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nausa e concentrazione

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Shylock

unread,
Jul 27, 2006, 4:59:22 AM7/27/06
to
Salve,
mi capita sempre più spesso quando sono impegnato nello studio o nel
lavoro di non poter sostenere l'attenzione per più di 5 minuti senza
essere preso da un senso di nausea *fisica*, cioé localizzato proprio
allo stomaco. Qualche giorno fa, dopo mezza giornata passata a
combattere inutilmente contro questa sensazione nella speranza di
potermi concentrare e finalmente produrre qualcosa, ho cercato di "dare
ascolto" a questa sensazione. Mi è sembrato di udire la voce di un
bambino urlare "BAAAAAAAASTA BAAAASTA!" e "SEMPRE LA STESSA STORIA
BAAAASTA!!!". Sono coscente di non poterne più della mia routine di
vita e di sentirmi incastrato in una cella senza via d'uscita,
costretto per impegnare il mio tempo a d attività che mi sono venute
ormai a noia... ma è possibile che questo si traduca in malesseri
fisici come la nausea? E' in qualche modo possibile attraverso la
consapevolezza di questo riuscire a portare avanti la routine a cui si
è condannati (di condanna si tratta, non c'è alcuna realistica
possibilità di uscirne, almeno nel breve tempo) senza dover subire
questi malesseri?

Grazie per il vostro tempo,
A.

Massimo Soricetti

unread,
Jul 27, 2006, 6:31:22 PM7/27/06
to
Shylock ha scritto:

> Sono coscente di non poterne più della mia routine di
> vita e di sentirmi incastrato in una cella senza via d'uscita,
> costretto per impegnare il mio tempo a d attività che mi sono venute
> ormai a noia... ma è possibile che questo si traduca in malesseri
> fisici come la nausea? E' in qualche modo possibile attraverso la
> consapevolezza di questo riuscire a portare avanti la routine a cui si
> è condannati (di condanna si tratta, non c'è alcuna realistica
> possibilità di uscirne, almeno nel breve tempo) senza dover subire
> questi malesseri?

A me invece della nausea viene sonno.
Nel giro di pochi minuti, se programmo, se lavoro al PC o anche solo se
studio, e se lo faccio "perchè devo"... mi viene subito un sonno
incredibile, non riesco a stare sveglio. Devo alzarmi o mi addormento
sulla tastiera... probabilmente è una resistenza inconscia, perchè mi
capita perfino certe mattine dopo dormitone di otto ore. Però mi succede
lo stesso.

Se invece devo fare un lavoro manuale il sonno non mi viene affatto,
anzi mi sento perfino allegro, nonostante sappia benissimo che quello
che farò mi frutterà poco o niente.

Vincenzo Del Piano

unread,
Jul 27, 2006, 7:36:18 PM7/27/06
to

"Shylock" <shylo...@hotmail.it> ha scritto

> mi capita sempre più spesso quando sono impegnato nello studio o nel
> lavoro di non poter sostenere l'attenzione per più di 5 minuti senza
> essere preso da un senso di nausea *fisica*, cioé localizzato proprio

> allo stomaco. [cut]
> BASTA! sono coscente di non poterne più della mia routine di


> vita e di sentirmi incastrato in una cella senza via d'uscita,

> costretto per impegnare il mio tempo ad attività che mi sono venute


> ormai a noia... ma è possibile che questo si traduca in malesseri
> fisici come la nausea?

Se sei disgustato di una cosa, vuoi che la reazione psico-fisica (o
psico-somatica) sia ... un dolore articolare? :-)))


> E' in qualche modo possibile attraverso la
> consapevolezza di questo riuscire a portare avanti la routine a cui si
> è condannati (di condanna si tratta, non c'è alcuna realistica
> possibilità di uscirne, almeno nel breve tempo) senza dover subire
> questi malesseri?

Certamente.
Una *risposta psicosomatica* (qual è la nausea di fronte a un dis-gusto
della propria situazione esistenziale) non significa per forza impotenza di
sopportarla: sei persino lodevole (in termini auto-salvifici, e non certo
moral(istic)i) se ti poni la questione della necessità/opportunità di
"sopportarla", essa situazione esistenziale.
Ciò che -imho ...- "resta da fare" è ... *digerire* l'oggetto
difficile-da-digerire (... indigesto e "nauseante") ... FIN QUANDO esso non
ti sarà non-più-necessario. Si tratta (e ne sei ben *capace*, così come
appare da quanto scrivi) di tenere presente che si vuole "di più" ed "altro"
... e che nel frattempo ci *si deve* accontentarsi di ciò che passa il
convento.
Si tratta di adattarsi (*proprio nel senso* di trovare un adattamento) ...
ma neanche un secondo più di quando/quanto *serve* Un solo secondo dopo ...
BASTA!
... "basta" ... proprio come ti sei sentito dire da *te stesso* quando non
hai avvertito "un dolore articolare" ma una chiara sensazione di dis-gusto.


... :-))) ... auguri di cuore, A
--
Vincenzo

Shylock

unread,
Jul 28, 2006, 1:26:08 AM7/28/06
to

Vincenzo Del Piano ha scritto:

> Si tratta di adattarsi (*proprio nel senso* di trovare un adattamento) ...
> ma neanche un secondo più di quando/quanto *serve* Un solo secondo dopo ...
> BASTA!
> ... "basta" ... proprio come ti sei sentito dire da *te stesso* quando non
> hai avvertito "un dolore articolare" ma una chiara sensazione di dis-gusto.

L'unico modo che finora ho trovato per risolvere il problema è stata
la fuga. Se no, passo ore a cercare di concentrarmi inutilmente. Non mi
sembra granché come adattamento. Il fatto è che io *so* cosa mi manca
nella vita, *so* cosa vorrei e *so* cosa ho sempre sostituito con la
dedizione al lavoro. Adesso dentro di me c'è qualcosa che dice BASTA,
che mi chiede di finirla con questa storia. Il problema è che non ho
idea di come finirla, visto che per *principio di realtà*, quello che
vorrei non posso averlo.
Saluti,
A.

