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Estate a Napoli 2019
Spettacoli, musica, danza, arte e cinema da luglio a settembre
Locandina:
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Programmi
1. Programma Maschio Angioino (agg. al 03/07/19)
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2. Convento di San Domenico Maggiore (agg. al 03/07/19)
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3. Complesso Monumentale di San Severo al Pendino e Annunziata (agg. al
03/07/19)
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4. Cinema, rassegne e visite (agg. al 03/07/19)
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5. Mostre (agg. al 03/07/19)
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6. I luoghi delle fiabe
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7. Festival delle periferie
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Napoli 1979. Si direbbe un’era geologica fa… Il Sindaco si chiamava Maurizio
Valenzi, un vecchio comunista, era stato coraggioso oppositore del fascismo,
lunghi anni di esilio, prigione, torture, poi protagonista della rinascita
democratica del nostro Paese, Senatore della Repubblica e, a Napoli, per
molti anni consigliere comunale sui banchi dell’opposizione. La città viveva
uno dei suoi ricorrenti periodi di ottimismo, di risveglio civile e
culturale, venuto dopo anni di decadenza culminati nella breve ma
sconvolgente epidemia di colera del 1973. Soltanto un anno dopo, novembre
1980, un nuovo flagello, il terremoto che sconvolse con Napoli la Campania e
la Basilicata, avrebbe di nuovo scompaginato le carte… Napoli 1979. A
quarant'anni di distanza prendiamo a prestito le parole pronunziate allora
da Maurizio Valenzi: “Qualsiasi discussione sulla cultura a Napoli, sulla
sua organizzazione e sulla sua diffusione dovrà d’ora in poi tener conto
dell’esperienza positiva… compiuta tra il 28 giugno e metà di settembre
sotto il nome di Estate a Napoli”. Fu vero, e lo è tuttora: l’Estate a
Napoli rappresentò una novità straordinaria nella vita culturale cittadina,
occupa tuttora dentro di essa uno spazio importante ed è giusto che si
ripensino questi quarant’anni per ritornare alle ragioni che ne dettarono la
nascita e che, senza interruzione, le hanno dato significato.
“Quell'Estate a Napoli fu il segno di una vera e propria rivoluzione
culturale. Quest’anno ricorre il 220° anniversario della Repubblica
Napoletana del 1799 che abbiamo ricordato con il Maggio dei Monumenti
dedicato a Filangieri e al diritto alla felicità. L’Estate a Napoli, anche
nella sua dimensione di festa che costruisce comunità e abolisce gerarchie
territoriali e sociali, ci ricollega a quei valori e ci spinge ad affermare
ancora una volta che “il futuro ha un cuore antico”. Quarant'anni fa
l'Estate a Napoli si aprì con l’esecuzione della Nona sinfonia di Beethoven,
segno della vocazione europea di Napoli. L’edizione del “quarantesimo” apre
con due appuntamenti dedicati all'accoglienza e al tema dell'immigrazione
per ribadire che Napoli è una città mondo del neoumanesimo. “Chi salva una
vita slava il mondo intero”” dichiara l'assessore alla Cultura e al Turismo
Nino Daniele. Per celebrare questo anniversario al MASCHIO ANGIOINO sarà
allestita dal 18 luglio al 29 settembre la mostra Estate a Napoli 1979-2019.
La politica dello spettacolo ai tempi di Maurizio Valenzi. Curata da Maria
Savarese con la collaborazione di Gianni Pinto, la mostra racconta la storia
di questa iniziativa così importante per la città attraverso documenti e
fotografie inedite tratte dagli archivi dei fotografi coinvolti in prima
persona durante gli eventi. L'Estate a Napoli partì nel 1979 con l'intento
di sprovincializzare le attività culturali e di spettacolo cittadine, di
creare momenti di aggregazione sociale, di far riscoprire e valorizzare i
beni culturali, ambientali ed architettonici urbani ancora poco fruiti dalle
persone. Questa esposizione vuol raccontare tutto ciò attraverso archivi
intesi come memoria viva, grazie ai documenti, manifesti, inviti,
locandine, programmi, articoli di giornale, corrispondenze, libri, ecc. e
grazie agli archivi di alcuni fotografi napoletani, Luciano D’Alessandro,
Fabio Donato, Luciano Ferrara, Pressphoto.
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