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[ot] un eds?

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dan

unread,
Aug 31, 2003, 4:10:25 AM8/31/03
to
Non c'era una persona più ottimista e decisa del nostro Capitano.
Non è un bel lavoro quello che noi siamo venuti a fare qui, con i cannoni,
le bombe e tutto il resto. Ma quando qualcuno di noi si sente un po' giù o
ha qualche dubbio, ci basta guardare il Capitano, che va su e giù dando
ordini, scherzando con la truppa o urlando con la sua voce stentorea.
E'una forza della natura, è l'uomo più positivo che abbia mai visto, è un
vero soldato. E' il nostro Capitano.
Lui, non so come, sa sempre trovare le parole giuste. Ti guarda con quegli
occhi decisi, la mascella quadrata e il fisico possente, e tu ti senti
pronto a seguirlo ovunque. Una volta stava spiegando come disinnescare una
di quelle mine progettate non per ammazzare ma per mutilare chi le
raccoglie.
Uno della truppa chiese:
«Capitano, e cosa faccio se la mina mi scoppia in mano?»
Lui lo guardò per un istante, tanto era cretina la domanda, poi ruggì:
«E' precisamente per questo che il buon dio ti ha dato DUE mani!»
Tutti ridemmo. E' fatto così. Non capisco come non sia diventato
Colonnello, o Generale. Dice che c'è sempre un modo positivo di vedere le
cose. E' uno dei suoi motti e lo ripete spesso.
Ma l'episodio più bello capitò quella volta che dovevamo andare a
bombardare un paese. C'erano dei civili là, e anche se sapevamo che i
nemici si erano nascosti nelle case non eravamo entusiasti di andare a
prenderli a cannonate.
Il soldato era nuovo del nostro gruppo. Non era un pivellino, aveva già
combattuto da altre parti, ed era stato aggregato al nostro plotone dopo
che il suo era stato quasi distrutto in una azione poco prima.
Bisogna capirlo, se disse le cose che disse.
Il Capitano ci stava tenendo il solito discorso prima dell'azione vera e
propria.
«Oggi andremo a fare un lavoro» stava dicendo. «Siamo soldati e non
dobbiamo decidere niente. E' tutto già deciso. Andiamo là e finiamola alla
svelta. Ora...»
Una voce si levò dalla truppa.
«Stronzate!»
«Chi ha parlato?» disse il capitano girando gli occhi su di noi.
«Io!» rispose quel soldato. Aveva del fegato, bisogna dirlo. Continuò:
«Oggi andremo a bombardare le case dei civili. E' una cosa che fa venire
il voltastomaco. Lei dice sempre che dobbiamo vedere il lato positivo. E
quale sarebbe questo lato positivo?»
Il Capitano avrebbe potuto semplicemente consegnare l'uomo e chiudere lì
l'incidente. Ma non era da lui. Non l'ho mai visto tirarsi indietro
davanti ad una provocazione.
«Vuoi sapere qual è il lato positivo, eh, soldato?»
«Precisamente. Cosa dovrei pensare mentre li prendiamo a cannonate?»
Il Capitano ci pensò un attimo. Forse un altro avrebbe tirato fuori la
storia dei nostri ideali, il fatto che il fine giustifica i mezzi. Ma non
ci avrebbe convinto del tutto.
«Pensa» strillò in modo che l'avrebbero sentito fino su in cielo, «IL MIO
COMPITO E' DI APRIRE FINESTRE DOVE PRIMA C'ERANO MURI!»

Dan

--

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lubna

unread,
Sep 1, 2003, 1:26:49 PM9/1/03
to
"dan" scrive:

> Non c'era una persona più ottimista e decisa del nostro Capitano.

> [...]

"Bè, riorganizzerei la civiltà su Marte in modo da renderla ogni giorno più
simile a quella terrestre. Se ci fosse il modo di riprodurre ogni pianta,
ogni strada, ogni lago, perfino un oceano sul modello di quelli terrestri,
io lo farei. Poi, mediante una vasta forma di suggestione collettiva,
convincerei gli abitanti di una cittadina come questa, per esempio, che
siamo sulla Terra e non su Marte"

R. Bradbury


dan

unread,
Sep 1, 2003, 3:50:35 PM9/1/03
to
lubna ha scritto:

> "Bč, riorganizzerei la civiltŕ su Marte in modo da renderla ogni giorno piů


> simile a quella terrestre. Se ci fosse il modo di riprodurre ogni pianta,
> ogni strada, ogni lago, perfino un oceano sul modello di quelli terrestri,
> io lo farei. Poi, mediante una vasta forma di suggestione collettiva,
> convincerei gli abitanti di una cittadina come questa, per esempio, che
> siamo sulla Terra e non su Marte"

> R. Bradbury

Ne ho letta tanta, di FS. Anche Bradbury, naturalmente, perň non mi
ricordavo questa frase.
Vuoi dire che ti ricorda lo stile di certa fantascienza? Si, ce l'ho nel
sangue. Pohl, Asimov e Jack Vance e Eric Frank Russell e poi Clarke,
Williamson, perfino Murray Leinster, e anche gente come Damon Knight,
Sheckley, e pazzi come Brussolo e Ron Goulart e vecchi come Campbell e chi
se li ricorda tutti, sono centinaia.
E pensavo a loro mentre buttavo giů quella cosa.
Ciao, grazie per averlo letto.

Leningrad Cowboy

unread,
Sep 1, 2003, 6:38:29 PM9/1/03
to
On Mon, 01 Sep 2003 21:50:35 +0200, cyber...@tiscalinet.it (dan)
wrote:

>lubna ha scritto:
>
>> "Bè, riorganizzerei la civiltà su Marte in modo da renderla ogni giorno più


>> simile a quella terrestre. Se ci fosse il modo di riprodurre ogni pianta,
>> ogni strada, ogni lago, perfino un oceano sul modello di quelli terrestri,
>> io lo farei. Poi, mediante una vasta forma di suggestione collettiva,
>> convincerei gli abitanti di una cittadina come questa, per esempio, che
>> siamo sulla Terra e non su Marte"
>
>> R. Bradbury
>

>Ne ho letta tanta, di FS. Anche Bradbury, naturalmente, però non mi
>ricordavo questa frase.

Nemmeno io, e "Cronache Marziane" una volta lo sapevo praticamente a
memoria.

Si invecchia.

L.C.
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