Shylock

unread,
Jul 28, 2006, 3:49:44 AM7/28/06
to

Massimo Soricetti ha scritto:

> Shylock ha scritto:
> > Sono coscente di non poterne più della mia routine di
> > vita e di sentirmi incastrato in una cella senza via d'uscita,
> > costretto per impegnare il mio tempo a d attività che mi sono venute
> > ormai a noia... ma è possibile che questo si traduca in malesseri
> > fisici come la nausea? E' in qualche modo possibile attraverso la
> > consapevolezza di questo riuscire a portare avanti la routine a cui si
> > è condannati (di condanna si tratta, non c'è alcuna realistica
> > possibilità di uscirne, almeno nel breve tempo) senza dover subire
> > questi malesseri?
>
> A me invece della nausea viene sonno.
> Nel giro di pochi minuti, se programmo, se lavoro al PC o anche solo se
> studio, e se lo faccio "perchè devo"... mi viene subito un sonno
> incredibile, non riesco a stare sveglio.

A me questo succede alle riunioni, conferenze o lezioni :-)

> Se invece devo fare un lavoro manuale il sonno non mi viene affatto,
> anzi mi sento perfino allegro, nonostante sappia benissimo che quello
> che farò mi frutterà poco o niente.

Idem.
Saluti,
A.

Caterina

unread,
Jul 28, 2006, 5:57:13 AM7/28/06
to
Shylock ha scritto:

Che cos'è ciò che vuoi?

Albert0

unread,
Jul 28, 2006, 9:27:11 AM7/28/06
to
Hai una lavora che tu nuaseua, non sembra strano che questo dia nausea
fisica. Brutta situazione comunque

.
.
.
.

Ciao
Alberto

Sal Paradise

unread,
Jul 28, 2006, 8:41:58 AM7/28/06
to

"Massimo Soricetti" <max...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:44c93f56$0$35078$4faf...@reader4.news.tin.it...

> Shylock ha scritto:
>> Sono coscente di non poterne più della mia routine di
>> vita e di sentirmi incastrato in una cella senza via d'uscita,
>> costretto per impegnare il mio tempo a d attività che mi sono venute
>> ormai a noia... ma è possibile che questo si traduca in malesseri
>> fisici come la nausea? E' in qualche modo possibile attraverso la
>> consapevolezza di questo riuscire a portare avanti la routine a cui si
>> è condannati (di condanna si tratta, non c'è alcuna realistica
>> possibilità di uscirne, almeno nel breve tempo) senza dover subire
>> questi malesseri?
>
> A me invece della nausea viene sonno.
> Nel giro di pochi minuti, se programmo, se lavoro al PC o anche solo se
> studio, e se lo faccio "perchè devo"... mi viene subito un sonno
> incredibile, non riesco a stare sveglio. Devo alzarmi o mi addormento
> sulla tastiera... probabilmente è una resistenza inconscia, perchè mi
> capita perfino certe mattine dopo dormitone di otto ore. Però mi succede
> lo stesso.

è la stessa cosa per me.

Massimo Soricetti

unread,
Jul 28, 2006, 9:46:08 AM7/28/06
to
Shylock ha scritto:

> L'unico modo che finora ho trovato per risolvere il problema è stata
> la fuga. Se no, passo ore a cercare di concentrarmi inutilmente. Non mi
> sembra granché come adattamento. Il fatto è che io *so* cosa mi manca
> nella vita, *so* cosa vorrei e *so* cosa ho sempre sostituito con la
> dedizione al lavoro. Adesso dentro di me c'è qualcosa che dice BASTA,
> che mi chiede di finirla con questa storia. Il problema è che non ho
> idea di come finirla, visto che per *principio di realtà*, quello che
> vorrei non posso averlo.

Io, per me, rimedio con dosi massicce di caffeina... visto che la
cocaina è nociva e le anfetamine pure :-D
Anche la taurina (Red Bull) fa decisamente effetto come stimolante, ma
con quello che costa preferisco cocacola e caffè.

Per la nausea non saprei: forse potresti adattare a te i rimedi contro
il mal di mare/di macchina/d'aereo ecc. Esistono pure dei farmaci contro
il mal d'auto, potresti provare quelli. A mali estremi...

Shylock

unread,
Jul 28, 2006, 11:30:22 AM7/28/06
to

Caterina ha scritto:

> Che cos'č ciň che vuoi?

Mi piacerebbe avere qualche amicizia ed una ragazza almeno una volta
nella vita. So che alla maggiorparte delle persone appare come qualcosa
di scontato, ma per me č praticamente impossibile.
Saluti,
A.

Albert0

unread,
Jul 28, 2006, 4:27:28 PM7/28/06
to
PROVE TECNICHE

questo messaggio è da copia incolla, ma con font Verdana

delfino

unread,
Jul 28, 2006, 5:56:39 PM7/28/06
to
Shylock

> Mi è sembrato di udire la voce di un
> bambino urlare "BAAAAAAAASTA BAAAASTA!" e "SEMPRE LA STESSA STORIA
> BAAAASTA!!!". Sono coscente di non poterne più della mia routine di
> vita e di sentirmi incastrato in una cella senza via d'uscita,
> costretto per impegnare il mio tempo a d attività che mi sono venute
> ormai a noia...

Anni fa succedeva anche a me che dopo cinque minuti sui libri li buttavo
per terra e mi mettevo ad urlare. Evidentemente in questo periodo sei
completamente sfiduciato, non vedi nessuna strategia chiara per
realizzarti (in ultima analisi: per conquistare delle ragazze) e allora
dentro di te si scatena una forte rabbia. Dentro di te probabilmente
vorresti andare lì e prenderti quello che desideri con la forza, non parlo
solo di donne, ma anche di risorse necessarie a garantirti una vita serena.

Probabilmente è lo stesso meccanismo che spinge la povera gente ad andare
in guerra: non hanno altre strategie per arrivare a ciò che desiderano,
cercano di arrivarci con la forza bruta.

