
> > Ma infatti la descrizione della RG /non e'/ quella newtoniana.
...
> Siamo in un'astronave, a un paio di anni luce dalla Terra (e quindi
> nel raggio di 2 anni luce non c'è nessuna massa apprezzabile).
> L'astronave ha i razzi accesi.
> Vedo che i corpi tendono a cadere verso poppa.
> Se voglio tenerli fermi li debbo trattenere in qualche modo.
> In particolare, posso usare un dinamometro, il quale esercita una
> forza sul corpo.
> Quindi la forza risultante è diversa da zero, anche se il corpo e'
> fermo.

> > Come è possibile ciò? Questo viola le leggi di Newton!

> Che differenza c'è rispetto al tuo esempio?

Il ragionamento che ho fatto (evidentemente errato, quindi) è il seguente.


Uso il riferimento inerziale delle stelle fisse. Se in tale riferimento un corpo, ad esempio un razzo, accelera, ne deduco che su esso è applicata una forza (es: ha i motori accesi) oppure che si trova in prossimità di un corpo massivo (in quanto in RG la gravità non è una forza).

...
> Einstein.
> Né un rif. solidale alla Terra, né un rif. solidale all'astronave sono
> inerziali.
> Il corpo in questione se fosse lasciato libero descriverebbe una
> geodetica dello spazio-tempo, che in entrambi i rif. è praticamente un
> moto unif. accelerato (traiettoria rettilinea o parabolica a seconda
> delle condizioni iniziali).
> Per obbligare il corpo a seguire una linea oraria diversa, in
> particolare una che lo fa vedere fermo rispetto alla Terra (rispetto
> all'astronave) occorre *forzarlo*, ossia applicargli una forza
> *reale*.
> Cosa di cui, in entrambi i casi, s'incarica il dinamometro.

Che era quello che intendevo. Però ho commesso un errore.

> Naturalmente questa corrispondenza è solo approssimata (locale).
> Lo spazio-tempo *vicino alla Terra è curvo*, nei dintorni dell'astronave
> *è piatto*.
> Questo fa sì che a rigore due corpi (di ugual massa) a distanza
> diversa dalla Terra richiedono forze diverse per essere tenuti fermi,
> mentre nell'astronave la posizione del corpo non fa differenza.
> Il che è alquanto diverso da quello che hai scritto tu:

> > La RG in questo caso dice che, poiche' il corpo sottoposto /alla sola
> > gravita' terrestre/ deve accelerare /in virtu' della curvatura delli
> > spaziotempo/, se non lo fa, cioe' se non accelera, vuol dire che su di
> > esso agisce una forza che glie lo impedisce...

> La gravità terrestre non è dovuta alla curvatura, ma solo alla scelta di
> un rif. non inerziale, come nell'astronave.
> La curvatura si manifesta solo nel carattere *differenziale* della
> gravità (forza di marea), che non riesci a cancellare neppure
> mettendoti nell'ascensore di Einstein.



Era questo l'errore che ho commesso (era una cosa che avevo studiato anche sui tuoi appunti ma che non ricordavo :-( ) Ma a questo punto allora mi devo chiarire la questione: in una regione in cui la gravità si può assumere uniforme, se la gravità non è una conseguenza della geometria dello spazio tempo (il "paradigma" della teoria di Einstein, no?) allora è conseguenza di cosa?

Considera ancora la situazione di prima: riferimento inerziale delle stelle fisse, potrei essere lontano dal sistema solare e da altri oggetti massimi, e con un telescopio osservo che una mela sta cadendo, accelerato, da un albero sulla Terra. A cosa attribuisco il fatto che accelera?

--
Wakinian Tanka

LuigiFortunati

unread,
Oct 9, 2017, 12:40:02 PM10/9/17
to
Elio Fabri venerdì 29/09/2017 alle ore 21:57:59 ha scritto:
> ...
> Nel caso dell'astronave, quello non è un rif. inerziale, quindi no:
> F=ma *non vale*.
> Possiamo "metterci una toppa", inventando le "forze apparenti": in un
> rif. accelerato tutti i corpi sono soggetti a una forza apparente -ma
> (guarda caso, proporz. a m).
> La toppa è molto comoda, perché permette di sviluppare tutti i
> ragionamenti meccanici *come se il rif. fosse inerziale*.
> Però bisogna stare attenti, perché per es. il terzo principio *non
> vale comunque*.