Non voglio buttarti giù con questo discorso, i periodi neri capitano e se
ne esce. E non voglio neanche dire che l'unica soluzione è quella di darsi
alla malavita oppure di arruolarsi in qualche esercito, sarebbe
istigazione a delinquere :-)

Suggerimento per ritrovare la concentrazione, devi agire su tre livelli:

1) Nell'immediato, per ritrovare la concentrazione: cerca di lavorare
insieme a qualcuno, se già non lo fai. Così hai più stimoli; lo stimolo
può essere anche costituito dalla semplice paura; per esempio, durante
tutto il 2004 io sono stato agli ordini di un omaccione alto 1,90 x 100 Kg
e sgobbavo come un mulo, anche se in quel periodo non avevo molte
motivazioni.

Questa non è una soluzione che risolve i tuoi problemi, ma nell'immediato
ti può aiutare a riprendere la concentrazione, e non è poco.

2) Cerca di definire una strategia chiara per arrivare ad un livello di
vita soddisfacente, anche a costo di cambiare completamente settore e
luogo di battaglia: che so, progetta di trasferirti in Sudamerica, dove la
vita è meno cara ... basta che sia una strategia in cui credi;

3) Datti da fare con le donne, a tutti i costi ... le donne sono un ottimo
stimolo per riuscire a fare grandi cose!

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it

Shylock

unread,
Jul 29, 2006, 2:55:06 AM7/29/06
to

delfino ha scritto:

Sono tutti e tre suggerimenti impraticabili :-(


> 1) Nell'immediato, per ritrovare la concentrazione: cerca di lavorare
> insieme a qualcuno, se già non lo fai. Così hai più stimoli; lo stimolo
> può essere anche costituito dalla semplice paura; per esempio, durante
> tutto il 2004 io sono stato agli ordini di un omaccione alto 1,90 x 100 Kg
> e sgobbavo come un mulo, anche se in quel periodo non avevo molte
> motivazioni.

Lavoro già con altre persone, ma questo non sortisce alcun effetto.

> 2) Cerca di definire una strategia chiara per arrivare ad un livello di
> vita soddisfacente, anche a costo di cambiare completamente settore e
> luogo di battaglia: che so, progetta di trasferirti in Sudamerica, dove la
> vita è meno cara ... basta che sia una strategia in cui credi;

Dovrei buttare all'aria tutto quello che ho raggiunto in questi anni.

> 3) Datti da fare con le donne, a tutti i costi ... le donne sono un ottimo
> stimolo per riuscire a fare grandi cose!

Non ho occasioni per incontrare donne, poi anche se le incontro, mi
ignorano.

Mi sento in trappola :-(
Saluti,
A.

delfino

unread,
Jul 29, 2006, 10:48:47 AM7/29/06
to
Shylock

> Lavoro già con altre persone, ma questo non sortisce alcun effetto.

E non ti senti responsabilizzato? Quanto meno, non hai paura che se non
lavori queste persone ti fanno un mazzo così?? A volte, quando non si
hanno altre motivazioni, la paura può essere un buon incentivo.

> Dovrei buttare all'aria tutto quello che ho raggiunto in questi anni.

Sì, ma il pensiero "Ho fatto tanta fatica per arrivare fino a qua, perchè
ora devo cambiare strada?" non costituisce una buona motivazione. Il
nostro cervello è proiettato nel futuro, non nel passato.

Evidentemente hai la sensazione che quello che tu stai facendo adesso non
ti serva a nulla. Mi auguro vivamente che questa sia una sensazione
sbagliata, e se ti riesce cerca di convincere te stesso che invece sei
sulla strada giusta, e quello che fai ti porterà a qualcosa.

Se però hai proprio la sensazione di essere in un vicolo cieco, cambia
strada, cerca altri sbocchi. La cosa importante non è quello che hai fatto
in passato, quello che conta è che tu abbia la sensazione di farcela.

> Non ho occasioni per incontrare donne, poi anche se le incontro, mi
> ignorano.

> Mi sento in trappola :-(
> Saluti,
> A.

Ma ci sono tanti modi per incontrare donne, possibile che non ne riesci a
trovare uno? Ma evidentemente in questo momento ti senti debole e hai
paura di qualsiasi implicazione sentimentale: un'altra buona ragione per
cercare nuove strategie che ti restituiscano fiducia in te stesso.

E un'altra cosa, le donne sono certamente più selettive degli uomini, ma
non credere che cerchino necessariamente il bello, il palestrato, il
riccone ... il momento in cui si devono accontentare arriva anche per
loro. Quindi, inizia a darti da fare!

Message has been deleted

Caterina

unread,
Jul 29, 2006, 8:51:20 AM7/29/06
to
Shylock ha scritto:

Non è vero, non sei condannato. Non definirti. Non recitare una parte.
Ti sei calato nel personaggio della vittima. Per uscirne? Coraggio.
E poi pensi veramente che la tua felicità dipenda da un determinato
evento (trovare la ragazza)?

Shylock

unread,
Jul 30, 2006, 4:03:31 AM7/30/06
to

Caterina ha scritto:

No, credo che la mia felicità dipenda anche dalla possibilità di
esprimere il mio bisogno di relazioni umane, fra cui anche quelle
affettive e sessuali.

Ah, e per uscirne un "coraggio!" non basta, non ho idea di come fare,
ho 31 anni e non ci sono mai riuscito nonostante vari tentativi, quindi
gradirei che tu mi risparmiassi le esortazioni a buon mercato, per
favore.
Saluti,
A.

Shylock

unread,
Jul 30, 2006, 4:09:18 AM7/30/06
to

delfino ha scritto:

> Shylock
>
> > Lavoro già con altre persone, ma questo non sortisce alcun effetto.
>
> E non ti senti responsabilizzato? Quanto meno, non hai paura che se non
> lavori queste persone ti fanno un mazzo così?? A volte, quando non si
> hanno altre motivazioni, la paura può essere un buon incentivo.

No, la paura non fa alcun effetto su di me. Forse una parte di me non
desidera altro che mi buttino fuori per risolvere il problema, mentre
l'altra razionalmente non vuole distruggere quanto ho fatto finora.
Soltanto che dopo tanti anni di lotta, sacrifici e sforzi affaticanti,
la seconda parte di me sta soccombendo alla prima.

> > Dovrei buttare all'aria tutto quello che ho raggiunto in questi anni.
>
> Sì, ma il pensiero "Ho fatto tanta fatica per arrivare fino a qua, perchè
> ora devo cambiare strada?" non costituisce una buona motivazione. Il
> nostro cervello è proiettato nel futuro, non nel passato.

Io non credo di avere un "futuro" ormai.

> Evidentemente hai la sensazione che quello che tu stai facendo adesso non
> ti serva a nulla. Mi auguro vivamente che questa sia una sensazione
> sbagliata, e se ti riesce cerca di convincere te stesso che invece sei
> sulla strada giusta, e quello che fai ti porterà a qualcosa.

No, ecco il punto. Non credo che otterrò mai nulla di quello che
voglio attraverso quello che faccio. Ma mi rendo anche conto che se
smetto, oltre a non ottenere quello che voglio, perderò quello che ho
già.

> Se però hai proprio la sensazione di essere in un vicolo cieco, cambia
> strada, cerca altri sbocchi. La cosa importante non è quello che hai fatto
> in passato, quello che conta è che tu abbia la sensazione di farcela.

OK, ma non so quale altra strada scegliere.

> Ma ci sono tanti modi per incontrare donne, possibile che non ne riesci a
> trovare uno?

Possibile, cosa suggerisci?

>Ma evidentemente in questo momento ti senti debole e hai
> paura di qualsiasi implicazione sentimentale: un'altra buona ragione per
> cercare nuove strategie che ti restituiscano fiducia in te stesso.

Allora, "questo momento" dura da circa 16 anni, non ho paura di
implicazioni sentimentali, non so quali strategie adottare.

> Quindi, inizia a darti da fare!

OK, cosa?

Saluti,
A.

Shylock

unread,
Jul 30, 2006, 4:13:12 AM7/30/06
to

Albert0 ha scritto:

> Hai una lavora che tu nuaseua, non sembra strano che questo dia nausea
> fisica. Brutta situazione comunque

E' la vita che mi dà nausea. Al lavoro sento una voce che mi dice "che
cazzo ci fai qui? hai altre cose più importanti da fare" e resto
paralizzato fra due spinte: quella che mi chiede di sacrificarmi per
mantenere quanto ho raggiunto fino ad adesso e quella che mi dice che
nella mia vita mancano cose importanti, se non vitali e che non dovrei
stare a perdere tempo a lavoro.
Saluti,
A.

Shylock

unread,
Jul 30, 2006, 4:10:09 AM7/30/06
to

JD ha scritto:

> Sei determinato a proseguire con la sola AUTOanalisi?

Ho iniziato una psicoterapia da 4 mesi, ma non vedo alcun risultato.
Saluti,
A.

Message has been deleted
Message has been deleted

Caterina

unread,
Jul 30, 2006, 11:53:12 AM7/30/06
to
Shylock ha scritto:


> Ah, e per uscirne un "coraggio!" non basta, non ho idea di come fare,
> ho 31 anni e non ci sono mai riuscito nonostante vari tentativi, quindi
> gradirei che tu mi risparmiassi le esortazioni a buon mercato, per
> favore.
> Saluti,
> A.

No, non ti ho esortato. Il punto esclamativo l'hai messo tu.

Shylock

unread,
Jul 30, 2006, 1:20:49 PM7/30/06
to

Caterina ha scritto:

OK, scusami per l'interpretazione errata,
saluti,
A.

Caterina

unread,
Jul 30, 2006, 3:34:06 PM7/30/06
to
Shylock ha scritto:

E' vero, se si è introversi, se non si è brillanti (e poi perché
dobbiamo essere per forza brillanti?), se non si è belli, è più
difficile avere delle relazioni sociali, tenendo presente che si può
discutere poi sul tipo e sulla validità delle stesse.
Però non credo dipenda tutto da questo, anzi i nostri problemi dipendono
principalmente da noi stessi.
E io non riesco a vedere in modo negativo la solitudine. La si considera
un mostro da cui fuggire, una cosa totalmente negativa, ma io per
esempio, l'accetto, anzi ti dirò, mi piace. E soffrire per la
solitudine, questo rimuginare sul perché, è inutile, dato che alimenta
altra sofferenza. Si instaura un circolo vizioso da cui è difficile
uscire. Si autoalimenta il dolore.
Per quanto riguarda la nausea, potresti iniziare a cambiare le
abitudini. Magari puoi partire da piccole cose. Invertire l'ordine con
cui le fai.
Fammi sapere che cosa ne pensi. Ciao.

Shylock

unread,
Jul 31, 2006, 1:09:07 AM7/31/06
to

> E' vero, se si è introversi, se non si è brillanti (e poi perché
> dobbiamo essere per forza brillanti?), se non si è belli, è più
> difficile avere delle relazioni sociali, tenendo presente che si può
> discutere poi sul tipo e sulla validità delle stesse.

Non è un problema per me discutere sul "tipo e sulla validità": IO
NON HO RELAZIONI UMANE, di nessun genere.

> Però non credo dipenda tutto da questo, anzi i nostri problemi dipendono
> principalmente da noi stessi.

In che modo? Se dipendessero da me, potrei trovare un modo per
risolverle, ma se sono gli altri a rifiutarmi, cosa posso fare?

> E io non riesco a vedere in modo negativo la solitudine. La si considera
> un mostro da cui fuggire, una cosa totalmente negativa, ma io per
> esempio, l'accetto, anzi ti dirò, mi piace.

Sei _SEMPRE_ sola per OBBLIGO? Perché se è una SCELTA ed è una cosa
TEMPORANEA, allora è molto diverso dalla mia situazione. Io sono
SEMPRE solo e non per scelta.

>E soffrire per la
> solitudine, questo rimuginare sul perché, è inutile, dato che alimenta
> altra sofferenza. Si instaura un circolo vizioso da cui è difficile
> uscire. Si autoalimenta il dolore.

Infatti io voglio finirla con questo circolo vizioso, nel modo più
definitivo.

> Per quanto riguarda la nausea, potresti iniziare a cambiare le
> abitudini. Magari puoi partire da piccole cose. Invertire l'ordine con
> cui le fai.

Io voglio fare altro, solo che non posso farlo. Anche se in ordine
inverso, le solite noiose cazzate sono sempre le solite noiose cazzate.