Non mi pare sia così, posso sbagliarmi e se qualcuno me lo sa spiegare bene ammetterò senz'altro il mio errore come l'ho ammesso qualche tempo fa con Giorgio Pastore.


Immagino che la massa <m> di cui parli sia quella dell'accelerometro-dinamometro che durante l'accelerazione resta indietro e allunga la molla che ha davanti.


Il dinamometro è solidale con tutta l'astronave che lo scoppio del carburante accelera in avanti con una forza uguale a quella che (contemporaneamente) spinge all'indietro i gas di scarico.

La parete anteriore del dinamometro esercita una forza sull'estremità anteriore della molla che accelera in avanti.

All'altra estremità della molla c'è una massa che si ribella a questa accelerazione e reagisce opponendosi.

Tu dici che questa forza di reazione non è "reale" ma è solo "apparente" e vale <-ma> (guarda caso, proporz. a m, e lo scrivi proprio tu).



E allora ti chiedo: prendi con una mano l'estremità di una molla e con l'altra mano l'altra estremità. Riusciresti a estendere (o comprimere) la molla esercitando una forza reale a un estremo e una "apparente" all'altro estremo? Immagino proprio di no anche perché neanche sapresti come si fa a esercitare una forza apparente.


E' assolutamente vero che la massa del dinamometro (e qualunque altra massa) si muove inerzialmente senza bisogno di alcuna forza e senza esercitare alcuna forza perché l'inerzia non è una forza.

Ma se la disturbi l'inerzia diventa una forza perché reagisce con "forza".


Mi si dice che cessata la forza che tenta di accelerare la massa anche la reazione inerziale cessa d'esistere e questo dimostrerebbe che la forza di prima era apparente.

Ma una forza che cessa non c'è più *dopo* che è cessata, non prima!

La forza di reazione, ovviamente, cessa spontaneamente quando non ha più motivo di ribellarsi, cioè quando nessuno la disturba più.

L'inerzia non è una forza ma la reazione inerziale lo è certamente.

La forza di reazione <-ma> non è affatto una forza "apparente" visto che comprime le molle.

>> ...
> La gravità terrestre non è dovuta alla curvatura, ma solo alla scelta di
> un rif. non inerziale, come nell'astronave.

Come può il cambio del riferimento "cambiare o addirittura annullare" una forza?


Se l'imbianchino esercita una forza reale sull'impalcatura (misurabile col dinamometro), quella forza continua a comprimere la molla anche se l'osserviamo da un qualunque altro riferimento.

Wakinian Tanka

unread,
Oct 14, 2017, 4:10:02 PM10/14/17
to
Il giorno lunedì 2 ottobre 2017 23:50:03 UTC+2, LuigiFortunati ha scritto:
> Wakinian Tanka mercoledì 27/09/2017 alle ore 18:51:11 ha scritto:
...
> > Anche la "forza di gravità" allora esiste solo nell'immaginazione.
>
> Confondi concetti tra loro diversi.
> La forza di gravità non è immaginaria perché le molle riesce a
> comprimerle o a estenderle, quindi è reale, dove per "reale" s'intende
> osservabile e misurabile (se fosse fasulla o apparente non
> comprimerebbe alcunché).



No. Se tu definisci "forza su un corpo = azione su quel corpo di un dinamometro con molla tesa", che é la definizione n.1 in meccanica (ovvero la prima che viene data nei corsi di Fisica 1) allora un corpo che è in equilibrio, vicino alla sup. della Terra, in quanto sottoposto a gravità e all'azione di un dinamometro, puoi dire /soltanto/ che il dinamometro gli applica una forza diretta verso l'alto.




Quello che tu dici, ovvero che esiste anche la forza di gravità, è una /deduzione/ basata sul seguente ragionamento: "so che il dinamometro applica al corpo una forza verso l'alto, so che il corpo è in equilibrio (e fino a qui si tratta di fatti), _assumo che valga F = m*a_, dunque ne deduco che sul corpo deve agire anche una forza diretta verso il basso, in quanto se il corpi è in equilibrio, a = 0 e quindi F = 0, ovvero la forza /risultante/ sul corpo è nulla, perciò sul corpo deve essere applicata una forza uguale ed opposta a quella del dinamometro.

La deduzione fa uso dell'_ipotesi_ che F = m*a.