Saluti,
A.

Amelia Ameliae

unread,
Jul 31, 2006, 4:41:31 AM7/31/06
to

"Shylock" <shylo...@hotmail.it> ha scritto nel messaggio
news:1154322547....@h48g2000cwc.googlegroups.com...
>

> Non è un problema per me discutere sul "tipo e sulla validità": IO
> NON HO RELAZIONI UMANE, di nessun genere.

anche quelle qui dentro, nonostante i limiti imposti dal mezzo, sono
relazioni *umane*.

potresti usare questo spazio come palestra per capire *perche'* le persone
si allontanano e se c'e' qualcosa da fare perche' la cosa non si ripeta (qui
ed anche fuori da qui).

tenuto conto del fatto che qui dentro l'handicap dell'aspetto fisico non
c'e', per ovvii motivi, credo che l'esperimento potrebbe essere molto
interessante per te.

ciao

Amelia

Caterina

unread,
Jul 31, 2006, 7:30:30 AM7/31/06
to
Shylock ha scritto:


>> Però non credo dipenda tutto da questo, anzi i nostri problemi dipendono
>> principalmente da noi stessi.
>
> In che modo? Se dipendessero da me, potrei trovare un modo per
> risolverle, ma se sono gli altri a rifiutarmi, cosa posso fare?
>

Lascia stare gli altri, tu per te stesso devi fare qualcosa. Prova a
cambiare punto di vista. Le relazioni sociali poi inizieranno
naturalmente. Si tratta di una sorta di "mano invisibile" secondo me.

>> E io non riesco a vedere in modo negativo la solitudine. La si considera
>> un mostro da cui fuggire, una cosa totalmente negativa, ma io per
>> esempio, l'accetto, anzi ti dirò, mi piace.
>
> Sei _SEMPRE_ sola per OBBLIGO? Perché se è una SCELTA ed è una cosa
> TEMPORANEA, allora è molto diverso dalla mia situazione. Io sono
> SEMPRE solo e non per scelta.

Lo sono stata. Ma ne sono uscita. Senza che me ne accorgessi. Non certo
attraverso sforzi ed estenuanti ricerche. Nonostante ciò però stare da
sola per me è fondamentale.

>> E soffrire per la
>> solitudine, questo rimuginare sul perché, è inutile, dato che alimenta
>> altra sofferenza. Si instaura un circolo vizioso da cui è difficile
>> uscire. Si autoalimenta il dolore.
>
> Infatti io voglio finirla con questo circolo vizioso, nel modo più
> definitivo.

Smetti di soffrire allora, è in tuo potere. Non pensare in continuazione
al tuo stato. E' inutile.

>> Per quanto riguarda la nausea, potresti iniziare a cambiare le
>> abitudini. Magari puoi partire da piccole cose. Invertire l'ordine con
>> cui le fai.
>
> Io voglio fare altro, solo che non posso farlo. Anche se in ordine
> inverso, le solite noiose cazzate sono sempre le solite noiose cazzate.

Che lavoro fai? Che cosa vuoi fare invece?

delfino

unread,
Jul 31, 2006, 10:50:14 AM7/31/06
to
Shylock

> No, la paura non fa alcun effetto su di me. Forse una parte di me non
> desidera altro che mi buttino fuori per risolvere il problema, mentre
> l'altra razionalmente non vuole distruggere quanto ho fatto finora.

Ma ci sei riuscito ad ottenere una posizione decente? Questo non mi è
chiaro.

> Io non credo di avere un "futuro" ormai.

Esagerato!

> No, ecco il punto. Non credo che otterrò mai nulla di quello che
> voglio attraverso quello che faccio. Ma mi rendo anche conto che se
> smetto, oltre a non ottenere quello che voglio, perderò quello che ho
> già.

Secondo me tu hai l'intima convinzione che per piacere alle donne bisogna
essere chissà chi ...

> > Quindi, inizia a darti da fare!

> OK, cosa?

Io non sono un grande esperto, ma credo che fondamentali siano la
frequentazione assidua di un gruppo, e quindi anche di ragazze, e lo
spirito di iniziativa. Cerca di conoscere un buon numero di ragazze e di
chiedere loro di uscire abbastanza spesso. Magari prenderai un sacco di
buche, ma stando alla mia poca esperienza succede questo: tu decidi di
farti avanti con una ragazza; questo stesso fatto ti dà sicurezza; vai in
giro, le altre ragazze ti vedono con l'occhio sveglio e possono succedere
cose interessanti. Mi rendo conto che non è un modo di operare molto
romantico, ma può funzionare.

Come conoscere ragazze? Secondo me, appunto, la cosa migliore è la
frequentazione assidua di gruppi o di locali, per quelli un po' imbranati
come noi è difficile che conoscenze estemporanee possano avere degli
sviluppi interessanti. Invece, se hai occasione di incontrare una ragazza
abbastanza di frequente, è più facile che nasca qualcosa.

Comunque la cosa più importante di tutte è: bisogna CREDERCI!

> Saluti,
> A.

delfino

unread,
Jul 31, 2006, 10:55:07 AM7/31/06
to
delfino

>Secondo me, appunto, la cosa migliore è la
> frequentazione assidua di gruppi o di locali

Naturalmente può essere efficace anche la frequentazione di gruppi
virtuali come questo: però qui è difficile che trovi una ragazza della tua
zona, devi essere disposto a spostarti ... e poi, come ti hanno detto, non
devi stare sempre a lamentarti!!

Shylock

unread,
Jul 31, 2006, 8:35:41 AM7/31/06
to

Caterina ha scritto:

> Shylock ha scritto:
>
>
> >> Però non credo dipenda tutto da questo, anzi i nostri problemi dipendono
> >> principalmente da noi stessi.
> >
> > In che modo? Se dipendessero da me, potrei trovare un modo per
> > risolverle, ma se sono gli altri a rifiutarmi, cosa posso fare?
> >
>
> Lascia stare gli altri, tu per te stesso devi fare qualcosa. Prova a
> cambiare punto di vista. Le relazioni sociali poi inizieranno
> naturalmente. Si tratta di una sorta di "mano invisibile" secondo me.

Ma cosa vuol dire "cambiare punto di vista"? Fammi un esempio per
favore.

Cmq, mi sembra che ci sia parecchio "pensiero magico" qui.

> Smetti di soffrire allora, è in tuo potere. Non pensare in continuazione
> al tuo stato. E' inutile.

Infatti, basta soltanto trovare il coraggio.

> > Io voglio fare altro, solo che non posso farlo. Anche se in ordine
> > inverso, le solite noiose cazzate sono sempre le solite noiose cazzate.
>
> Che lavoro fai? Che cosa vuoi fare invece?

Importa poco il lavoro che faccio, io sono stanco di lavorare e basta.
La mia vita ormai è un'inutile routine di lavoro e solitudine.
Qualsiasi lavoro ormai mi dà la nausea, visto che si tratta comunque
di un'attività che non porta a nulla, di fatiche e sacrifici che
comunque non mi porteranno ad avere quello che desidero.

Saluti,
A.

Shylock

unread,
Jul 31, 2006, 8:45:26 AM7/31/06
to

Alessandra Gionti ha scritto:

> "Amelia Ameliae" <aml...@tin.it> wrote in
> news:eakfra$jj3$1...@newsreader.mailgate.org:


> > potresti usare questo spazio come palestra per capire *perche'* le
> > persone si allontanano e se c'e' qualcosa da fare perche' la cosa non
> > si ripeta (qui ed anche fuori da qui).
>

> Leggendo il post a cui rispondi avevo pensato all'istante "Se l'atmosfera
> che si respira intorno a 'sto ragazzo è negativa come emerge dal ng ci
> credo che le persone si allontanano!".

Dubito che la gente abbia poteri telepatici. Fra l'altro, come ho detto
ad Amelia, fin quando non c'è la mia presenza fisica, va tutto bene.

Saluti,
A.

Shylock

unread,
Jul 31, 2006, 8:43:12 AM7/31/06
to

Amelia Ameliae ha scritto [...]:

Ho già fatto di questi esperimenti. E' la mia presenza fisica ad
allontanare le persone. Ho anche incontrato ragazze di chat. Fino a
quando la conoscenza era a distanza erano entusiaste di me (entusiaste
in senso proprio, una se le avessi chiesto di pagarmi il viaggio per
andarla a trovare, l'avrebbe fatto). Poi quando ci siamo visti di
presenza, sono rimaste deluse ed hanno tagliato ogni contatto.

Saluti,
A.

Shylock

unread,
Jul 31, 2006, 11:08:26 AM7/31/06
to

delfino ha scritto:

> Shylock
>
> > No, la paura non fa alcun effetto su di me. Forse una parte di me non
> > desidera altro che mi buttino fuori per risolvere il problema, mentre
> > l'altra razionalmente non vuole distruggere quanto ho fatto finora.
>
> Ma ci sei riuscito ad ottenere una posizione decente? Questo non mi è
> chiaro.

Non ancora. Ho raggiunto un buon punto di partenza per quello che
vorrei fare e sono abbastanza apprezzato. Ma non m'importa più nulla.


> Io non sono un grande esperto, ma credo che fondamentali siano la
> frequentazione assidua di un gruppo, e quindi anche di ragazze, e lo
> spirito di iniziativa.

OK, come si fa a frequentare assiduamente un gruppo? Ogni volta che mi
trovo in qualche gruppo vengo isolato. Nessuno parla con me, oppure non
trovo argomenti di discussione interessanti. Solitamente mi avvicino,
provo a parlare, ma non mi ascolta nessuno, continuano a parlare fra di
loro senza nemmeno guardarmi. Oltretutto, non avendo io fatto le
esperienze che solitamente uno della mia età ha fatto, mi sento
parecchio estraniato, non trovo comprensibili i loro discorsi...

> Cerca di conoscere un buon numero di ragazze e di
> chiedere loro di uscire abbastanza spesso.

OK, il punto è sempre quello: come si fa?

>Magari prenderai un sacco di
> buche, ma stando alla mia poca esperienza succede questo: tu decidi di
> farti avanti con una ragazza; questo stesso fatto ti dà sicurezza; vai in
> giro, le altre ragazze ti vedono con l'occhio sveglio e possono succedere
> cose interessanti. Mi rendo conto che non è un modo di operare molto
> romantico, ma può funzionare.

Se conosci ragazze disponibili o hai modo di conoscerle, questo non è
il mio caso.


>
> Come conoscere ragazze? Secondo me, appunto, la cosa migliore è la
> frequentazione assidua di gruppi o di locali, per quelli un po' imbranati
> come noi è difficile che conoscenze estemporanee possano avere degli
> sviluppi interessanti. Invece, se hai occasione di incontrare una ragazza
> abbastanza di frequente, è più facile che nasca qualcosa.

Ho avuto occasioni (rare) di frequentare qualche ragazza, comunque
senbre in ambiti di lavoro o in situazioni in cui si trovano in qualche
modo _costrette_ a conoscermi. Beh, ogni volta che ho provato ad
invitarle ho sentito sempre risposte del tipo "a che serve? tanto
possiamo sempre vederci qui qualche volta per due chiacchiere!"
(riporto letteralmente l'ultima risposta che ho avuto).

> Comunque la cosa più importante di tutte è: bisogna CREDERCI!

Diciamolo meglio: forse bisogna ILLUDERSI e fare finta di non capire
quello che succede :-(

Saluti,
A.

rom

unread,
Jul 31, 2006, 12:14:45 PM7/31/06
to
"Shylock" <shylo...@hotmail.it> ha scritto

> Ho già fatto di questi esperimenti.

Hai i dati? Ipotesi esplorative, ipotesi di lavoro, variabili, procedure,
registrazioni strumentali, statistiche eccetera?
Forse hai sbagliato qualcosa...
:-)


> E' la mia presenza fisica ad
> allontanare le persone.

Io ci credo. A forza di raccontarti e raccontar balle, ti sta crescendo a
tal punto il naso che è difficile avvicinarti senza urti...