Ma con il dinamometro musuri solo la forza che /esso dinamometro/ fa sul corpo, non la forza di gravità.

--
Wakinian Tanka

marcofuics

unread,
Oct 19, 2017, 7:40:02 AM10/19/17
to
"E' ovvio che non possono avere ragione tutti e due"

Invece si

Luigi Fortunati

unread,
Oct 19, 2017, 7:40:02 AM10/19/17
to
Wakinian Tanka venerdì 13/10/2017 alle ore 18:57:00 ha scritto:
> un corpo che è in
> equilibrio, vicino alla sup. della Terra, in quanto sottoposto a gravità e
> all'azione di un dinamometro, puoi dire /soltanto/ che il dinamometro gli
> applica una forza diretta verso l'alto.
>
> Quello che tu dici, ovvero che esiste anche la forza di gravità, è una
> /deduzione/ basata sul seguente ragionamento: "so che il dinamometro applica
> al corpo una forza verso l'alto, so che il corpo è in equilibrio (e fino a
> qui si tratta di fatti), _assumo che valga F = m*a_, dunque ne deduco che sul
> corpo deve agire anche una forza diretta verso il basso, in quanto se il
> corpi è in equilibrio, a = 0 e quindi F = 0, ovvero la forza /risultante/ sul
> corpo è nulla, perciò sul corpo deve essere applicata una forza uguale ed
> opposta a quella del dinamometro.
>
> La deduzione fa uso dell'_ipotesi_ che F = m*a.

Non è questo il mio ragionamento e non uso questa deduzione.

L'applicazione di una forza può avere (in dipendenza del contesto)
effetti statici ed effetti dinamici.

Gli effetti statici si misurano con l'allungamento (o accorciamento)
della molla (per mezzo del dinamometro) e solo gli effetti dinamici si
misurano con l'accelerazione di F=ma.

Io NON mi sognerei mai d'usare la F=ma per misurare gli effetti
statici!

> Ma con il dinamometro misuri solo la forza che /esso dinamometro/ fa sul
> corpo, non la forza di gravità.

No, il dinamometro misura ANCHE la forza che il corpo esercita su di
esso!

Il dinamometro non s'allungherebbe se il corpo non esercitasse alcuna
forza!

E allora, come vogliamo definirla questa forza se non gravitazionale?

Wakinian Tanka

unread,
Oct 22, 2017, 5:10:02 PM10/22/17
to
Il giorno giovedì 19 ottobre 2017 13:40:02 UTC+2, LuigiFortunati ha scritto:
> Wakinian Tanka venerdì 13/10/2017 alle ore 18:57:00 ha scritto:
> > un corpo che è in
> > equilibrio, vicino alla sup. della Terra, in quanto sottoposto a gravità e
> > all'azione di un dinamometro, puoi dire /soltanto/ che il dinamometro gli
> > applica una forza diretta verso l'alto.
> > Quello che tu dici, ovvero che esiste anche la forza di gravità, è una
> > /deduzione/ basata sul seguente ragionamento: "so che il dinamometro applica
> > al corpo una forza verso l'alto, so che il corpo è in equilibrio (e fino a
> > qui si tratta di fatti), _assumo che valga F = m*a_, dunque ne deduco che
> > sul corpo deve agire anche una forza diretta verso il basso, in quanto se il
> > corpo è in equilibrio, a = 0 e quindi F = 0, ovvero la forza /risultante/
> > sul corpo è nulla, perciò sul corpo deve essere applicata una forza uguale
> > ed opposta a quella del dinamometro.
> > La deduzione fa uso dell'_ipotesi_ che F = m*a.
>
> Non è questo il mio ragionamento e non uso questa deduzione.
>
Non consapevolmente. Ma inconsapevolmente si.
>
> L'applicazione di una forza può avere (in dipendenza del contesto)
> effetti statici ed effetti dinamici.
> Gli effetti statici si misurano con l'allungamento (o accorciamento)
> della molla (per mezzo del dinamometro) e solo gli effetti dinamici si
> misurano con l'accelerazione di F=ma.