Caterina

unread,
Jul 31, 2006, 11:38:12 AM7/31/06
to
Shylock ha scritto:
> Caterina ha scritto:

>> Smetti di soffrire allora, č in tuo potere. Non pensare in continuazione


>> al tuo stato. E' inutile.
>
> Infatti, basta soltanto trovare il coraggio.
>

Lascia stare certi pensieri.

dyskolos

unread,
Jul 31, 2006, 2:39:40 PM7/31/06
to
"Shylock" <shylo...@hotmail.it> ha scritto nel messaggio
news:1154358506.6...@m73g2000cwd.googlegroups.com...
> Ma non m'importa piů nulla.

Beh, perň se parti cosě vuol dire che forse non ti importa neanche quello
che ti viene detto su questo NG. Ed a questo punto sarebbe inutile.

Invece tu stai qui e cerchi di dialogare, e ciň significa che qualcosa
t'importa :-))

Io ho letto tutti o quasi i tuoi post, "vedo" il tuo disagio e riesco anche
a comprenderlo: molte delle cose che scrivi fanno parte della mia
esperienza, non sempre di quella personale, ma della mia esperienza mediata
dai rapporti sociali. Le cose che racconti accadono davvero.


> OK, come si fa a frequentare assiduamente un gruppo? Ogni volta che mi
> trovo in qualche gruppo vengo isolato. Nessuno parla con me, oppure non
> trovo argomenti di discussione interessanti. Solitamente mi avvicino,
> provo a parlare, ma non mi ascolta nessuno, continuano a parlare fra di
> loro senza nemmeno guardarmi.


Succede. Anche a me succede. Ma che ci vogliamo fare? In certi ambienti č
questa la storia e quindi o ti mangi la minestra o... eccetera. Credo che
sia anche una questione ambientale. Hai mai pensato di cambiare ambiente?
Probabilmente sě, e adesso vorrai sapere come si fa. Non lo so, č solo una
idea teorica, ma si puň *certamente* fare.

Forse č piů facile rimanere dove sei, ed assumere un atteggiamento piů
propositivo. Se continui a crogiolarti nel tuo senso di ineluttabilitŕ ("č
cosě, e sarŕ per forza sempre cosě") ti fai un cattivo servizio. Lo fai a te
stesso, non agli altri. Prova per una volta a dirti che, sě, ce la farai ad
ottenere ciň che vuoi, che ti metteranno il bastone tra le ruote ma non te
ne importa nulla (questa volta sě ^_^ ). Basta iniziare a interrompere il
circolo delle tue convinzioni, poi la strada si metterŕ in discesa. Poi, non
adesso. La vita si puň vedere come un immenso gioco di strategia.

Vuoi scendere in campo e vincere? :-)


> Oltretutto, non avendo io fatto le

> esperienze che solitamente uno della mia etŕ ha fatto, mi sento


> parecchio estraniato, non trovo comprensibili i loro discorsi...

E invece cerca di capirli, mica sei stupido eh! Approfitta della loro
esperienza a costo zero, un giorno, anche domani, potrebbe servirti.


>> Cerca di conoscere un buon numero di ragazze e di
>> chiedere loro di uscire abbastanza spesso.
>

> OK, il punto č sempre quello: come si fa?


Hai sorelle, cugine, vicine di casa...?
Qualche sera fa sono uscito con mia cugina. Compiva i suoi primi 28 anni ed
ho colto l'occasione...


> ho sentito sempre risposte del tipo "a che serve? tanto
> possiamo sempre vederci qui qualche volta per due chiacchiere!"
> (riporto letteralmente l'ultima risposta che ho avuto).

- Certo, ma fuori sarebbe diverso :-) Sei una persona abitudinaria? No? E
allora facciamo qualcosa di nuovo!


> Diciamolo meglio: forse bisogna ILLUDERSI e fare finta di non capire
> quello che succede :-(

Va bene anche illudersi! :-)

> Saluti,
> A.


Ciao
dysk

delfino

unread,
Jul 31, 2006, 4:18:13 PM7/31/06
to
Shylock

> OK, come si fa a frequentare assiduamente un gruppo? Ogni volta che mi
> trovo in qualche gruppo vengo isolato. Nessuno parla con me, oppure non
> trovo argomenti di discussione interessanti. Solitamente mi avvicino,
> provo a parlare, ma non mi ascolta nessuno, continuano a parlare fra di
> loro senza nemmeno guardarmi.

> Ho già fatto di questi esperimenti. E' la mia presenza fisica ad


> allontanare le persone. Ho anche incontrato ragazze di chat. Fino a

> quando la conoscenza era a distanza erano entusiaste di me.


> Poi quando ci siamo visti di
> presenza, sono rimaste deluse ed hanno tagliato ogni contatto.

Mamma mia, e chi sei, il mostro di Lochness?? Mi sembra molto strano che
delle ragazze si siano comportate così, perchè di solito le ragazze
guardano soprattutto il carattere, oltre ad aspetti materiali che
comunque, penso, erano loro già noti al momento di incontrarle.

Un'ipotesi è che tu sia stato, come dire, troppo galantuomo nei loro
confronti, forse, dato che la distanza vi impediva di incontrarvi spesso,
queste ragazze si aspettavano da te qualcosa di più di una chiaccherata
.. un'ipotesi ancora più verosimile è questa. A te capita molto raramente
di incontrare ragazze: quindi nelle poche occasioni in cui succede senti
di giocarti tutto e ti prende l'ansia. Le ragazze se ne accorgono e addio.

Consiglio (a carattere provvisorio, finchè non riesci a calmarti un po').
Prima di incontrare una ragazza, fatti un bel boccale di birra, oppure
prendi piccole dosi di benzodiazepine, ovviamente con la dovuta cautela.
In questo modo l'ansia diminuisce e le ragazze diventano meglio disposte.

Lo so, non è un consiglio troppo "sano", ma purtroppo è un dato di fatto
che l'ansia può inibire ed allontanare le altre persone.

Shylock

unread,
Aug 1, 2006, 3:56:31 AM8/1/06
to

dyskolos ha scritto:

> Invece tu stai qui e cerchi di dialogare, e ciò significa che qualcosa
> t'importa :-))

Non m'importa più nulla del *lavoro*, non riesco più a trovare un
motivo valido per lavorare, non ha senso passare la propria vita a
lavorare e basta. Si lavora per costruire qualcosa non tanto per
occupare il proprio tempo.

> > OK, il punto è sempre quello: come si fa?


>
>
> Hai sorelle, cugine, vicine di casa...?

No, non ne ho.

> > ho sentito sempre risposte del tipo "a che serve? tanto
> > possiamo sempre vederci qui qualche volta per due chiacchiere!"
> > (riporto letteralmente l'ultima risposta che ho avuto).
>
> - Certo, ma fuori sarebbe diverso :-) Sei una persona abitudinaria? No? E
> allora facciamo qualcosa di nuovo!

Difficile continuare la conversazione se appena rispondono scappano per
mantenere le distanze (di solito si conclude tutto con "OK, adesso devo
andare, sono di fretta, ciao").

> > Diciamolo meglio: forse bisogna ILLUDERSI e fare finta di non capire
> > quello che succede :-(
>
> Va bene anche illudersi! :-)

Secondo me no. Almeno io non voglio vivere una vita di illusioni.

Saluti,
A.

Shylock

unread,
Aug 1, 2006, 4:25:01 AM8/1/06
to

rom ha scritto:

> "Shylock" <shylo...@hotmail.it> ha scritto
>
> > Ho già fatto di questi esperimenti.
>
> Hai i dati? Ipotesi esplorative, ipotesi di lavoro, variabili, procedure,
> registrazioni strumentali, statistiche eccetera?
> Forse hai sbagliato qualcosa...

Sì, a nascere.

> > E' la mia presenza fisica ad
> > allontanare le persone.
>
> Io ci credo. A forza di raccontarti e raccontar balle, ti sta crescendo a
> tal punto il naso che è difficile avvicinarti senza urti...

OK, credi quello che ti pare, a me non cambia nulla (purtroppo).
Saluti,
A.

Shylock

unread,
Aug 1, 2006, 4:23:25 AM8/1/06
to

Caterina ha scritto:

> Lascia stare certi pensieri.

E perché? Non mi va di invecchiare solo e amareggiato in qualche
ospizio.
Saluti,
A.

Shylock

unread,
Aug 1, 2006, 4:28:25 AM8/1/06
to

Alessandra Gionti ha scritto:

OK,
ma come ti ho detto, io non parlo mai con nessuno di queste cose. Le
mie conversazioni sono tutte o di lavoro o di cortesia. Quindi dubito
che le persone si allontanino da me per quel che dico o faccio. Si
allontanano da me per quel che appaio loro, nulla più.
Saluti,
A.

dyskolos

unread,
Aug 1, 2006, 10:13:55 AM8/1/06
to
"Shylock" <shylo...@hotmail.it> ha scritto nel messaggio
news:1154418991.2...@b28g2000cwb.googlegroups.com...

> non ha senso passare la propria vita a
> lavorare e basta. Si lavora per costruire qualcosa non tanto per
> occupare il proprio tempo.


Su questo non ci piove. Si lavora per vivere, non si vive per lavorare.


>> Hai sorelle, cugine, vicine di casa...?
>
> No, non ne ho.

Peccato! Poteva essere una strada praticabile.
Deve esserci un'alta percentuale di maschi nella tua famiglia, eh :-)


> Difficile continuare la conversazione se appena rispondono scappano per
> mantenere le distanze (di solito si conclude tutto con "OK, adesso devo
> andare, sono di fretta, ciao").


Se scappano è difficile.
Però si capisce che, se vuoi che qualcuna non scappi via, in qualche modo la
devi interessare. Non cose difficili o impegnative, basta anche un blando
interesse. Qualcosa bisogna pur offrirla al prossimo: le relazioni non sono
unilaterali di solito. E' un dare e avere. Ora, il tuo atteggiamento, quello
che ti porta a dire che non hai più futuro e che ormai non c'è più nulla da
fare e che sarà sempre così, di certo non ti aiuta. In un'altra discussione
si parlava del tempo soggettivo. Sembra che per te il tempo si sia fermato,
mentre il tempo là fuori, quello degli altri, galoppa a tal velocità che non
li puoi più raggiungere. Sembra, ma è davvero così?

Io credo che il tuo problema sia questo, in gran parte: l'atteggiamento.
Purtroppo, in questo caso, l'unico modo per venirne fuori è volerlo. Banale
e scontato, ma così va. Invece pare che tu stia brancolando nel buio, in un
mondo inospitale e distanziante, dove la volontà non esiste ma tutto è
scritto. In un mondo che però sta nella tua mente; a causa si cattive
esperienze, d'accordo. Sulle cause si può ragionare: i mondi soggettivi non
sono casuali.

Anche il tuo nick sembra cristallizzare la tua esistenza. Cerca di non
identificarti troppo, però. Se puoi, cambialo e mettiti, che so?,
"Shyunlock" ;-))


> Saluti,
> A.


Ciao
dysk

isabilla

unread,
Aug 6, 2006, 8:36:11 PM8/6/06
to

Shylock ha scritto:

se vuoi ti racconto come ho fatto io,
avevo il problema di non avere amici, odiare il loro che dovevo fare
perchè mi sembrava "toppo pieno di responsabilità" e senza
futuro...mi vedevo scialba, senza stimoli, e sola..
insomma, ero la negatività in persona, il mio motto era " a che serve
fare questo , quello, tanto non cambia, sono nata sfortunata".

Logico che non trovassi nessuno che volesse starmi accanto!

Poi mi sono fatta un po' di coraggio,
la psicologa, mi ha aiutato a ritrovare la fiducia,
palestra, corsa, piscina, insomma sport, FARE ATTIVITA' con altre
persone,
sfogare la mia rabbia e frustrazione con l'esercizio fisico,
piacermi un po' di più,
alla fine non avevo più tanto spazio per i pensieri ossessivo-negativi
(si dice così, boh?)
all'inizio mi sono dovuta SFORZARE, perchè non avevo voglia di fare
niente,
se non mi fossi sforzata, starei acora lì, chiusa in casa, a pensare a
quant'è brutta la vita.

forza! io ce l'ho fatta..
isa

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