Guarda che gli effetti dinamici li trovi applicando una forza con un dinamometro che muovi insieme al corpo: se il dinamometro a molla di costante k mantiene un allungamento costante ∆l puoi dire che sul corpo il dinamometro applica una forza costante pari a k*∆l. Ad esempio si può collegare un filo elastico, mantenendo lo orizzontale, ad un corpo che si muove senza attrito su una guida rettilinea orizzontale; se il filo lo fai passare da una carrucola senza attrito e poi giù in verticale, collegato ad un peso che scende giù, il dinamometro-filo eserciterà una forza costante (in virtù di un allungamento costante) sul corpo che accelera orizzontalmente.

Esperimento da laboratorio di liceo per provare che F = m*a in meccanica newtoniana.

> Io NON mi sognerei mai d'usare la F=ma per misurare gli effetti
> statici!

Va bene, usa pure il primo principio di Newton allora:
"Corpus omni perseverare..."
Ma sempre ne deduci che la forza risultante sul corpo è nulla, se il corpo è in equilibrio...

> > Ma con il dinamometro misuri solo la forza che /esso dinamometro/ fa sul
> > corpo, non la forza di gravità.
>
> No, il dinamometro misura ANCHE la forza che il corpo esercita su di
> esso!

Non confondere azione e reazione con altre cose...

Un esercizio classico di Fisica 1 è quello di trovare l'equazione di moto del sistema che ho descritto sopra. Quali sono le forze che agiscono sul corpi che si muove sulla guida orizzontale? Quelle sul peso che scende?

> Il dinamometro non s'allungherebbe se il corpo non esercitasse alcuna
> forza!
>
Nell'esempio che ti ho fatto sopra, il dinamometro si allunga e il corpo si muove senza attrito orizzontalmente.
Dov'è la forza di gravità?

--
Wakinian Tanka

Luigi Fortunati

unread,
Oct 30, 2017, 4:40:03 AM10/30/17
to
Il giorno domenica 22 ottobre 2017 23:10:02 UTC+2, Wakinian Tanka ha
scritto:
>> L'applicazione di una forza può avere (in dipendenza del contesto)
>> effetti statici ed effetti dinamici.
>> Gli effetti statici si misurano con l'allungamento (o accorciamento)
>> della molla (per mezzo del dinamometro) e solo gli effetti dinamici si
>> misurano con l'accelerazione di F=ma.
>
> Guarda che gli effetti dinamici li trovi applicando una forza con un
> dinamometro che muovi insieme al corpo: se il dinamometro a molla di
> costante k mantiene un allungamento costante ?l puoi dire che sul
> corpo il dinamometro applica una forza costante pari a k*?l.
> Ad esempio si può collegare un filo elastico, mantenendo lo
> orizzontale, ad un corpo che si muove senza attrito su una guida
> rettilinea orizzontale; se il filo lo fai passare da una carrucola
> senza attrito e poi giù in verticale, collegato ad un peso che scende
> giù, il dinamometro-filo eserciterà una forza costante (in virtù di
> un allungamento costante) sul corpo che accelera orizzontalmente.

In questo caso abbiamo un effetto statico (l'allungamento costante
della molla) e un effetto dinamico (il movimento in avanti della molla)
ed entrambi gli effetti misurano la forza.

>...
> Nell'esempio che ti ho fatto sopra, il dinamometro si allunga e il corpo si
> muove senza attrito orizzontalmente. Dov'è la forza di gravità?

L'hai scritto tu: "peso che scende giù".

Spiegazione del tuo esempio.

C'è un corpo che scorre senz'attrito su un piano orizzontale.

Tale corpo avanzerebbe a velocità costante se non ci fosse una forza
costante che lo "tira" in avanti accelerandolo.

La "forza costante" sul corpo la esercita il filo che s'allunga.

L'allungamento del filo non avviene per virtù esoteriche ma deriva
(come tutti gli allungamenti dei corpi elastici) per l'applicazione di
due forze contrapposte ai suoi estremi.

Parentesi
Riusciresti mai ad estendere una molla senza afferrarla alle sue
estremità e senza esercitare due forze uguali e contrarie?
Chiusa la parentesi.

Anche in questo caso la molla-dinamometro (il filo) s'allunga perché a
un'estremità c'è una forza che la "tira" in avanti e all'altra ce n'è
un'altra che la "tira" verso dietro.

Poi dimmi tu se queste forze ci sono *realmente* oppure no, e dagli un
nome, un cognome e una cittadinanza.

Ps. Non so come mai questa tua risposta non m'è apparsa su MESNEWS
<aioe>.
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